Due continenti per un solo paese: ecco i luoghi simbolo della Turchia, una terra di confine

Viaggio nei luoghi più iconici di un Paese straordinario
Scritto da: tommen
due continenti per un solo paese: ecco i luoghi simbolo della turchia, una terra di confine
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Per organizzare il nostro viaggio in Turchia ci siamo serviti di articoli, blog e dell’ultima guida Lonely planet (esiste solo in inglese, l’edizione in italiano è fuori produzione).

Abbiamo soggiornato in piccoli alberghi prenotati tramite Booking, mentre per alcune gite in giornata ci siamo affidati a dei tour organizzati che venivano proposti dagli hotel. Abbiamo effettuato gli spostamenti interni con aereo e auto a noleggio. La porta di accesso alla Turchia è Istanbul, che ha due aeroporti: il principale (codice IST) sulla sponda europea, hub della Turkish airlines, e l’aeroporto Sabiha Gokçen (codice SAW) nella parte asiatica, dove arrivano le principali compagnie low cost. La condizione delle strade in Turchia è ottima, le strade statali sono quasi tutte a doppia corsia per senso di marcia, e le autostrade sono ben tenute e il pedaggio si paga tramite GPS. La patente di guida italiana è sufficiente per il noleggio di un’auto.

La moneta è la lira turca che vale circa 5 centesimi di euro (agosto 2022), il cambio per noi è quindi molto favorevole e il costo di hotel e ristoranti è basso rispetto ai nostri standard. I prezzi sono però continuamente aggiornati a causa di un tasso di inflazione molto elevato, per cui non stupitevi se su una guida leggete un prezzo e poi nella realtà vi troverete a pagare una cifra molto più alta. Ad esempio gli ingressi di musei e siti archeologici erano più che raddoppiati rispetto a quanto scritto sull’ultima edizione della Lonely planet. La gente del posto è generalmente tranquilla e cortese, negli alberghi e nei locali che abbiamo frequentato abbiamo sempre trovato personale davvero molto disponibile e gentile. In nessun caso, anche uscendo la sera, ci siamo mai sentiti in pericolo. Nelle zone turistiche praticamente tutti parlano inglese, nelle zone interne invece le persone ti parlano in turco ma sono comunque molto disponibili, per cui in qualche modo ci si capisce.

Panoramica del nostro viaggio: Istanbul (5 notti), Cappadocia (4 notti), Efeso e Pamukkale (1 notte), Bodrum (4 notti)

Diario di viaggio

Istanbul

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Istanbul è una città affascinante, da vedere almeno una volta nella vita, incredibilmente pulita e ordinata nonostante il traffico e i quasi 16 milioni di abitanti. La città è divisa dallo stretto del Bosforo in una parte europea e in una parte asiatica, la parte europea è a sua volta tagliata dal Corno d’oro.

Il nucleo antico di Costantinopoli si trova a sud del Corno d’oro, qui si trovano le principali attrazioni turistiche: Santa Sophia, la moschea Blu (Sultan Ahmet camii), la Cisterna basilica, la moschea di Solimano, il Gran bazaar e il Bazaar delle spezie. A nord del Corno d’oro si trovano la Torre di Galata e piazza Taksim.

I quartieri di Sultanahmet, Galata/Karakoy e Taksim sono quelli dove generalmente i turisti cercano alloggio. Noi siamo stati all’hotel Meroddi La Porta, in una viuzza laterale e tranquilla a due passi dalla torre di Galata. Consigliamo questa zona per la vicinanza alle attrazioni turistiche (con una passeggiata di 20 minuti si raggiunge Sultanahmet) e per l’offerta di locali e ristoranti nelle vicinanze; gran parte degli alberghi in zona Galata, inoltre, ha una terrazza all’ultimo piano da cui godere di una vista magnifica su Istanbul al tramonto.

La città è molto dinamica, ci sono quartieri moderni pieni di grattacieli e centri commerciali, e la via che va da piazza Taksim a Galata (Istikal caddesi) assomiglia molto alle vie dello shopping di una qualsiasi grande città europea.

L’islam è la religione maggioritaria ma lo stato è laico, è molto comune vedere donne che non indossano il velo, accanto ad altre che al contrario indossano il niqab. Nelle moschee è richiesto un abbigliamento consono: no scarpe, no canotte e no shorts, le donne devono coprire il capo con un velo, per gli uomini invece le regole sono più lasche e sono consentiti i pantaloni corti (ma comunque non sopra il ginocchio). Nelle moschee più famose e visitate dai turisti, il consiglio più importante che possiamo dare è quello di portare una mascherina FFP2, non tanto per il coronavirus, ma per coprire l’odore dato dalla presenza di molte persone scalze.

