Tenerife: la meraviglia delle Isole Canarie
Il nostro viaggio alla scoperta delle Isole Canarie
Marzo 2022
Indice dei contenuti
In quattro abbiamo prenotato volo ed hotel tramite il sito lastminut.com (volo easy jet con bagaglio 15kg e otto notti con colazione Hotel Aphartament Andorra costo a persona euro 655,00)
Prenotato auto a noleggio per 8 giorni sul sito Goldcar al prezzo di euro 272,19 comprensivo di assicurazione, senza necessità di cauzione al ritiro del mezzo.
Si parte da Milano Malpensa a Tenerife Sud
Partenza da Milano Malpensa in orario alle 12.55 ed arrivo a Tenerife Sud alle ore 16.25. I bagagli li recuperiamo velocemente; viene ritirato il modello previsto per entrare in Spagna e controllato il green pass a due di noi che erano provvisti di tampone valido 24 ore. Tutto ok. Quindi si provvede al ritiro dell’auto.
Arriviamo all’hotel dopo circa 20 minuti, l’addetto alla reception molto gentile e cordiale, ci assegna le camere.
La sera ci aggiriamo nei paraggi dell’hotel per cenare, ma sorpresa, in tanti locali non c’era posto. Grazie al consiglio di un ristoratore ci rechiamo al ristorante Meson Las Lanzas dove ceniamo molto bene al prezzo di 35 euro a testa (4 antipasti, 4 piatti unici di pesce + bere).
Secondo giorno: Los Gigantes, Mirador Archipenque, Masca Vallery, El Caleton
Partiamo dall’hotel e come prima tappa ci fermiamo a Los Gigantes, nei pressi di una curva, precisamente al Mirador Archipenque, che ha una bella vista sulle scogliere sottostanti che scendono a strapiombo sul mare. Qui si trova anche un bar. Le scogliere si innalzano per 600 metri dall’oceano, anche se a livello ottico sembrano meno.
Abbiamo poi proseguito per il centro del paese e abbiamo parcheggiato con un po’ di difficoltà nei dintorni del porto (a pagamento). A piedi abbiamo raggiunto Playa de Los Guios che si trova incastonata tra le sopra citate scogliere. La bella spiaggia, è di sabbia nera, di origine vulcanica. E’ da vedere.
Dal mare ai monti, quindi ci inoltriamo per la Masca Valley. Alle spalle di Santiago del Teide parte una strada tortuosa e strettina, ma molto panoramica, infatti lungo il tragitto ci sono possibilità di soste per fotografare i panorami. La strada è molto ben tenuta, costeggiata continuamente da blocchi di cemento. Non fa paura, e merita di essere percorsa. Si arriva al paesino Masca, e dopo una breve visita ci fermiamo a pranzare presso il bar-ristorante La Piedra, dove oltre al personale simpatico, abbiamo mangiato bene. Proseguiamo per Punta de Teno, ma purtroppo non riusciamo ad accedere in quanto la strada è chiusa per lavori da febbraio.
Arriviamo quindi a Garachico, località graziosa e tranquilla, dove volevamo accedere alle Piscinas Naturales El Caleton, ma le troviamo chiuse. Peccato. Rientro in hotel e ottima cena – previa prenotazione – al Ristorante Ardi di Playa de las Americas.
Terzo Giorno: Teide, Los Roques de Garcia, La Orotava, Puerto De La Cruz
Dall’hotel raggiungiamo il parco nazionale del Teide prendendo un tratto dell’autostrada gratuita, e girando poi a destra sulla TF38. Facciamo numerose soste fotografiche ad ammirare la varietà del paesaggio: rocce rossastre, pini verdi-gialli su sabbia nera, aree desertiche, rocce erose dal vento, ecc.. La strada sale ma comodamente, certo ci sono curve, ma è molto ben tenuta e larga. Arriviamo al parcheggio delle Roques de Garcia e rimaniamo estasiati. Un bello spettacolo geologico con la possibilità di visitarli da vicino con due tipi di escursioni: una breve e una di un’ora e mezzo. La giornata è serena, non fa neanche freddo nonostante l’altitudine, così rimaniamo un po’ ad ammirare questi spettacoli della natura! A sorvegliare tutto quanto naturalmente il Teide, con la punta ancora innevata. Volendo si può salire con una funivia sul Pico del Teide, ma noi non ci siamo stati.
