La nostra Toscana in 9 giorni: borghi “marittimi”, ville misteriose e chilometri di vigneti

Risalendo la Toscana da Venturina Terme a Firenze. I borghi, il mare a San Vincenzo, il caldo di Volterra e la villa col fantasma a San Giuliano Terme. Le vicine Pisa e Lucca. San Gimignano e le strade fra gli alberi su e giù per Montespertoli.
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Gli ultimi due anni sono stati, si sa, difficili per tutti. Quante cose sono cambiate, quante cose abbiamo dovuto cambiare per forza e non ci siamo ancora abituati. Quanti piani sono saltati e quanti nuovi compromessi abbiamo dovuto scegliere e sopportare.

In entrambe le estati, sia 2020 che 2021, le vacanze infatti dovevano essere ben diverse da quelle che poi abbiamo effettivamente fatto. Infatti alla rinuncia dell’Islanda è subentrata la Costiera Amalfitana, e alla rinuncia dell’InterRail in Francia è subentrata la Toscana cancellando tutto un mese prima della partenza e prenotando quindi quasi all’ultimo minuto (con prezzi che obiettivamente non erano molto economici ma si sa, in Italia nulla è economico).

E così voglio raccontarvi la nostra vacanza on the road. Sì perché, nonostante Veneto e Toscana non siano così distanti, io non ci ero mai andata (a parte una piccola gita a Firenze e Siena qualche anno fa). Quello che volevo vedere nell’estate 2021 erano infatti le lunghe stradine che salgono e scendono le colline verdi e ocra del Chianti, volevo perdermi fra i filari dei vigneti e soprattutto volevo bere tanto buon vino. Mi sono sempre immaginata le colline della Toscana proprio così: leggere e romantiche.

Giorno 1 – Campiglia Marittima

Abbiamo pianificato la partenza per martedì 10 agosto. L’arrivo all’Hotel delle Terme di Venturina è stato intorno alle 13, giusti giusti per il primo (e anche ultimo direi) pranzo healthy della vacanza. Abbiamo scelto Venturina Terme per due ragioni. La prima: era rimasto solo quello…ovvero, a un mese dalla partenza, ormai non erano rimasti molti alberghi disponibili. La seconda e più importante ragione invece è la sua posizione strategica per poter visitare al meglio i borghetti “marittimi” che ci sono nelle sue vicinanze – una piccola precisazione, la parola “Marittima”, che spesso accompagna i nomi dei borghi significa appunto “della Maremma”. Il mare in questo caso non c’entra nulla.

Campiglia Marittima è stata la prima tappa. Borghetto medievale nella Val di Cornia a meno di un quarto d’ora dal nostro hotel. Le sue viuzze tutte in salita, le sue case tutte di mattoni e pietre a vista, i tavolini per cenare in piazza. Dopo cena una passeggiata fino alla Rocca è d’obbligo. Anche solo per sbirciare all’interno delle case che rendono così romantico questo piccolo borgo.

Giorno 2 – Buca delle Fate

Mercoledì 11 agosto ci siamo dedicati a un po’ di mare. Infatti a una ventina di minuti da Venturina si trova la famosa Buca delle Fate. La storia è turbolenta tanto quanto la piccola stradina che si deve fare per raggiungerla. Uno zainetto (con molta crema solare dentro, scarpette da scogli, acqua e asciugamano) e delle scarpe da ginnastica ai piedi sono d’obbligo per poter scendere e salire senza problemi il sentiero in una mezz’oretta.

“La storia narra che tanto tempo fa alcuni pescatori, passando per il Golfo di Baratti, sentirono un canto melodioso accompagnato da strane figure femminili che si intravedevano sulla superficie dell’acqua. Valerio però, giovane pescatore curioso e malfidente, andò da solo alla Buca delle Fate per vedere coi suoi occhi quello che succedeva. Ma questo viaggio non fu così felice in quanto la sua curiosità portò lui e la sua barca dentro un vortice improvviso che lo strascinò in una galleria sottomarina dove a tenerlo in ostaggio c’erano proprio delle sirene. La sua amata Mariuccia iniziò ad andare a piangerlo tutte le sere al mare nella speranza di vederlo di nuovo tornare indietro. Ma l’unico animale che gli si avvicinò fu un delfino che catturò le sue lacrime fra le sue pinne e le trasformò in perle lucenti. Una sirena vide così queste bellissime perle e desiderò averle con tutta se stessa, ma il delfino furbo le disse che per averle doveva liberare il povero pescatore che avevano in ostaggio. Fu così che Mariuccia vide tornare, in groppa al delfino, il suo amato pescatore curioso.”

