Diamo una mano alla ricostruzione
Il lavoro continua ed i progressi iniziano a vedersi, ma purtroppo per avanzare ulteriormente e permettere, se non altro, ai cittadini di rientrare dobbiamo prima mettere in sicurezza le 160 frane che minacciano direttamente il centro abitato e ripristinare l’alveo del canale, lavori dal costo allucinante (oltre 100.000.000€) e che le istituzioni copriranno solo in minima parte… Sarà dura e probabilmente molto lunga… Vi mando una nota redatta qualche giorno fa che illustra abbastanza bene l’accaduto e la situazione attuale:
“Vernazza, noto paese delle Cinque Terre, dichiarato Patrimonio Mondiale Unesco nel 1997 e visitata ogni anno da oltre milioni di turisti, è stata devastata dall’alluvione che il 25 ottobre scorso ha colpito il levante ligure e la Lunigiana. Tre persone hanno perso la vita ed i loro corpi, rinvenuti due settimane fa al largo di Saint Tropez, sono stati identificati da pochi giorni. Il paese è stato letteralmente sotterrato sotto oltre quattro metri di fango e detriti. Il conto dei danni è stimato a più 100 milioni di euro ed il paese, dichiarato lo stato di calamità naturale, è stato evacuato per consentirne la messa in sicurezza, per la quale si stanno reperendo i fondi, che le istituzioni possono garantire solo in minima parte.
In risposta alla tragedia, vari centri raccolta si sono organizzati nei paesi limitrofi per portare aiuto immediato. Tre americane residenti a Vernazza ormai da anni, hanno dato vita a Save Vernazza Onlus e l’Associazione Vernazza Futura, anch’essa Onlus, è stata creata sotto l’egida del comune. L’obiettivo di entrambe è raccogliere fondi volti a ricostruire il borgo, salvaguardando il patrimonio culturale e ambientale che esso rappresenta.
Il sindaco di Vernazza, Vincenzo Resasco, ha affermato che “gli sforzi per la ricostruzione devono focalizzarsi sulla messa in sicurezza del paese, ovvero dei suoi residenti e visitatori, nonché sulla sua preservazione.”
La priorità assoluta, per evitare che Vernazza si trasformi definitivamente in un “paese fantasma”, è la stabilizzazione delle frane che ne minacciano il centro abitato. Dobbiamo ridare agli abitanti le loro case e ridare vita al paese.
Il National Geographic Traveller ha classificato Vernazza nelle migliori dieci località mondiali del trekking, nonché nella Top 100 delle località costiere e balneari, grande esempio di gestione sostenibile del turismo.
Ridar vita al paese non è solo una necessità assoluta per i suoi cittadini e per molti visitatori che la considerano come “posto del cuore”, ma è anche essenziale per l’economia di tutta la riviera e per l’entroterra, sia a livello di indotto che dal punto di vista occupazionale. Sono infatti a rischio, tra diretto ed indiretto, oltre 3000 posti di lavoro.
Dal 25 ottobre, si sta lavorando allo sgombero delle strade e quindi dei fondi ed i progressi sono evidenti ed incoraggianti, ma non ci si può fermare! Si stanno inoltre organizzando vari eventi e progetti mediatici volti a pubblicizzare e stimolare una più ampia raccolta fondi e l’eventuale messa a disposizione di materiali e forza lavoro…”
Atena, Guida per Caso delle Cinque Terre