Vietnam mare e monti

I giromondisti Luca e Aga sono arrivati a Halong Bay!
LucAga, 12 Gen 2011
vietnam mare e monti
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Ancora eccitati dal fresco ricordo dei magici incontri avvenuti in Laos, ci dirigiamo a Sapa, nel nord del paese, carichi di aspettative ed ansiosi di conoscere le minoranze che abitano le montagne del Vietnam. Aaaah, Sapa è bellissima. Panorami unici circondano questa cittadina di montagna, estremamente curata ed accogliente… è davvero un peccato che sia stato possibile osservarli solamente dalle cartoline che fanno bella mostra all’ingresso di ogni negozio, a causa della fittissima nebbia che, come un mantello, ha avvolto costantemente il nostro soggiorno. Noi però non ci siamo persi d’animo; abbiamo ugualmente affittato una moto e siamo andati in cerca delle minorities… anzi, a dire il vero cercavamo di scollarci di dosso le decine di fanciulle che insistentemente si appiccicano ad ogni turista con l’intento di rifilargli qualche souvenir. Sapa, infatti, è invasa da donne appartenenti ai vari villaggi della zona che cercano di vendere gli oggetti di loro produzione a tutti i turisti di passaggio. Appena arrivati in città il tutto sembra anche essere simpatico, folcloristico, ma già dopo una giornata ci si è oltremodo stufati di rispondere alle canoniche domande che rieccheggiano nell’aria: “Da dove vieni? Come ti chiami? Che bel nome (anche se ti chiami Ajeje Brazorf). Compri qualcosa da me? Magari dopo, ok promesso!”.

Sapa effettivamente è troppo turistica e l’incontro con le minorities non è così genuino e sincero come invece può essere in Laos. La cosa positiva è che questa gente parla un inglese da far vergognare la regina Elisabetta, è quindi possibile spendere ore a chiacchierare con loro e scoprire aspetti della loro cultura difficilmente raggiungibili con la sola osservazione… ovviamente poi bisogna comprare qualche souvenir per ripagare la compagnia… qui non si ottiene niente per niente!!

In motocicletta faceva un freddo bestia; strano, eppure il nostro abbigliamento invernale era pressochè impeccabile: due paia di calzini corti, pantaloni del pigiama sotto un paio di jeans, svariate t-shirt, felpine primaverili, k-way e calzini sulle mani a mò di guanti. Abbiamo quindi deciso di parcheggiare la moto e continuare a piedi, attraversando diversi villaggi immersi tra le colline e le risaie, costantemente accompagniati da 5-6 ragazzine ed i loro souvenir. Il posto è davvero bello e la gente molto simpatica, nonostante poi arrivi l’inevitabile “conto” da pagare, vale a dire l’acquisto di qualche oggettino prodotto dagli artigiani locali… il che non è propriamente piacevole, ma come dire di no?

Il giorno successivo, a causa del freddo pungente, facciamo conoscenza con il vino locale. Avevamo sentito che Sapa è famosa per la produzione di un ottimo vino di miele, così decidiamo di andare ad assaggiarlo. Ok, magari le 10.00 di mattina può sembrare un pò presto, però dai ad un buon bicchiere di vino è difficile dire di no. Facciamo colazione in uno stand del mercatino di Sapa e poi ordiniamo due bicchieri di vino. La gentile signora riempie due bicchieri con un liquido semitrasparente (probabilmente benzina) contenuto in una bottiglia di plastica, aggiunge un paio di cucchiai di miele, una bella mescolata ed ecco servito il tradizionale vino al miele… non sappiamo dirvi la gradazione, ma era davvero elevata. Il problema è che, essendo circondati da gente locale, piacevolmente sorpresa nel vederci ordinare il vino, era impossibile rifiutarsi di berlo… comunque scalda, cavolo se scalda… ecco, magari non fumate quando siete in prossimità del bicchiere, credo sia altamente infiammabile.

