Il magico incantesimo di Capri e Procida
”La mia casa deve essere aperta al sole e al vento e alle voci del mare – come un tempio greco – e luce, luce, luce ovunque!”
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Con queste parole il medico e scrittore svedese Alex Munthe descrive quella che, tutto sembra, tranne che una semplice casa. Villa San Michele è stata la prima cosa che abbiamo visitato una volta arrivati a Capri, per la precisione ad Anacapri. La prima vera tappa della nostra mini vacanza di 5 giorni che ci ha portati a visitare due delle più belle perle che l’affasciante Golfo di Napoli abbia da offrire: Capri e Procida. E già quella splendida villa, affacciata su uno splendido promontorio nella parte alta dell’isola di Capri, esposta com’è alla luce e alla brezza del mare, è stato l’emblema perfetto di come sarebbe stata la nostra vacanza, all’insegna del mare si, ma anche della cultura, del buon cibo, delle passeggiate e dell’arte, in ogni sua forma.
E così, la scorsa estate, io, mio fratello e una nostra amica, ci siamo imbarcati in pieno inizio d’Agosto, complice anche l’emergenza sanitaria (siamo campani), e abbiamo deciso di sfidare l’alta stagione e il caldo torrido, alla scoperta di due luoghi che, ad esser sinceri, avremmo già dovuto conoscere ampiamente, data la vicinanza a casa.
E così, il 5 agosto del 2021, dopo aver preso l’aliscafo per Capri, è iniziata la nostra avventura.
L’incantesimo magico dell’isola di Capri
Che Capri sia un posto capace di incantare i viaggiatori è noto fin dai tempi antichi. Ne è testimone l’ampio numero di persone che ci sono passate e che sono rimaste lì ad abitarci, lasciando testimonianze artistiche e storiche splendide del loro passaggio.
Alcuni luoghi, poi, sono capaci di esercitare un vero e proprio incantesimo, ancor più di altri. Ma andiamo con ordine. La maniera più veloce per arrivare a Capri è quella di prendere l’aliscafo dal Molo Beverello di Napoli. Sia gli aliscafi che i traghetti sono molto frequenti, specialmente d’estate durante l’alta stagione, quindi è piuttosto semplice scegliere l’orario più consono e adatto alle esigenze di ognuno. Abbiamo preso l’aliscafo intorno alle 13.00 e in un’ora siamo arrivati. Una volta lì, abbiamo preso l’autobus, situato proprio vicino al porto, e abbiamo raggiunto il Bed & Breakfast che avevamo prenotato nella parte più alta dell’isola, ad Anacapri.
Come muoversi sull’isola
Riguardo a come muoversi sull’isola mi sento di dare un paio di consigli veloci. Se, come noi, vi piace camminare, nonostante le alte temperature, il mio primo consiglio è di muoversi, ove possibile, a piedi. Primo perché così si ha modo di scoprire molti luoghi nascosti stupendi, secondo perché molte parti dell’isola sono facilmente percorribili e visitabili a piedi.
Noi abbiamo preso l’autobus solo quando le distanze non lo hanno permesso. Per ciò che riguarda gli autobus, comunque, i prezzi sono abbastanza nella norma, il vero problema sono la folla e le code. Specialmente d’estate e durante le ore di punta. Quindi, il mio consiglio personale, è di evitare le ore del mattino dalle 8.30 alle 10.00 o il pomeriggio intorno alle 16.00. Se si decide di alloggiare ad Anacapri e andare a Capri centro di sera, meglio prendere gli autobus alle 18.30 o direttamente dopo cena intorno alle 21.00. Poi ovviamente ci sono i taxi, ma li sconsiglio a meno che non ci sia altra scelta.
Dove alloggiare, meglio Capri o Anacapri?