Chiaramente se non vi portate un pranzo nello zainetto, sarete costretti a tornare su. Vi assicuro però che la salita sembrerà più corta della discesa. Nella vicina Populonia Alta infatti ci sono dei ristorantini carini che vi aspettano. La sera invece ci siamo diretti verso Suvereto, a dieci minuti di macchina dall’hotel. Borgo medievale, uno dei più belli d’Italia secondo Touring Club. E anche secondo me.

Giorno 3 – Castagneto Carducci

Giovedì 12 ci siamo dedicati alla principale attrazione della Toscana, ovvero il vino. Una mezz’oretta di strada infatti ci separa da Castagneto Carducci, nome dato in onore del celebre poeta italiano che passò alcuni anni della sua infanzia in queste zone. Abbiamo così approfittato della zona per organizzare una degustazione di vini. Il Podere il Castellaccio lo trovate in una zona bellissima: ha una splendida terrazza dalla quale si può ammirare Castagneto Carducci in cima alla collina, da qui si vede anche il mare che brilla in lontananza, il terreno è circondato da un meraviglioso bosco, e chiaramente non mancano vigneti e ulivi. Chi si intende di vino già può immaginare i profumi e le proprietà che hanno i vini di questa giovane famiglia di produttori. Un giretto sul Defender ce lo siamo concessi e devo dire che è stato come andare sulle montagne russe: su e giù fra i vigneti ad ammirare la bellezza della natura e a scoprire i segreti dei produttori di queste terre.

Il pomeriggio invece abbiamo allungato di qualche minuto la strada, arrivando fino a Bolgheri. I “cipressetti” del nostro Giosuè Carducci raccontati nella poesia “Davanti San Guido” sono ancora tutti lì, pronti ad accogliervi e ad accompagnarvi all’ingresso del piccolo borgo che sorge al centro della Maremma livornese.

Giorno 4 – Bolgheri

Venerdì 13 ci siamo goduti un po’ di relax e un pranzetto alla famosa Osteria del Tasso vicino a Bolgheri (consigliatissima). La tartare di carne di daino è una delizia. E il daino che si muove fra i vigneti di queste zone è quasi dolce in quanto molto ghiotto dei grappoli di uva che crescono fra i filari. Pranzare fuori sotto il pergolato con davanti a voi chilometri e chilometri di vigneti è un’esperienza quasi magica.

La sera invece abbiamo optato per un po’ di vita nella vicina San Vincenzo, la simpatica cittadina sul mare con spiagge lunghe e ristorantini di pesce a un quarto d’ora da Venturina Terme..

Giorno 5 – Volterra

Sabato 14 agosto arriva e ci fa lasciare la Maremma per proseguire il nostro viaggio tornando verso il nord della Toscana. Prima però ci siamo fermati nella rovente Volterra: la strada che pian piano sale la collina dove è situata la cittadina è circondata da campagna pura e perennemente sotto il sole. Il termometro sfiorava quasi i 41 gradi centigradi. Il parcheggio a pagamento per fortuna è al coperto e permette di arrivare con estrema facilità nel centro storico. Prima però tappa obbligatoria alla Sosta del Priore per un buonissimo paninazzo farcito al momento. Una cosa autentica, dove gli ingredienti vengono tagliati al momento dentro questo negozietto di un metro per due (forse). Ecco per me quindi Volterra non è solo la città di Twilight (chiedo scusa ma non sono molto preparata sull’argomento, io ho frequentato solo Hogwarts). Per me Volterra è la città dei panini bonzi pieni di ciccia.

Nel tardo pomeriggio siamo ripartiti verso il nostro secondo albergo, anche questo trovato in una posizione strategica a San Giuliano Terme. La Villa di Corliano o Relais dell’Ussero infatti è stata una bellissima sorpresa oltre che un’ottima sistemazione.

Trovata un po’ per caso, un po’ per fortuna, la Villa ci accoglie luminosa e imponente col sole che tramonta e si riflette su di lei. La domanda che ancora ci poniamo è: ma siamo stati noi a trovare lei o lei a trovare noi? Come ci raccontano qui infatti non è così facile e scontato trovare una camera libera, a quanto pare avevamo una bella energia positiva per riuscire a trascorrere qualche notte qui.

