Alla ricerca del benessere…in Trentino!

La nostra inviata Serena racconta la sua esperienza in Val di Fassa e Val di Fiemme.
Turisti Per Caso.it, 29 Giu 2012
alla ricerca del benessere...in trentino!
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Che cosa ci fa una sarda in Trentino? Dal 21 al 24 giugno sono stata mandata in missione in Val di Fiemme e Val di Fassa per conto dei Turisti per Caso, in occasione dell’Activity&Wellness Blog Trip (leggete le bio di tutti i partecipanti) organizzato da Vita Nova. Si è trattato della terza edizione di un viaggio dedicato a giornalisti e blogger del settore per osservare e scoprire il territorio, questa volta tutto incentrato sul benessere, sul relax e sulle attività sportive. In realtà sarebbe più corretto dire quasi tutto, dato che il viaggio ha riservato anche molto altro. E io, alla mia prima esperienza trentina, ho capito presto che si è trattato di un complotto, una vera e propria congiura: rendermi la prova vivente che anche un’incallita amante del mare può perdere la testa per la montagna!

Ogni esperienza è a sè, quindi non vi racconterò nel dettaglio questi 4 giorni e il programma che ci hanno riservato (ma se siete curiosi, c’è chi lo ha fatto molto bene: leggete Ilturista.info e curiosate sul sito Trentino Wellness). Voglio invece svelarvi 8 cose che ho scoperto del Trentino che credo non dimenticherò così facilmente.

1. Il rafting. E qui potrei fermarmi. La mattina del 22 giugno è stato il nostro “battesimo del gommone”. Muta, scarpette di neoprene, casco e pagaia ed eravamo pronti per la prima prova: immergerci nell’acqua gelida dell’Avisio e dimostrare al resto del gruppo che no, non ci saremmo tirati indietro! Da lì in poi è stato tutto una pagaiata condita di chiacchiere, salti e lotte con gli altri gommoni per la conquista della supremazia del fiume. Il rafting sull’Avisio in Val di Fiemme è abbastanza tranquillo e divertente, ma riserva una sorpresa, una vera e propria prova di coraggio: a metà percorso la guida vi proporrà, candidamente, di andare a visitare una cascatella. Sappiate che la “visita” consiste nel passare sotto la suddetta cascata aggrappati disperatamente alla roccia e al compagno che vi precede – che vi lancerà degli anatemi, ma voi non fateci caso, la sopravvivenza viene per prima! – e arrampicarsi sulla roccia per scaricare poi tutto il vostro stress con un tuffo di 4 metri. Paura? Non fatevi intimorire, se sono ancora qua per raccontarlo vuol dire che è assolutamente fattibile! Se invece proprio non ve la sentite nessuno vi obbliga e vi assicuro che stare a guardare i tuffi dei vostri compagni merita comunque il giro. E quando vi sarete ripresi, inseguire in silenzio lungo l’argine del fiume le paperelle appena nate sarà una degna prosecuzione della vostra avventura.

Pensate che sia un’attività troppo montana? Ricredetevi, perchè gli elementi per gli amanti del mare ci sono tutti: in primis l’acqua, ma anche un pullmino un po’ sgangherato che – a suon di rock anni ’70 – vi riporterà alla base come nei migliori film di surfisti.

2. In alcune zone del Trentino si parla ladino e passando dalla Val di Fiemme e dalla Val di Fassa ho scoperto che non si tratta solo di un’istituzione formale, ma di un vero e proprio pezzo della loro cultura. Lo parlano fra di loro, lo studiano a scuola, lo spiegano con slancio ai visitatori. A Vigo di Fassa c’è un vero e proprio Museo della Cultura Ladina. Se vi capita di passarci, provate a chiedere cos’è una bregostana e aspettatevi storie non adatte ai più paurosi!

3. Il Trentino è verde. Molto verde. E fin qui niente di nuovo. La questione è che la Val di Fiemme e la Val di Fassa sono molto più verdi di come le immaginavo. Sovrastate da creste montuose imponenti ma non opprimenti, accarezzate da pascoli e boschi dove si nascondono fiori e piante che prima di questo weekend avevo sentito nominare di sfuggita solo in erboristeria. Ad esempio, sapevate che a dispetto del suo nome l’artiglio del diavolo è un bel fiore violetto che si trova facilmente nei prati? E che il crescione selvatico è ricco di sali minerali, è conosciuto per le sue proprietà depurative e…sa di wasabi? Noi l’abbiamo assaggiato durante il trekking del benessere, dopo aver sperimentato un percorso kneipp immergendo i piedi direttamente nell’acqua di una sorgente e camminando poi sull’erba fresca della Val di Fassa.

4. I trentini bevono. E cantano. E ti incitano a cantare con loro. Se passate in Val di Fassa farete sicuramente una bella figura intonando un brindisi in ladino. Ci ho messo ben 3 giorni a capirne il testo, quindi vi do una mano e ve lo suggerisco sottobanco (d’altra parte, fra forestieri ci si intende): “Na viva na viva noi volonse far!”. Provate e fateci sapere com’è andata… Vi assicuro che anche i più timidi cederanno all’entusiasmo e si lasceranno andare. Oltretutto, questi momenti sono un’ottima occasione per assaggiare le grappe e i vini della zona senza doversi giustificare troppo! E si fanno delle scoperte interessanti: ad esempio, io non sapevo che anche il Trentino avesse un suo Vino Santo passito, tipologia che ho sempre associato a zone più calde. Questa e altre informazioni le potete chiedere durante una visita a Palazzo Roccabruna di Trento, che ha una fornitura ci circa 200 vini con rotazione settimanale e ospita degustazioni sia di vini che di prodotti delle malghe.

Siamo arrivati in un attimo a quota quattro. Mentre io mi riprendo dalla meraviglia di questo viaggio e metto in fila le altre quattro cose che ho scoperto del Trentino, date un’occhiata alle foto ed esercitatevi con i canti. Il racconto continua…



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