La nostra prossima meta è la La Orotava. Proseguiamo quindi verso il parcheggio della funivia per poi scendere nella valle de la Orotava. Ttroviamo la nebbia che ci accompagna sino alla località prefissata. Visto l’orario ci fermiamo a mangiucchiare qualche cosa. Dopo la sosta esce nuovamente il sole, quindi facciamo un giro nella graziosa cittadina: vediamo la Casa de los Balcones, l’Iglesia de la Concepcion, la Plaza de la Constitucion, e facciamo una visita gratuita ai Jardin Victoria, giardini settecenteschi in stile francese posti su varie terrazze dai quali si gode un bel panorama sulla cittadina.
Arriviamo poi a Puerto de la Cruz. La cittadina è turistica, con belle passerelle lungo il mare, vari locali ricettivi, parchi ed aiuole. È anche famosa per il parco acquatico di Lago Martianez, un complesso di quattro vasche di acqua salata e un grande lago centrale progettato da Cesar Manrique. L’ingresso costa 5,50 euro, con disponibilità di sdrai ed ombra delle palme. Rientro in hotel e cena presso il ristorante Oinè di Los Cristianos.
Quarto giorno: Playa de Las Vistas
Oggi relax a Playa de Las Vistas. Dall’hotel la raggiungiamo a piedi, noleggiamo 2 lettini + ombrellone, al costo di euro 12.00. Pranzo presso il Chiringuito Puntavista situato nella parte iniziale della spiaggia.(2 panini, 2 vrap, 3 birre ed 1 coca 43.00 euro).
La spiaggia è lunga circa un km e mezzo, è di sabbia dorata ed il mare abbastanza calmo. Per chi va in acqua, in certi punti, si trovano dei sassi.
Alla sera cena presso il bar-ristorante Lormar, che si trova dopo la spiaggia di Troya Beach, in una via interna, sulla destra. Il locale è molto molto spartano, ma la paella è divina! Il titolare è simpaticissimo ed ha prezzi onestissimi. (3 paelle, 1 piatto di pollo con contorno, sangria ed acqua, con digestivo offerto per 48.50!) Consigliato.
Quinto giorno: Playa de Las Americas, Troya Beach, Playa de Fababe e Playa del Duque
Oggi a piedi visitiamo le spiagge vicine a noi percorrendo la stradina che costeggia il litorale: iniziamo con Playa de Las Americas: a sinistra vari surfisti, poi il mare si tranquillizza e la spiaggia è di sabbia più scura. Personalmente è quella che mi è piaciuta meno.
- Troya Beach, piccolina, con sabbia scura ed ombrelloni di paglia
- Playa de Fanabe, sempre di sabbia scura, molto attrezzata
- Playa del Duque, spiaggia grande, più vipposa, con ristoranti più eleganti alle spalle. Infatti qua il costo degli ombrelloni e sdrai sono più cari.
Tutto questo lungomare è zeppo di bar, ristoranti, negozi.
Ottimo pranzo presso Suka Fruit & Salad in Adeje. Locale gestito da ragazzi italiani, si possono creare a piacere dei piatti, a prezzi onesti. Ottimi i frullati di frutta (1 crepes con frutta, 2 sandwich al tonno, 1 crepe salata a piacere, 2 frullati per 46.40).