Una caratteristica di Istanbul è la presenza ubiquitaria di gatti. I turchi adorano gli animali (è in realtà una caratteristica comune in tutto l’Islam, n.d.r.), cani e gatti randagi sono considerati parte della comunità e accuditi, per cui non vedrete animali affamati, rognosi o pieni di pulci. Ad ogni angolo della città ci sono ciotole di acqua e croccantini, e i gatti sono molto amichevoli e abituati alle coccole dei passanti.

Per i mezzi pubblici, compresi i traghetti, conviene acquistare la Istanbul card (si fa alle macchinette nelle stazioni della metro), una carta ricaricabile che viene rimborsata al termine del soggiorno.

Cappadocia

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La Cappadocia storicamente era la parte centrale dell’Anatolia, cioè la parte asiatica della Turchia. Oggi, la Cappadocia turistica è la zona che circonda il villaggio di Goreme. Il modo più semplice per arrivarci da Istanbul è l’aereo, con voli diretti per Kayseri o per Nevşehir.

Il posto migliore dove alloggiare è probabilmente proprio Goreme, il punto più comodo da dove iniziano le escursioni e i tour per il resto della regione. Si tratta un piccolo paesino fatto di hotel e ristoranti per i turisti; messa così sembrerebbe un posto finto, in realtà gli hotel sono tutti dei piccoli alberghi a conduzione familiare ricavati dalle vecchie abitazioni rupestri, molto carini (anche se le camere tendono a essere un po’ umide e fredde) e, accanto a ristoranti più sfacciatamente turistici (quelli con i menù con le foto dei piatti, il kebab, ecc..), ci sono parecchi ristorantini di cucina tradizionale turca.

Noi abbiamo soggiornato all’hotel Risus Cave Suites, che consigliamo vivamente per le camere, la terrazza sul tetto e l’incredibile gentilezza del personale. L’hotel inoltre si trova proprio sotto al Sunset point, a un paio di minuti a piedi, per cui si è sempre in prima fila per godersi lo spettacolo di alba e tramonto,

Al momento della nostra visita Goreme si presentava come un villaggio particolarmente polveroso, visto che l’amministrazione comunale aveva deciso di rifare la pavimentazione di tutte le strade, tutte insieme, per cui tutte le vie del paese erano sterrate e dissestate. Si spera che i lavori siano finiti quando sarete voi a visitare la Turchia!

Quanto stare in Cappadocia? Dipende cosa volete vedere, due giorni pieni sono il minimo, noi siamo stati tre giorni (4 notti) e di cose da vedere ce ne sono. Tutte le agenzie del posto organizzano due tour, il red e il green tour; nel red tour si vedono i dintorni di Goreme, il castello di Uçhisar, un open air museum (quello di Zelve nel nostro caso) e i camini delle fate; nel green tour ci si spinge fino alla valle di Ihlara, a circa 90 km da Goreme, e si visitano il monastero di Selime e una città sotterranea (Kaymakli nel nostro caso). Questi tour sono praticamente tutti uguali e allo stesso prezzo, sono un modo semplice per visitare a grandi linee le principali attrazioni della regione, ma hanno un problema: ogni tanto ci sono delle tappe intermedie per visitare qualche negozio “caratteristico” (una gioielleria artigianale, una fabbrica di vasellame in terracotta, un negozio di dolciumi e frutta secca…) di cui si farebbe volentieri a meno per dedicarsi a visitare chiesette e abitazioni rupestri coi propri tempi.

Nel giorno in cui non abbiamo preso parte ai tour organizzati, abbiamo visitato in autonomia il Goreme open air museum (bellissimo), abbiamo fatto trekking nella Rose valley (siamo andati a piedi, ma le agenzie organizzano anche gite a cavallo) e ci siamo rilassati in una spa (consigliamo quella del Panoramic cave hotel, vicino al Risus dove alloggiavamo: ambiente rilassante, pulitissimo e personale gentile).

Noi non abbiamo fatto il tour in mongolfiera, ma ci siamo comunque svegliati un paio di volte all’alba per ammirare lo spettacolo delle mongolfiere in volo sopra Goreme dal sunset point. La traiettoria delle mongolfiere varia di giorno in giorno in base al meteo e i voli sono suddivisi in due turni; il costo è piuttosto alto, a partire da 160€ a persona.