Un pò per il freddo, un pò per la mezza delusione derivante dall’incontro con le minorities, decidiamo di spostarci a Bac Ha, a circa 5 ore da Sapa. Qui è tutta un’altra storia. Il posto è bellissimo, forse non così spettacolare come Sapa, ma davvero incantevole. E’ decisamente meno turistico, ed è facile venire avvicinati da gente spinta da un sincero desiderio di scambiare due chiacchiere o bere una birra in compagnia, specialmente quando ci si siede a mangiare in uno dei micro ristorantini a bordo strada. Anche qui abbiamo affittato una motocicletta e siamo andati a zonzo per la zona. Mentre gironzolavamo ci siamo imbattuti nel più bel mercato del mondo… situato in un posto da favola, più precisamente a Can Cau, su di un’altura circondata da verdissime montagne. Questo mercato è una vera e proria esplosione di colori, un miscuglio di odori ed un sovrapporsi di suoni; è impossibile non rimanere affascinati dall’insieme degli elementi: un panorama spettacolare, gente vestita in coloratissimi e particolari abiti tradizionali, merce artigianale di rara bellezza, frutta e verdure esotiche mai viste prima. Non è il mercato più grande della zona, nemmeno il più facilmente accessibile, però è sicuramente il più bello e coinvolgente; vale davvero la pena fare un pò più di strada per arrivare sin qua su. Donne e uomini provenienti da ogni villaggio della zona si ritrovano qui settimanalmente per fare affari e acquistare beni di prima necessità. Questo è il posto adatto dove comprare regali e ricordi a prezzi estremamente vantaggiosi, consegnando i soldi direttamente nelle mani degli artigiani, anche di quelli che non hanno la possibilità di vendere i propri prodotti in città e nelle aree turistiche, contribuendo così a distribuire maggiormente il benessere.

Dopo un paio di giorni a girovagare tra le montagne di Bac Ha decidiamo di rientrare ad Hanoi, giusto il tempo per recuperare la nostra amica Simona, anche lei in viaggio per qualche mese nel Sudest Asiatico, prima di dirigerci ad Halong Bay. Ve la ricordate Simona no?? La nostra amica di Londra (da dove tutto ha avuto inizio) che ci ha ospitato prima della nostra partenza per l’India. Ebbene, eccola qui… visiterà con noi il Vietnam e la Cambogia… sarà sicuramente un mese molto interessante.

Tanti turisti acquistano già ad Hanoi pacchetti di 3 giorni per visitare Halong Bay e dintorni. I prezzi partono dai 40$ US, incluso trasporto, pernottamento e pasti, sino ad alcune centinaia di dollari, se si vogliono fare escursioni o avere qualche comfort in più. Noi, come al solito, abbiamo deciso di viaggiare in autonomia, senza servirci di nessuna agenzia turistica. Non credete a chi vi dice che è impossibile raggiungere la baia senza l’assistenza di un tour operator, è possibile ed è anche estremamente semplice. Vi raccomandiamo prudenza in quanto abbiamo sentito decine di storie di turisti rimasti fregati, costretti a pagare nuovamente per dei servizi teoricamente già compresi nel pacchetto e/o vittime di soprusi da parte dello staff delle agenzie e delle imbarcazioni. Onde evitare di rovinarci il viaggio e perdere un bel pò di vaini (come si dice a Livorno), decidiamo di partire in treno da Hanoi, direzione Haiphong. Bisogna trascorrere qui la notte, dato che i trasporti via mare sino ad Halong Bay latitano nelle ore pomeridiane. Dato che in città vi sono solamente hotel che vanno dalla media categoria in su, pernottiamo nell’economico hotel della stazione; carino, un pò Russia anni ’70… ma poi che parliamo a fà, chi ci è mai stato in Russia… e poi negli anni Settanta, vabbè…comunque ce la immaginiamo così, insomma! La mattina successiva prendiamo la barca che ci porta a Cat Ba, un’isoletta nel mezzo della baia. Appena mettiamo piede sulla terra ferma, decine di persone ci offrono camere a buon prezzo, decidiamo di seguire un giovane ragazzo che ci propone una camera per 9 dollari in tre…decisamente ottimo. La vista della baia dal nostro balcone era davvero stupenda. Non ci siamo persi un tramonto durante il nostro soggiorno… chissà quando ci sarebbe ricapitato di godere di una vista del genere!

