Lazio Riscoperto
Sembra passato un secolo da questo weekend fuori, quando tutto era così normale. Il tempo sembra essersi dilatato da allora, quando scorreva veloce, quando non avevo un minuto da perdere, quando cercavo di correre verso l’ufficio, verso la palestra, verso casa, senza mai guardarmi indietro, per la fretta di arrivare, di fare, di finire. Ora mi ritrovo a casa con molto più tempo. Come occuparlo mi chiedo…veramente si può riscoprire se stessi tutti soli con le nostre riflessioni, le nostre idee, i ricordi?
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Mentre cerco di capire come ritrovarmi vi racconto di qualcosa che ho effettivamente scoperto: la mia regione, il Lazio. Passo la vita a cercare di esplorare paesi lontani o lontanissimi, non vedo l’ora di fare chilometri fino a paesaggi inconsueti, buttarmi nella vita di città così diverse dalla mia cercando di assorbire il più possibile, di far mio qualsiasi luogo, di gustarne tutti i sapori; e poi a un certo punto ho deciso di trovare o ritrovare la bellezza vicino casa; seguitemi in questa meravigliosa gita fuori porta!
Anagni
La mia breve fuga di 2 giorni è stata scelta considerando vicinanza, arte e natura. Visto che si trattava di un weekend di coppia, abbiamo cercato di accontentare entrambi con borghetti suggestivi per me e paesaggi naturali per lui, in modo da non litigare visto che eravamo anche abbastanza consapevoli che sarebbe stata la nostra ultima minivacanza per molto molto tempo. Importantissima anche la vicinanza a Roma, perché siamo partiti subito dopo il lavoro.
Si inizia alla scoperta di Anagni, uno dei comuni più conosciuti e più belli del Lazio, famosa come la città dei Papi. Qui nacquero infatti quattro pontefici tra cui Bonifacio VIII, appartenente alla potente famiglia Caetani, una delle più controverse e discusse figure della Chiesa. Si trova a solo un’ora da Roma, in Ciociaria, precisamente su di un colle nella valle Latina (valle del Sacco) a 424mt sul livello del mare.
Il periodo di massimo splendore di questa cittadina è il Medioevo, quando diventa parte del patrimonio della Chiesa. Entrate da una delle porte che vi accolgono – le principali Porta Cerere, Porta Santa Maria, Porta San Francesco – e perdetevi tra i vicoli, le stradine, le salite di questo borgo ben curato; se, come me, siete venuti soprattutto per fotografare qualche angolo caratteristico, non rimarrete delusi. Io ho trovato purtroppo un borgo quasi deserto a causa della paura del virus, ma ho potuto per questo visitarlo con tranquillità e fare decine di foto.
All’interno del borgo ci sono luoghi interessanti da visitare come il Palazzo comunale risalente al XII sec., o il Palazzo di Bonifacio VIII (Palazzo dei Papi) costruito all’inizio del XIII, essenziale nelle sue forme gotiche, è popolare perché proprio qui, precisamente nella Sala delle Scacchiere, avvenne il famoso episodio dello “Schiaffo di Anagni”, quando Papa Bonifacio VIII venne umiliato e imprigionato dai suoi nemici: il francese Guglielmo di Nogaret e Giacomo Sciarra Colonna, potente famiglia rivale, desiderosi di porre fine allo strapotere dei Caetani.
Passeggiando ancora un po’ per le vie del borgo, si arriva al Duomo di Anagni, meraviglioso esempio di architettura gotica, così imponente ai miei occhi, che domina la cittadina dal punto più alto. Monumentale all’esterno con le sue alte pareti in pietra, questa Cattedrale racchiude l’essenza dell’antica gloria. La sua realizzazione viene ultimata nel 1104 e dedicata a Santa Maria Annunziata. Gli elementi gotici vengono introdotti nel XIII secolo, così come la splendida pavimentazione cosmatesca, tipico stile decorativo di questo periodo. Visitate il museo per ammirare le due cripte al di sotto del pavimento della Cattedrale. Il costo del biglietto è di 9 euro e oltre ad altri ambienti ricchi di testimonianze dell’epoca papale, si accede all’Oratorio dedicato a san Thomas Becket, arcivescovo di Canterbury assassinato all’inizio del XIII secolo. Le pitture realizzate dopo la canonizzazione del santo rappresentano scene dal vecchio e nuovo testamento, come altri episodi legati alla sua vita e morte.
