Rifugio V Alpini e il… salame di cioccolato
Al Rifugio V Alpini travolti da un’insolita passione: il salame di cioccolato
Per noi che il passeggiar per monti è una passione cosa c’è di meglio dell’estate? Sicuramente nulla dato che solo in estate la nostra passione di camminare può essere ampiamente soddisfatta: camminare ad alta quota, immersi nel silenzio delle vette, con solo il vento come compagno che ogni tanto ci racconta qualche storia all’orecchio.
E ovviamente non c’è nulla di meglio che andare per monti in compagnia dei propri compagni a due e quattro zampe. Già perché noi siamo un po’ come i tre moschettieri (di cui uno peloso).
Ci piace svegliarci la mattina presto, indossare gli scarponi e partire (ovviamente l’amico peloso non ha bisogno degli scarponi ma è così bravo da aspettare pazientemente tutti i nostri preparativi – solo gli occhi tradiscono la sua smania di andare).
E’ così che camminando camminando da qualche anno una delle nostre mete fisse di luglio è la Valfurva che ci fa vivere la nostra settimana di alta quota (a noi piace chiamarla così).
Tra le varie gite che facciamo sicuramente la Val Zebrù è una delle più belle: camminare lungo tutta la valle, immersi nel silenzio, con le montagne che sembrano sentinelle a guardia del nostro passeggiare tranquillo. La strada è lunga ma passo dopo passo arriviamo alla Baita Pastore (il nostro cagnastro fa sì che i nostri passi siano sempre piuttosto divertenti).
Una volta arrivati alla Baita Pastore un piccolo sorso di acqua, una sosta per ammirare ciò che ci circonda, un pensiero al formaggio che ci aspetta al ritorno (e che porteremo a casa per gustare il sapore di questi momenti) e poi si riparte: destinazione il Rifugio V Alpini.
La salita dopo le ore di cammino lungo la valle pesa un po’ ma la gamba è leggera: arriviamo alla fine del primo strappo e il Rifugio è sopra di noi laggiù in fondo. Conosciamo la strada ma ogni volta sembra sempre un po’ più lontano: sarà che stiamo invecchiando? Comunque si tira un po’ il fiato e si riparte lungo il sentiero per il ghiaione che già mi da una piacevole sorpresa: è stato sistemato, più largo, un po’ meno impervio: il rifugio è sempre là e sembra guardarci sorridendo con il suo tetto che brilla alla luce del sole e le sue montagne che se lo coccolano come un tesoro: appollaiato su quella roccia sembra voler sfidare tutto e tutti. L’ultimo sforzo e voilà siamo arrivati.
Anche il nostro amico peloso è un po’ stanco e si sdraia sotto il tavolo. Noi ci sediamo e tiriamo un po’ il fiato.
Sarà l’acqua, sarà l’aria sarà, fatto sta che la fame si fa sentire per cui è assolutamente d’obbligo chiedere il dolce del rifugio (anche perché dopo la camminata fatta non ci si sente proprio in colpa per le calorie) E sorpresa: mi arriva un piatto con una fetta di salame di cioccolato. La guardo come se mi stesse davanti George Clooney e addento. I puntini di sospensione sono d’obbligo perché sto gustando questa meraviglia quassù a quasi 3.000 metri.
Tutta la fatica di colpo svanisce mentre assaporo la perfetta armonia dei sapori di questa torta. I complimenti al cuoco sono dunque d’obbligo (la mia mente sta già lavorando su come carpire la ricetta). Non rimane nel piatto una sola briciola e se non mi vergognassi un po’ farei il bis.
Ma a malincuore è giunto il momento di salutare e cominciare a scendere: la strada è lunga. Al ritorno il mio animo è leggero come il mio passo: penso alla bella giornata, ai posti magnifici che ogni anno hanno il potere di stupirmi e senza vergogna alcuna ripenso al salame di cioccolato. Un ultimo sguardo e siamo alla macchina. Tutto è stato perfetto, quasi da raccontare (caspita lo sto facendo) anche se avrei dovuto cominciare con c’era una volta un salame di cioccolato Non ci credete? PROVARE PER CREDERE
Ce n’è per tutti.