Noi, inizialmente, abbiamo deciso di alloggiare ad Anacapri per una pura questione economica. Alloggiare a Capri centro era davvero troppo dispendioso, soprattutto in pieno Agosto. Il nostro Bed & Breakfast si trovava vicinissimo al centro di Anacapri in via Caprile 11, e affianco ad una fermata dell’autobus. Il nome è Hedera B&B e ci siamo trovati molto bene. Il personale era gentile e disponibile, la colazione al mattino era buona e le camere erano ampie, pulite e silenziose. Alla fine si è rivelata la scelta migliore non solo economicamente ma anche strategicamente.
Muoversi da Anacapri a Capri è davvero facilissimo, inoltre Anacapri è molto meno affollata e chiassosa di Capri centro. Da dove eravamo noi è stato facilissimo raggiungere moltissimi dei luoghi più belli da visitare e la sera Anacapri era movimentata al punto giusto. Se dovessi tornare a Capri alloggerei senza dubbio ad Anacapri e consiglierei vivamente a chiunque una scelta del genere. Anche perché Anacapri offre tanto, anche di sera, a prezzi, almeno leggermente, più contenuti e con meno folla.
Anacapri Centro e Villa San Michele
Una volta giunti al nostro alloggio, nel pomeriggio, abbiamo deciso di fare una prima passeggiata alla scoperta del centro di Anacapri e poi da lì ci siamo diretti verso la succitata Villa San Michele, distante 15 minuti a piedi dal b&b.
Il centro di Anacapri è risultato davvero affasciante. In fin dei conti è molto simile, per vari aspetti, allo stesso centro di Capri ma con una sostanziale differenza, l’assenza di folla e di rumori dovuti alla ressa dei turisti. Ci sono molte botteghe d’artigianato locale, come i sandali tipici capresi, i vestiti, i profumi o la finissima ceramica tipica locale. Ci sono vari ristoranti e locali e, in generale, l’aria che si respira, almeno quando siamo andati noi, era rilassante e accogliente. Infine, è molto facile da girare a piedi.
Villa San Michele, come già detto prima, è uno dei posti che raccomando di vedere assolutamente! Noi siamo stati molto fortunati perché, nonostante fosse Agosto, quel giorno tirava una leggera brezza e non faceva eccessivamente caldo, quindi la visita fu ancora più piacevole. La villa si trova al numero 34 di viale Alex Munthe, viale che raccomando di percorrere per intero per non perdere il panorama splendido di cui si può godere da lassù. Il prezzo per la visita è di 10 euro e, secondo noi, li vale tutti. Oltre alla villa, ciò che davvero lascia senza fiato, è il colonnato circondato dagli splendidi giardini che si affacciano sul mare. Camminando sotto il pergolato, o fermandosi a riposare sotto di esso, si può, non solo, respirare il profumo misto del mare e dei fiori, ma anche riappacificarsi l’animo ammirando il panorama.
Capri centro, i Giardini di Augusto e il Faro di Punta Carena
Il mattino del secondo giorno lo abbiamo dedicato alla visita di Capri centro e dei Giardini di Augusto. A noi piace prendercela con calma, quindi abbiamo preso l’autobus per il centro intorno alle 11.00. Una volta arrivati, abbiamo visitato il centro, partendo dalla famosa piazzetta e percorrendo i vari vicoletti che percorrono in lungo e in largo il centro di Capri. Anche qui, il centro è pieno di botteghe artigianali, che però, in questo caso, si alternano a negozi di grandi marche e hotel lussuosi. Abbiamo camminato per un bel po’ e poi, sorseggiando una granita, abbiamo visitato i Giardini di Augusto.
Questi ultimi sono molto vicino al centro, ci si arriva facilmente camminando e l’entrata costa 1 euro, l’anno scorso era possibile prenotarla online. Sono molto carini da visitare, anche se sono praticamente sempre pieni di turisti. Il motivo migliore per andarci, comunque, è per ammirare il panorama, compreso di Faraglioni, dalla terrazza più alta. Foto splendide assicurate anche in una giornata nuvolosa. Oltre ai Faraglioni, sulla parte destra, è possibile vedere la discesa di Via Krupp che porta giù al mare.