La Cripta di San Magno è il tesoro di Anagni. Costruita insieme alla Cattedrale accoglie uno straordinario ciclo pittorico realizzato dalle botteghe di artisti più importanti dell’epoca. Ben 540 mq di storia sulla salvezza dell’uomo basate su teorie filosofico-scientifiche. Arca dell’alleanza, apocalisse, storie di santi; si racchiude qui tutto il mistero e la magia del periodo. Questo capolavoro viene definito spesso la Cappella Sistina del Medioevo.
Lago di Canterno
Nel pomeriggio ci siamo allontanati da Anagni solo una ventina di chilometri per andare a fotografare il lago di Canterno. Questo luogo magico e misterioso è stata la vera sorpresa del nostro breve viaggio: un lago di origine carsica ancora poco conosciuto, lontano dal turismo più rumoroso della vicina Fiuggi, ancora libero da costruzioni che circondano e imbruttiscono il panorama di altri laghi più famosi. Sembra che si sia formato nei primi decenni dell’Ottocento, quando le acque inondarono questa conca tra i monti, prima occupata da vasti campi coltivati. Caratteristica di questo lago fin dalla sua formazione è il periodico svuotamento e riempimento, rispettivamente causati dalla disgregazione e dall’accumulo di materiali proprio al suo imbocco. Ecco perché viene chiamato il Lago Fantasma, può sparire e riapparire in maniera naturale o se vogliamo, magica.
L’atmosfera è splendida soprattutto al tramonto. La quiete, la tranquillità di questo luogo portano lontano, ci cullano dolcemente verso la sera, e ci riempiono gli occhi di un panorama indimenticabile, noi rimaniamo meravigliati nel trovare tanta bellezza così poco lontano da casa.
Come al solito i nostri viaggi, lunghi o brevi, sono sempre low cost. Questa volta abbiamo dormito presso l’agriturismo Cisogna, immerso nella campagna vicino Anagni, costituito da poche casette di legno, veramente spartano ed economico, la cucina casalinga comunque è molto buona, se chiudete un occhio sulla pulizia generale.
Fumone
La mattina dopo, prima di tornare a Roma, siamo arrivati a Fumone, l’altra scoperta di questa breve fuga. Non ne avevo mai sentito parlare fino a quando, dovendo scegliere una meta da visitare velocemente prima di tornare in città per pranzo, l’ho letto su Google Maps. Ovviamente me ne sono innamorata appena sono entrata nel borgo dall’antica porta vicino il parcheggio.
Siamo su un colle tra la valle del Sacco e la zona di Fiuggi e Anagni. La posizione è abbastanza isolata dal resto dei paesini e per questo c’è una vista bellissima della campagna sottostante. Legata alla posizione c’è la storia del nome: il colle di Fumone infatti diventa essenziale per la sicurezza di Roma ai tempi delle incursioni saracene e normanne; in caso di pericolo infatti, raccoglie i segnali di fumo inviati dalle località direttamente minacciate e li rinvia all’Urbe. Il borgo è veramente ben conservato, a parte il gigantesco ripetitore costruito proprio accanto alla chiesa principale. Anche qui, come ad Anagni, ci si deve perdere tra le stradine strette e i vicoli nascosti; un districarsi di vie e case in pietra veramente suggestivo. Balconcini fioriti e gatti accucciati sui davanzali, angoli con botteghe locali che spesso si aprono verso scorci panoramici sorprendenti, insomma c’è tutto quello che ci si aspetta da un paesaggio da cartolina.
Ho scoperto il Lazio a 40 anni; me ne vergogno perché ho sempre trascurato la campagna e i paesini più piccoli intorno alla mia città, invece è verissimo che oltre ai tesori di Roma, ci sono infinite bellezze nel Lazio che vale la pena visitare magari tra un viaggio e l’altro. Sono ovviamente curiosa di scoprirne altri quindi suggerite e datemi dritte! Nel frattempo, se avete voglia leggete questo mio racconto e cominciate a pensare che c’è un mondo anche a pochi chilometri da casa. Forse dovremo abituarci a farlo.