Rientro in hotel con il bus (per problemi alle ginocchia di uno di noi). Il biglietto si fa sopra, e i bus che vanno da Adeje a Playa de Las Americas sono tanti e frequenti. Costo del biglietto 1.45. Se uno lo utilizza spesso può fare abbonamenti che ovviamente comportano un risparmio. Cena presso la Brasserie Steak House che raggiungiamo sul tardi con la nostra auto. Cena in quattro al costo di 128 euro.
Sesto giorno: Santa Cruz de Tenerife, Playa de las Teresitas, San Cristobal de la Laguna
Oggi meteorologicamente una giornataccia. Pare sia arrivato il ciclone Celia, purtroppo previsto, che porta freddo, vento ed acqua.
Decidiamo comunque di fare un giro nella capitale Santa Cruz de Tenerife, al Mercado Municipal Nuestra Señora de Africa. Arriviamo, ma un acquazzone ci raggiunge. Visitiamo comunque il mercato, anche se molti espositori erano chiusi, non sappiamo se a causa del tempo o perché giorno di riposo. Effettivamente di espositori ce ne sarebbero stati molti, ma riusciamo comunque a fare qualche acquisto alimentare, in quelli aperti, tra un acquazzone e l’altro.
Sembra abbia cessato un po’ la pioggia quindi a piedi arriviamo a Plaza España con la sua enorme vasca d’acqua bassa che sembra un laghetto ed il monumento dedicato ai caduti della guerra civile spagnola. Ci dirigiamo verso il parcheggio, ma un altro acquazzone ci raggiunge. Peccato. Con l’auto arriviamo davanti all’Auditorio di Tenerife per scattare una fotografia. Non riusciamo a vedere il Palmetum per ovvie ragioni di meteo.
Dovevamo trascorrere il pomeriggio nella più bella spiaggia di Tenerife, ossia Playa de las Teresitas, ma purtroppo non vi riusciamo, perché è proprio chiusa al pubblico, infatti c’è una pattuglia di polizia che vieta l’ingresso. Nella sfortuna siamo fortunati, perché riusciamo a salire con l’auto sino al Mirador Las Teresitas ed esce uno sprazzo di sole, giusto per vederla e fotografarla!
Ritorniamo nella capitale e decidiamo di andare a visitare La Laguna, ma il tempo peggiora nuovamente: freddo, vento e pioggia. Ci rintaniamo nel locale 100 montaditos, per pranzare con i suoi variegati panini e da lì a poco spunta un pallido sole, così usciamo e vediamo qualcosina di questa cittadina: la Catedral e la Calle San Agustin con le sue belle case. Temperatura 9 gradi.
Rientriamo in hotel, infreddoliti e bagnati, e per cena decidiamo di cenare con il buffet dell’hotel.
Settimo giorno: Playa del Camison
Ci rimangono 2 giorni che li trascorriamo in spiaggia. Il clima è migliorato, c’è un po’ di sole, ma l’aria è freddina. A piedi raggiungiamo la Playa del Camison, con la sabbia dorata e il mare abbastanza tranquillo, e per chi fa il bagno, senza sassi. I costi dell’ombrellone e lettini sono 12 euro (2 lettini + 1 ombrellone).
Il 15 abbiamo pranzato al vicino Rest. San Borondon, dove si mangia all’aperto. Il personale un po’ in confusione e neanche troppo cordiale. Il servizio lento (2 insalate, un toast al salmone, 1 hamburger + bere acqua e birra 56,80). Non un buon rapporto qualità-prezzo e servizio.
La sera siamo tornati al ristorante Meson Las Lanzas.
Il 16 abbiamo consumato un veloce panino al ristorante Tasty, ed alla sera poiché giocava la Juventus in Champion abbiamo cenato al Bar Rosy’s a prezzi molto bassi (paella e polpette).
Vicino al nostro hotel si trovava il centro di Playa de las Americas con la sua Milla de Oro che offre numerosi negozi , ristoranti, bar e alla sera lo spettacolo Light and Music Fountain.