Nel pomeriggio, intorno alle 17, abbiamo deciso di visitare il Faro di Punta Carena, un altro luogo assolutamente da visitare a Capri. Noi ci siamo andati di pomeriggio appositamente per ammirare il tramonto prendendo l’aperitivo e ne è valsa davvero la pena!
Ci si arriva facilmente con l’autobus ed è un posto dall’aspetto, allo stesso tempo, romantico e avventuroso, da cui è possibile scattare foto davvero uniche! Una volta arrivati abbiamo camminato fino al faro, da cui si può godere di una vista favolosa. Lì vicino, inoltre, ci sono dei bar, uno stabilimento balneare, un ristorante e un’area pubblica per rilassarsi vicino al mare. Ovviamente bisogna sempre tenere conto che siamo a Capri e che tutto costa molto, ma un aperitivo al bar al tramonto non è una cosa eccessivamente dispendiosa, tenendo conto che non è un posto che si visita tutti i giorni.
Dove mangiare sull’Isola di Capri
Prima di proseguire, sento di dover spendere altre due parole riguardo i posti dove mangiare sull’isola di Capri. Infatti, in special modo quando si visitano posti così costosi come questo, è sempre meglio fare un’ampia ricerca preventiva, per vedere recensioni, prezzi e siti web, in modo da evitare fregature, sia qualitativamente che economicamente. Noi abbiamo fatto così e, fortunatamente, è andato tutto abbastanza bene. Unica pecca, a quanto pare impossibile da evitare, l’acqua a Capri costa ovunque tantissimo e in certi posti arriva a costare anche 4 o 5 euro a bottiglia! Quindi, a maggior ragione, la ricerca preventiva è d’obbligo.
Noi il primo giorno abbiamo cenato in una pizzeria di Anacapri vicino al nostro b&b, il nome è Aumm Aumm, in via Caprile 18, e sia la pizza che i prezzi erano, tutto sommato, buoni. Il secondo giorno abbiamo preso una granita molto buona al chioschetto lungo la strada per i Giardini di Augusto, il Chiosco Tizzano, in via Matteotti 2; e abbiamo pranzato mangiando un buon panino. A proposito del panino: nel centro di Capri ci sono vari ristoranti, alcuni più buoni, altri no. Noi abbiamo preferito avere un pranzo più veloce e sbrigativo, ma comunque ottimo, e ci siamo fermati in una delle tante salumerie del posto. Oltre a panini enormi e succulenti, ci sono anche molti altri articoli di rosticceria come pizzette, torte salate, crocché e, talvolta, anche porzioni di cibo cotto e pronto. Noi abbiamo mangiato benissimo. Una salumeria a Capri centro si trova in Via Roma 30, sotto i portici; e un’altra, ad Anacapri, è la Salumeria De Martino, in Via Caprile 14.
Infine, un altro ristorante buono, dove abbiamo cenato la seconda sera, è Trattoria il Solitario in Via Giuseppe Orlandi 96. Abbiamo provato i ravioli alla caprese, gli spaghetti al pomodoro del piennolo e le polpette al ragù. Tutto era molto buono e il prezzo era ok.
Procida, un silenzioso angolo di paradiso
Il terzo giorno, abbiamo lasciato il b&b e, dopo una veloce visita di Marina Grande, siamo partiti per l’isola di Procida. Essendo stati a Procida prima che fosse capitale della cultura, quindi prima che venisse presa d’assalto dai turisti, abbiamo trovato un’isola silenziosa ma anche davvero molto caratteristica, un piccolo angolo di paradiso tutto da scoprire.
Come muoversi e dove alloggiare
Siamo arrivati dopo pranzo e ci siamo subito diretti presso il nostro alloggio. Anche in questo caso, come per Capri, ci siamo mossi prevalentemente a piedi o in autobus e sono valse le stesse regole di Capri. Unica differenza, almeno quando siamo andati noi, in un momento non molto affollato, gli autobus erano meno pieni, seppur fossero molto piccoli, date le stradine molto strette dell’isola. Molte spiagge famose, comunque, sono raggiungibili facilmente tutte proprio con l’autobus.
