Tassa di soggiorno… da Parigi a Pisa
A Roma il contributo in vigore dal primo gennaio 2011 è di due euro a notte per hotel fino a tre stelle, e tre euro per categorie superiori, per un massimo di 10 pernottamenti. Venezia, invece, ha diviso il territorio in tre zone, centro storico, isole della laguna e terraferma, e definito i periodi di alta e bassa stagione. In base a questi parametri, un visitatore deve versare da 30 centesimi a cinque euro al giorno, con un tetto di cinque notti. A Firenze il contributo varia da un euro a notte per persona per gli alberghi a una stella, fino a cinque euro per i cinque stelle, per un massimo di 10 notti consecutive.
A Milano se ne discute ancora l’introduzione, mentre a Berlino farà il suo debutto il primo gennaio 2013, con un contributo fisso del cinque per cento sul valore del soggiorno. La capitale segue altre 19 destinazione tedesche che hanno introdotto negli ultimi anni questo balzello. A Colonia e Duisburg è presente la medesima aliquota, mentre a Brema si va da uno fino a tre euro a notte, a seconda della tipologia di sistemazione. In altre cittá, come Dresda e Amburgo, l’introduzione è in discussione, mentre molte altre destinazioni turistiche hanno optato per il no, come Lipsia e Francoforte.
In Spagna la Catalogna si sta avviando ad introdurre questa imposta, che era stata testata anni fa senza successo nelle isole Baleari. Ad Amsterdam, infine, così come in molte altre località olandesi, la tassa equivale al cinque per cento del soggiorno.
Fonte www.trivago.it