Siracusa viaggio tra natura e storia

I luoghi che nessuno racconta
Scritto da: Marti_ontherun
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Siracusa è una città magica. Ortigia, il suo mare, il papiro, le viuzze del centro, il frutto di anni e anni di contaminazioni e mescolanze di culture che rendono questa terra unica oltre che meravigliosa.

Ma questa volta voglio raccontarvi di più, voglio parlarvi di tutti quei luoghi nascosti e  sconosciuti ai più, che la provincia di Siracusa cela e protegge dal turismo di massa.

Nel nostro itinerario di tre giorni nella provincia siciliana ci siamo concessi il lusso di soggiornare in agriturismo. Una sorta di masseria che si trova nel pieno della Val di Noto, quindi in posizione centrale, di modo da facilitare i nostri spostamenti durante il viaggio.

L’agriturismo si chiama “Agriturismo Val di Noto” e si trova nel Comune di Avola, in Contrada Piano della Pace (già dal nome della contrada vi lascio immaginare). Ha una piscina in funzione nei mesi estivi, un maneggio per fare passeggiate a cavallo, una colazione a buffet e la possibilità di pranzare o cenare in struttura su richiesta. Noi vi abbiamo soggiornato ad Aprile e prenotando su Booking, grazie agli sconti di terzo livello, abbiamo pagato 40 euro a notte per due persone.

Parco archeologico della Neapolis

Venendo da Catania, abbiamo deciso di scendere subito verso il Parco Archeologico della Neapolis, che si trova proprio vicinissimo alla città di Siracusa. Dopo di che, avremmo continuato a muovere verso sud, in direzione Avola, per raggiungere l’Agriturismo che dista meno di 30 min dalla città.

L’ingresso alla Neapolis costa 13 euro intero, 6,50 per chi ha meno di 25 anni e gratis per chi ne ha meno di 18. Il biglietto dà accesso a tutte le attrazioni dell’area archeologica. La peculiarità del parco sono queste grandi cave di pietra denominate Latomie. Nel passato questi luoghi erano utilizzati per i detenuti, che rinchiusi all’interno delle cave non avevano modo di fuggire. La Latomia più grande, e anche quella più famosa, è chiamata “Orecchio di Dionisio“. Il nome deriva dal fatto che sulla sommità della cava vi è un piccolo foro. Secondo la leggenda Dionisio, avrebbe utilizzato questo condotto per poter ascoltare le chiacchiere dei prigionieri senza che loro ne fossero a conoscenza.

Nel pomeriggio ci siamo concessi un giro ad Ortigia, potendo ammirare le piante di Papiro e gustandoci una cena deliziosa al ristorante “La Foundue di Bourguignonne”, dove, con l’utilizzo degli sconti The Fork, abbiamo pagato un cena completa 20 euro a testa. Essendo noi soliti transitare per Siracusa, non avevamo la necessità di mangiare cucina tipica e ci siamo deliziati con una bella fonduta, quasi impossibile da trovare altrove. Comunque se la vostra scelta ricadrà sul cibo tipico, il consiglio è di mangiare al mercato. La trattoria “Carnezzeria”, rimane sempre la mia preferita.

Riserva di Vendicari

Il giorno successivo ci siamo mossi in direzione della riserva di Vendicari, circa 20 km a sud di Avola e 30 min di auto dal nostro Agriturismo. Siamo entrati dal lato della tonnara. Il biglietto d’ingresso costa 3,50 euro ma se siete studenti, forze armate, associazioni ambientaliste o scout, il prezzo si riduce ad 1,50 euro. Il consiglio è di parcheggiare a bordo strada. Infatti, arrivando presto, è possibile trovare parcheggi gratuiti vicinissimi all’ingresso. Se così non fosse, potete comunque parcheggiare a pagamento, per 5 euro al giorno, prezzo da pagare rigorosamente in contanti.

Una volta entrati, percorrete la strada che porta verso il mare seguendo le indicazioni per la tonnara. Cercate di raggiungere la riserva al mattino, prima che arrivi gente, di modo da poter godere, da vicino, dello spettacolo dei fenicotteri rosa.

Una volta arrivati al mare dovete girare a sinistra, sempre in direzione della tonnara, che vedrete in lontananza. Il percorso è molto facile ed accessibile a tutti anche con bambini piccoli, non saranno più di un paio di km complessivamente. Arrivati alla tonnara godetevi il profumo della storia e del tempo che sembra interrompersi per qualche istante. I colori rossastri della tonnara in contrasto con l’azzurro del mare donano una sensazione di pace e meraviglia. Il nostro percorso si è interrotto qui, ma se volete si può camminare ancora fino alla torre di Sveva, basta seguire le indicazioni.

Questa volta, essendo molto presto, ci siamo concessi un giro per Avola. Abbiamo deciso di pranzare in centro, proprio sotto al duomo, in una trattoria a conduzione familiare che si chiama “Ca’ Si Mangia, da Silvano”. Ci siamo affidati alle scelte della moglie di Silvano che ci ha portato della pasta con pesto di pomodorini e mandorle che era eccezionale ed una carne con patate bollite. Il pranzo ci è costato 12 euro in due compreso di bibita.

Nel pomeriggio ci siamo goduti il mare sulla cristallina spiaggia di Avola.

Vendicari e Lavagrande

Il nostro ultimo giorno di viaggio è stato dedicato all’avventura. Ci siamo mossi verso Cassibile, una frazione di Siracusa, per raggiungere i Laghetti di Cavagrande che distano circa 13 km dall’agriturismo dove alleggiavamo.

L’accesso ai laghetti costa 3,50 euro intero e 1,50 ridotto e comprende anche l’accesso alla Riserva di Vendicari, per cui se riuscite a fare entrambe le tappe in giornata risparmiate qualche euro. Nel periodo di Aprile la biglietteria era chiusa e per accedere bastava scavalcare un piccolo cancelletto basso. Il percorso per scendere fino ai laghetti è ostico, dura circa 45 minuti ed è necessario indossare scarpe da trekking. Noi lo abbiamo percorso con stivaletti e scarpe da ginnastica e credetemi non è stato facile.

Cavagrande rappresenta l’unico canyon della Sicilia al cui interno scorre un fiume dalle acque cristalline. Il fondale d’orato e verde brillante, gli da un tocco di colore unico. Vi consiglio, una volta giù, di leggervi la storia del luogo, renderà l’atmosfera magica e surreale.

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