I sentieri di Pavia
Non torno mai due volte nello stesso posto forse per la mia assetata voglia di scoprire nuovi orizzonti. Ma la prima volta che ho visitato Pavia in occasione di una mostra artistica al Paviart mi sono letteralmente innamorata della descrizione della città e dei suoi misteri.
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Pavia si visita anche in giornata ma in due giorni sicuramente la si apprezza di più. Siamo tra il Ticino e il Po’ e tra il Castello Visconteo e il suo passaggio segreto verso la Certosa.
Ricapitoliamo.
Tappa 1 – il Castello Visconteo
Prima tappa da raggiungere non appena arrivati in macchina è Il Castello Visconteo
Consiglio di Parcheggiare nella zona della Basilica di San Pietro in Ciel D’Oro. La sua particolarità per gli appassionati di letteratura è che viene citata da Dante nella Divina Commerdia e dal Boccaccio nel Decameron. Li troverete poco più avanti una targa dedicata ad Ambrogio Teseo De Conti Albonesi, canonico storico orientalista. Come non notarlo visto che sono appassionata di Oriente.
Il Castello è davvero ben conservato e la visita prende circa due ore piene tra i musei civici e l’ingresso all’interno del suo complesso.
È incredibile come al tempo si estendeva un lungo parco di caccia fino alla Certosa ma non solo, non è strano per l’epoca immaginare anche un sistema difensivo come un sotterraneo. Ho letto che è solo un’ ipotesi studiata tra vie di uscita e tappe ma la corrispondenza mi ha affascinato moltissimo.
Consiglio la visita all’ingresso al cortile, al porticato e al loggiato dove è previsto un biglietto da 1 euro (è gratis il giorno del vostro compleanno). Al suo interno delle meravigliose installazioni facevano da cornice al castello. Le sale ospitano dei Musei Civici a pagamento.
Nel loggiato, al piano superiore, si può arrivare quasi fino alle merlature. Ne vale la pena in quanto termina con una bellissima visita panoramica in ascensore.
All’esterno del Castello troverete delle installazioni con la spiegazione in merito a vicende storia e mura che ha letteralmente ispirato il mio sottotitolo!
Tappa 2 – la Certosa
Seconda tappa: la Certosa. Non c’è tempo da perdere in quanto dopo una sosta breve per il pranzo ci siamo immersi nelle campagne Pavesi. Essendo giorno prefestivo è stato bello vedere ciclisti di ogni età sfrecciare in mezzo alle campagne nei percorsi ciclopedonali. Sembra si sia fermato il tempo in questo angolo di mondo.
La Certosa è raggiungibile dal centro di Pavia dopo un lungo viale alberato dove troverete un parcheggio ampio a pagamento. Il complesso comprende la chiesa, il Palazzo Ducale , due chiostri, uno piccolo ed uno grande. All’ingresso ho alzato gli occhi al cielo stellato delle tre navate che mi ha ricordato moltissimo il cielo dipinto della Cappella degli Scrovegni di Giotto a Padova.
Un frate ci accoglie in visita con orari ben stabiliti e scaglionati illustrandoci la storia e le opere del monastero oltre agli aneddoti affascinanti sulle vicende del monastero e della vita che qui si conduceva. La visita guidata di circa un’ora con la possibilità di lasciare un’offerta. Al termine del percorso troverete un piccolo negozio dove acquistare i prodotti artigianali della comunità monastica che si autosostiene come da tradizione secolare. Consiglio fortemente il liquore e il riso carnaroli!
Tappa 3 – centro di Pavia
Terminata la visita alla Certosa la nostra terza tappa è il centro città dove ci aspetta una visita al Duomo e la Chiesa di San Michele, nota per la linea sacra dei luoghi di culto associati ad eventi miracolosi. Provate a tracciare una linea Partendo da Skelling Michael (Irlanda), Mount St. Michel (Cornovaglia), Mont Saint Michel (Normandia), La Sacxra di San Michele (Val di Susa), San Michele Monte Sant’Angelo (Puglia), Monastero di San Michele (Isola di Simi Grecia). Una via di comunicazione medievale davvero unica che unisce questo culto e mi ha portato a ritornare in questa piccola città piena di sorprese.
Tappa 4 – ponte coperto
Passeggiamo verso la quarta ed ultima tappa: il ponte coperto e una via pittoresca piena di casette colorate fa da cornice a un tramonto spettacolare. In quelle casette, un tempo, abitavano le lavandaie che lavavano i panni nel Ticino tanto da dedicare a loro una statua che troverete appena arrivati al ponte.
Vi consiglio, se riuscite a concentrare tutto in un solo giorno una visita alle Torri Medievali, all’orto botanico con il suo erbario e le bellissime piante succulente nel suo interno (viste la prima volta che ho visitato Pavia) e una visita al chiosto dell’Università di Pavia, tra le più antiche d’Italia e di Europa dove hanno insegnato personaggi illustri come Ugo Foscolo e Alessandro Volta.