Mongol Rally, la corsa più pazza del mondo
Vi ricordate il cartoon di Hanna Barbera che raccontava le avventure dei partecipanti alla folle Wacky Race, quella in cui il cattivissimo Dick Dastardly, insieme al fido cane Muttley cercavano con ogni mezzo di raggiungere il traguardo prima degli altri partecipanti? É difficile da credere, ma nella realtà esiste qualcosa di forse ancora più...
Vi ricordate il cartoon di Hanna Barbera che raccontava le avventure dei partecipanti alla folle Wacky Race, quella in cui il cattivissimo Dick Dastardly, insieme al fido cane Muttley cercavano con ogni mezzo di raggiungere il traguardo prima degli altri partecipanti? É difficile da credere, ma nella realtà esiste qualcosa di forse ancora più folle e si chiama Mongol Rally! Il Mongol Rally, giunto ormai alla quarta edizione, parte da Londra, dal centralissimo Hyde Park e finisce nella sperduta Ulaan Baatar, capitale della Mongolia. Ma non dovete pensare ad un rally tipo Paris-Dakar… Per partecipare al Mongol Rally infatti, non servono Suv e navigatori satellitari, anzi sono vietati! Alla corsa sono ammesse solo vecchie auto che abbiano al massimo 1000 cc di cilindrata, altrimenti detti “catorci”. Ogni team può seguire il percorso che preferisce, non ci sono tappe stabilite. L’importante è riuscire a raggiungere Ulaan Baatar in tre settimane. Ovviamente l’arrivo non è garantito, così come l’assistenza lungo il percorso, che praticamente non esiste! Il Mongol Rally nasce nel 2001, anno in cui due impavidi signori inglesi, Mr Tom e Mr Joolz decisero di testare la resistenza della loro Fiat 126. Il loro progetto però, non era quello di portarla dal meccanico ma quello di rivivere le emozioni dei viaggiatori di una volta, quando non esisteva il GPS ed i viaggi erano delle vere avventure, dove il bello stava negli imprevisti. Dopo lunghe meditazioni l’idea più sensata cui pensarono fu quella di partire all’avventura per la Mongolia, il posto più sperduto e lontano che gli venne in mente. Così senza ricambio di vestiti, con un pacchetto di sigarette economiche ed un coltello da caccia intrapresero il viaggio. Sebbene quella prima volta non siano riusciti a raggiungere la Mongolia a causa di problemi con i visti e i passaporti, si divertirono così tanto che giurarono di riprovarci.
Così nel 2004 ci fu il primo vero rally a squadre; partirono 6 team da Londra e ne arrivarono a destinazione 4, dopo aver attraversato deserti e catene montuose e aver affrontato banditi e ogni genere di pericoli. Nel corso degli anni il numero di partecipanti è cresciuto in modo esponenziale. Nel 2005 partirono 43 veicoli e ne arrivarono a destinazione 18, nel 2006 alla partenza erano in 167 e al traguardo 117! Chissà a che quota di iscritti arriveranno quest’anno? Speriamo tanti, perché questa folle corsa ha uno scopo umanitario. Ogni squadra infatti deve pagare un’iscrizione di almeno 1000 euro, che poi verrà devoluta ad associazioni di volontariato come Mercy Corps Mongolia, Hope and Homes for children, Send a cow e altre, che si occupano principalmente delle comunità e dei bimbi mongoli ma operano anche negli altri Paesi attraversati dal rally. Quest’anno c’è un equipaggio tutto italiano al blocco di partenza, il “Team DuePerUno” (o team 241), guidato da due ragazzi ventottenni, Alessandro Cini (Pavia) e Giovanni Veronelli (Lainate, MI), che correranno con una meravigliosa Fiat Uno con già 170.000 Km alle spalle. L’iscrizione è fatta, l’entusiasmo è molto, ora hanno bisogno del supporto di sempre più fan e qualcuno che contribuisca, anche in modo molto modesto a rendere fattibile quest’avventura.
Se volete saperne di più e magari contribuire, o se siete così pazzi da voler partecipare anche voi, visitate www.Mongolrally.Com