Noi abbiamo alloggiato in un hotel davvero molto bello, forse la parte migliore di tutta la vacanza perché si trattava di un vecchio castelletto restaurato, poco lontano dal centro di Procida, Albergo La Vigna, in Via Principessa Margherita, 46. Siamo stati molto fortunati perché abbiamo trovato un’ottima offerta, abbastanza economica, nonostante fosse un hotel 4 stelle, quindi più costoso.
È immerso in uno splendido vigneto, percorribile a piedi e affacciato sul mare da cui, di sera specialmente, si può godere di una vista magnifica rilassandosi all’aperto. Ha anche la piscina e la colazione era molto buona.
Tra il colorato e pittoresco centro di Procida e le spiagge più famose
Dopo essere arrivati, abbiamo deciso di rilassarci nella piscina dell’hotel e in serata abbiamo fatto una passeggiata nel centro storico. Prima ci siamo fermati presso la Panoramica sulla Corricella, da cui si possono ammirare tutte le splendide casette tipiche e colorate di Procida, le stesse che vedevano i marinai tornado a casa. In seguito, abbiamo visitato la zona di Palazzo d’Avalos lì vicino e la chiesetta. La sera, per cena, ci siamo diretti a Marina della Corricella, scendendo a piedi nei viottoli e vicoli molto caratteristici, e abbiamo cenato lì.
Il secondo giorno lo abbiamo dedicato alla visita delle spiagge. Prima siamo andati a vedere la spiaggia del postino, chiamata così per l’omonimo film con il bravissimo Massimo Troisi, anche nota come Spiaggia del Pozzo Vecchio e poi, nel pomeriggio, abbiamo fatto un salto presso la Spiaggia della Chialoella. Qui abbiamo fatto anche una piccola passeggiata sul ponte sospeso sul mare che porta all’isola di Vivara, che purtroppo era chiusa e non visitabile.
Per quanto riguarda le due spiagge succitate, devo dire che la Spiaggia del Postino ha un po’ deluso le nostre aspettative, probabilmente perché era pienissima e quindi era davvero impossibile soffermarsi. Con la seconda spiaggia, però, abbiamo avuto più fortuna perché, nonostante la folla, era molto più ampia ed è stato molto piacevole passeggiare vicino al mare ammirando il tramonto. Inoltre, lì vicino, si può fare un salto sia alla Marina della Chiaolella che all’Isola di Vivara (qualora voi riusciate a trovarle quest’ultima aperta e visitabile).
Dove mangiare a Procida
Anche in questo caso abbiamo preso tutte le precauzioni che avevamo preso per Capri, nonostante, quando siamo stati noi, i prezzi erano comunque più bassi che a Capri. Un posto dove abbiamo mangiato una pizza molto buona, tra cui la tipica pizza con i limoni di Procida, è il ristorante Fuego, presso la Marina della Corricella.
Capri e Procida due paradisi tutti da esplorare
L’ultimo giorno abbiamo lasciato l’hotel e siamo andati a Marina Grande per tornare a casa. Nel lasciare Procida, quell’ultimo giorno di vacanza, ci siamo resi conto che, in tanti anni, non avevamo mai visitato davvero queste due isole. Probabilmente nemmeno durante questi pochissimi giorni abbiamo potuto assaporare tutto il vero, reale sapore e odore che le contraddistingue. Eppure quel poco è bastato per lasciare in noi una grande voglia di tornarci, magari in un’altra stagione, non solo per continuare l’esplorazione di queste due belle perle, che da secoli il Golfo di Napoli offre al mondo intero; ma anche per godere della bellezza e dell’incantesimo che, anche una volta abbandonate, continuano ad esercitare sull’animo di chi c’è stato.