Quando siamo arrivati qui non sapevamo che di mezzo ci sono più di cinquecento anni di storia e nei sotterranei c’è anche una Villa del 300 a.C. Non sapevamo che qui la famiglia dei Conti Agostini Veronesi della Seta (ancora oggi proprietari) allevavano e vendevano i bachi da seta. Non sapevamo che Mary Shelley fece nascere nei sotterranei della Villa la storia del suo Frankenstein ispirata ad un chirurgo che eseguiva esattamente gli stessi esperimenti: Francesco la Pietra. Non sapevamo che oltre alla Villa, nei sette ettari, ci sono un vecchio frantoio, la fattoria, le scuderie, una kaffeehaus, un teatro, una chiesa e un villaggio. Tanto meno sapevamo che ogni anno i Ghostbusters vengono alla Villa per cercare il fantasma di Teresa. Oltre ad alcuni scherzetti, pare che a novembre scorso si sia vista passeggiare nel giardino della Villa. M non preoccupatevi, è molto burlona e simpatica. Alla fine vuole solo molto bene alla sua amata Villa. Come noi.

Giorno 6 – Pisa e Lucca

Domenica 15, Ferragosto, ci siamo dedicati a Pisa e Lucca. Entrambe a venti minuti dalla Villa di Corliano che si trova esattamente nel mezzo. A Pisa purtroppo siamo rimasti molto poco: la città era veramente molto calda e tutto era praticamente chiuso. Abbiamo ammirato la Torre pendente, il Battistero di San Giovanni, il Camposanto e il Duomo in tutta la loro maestosità, restando però come sempre sconvolti dal turismo poco “responsabile” che invadeva inconsapevolmente la Piazza dei Miracoli.
Siamo così scappati a Lucca, cittadina molto più bella e vivibile in quanto meno invasa da turisti. La città è tutta circondata da una cinta muraria rinascimentale dove al suo interno troviamo tante meraviglie come la piazza ovale, Piazza dell’Anfiteatro.

Giorno 7 – Montespertoli

Lunedì 16 è tempo di lasciare la Villa e di salutare la nostra amica fantasma Teresina per raggiungere Villa la Cappella a Montespertoli. La camera aveva le travi a vista, a disposizione degli ospiti c’è anche una piccola piscina e un bellissimo boschetto che si apre sulle colline nella valle del Chianti che al crepuscolo vengono baciate dal sole (qui l’hashtag goldenhour è d’obbligo). La giornata è stata dedicata interamente al relax perché comunque siamo pur sempre in vacanza.

Giorno 8 – Firenze

Martedì 17 agosto siamo andati a Firenze. Un’oretta di auto separa la Villa dalla città. Abbiamo parcheggiato in una via verso Piazzale Michelangelo e da lì siamo scesi a piedi verso il centro. Non starò qui a raccontarvi le bellezze della città di Firenze, noi tutti le conosciamo già. E come dice Dan Brown “Se sai dove guardare, Firenze è il paradiso”.

Mi soffermo solo su l’Officina Profumo di Santa Maria Novella. Entrate anche solo per ammirare i locali, i soffitti dipinti di blu che ci sono all’intero di questo posto magico dal 1221 grazie ai frati domenicani.

Giorno 9 – San Gimignano

Mercoledì 18 arriva e siamo quasi alla fine della nostra vacanza. E quale posto migliore da visitare nel Chianti se non San Gimignano: la Manhattan del medioevo a quaranta minuti dalla nostra sistemazione. Le sue torri infatti (ora sono 14 ma in origine erano 72) si intravedono in lontananza, fra le colline verdi e gialle, gli ulivi e i vigneti, ed è stata il paesaggio più emozionante del nostro tour. Il parcheggio di San Gimignano un po’ meno: andateci presto, molto presto.

Giorno 10 – Uffizi

Giovedì 19, è tempo di tornare. Non essendo mai stata agli Uffizi di Firenze abbiamo prenotato i biglietti online e ne abbiamo approfittato. Nelle due ore siamo riusciti a visitarli senza fretta e devo dire che non era nemmeno tanto affollato. Chiaramente il periodo storico ha limitato gli spostamenti di molti turisti provenienti da molto lontano quindi anche la coda per ritirare i biglietti non è stata molto lunga.

Sono stati nove giorni all’insegna del caldo, di tantissima carne, di buon vino e di arte. La nostra arte e architettura italiana che abbiamo riscoperto negli ultimi due anni. Purtroppo però, come ben sappiamo, anche se si resta in Italia non sempre si riesce a risparmiare soprattutto se ci si “vizia” mangiando fuori sia a pranzo che a cena per nove giorni.

Consiglio questo nostro tour che io definisco per ovvie ragioni enogastronomico a coppie giovani, che hanno voglia di poco relax e molta avventura. A persone curiose e amanti del buon cibo che non si tirano indietro davanti a una fiorentina cotta a puntino. E a tutti gli amanti dell’Italia, l’Italia che sa di storia in ogni suo singolo paese e borgo.

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9 giorni toscana

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