Condividere una magia: il viaggio di uno spettacolo!
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Lo spettacolo: Il racconto del fiume rubato
di Andrea Pierdicca e Federico Canibus
Non è uno spettacolo teatrale ma è l’umile e magica narrazione di un cantastorie, Andrea Pierdicca, che racconta liberamente i passi salienti del capolavoro di Alessandro Hellmann “Cent’anni di veleno. Il caso ACNA, l’ultima guerra civile italiana” (Stampa Alternativa). La Resistenza durata un secolo, gente comune, persone che hanno reagito, contadini, sindacalisti, poi le masse in movimento, il popolo in azione, conflitti tra contadini e operai, interessi e convenienze politiche, la guerra contro il mostro, un crescendo di tensione dalla fine dell’Ottocento al gennaio 1999, la chiusura della “fabbrica della morte”.
Una lotta sul piano ambientale, della salute, della vita; una guerra che va presa come esempio per tutte le guerre attuali (movimento NO TAV, NO al Ponte sullo Stretto, al Terzo Valico, alla Gronda autostradale, comitato per Scarpino, comitato NO API Falconara, comitati no inceneritore, al nucleare, alla Tirreno Power, alla Cokitalia, alla piattaforma Maersk, contro il MOSE, centrali a carbone di Civitavecchia, rigassificatore di Brindisi, ecc.). Quando la verità dei fatti non viene condivisa, si crea il terreno per l’indifferenza, l’ignoranza, la paura, la carriera, il silenzio. Conoscere aiuta a trovare il coraggio di cambiare giorno per giorno. L’indifferenza e il cinismo hanno rotto i coglioni, questa storia lascia l’amaro in bocca ma il cuore pulito, alimenta la fiducia nel buon fine di ogni gesto antagonista. Aiutaci a diffondere questo progetto, il passo più difficile di ogni viaggio è quello per uscire dalla porta di casa. Grazie!
L’iniziativa: Etica del viaggio
di Andrea Pierdicca e Federico Canibus Da un anno il progetto ha trovato una rete alternativa ai teatri convenzionali attraverso la quale restituire a tutti una storia di tutti, rovesciando il meccanismo di vendita e tassazione, perseguendo la strada della reciproca e libera offerta tramite la forma e il linguaggio del quasi estinto cantastorie. E’ stato accolto finora da aziende biologiche, centri sociali, circoli, scuole, musei, sale di ritrovo e riunioni, biblioteche, librerie, studi, laboratori, teatri e cinema, piazze, prati, parchi e spiaggia, abitazioni, feste popolari, vivai, borghi, gelaterie, bar, fienili, stabilimenti balneari e altri ritrovi spontanei. Cerchiamo ancora altri spazi di qualsiasi tipo, nel gennaio 2010 saremo ancora in giro per l’italia. Confidiamo nella tua collaborazione a contattare chi può essere interessato a questa iniziativa, se continuiamo questo viaggio oggi è grazie al calore e al sostegno di chi ci ha aiutato e accolto finora.
Dettagli tecnici: Le caratteristiche comuni tra le persone che ci accolgono sono:
- l’ospitalità di una notte e un piatto caldo per noi due,
- l’appoggio ad uno spazio che possa ricevere almeno una sessantina di persone e che abbia una comune presa di corrente 220 V.
- la promozione dell’incontro via mail, cartacea e passaparola (manderemo noi il file già pronto da stampare e divulgare).
L’unico sostentamento economico del progetto consiste nella libera offerta finale a cappello, ecco perché riteniamo indispensabile la presenza di almeno 60 persone; non necessita di permessi ne tassazioni SIAE, è un libero incontro spontaneo.
Prossime date già in programma:
- 16 Gennaio, ore 21 – Imperia – Circolo Guernica
- 27 Gennaio, ore 21 – Pollenza (MC)
- 28 Gennaio, ore 21 – Ripa San Genesio (MC)
- 29 Gennaio, ore 21 – Genova – Teatrino San Siro
Condividere una magia
Lettera aperta di Andrea Pierdicca e Federico Canibus a Alessandro Hellmann Vogliamo condividere la magia che ci ha accompagnato in un anno di esperienze fuori delle organizzazioni teatrali, la magia presente nell’ospitalità delle persone che ci hanno accolto, nella benevolenza di chi ci ha aiutato a dar voce alle donne e uomini che la storia l’hanno fatta, la magia trovata negli occhi commossi e nei commenti di chi ha assistito al racconto, nel dono. Siamo testimoni di un’esperienza inaspettata che abbiamo vissuto anche grazie a te e vogliamo che anche tu possa respirarla. Un anno fa a Novembre siamo partiti con una macchina a metano e il minimo di attrezzatura teatrale “fai da te” verso chi ha risposto al nostro appello (amici o amici di amici): E’ stato un mese freddo, ha pure nevicato e siamo passati in parecchi posti senza riscaldamento ma abbiamo trovato il calore delle persone intenzionate a stare 2 ore sedute al freddo pur di non interrompere il rito della narrazione e conoscere. Ma prima abbiamo incontrato la disponibilità di chi ci ha accolto negli spazi, il rapporto umano che si è sviluppato durante ogni serata con chi ha assistito, con chi ci ha ospitato e desiderava raccontare le sue storie, sentirne altre da noi, desiderio comune di conoscere, confrontarsi, ragionare insieme e crescere.
Tutto è stato un dono inaspettato, non ultimo quello economico. Questa storia nasce dalle gesta del “popolo”, quindi popolare, di tutti, e nessuno deve pagare per conoscerla, abbiamo chiesto aiuto e non soldi per offrirla: l’ospitalità per noi due, uno spazio dove raccontarla, la diffusione dell’incontro con passaparola, mail e manifestini e l’ingresso libero senza biglietti e furti da inappropriati esattori (SIAE, ENPALS). La risposta al nostro pensiero è stata una partecipazione sensibile nella libera offerta a cappello a fine narrazione: nel Novembre 2008 talvolta vi erano 10 persone, poche volte 50, per noi era comunque sempre importante che si diffondesse la storia e ciò che porta con se, anche ad uno ad uno; i presenti hanno sempre offerto un concreto contributo autoresponsabilizzati dell’importanza della loro partecipazione.
Questo ci ha permesso di crederci, metterci in discussione per migliorare, cercare l’essenziale nell’attrezzatura per muoverci in treno con un carrello abbattendo le spese di viaggio (intanto l’auto mostrava segni di cedimento), approfondire la ricerca dell’essenzialità e scoprire la magia dell’illuminazione a candele e specchi, cercare l’essenziale anche nell’organizzazione delle date ed investire più energie nella crescita artistica del racconto musicandolo dal vivo. La strada si è fatta quasi da sé, nutrendosi di chi si è interessato e affezionato al racconto, di passaparola, ci ha portato poi davanti a 10 persone poche volte, 300 altre volte, su prati, spiagge, vivai, aziende agricole, feste popolari, musei, piazze, parchi, stabilimenti balneari, librerie, circoli, centri sociali, osterie, ex fienili, rifugi in montagna, gelaterie, università. Ci ha fatto capire dove ridurre ancora e dove poter ancora crescere aspirando all’antica figura del cantastorie (colui che un tempo manteneva viva e unita la coscienza delle persone raccontando fatti di attualità), ci ha portato a credere nella possibilità di realizzare il racconto per strada come si faceva un tempo, continuando a vivere e condividere il viaggio. Tutto questo non ha altro nome che magia, la nostra e la tua magia. Non sarebbe avvenuta senza “tutti insieme” e con te condividiamo grati questa esperienza personale affinché possa diventare anche un po’ tua… E di tutti.