Atene tra murales, botteghe artigiane, taverne tipiche e piatti rotti: il quartiere di Psirri e non solo!
Giusto il tempo di appoggiare la valigia nell’appartamento Airbnb ed immergermi nel folcloristico caos di Monastiraki Square, il cuore pulsante di Atene, a pochi passi dall’alloggio! La Piazza con la “P” maiuscola: luogo di ritrovo, attrazione turistica, centro nevralgico del traffico con taxi, metro e bus… “un ombelico del mondo ateniese”! Non solo, da qui si dipana un dedalo (riferimento alla mitologia doveroso!) di vie che conducono verso le meraviglie di questa città: da un lato l’Acropoli, dall’altro il mercato e le vie contorte di Plaka…e dall’altro ancora una via in salita conduce al quartiere più colorato, rumoroso, musicale di Atene! Si va a Psirri!
Indice dei contenuti
La mia guida, Themis (www.visitplaka.com) è stato davvero disponibile lasciando decidere a me il prezzo/valore del suo servizio. Mi ha mostrato e spiegato in inglese (guide italiane a prezzi modici molto difficile trovarle!) le peculiarità di questo quartiere così pittoresco.
Psirri è… arte
La visita comincia poco prima del tramonto, quando il sole tiepido ha ancora la luminosità sufficiente per far brillare i colori e il bianco degli edifici: saliamo verso il centro di Psirri attraverso via Miaouli e dopo pochi passi cominciano i coloratissimi murales.
Gli autori di queste vere e proprie opere d’arte non sono solo ateniesi, anzi molti sono italiani, tedeschi e francesi: come spesso accade con le opere di street-art, esse vogliono denunciare e sensibilizzare il popolo e governanti, su problemi sociali. Uno dei temi ricorrenti è la protesta contro la politica di austerity messa in atto dal governo.
Passeggiando tra i suoi vicoli, la guida mi fa notare come siano frequenti le gallerie d’arte: non è un caso che siano proprio in questo quartiere. Qui l’arte si respira ovunque e in ogni sua forma!
Perché, gli artigiani che lavorano pelle, metalli, tessuti rigorosamente a mano nelle loro botteghe, talvolta poco più di un corridoio, non sono forse artisti? Certo che lo sono… e credo che a tutti venga voglia di comprare ogni oggetto esposto! I prezzi fungono un po’ da deterrente e “proteggono” le vostre tasche dallo svuotarsi: come accade con “pezzi unici”, il costo sale!
Ma anche solo vederne le vetrine o osservare gli artigiani al lavoro è appagante!
Raggiungiamo il fulcro di Psirri, Piazza Iroon, che significa “eroi”, e non è un caso che qui lo sguardo sia rapito da un imponente murales che occupa tutta l’altezza di un palazzo: raffigura 3 soggetti con un sorriso esagerato e sarcastico dal titolo “Superman”. Un messaggio, non troppo subliminale, su come i cittadini e il popolo siano i veri “superuomini”!
Su questa piazza i vivaci locali si stanno animando, il volume della musica si alza e di lì a poco sarebbe iniziata la serata: band dal vivo o semplicemente una playlist amplificata lungo le vie, accompagna ateniesi (tanti) e turisti nel degustare specialità locali, cibi internazionali, fresche birre o calici di vino. Ci leggo un non so che di artistico anche qui!
Psirri è… installazioni fantasiose
Procediamo nella passeggiata e rimango folgorata dal locale più estroso, colorato, kitch che abbia mai visto, ma soprattutto è dedicato al personaggio Disney che amo di più, un mio alter ego: Mary Poppins!
Il locale si chiama “Little Cook” (www.facebook.com/littlekookgr/), non preoccupatevi che lo vedrete… è il protagonista della via, grazie ad una coloratissima installazione di ombrelli appesi, rendendo l’atmosfera davvero fiabesca.
Qui potete gustare gelati, torte, biscotti, bevande varie, thè e tisane dai gusti più particolari: qualsiasi cosa scegliate, la porzione è davvero “gigante” con decorazioni appariscenti, tanta panna montata e creme succulente! Aspettatevi un pasto completo piuttosto che una merenda!
Ora tenete il “Little Cook” alle spalle, di fronte a voi avete via Pittaki e lo stupore continua: alzate lo sguardo al cielo e gli ombrelli sono stati sostituiti da vecchie lampade vintage colorate che rappresentano l’illuminazione della via: questa installazione di arte popolare è stata realizzata grazie alla partecipazione della cittadinanza!
Un ultimo consiglio: per musica live pop/rock e folk con band locali vi suggerisco Arodou (www.arodougreece.gr)
Psirri è certamente il quartiere più trendy della città!
È ora del Sirtaki!
Chiedo a Themis un consiglio su di un locale in cui assistere ad uno spettacolo di Sirtaki e lui mi risponde, anzi agisce in modo inaspettato. Lasciamo Psirri e mi porta in una delle più note taverne di Atene in cui si assaggia la cucina tipica greca allietati dal ritmo travolgente del Sirtaki e di altre danze popolari che non conoscevo. Il palco è ampio ed ospita pure la band dal vivo!
Per raggiungere la Taverna Kalokerinos (www.kalokerinos.gr) abbiamo attraversato un altro quartiere iconico di Atene, sulle pendici dell’Acropoli con il Partenone che veglia sulle sue vie lastricate: siamo a Plaka, soprannominato “Quartiere degli Dei” proprio per la sua vicinanza all’Acropoli.
Non è un caso che la Taverna Kalokerinos si trovi in questo quartiere, noto proprio per i tanti posticini dove trascorrere il tempo tra musica, buona cucina e atmosfere tipiche.
Il menù è fisso, si ordinano solo le bevande (e attenzione perché i vini stendono!): le portate sono numerose e sono presenti tutte le specialità della cucina greca. Polpettine, spiedini, verdure, pasta sfoglia fritta ripiena e tanto aglio! Per finire frittelle al miele, come dei piccoli bomboloni impilati! Buonissime…ma preparatevi un potente digestivo!
La cena si “alleggerisce” grazie a cantanti e ballerini che ricreano l’atmosfera popolare con ritmi, arie e melodie… e il Sirtaki fa alzare tutti in piedi a ballare!
E il gran finale? Mi ha sorpreso e meno male che la guida Themis, mi ha spiegato!
Ad ogni partecipante viene dato un piatto bianco semplice di ceramica…per essere rotto: l’usanza è stata ereditata dalle feste nuziali, dove gli sposi usavano rompere i piatti davanti alla porta di casa come segno di buon auspicio e gli invitati al matrimonio gridavano “Oopah”.
Ecco, noi non eravamo ad un matrimonio, ma la cena è terminata con il sottofondo del sirtaki ed una melodia di ceramica che si spezza al grido di “Oopah”, come reazione di gioia ed entusiasmo per la serata appena conclusa! Il conto non è tanto salato…pensavo peggio: 40€ considerando che lo spettacolo dura quasi 2h!
L’unico neo: il locale non è intimo e tendenzialmente turistico con tanti coperti ma certamente tra i pochi, forse l’unico, che offre uno spettacolo del genere e la qualità del cibo è più che buona!
Vi consiglio l’esperienza…rompere un piatto in modo innocuo e senza rischi è davvero liberatorio!