Formentera non esiste. Un libro lungo 23 Km

Dopo anni di vacanza a Formentera ho deciso di scrivere un libro, nato da incontri speciali e scoperte autentiche...
Turisti Per Caso.it, 22 Apr 2010
formentera non esiste. un libro lungo 23 km
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Formentera non esiste. Un libro lungo 23 Km. Autrice: Stefania Campanella Casa editrice: Di Virgilio Editore

Perché si chiama Formentera? Perché le sue acque sono tanto chiare? Perché è un’isola che crea dipendenza? Perché chi la conosce davvero crede che sia infinita? La risposta è al di là delle dune e degli aperitivi sulla spiaggia.

in questo luogo solo apparentemente piccolo, si intrecciano storie e leggende inedite, mondi diversi e affascinanti identità, indissolubili amori e inevitabili illusioni, che quasi sempre sfuggono al visitatore fugace…

Per questo dopo anni di vacanza a Formentera ho deciso di scrivere un libro, nato da incontri speciali e scoperte autentiche. Esiste una Formentera segreta: enologica, archeologica, leggendaria, magica, gastronomica, letteraria, artistica, ecc. Il nome, ad esempio, deriva dal latino frumentaria. Il grano ha rappresentato, infatti, nei secoli passati una risorsa fondamentale, in quanto la terra dell’isola produce pochi frutti. Ancora oggi si puà visitare il bellissimo e ristruturatissimo mulino della Mola, proprio accanto alla casetta dove lo stesso Bob Dylan suonava negli anni 60 la sua chitarra. Così, questo piccolo punto del Mediterraneo è diventato anche un libro da sfogliare, possibilmente accompagnati dal rumore del mare, per andare alla scoperta di un’isola infinita. Sul blog www.formenteranonesiste.com ogni viaggiatore potrà intervenire raccontando la propria Formentera e – volendo – acquistare il libro Formentera non esiste (spese gratuite in tutta Italia). Dal 1 maggio, il libro sarà disponibile anche presso Las Brisas di Formentera (www.depistando.com). Ecco una piccola anteprima del libro per tutti i “Turisti per Caso”, tratta dal capitolo…

Fino alla fine del mondo

…Se a Cap de Barbaria tutto comincia, qui tutto pare volgere alla fine.

La Mola è un luogo trascendentale, poco terreno. Durante le notti estive i delfini urlano dal basso per ricordare che si tratta di un posto incantato. L’energia entra ed esce dalle sue innumerevoli grotte e anima i personaggi delle sue leggende. Pirati uccisi dal fumo dei nemici (Cova de Fum), sagome bianche (come le streghe di Sa Cala) o grotte malefiche (nella Cova Mala si può entrare solo due volte, alla terza si muore). Prima di addentrarsi nella notte delle streghe, vale la pena tornare indietro dal faro per fare ancora un giro. Dopo alcune case abbandonate e un campo con una vecchia sedia, ottima come soggetto per una bella foto al tramonto, si arriva a Cova des Estrips, una grotta che si affaccia sul mare; negli anni 80 qualcuno pensò di costruirci dentro una discoteca. Fortunatamente, i lavori furono bloccati, anche se all’interno è ancora presente la macchina scavatrice. Fuori stagione, si improvvisano dei veri e propri rave presso questa “grande sala”,14 ritratta anche nella copertina di un cd dei 4 de Copes, ma di loro si parlerà più avanti…



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