Il primo giorno lo trascorriamo rilassandoci in spiaggia (nulla di che e l’acqua era pure gelida, quindi niente bagno) e cercando il modo migliore per visitare Halong Bay in barca, evitando fregature. Così decidiamo di prenotare il tour direttamente dalla nostra guesthouse, a patto di pagare solamente metà della tariffa in anticipo ed il resto al nostro ritorno, se soddidfatti. Inoltre, in caso il tour non fosse andato come pattuito, avremmo anche potuto rifiutarci di pagare la camera. La mattina alle 7.30 ci troviamo al porticciolo con altri turisti e saliamo sulla nostra barchetta di legno… consigliamo a tutti di non richiedere un barca privata esclusivamente per voi; innanzitutto è decisamente meno divertente e poi questi barconi inquinano parecchio, quindi meglio condividerle anche con altra gente, in modo da limitare l’impatto ambientale. Ci siamo davvero diverititi con gli altri passeggeri, è stata una giornata bellissima. Inoltre Halong Bay è magnifica. E’ un susseguirsi di isolotti che rapidissimi fuoriescono dall’acqua, creando un paesaggio incredibilmente suggestivo, soprattutto con le prime luci del giorno ed al tramonto. Nel prezzo del tour (16 $ a persona) è compreso anche il pranzo a base di pesce (BUONISSIMO!), la visita di una magnifica grotta, ed un giro in kayak nel bel mezzo della baia. Peccato che tutti i kayak fossero per due persone mentre sulla barca eravamo in numero dispari; Simona ha quindi dovuto pagaiare da sola… non vi dico che risate vederla cozzare continuamente contro le case galleggianti e gli scogli… era un continuo: “AAAAAAAAAH”… BOOOOOM… “SORRY!!”.

Al nostro rientro ci attendeva il giovane proprietario dell’albergo che, felice nel vedere le nostre espressioni soddisfatte, ha deciso di offrirci un paio di birre in uno dei piccoli bar che producono birra artigianale. Ecco, qui la birra era già meglio rispetto a quella di Hanoi. Dopo tre bei boccali, decidiamo di andare a mangiare qualcosa e, approfittando della sua compagnia, ci dirigiamo in uno stand all’interno del mercato, lasciando ordinare lui ovviamente: riso, verdure, pesce e calamari alla griglia. Tutto buonissimo. Questa volta però abbiamo offerto noi, nonostante la sua opposizione… Dopo mangiato, come da tradizione vietnamita, siamo andati a prendere il thè e poi KARAOKE. Non avete idea di quanto sia popolare il karaoke qui in Vietnam, ma in un pò tutto il sudest asiatico in genere. Comunque sia, Luca odia il karaoke ma, dopo una bottiglia di vino locale (lo chiamano vino ma è circa 30% alc.vol.) nemmeno Fiorello nei tempi migliori avrebbe potuto competere. E’ stata davvero una delle più belle giornate dall’inizio del nostro viaggio, conclusa in compagnia di una gentilissima persona del posto che speriamo di incontrare nuovamente in futuro. Il giorno successivo abbiamo affittato un paio di motorini e abbiamo visitato l’isola ed il suo parco naturale, dove è possibile fare delle belle passeggiate e godere di una stupenda vista di tutta l’isola.

Ora torniamo ad Hanoi, ma solo per un paio di giorni, prima di dirigerci a sud, fermandoci a visitare alcuni siti Unesco e le belle spiagge vietnamite.

Ciao a tutti… a prestissimo!



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