Efeso

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Dalla Cappadocia ci siamo spostati con un volo interno Kayseri-Izmir verso la costa, in aeroporto abbiamo noleggiato un’auto per i giorni restanti. Subito ci siamo diretti a Efeso, dove si trova uno dei siti archeologici meglio conservati dell’antichità, tra cui spiccano il teatro e la stupenda biblioteca di Celso.

Consigliamo di visitarlo al mattino appena apre, in modo da evitare i pullman di turisti delle crociere che iniziano ad arrivare verso le 10. Questo orario permette anche di girare tra rovine e monumenti evitando il sole cocente: non ci sono zone d’ombra all’interno del parco.

Pamukkale

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Siamo stati molto indecisi se inserire Pamukkale nel nostro itinerario, principalmente perché si trova in un punto lontano da tutto, nella zona interna dell’Anatolia, a circa 12 ore di macchina dalla Cappadocia e 4-5 ore dalla costa Egea. Alla fine abbiamo deciso di toglierci la curiosità, partendo da Efeso al mattino – subito dopo aver visitato il sito archeologico – per rientrare alla sera direttamente a Bodrum, tappa successiva del nostro viaggio.

Non consigliamo questa soluzione, sia per il tour de force di 10 ore di viaggio in auto tra andata e ritorno, ma soprattutto perché non ne vale la pena!

Pamukkale è famosa per le sue vasche di travertino con acqua termale, che creano un sovrapporsi stratificato di piccole piscine bianchissime. Questo almeno è quello che le pubblicità e instagram ti fanno credere. La realtà è ben diversa. Al momento della nostra visita le vasche naturali erano tutte vuote, con solo tre piccole vasche artificiali riempite di acqua. Avevamo letto che ciclicamente le vasche vengono svuotate e ripulite, ma pensavamo che questa operazione venisse fatta per settori, non svuotando e lasciando rinsecchire tutte le vasche nello stesso momento. Lo spettacolo era quindi piuttosto desolante e sotto le aspettative, e il fatto che il biglietto d’ingresso fosse molto salato (circa 25 euro a testa, che per i prezzi turchi è una cifra astronomica) ha ulteriormente peggiorato la visita.

Bodrum

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L’arrivo in tarda serata a Bodrum, dopo aver visitato nello stesso giorno Efeso e Pamukkale, è stato uno choc. La penisola è una molto turistica, e la zona attorno alla città di Bodrum è piena di locali notturni e discoteche. Avevamo cercato un hotel in periferia, comodo a Bodrum, ma allo stesso tempo in una zona tranquilla, optando quindi per Bitez; quando siamo arrivati però, stanchi, esausti dal viaggio, siamo stati accolti dalla musica sparata a tutto volume dai locali circostanti. Lì per lì volevamo quasi disdire la prenotazione e cercare un altro albergo, magari in un villaggio tranquillo nell’entroterra, ma siamo stati vinti dalla stanchezza e abbiamo accettato di passare la notte lì, per poi ripensarci il giorno dopo. Bisogna dire che nei giorni successivi il nostro giudizio è migliorato. I locali non tengono aperto tutta la notte, e la musica deve essere interrotta all’una. Se quindi volete soggiornare nella penisola di Bodrum, vi consigliamo di spingervi più a ovest, oltre Bitez, per un po’ più di tranquillità.

Il mare di Bodrum è carino, pulito ma non cristallino. I paesini sparsi lungo la costa conservano ancora minuscoli centri che ricordano l’origine di villaggi di pescatori, chiusi tra i nuovi hotel che inglobano tutto. Le piccole spiagge sono quasi tutte attrezzate e di pertinenza dei locali, ma qua e là sopravvivono alcune spiagge libere gestite dal comune, generalmente non pulitissime ma con qualche ombrellone di paglia.

Il modo migliore per trovare un mare veramente bello è unirsi a una delle tante gite in barca lungo lo costa (partono tutte dal porto turistico di Bodrum, stesso giro, stesso prezzo). La nostra crociera prevedeva il giro dell’isola Kara Ada, con prima tappa alla grotta di Cleopatra con acqua termale (ingresso a pagamento non compreso nel prezzo; niente di che), e altre tappe lungo la costa in piccola calette di acqua limpidissima, davvero magnifiche.

Nel complesso, Bodrum è una zona di mare carina ma adatta soprattutto a ragazzi più interessati alla vita notturna, il mare non è male ma niente di paragonabile alle vicine isole greche, veramente bello solo nelle calette raggiungibili in barca.

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