Rapporto con l’Etiopia

Carissimo Pat, Sono un vecchio medico che ha lavorato in Africa dal 1971, ora sono, quasi sempre, residente ad Addis Ababa e mi sono inventato un lavoro. Dopo avere parlato con il Rettore dell’Universita` Nazionale, ho cercato un rapporto di cooperazione tra l’Universita` di Addis Ababa ed alcune Universita` Italiane. In luglio sono riuscito a...
Fede/Addis, 31 Ago 2006
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Carissimo Pat, Sono un vecchio medico che ha lavorato in Africa dal 1971, ora sono, quasi sempre, residente ad Addis Ababa e mi sono inventato un lavoro. Dopo avere parlato con il Rettore dell’Universita` Nazionale, ho cercato un rapporto di cooperazione tra l’Universita` di Addis Ababa ed alcune Universita` Italiane. In luglio sono riuscito a fare invitare il Rettore di Addis, Prof. Andreas Eshete’, in Italia dove ha firmato dei Protocolli di Cooperazione con le Universita` di Firenze, Ferrara, Siena e con il CNR Area di Pisa. Gli accordi erano stati da me precedentemente concordati senza l’appoggio e l’intervento ne dell’Ambasciata ne del MAE.

Ho trovato persone molto interessate a collaborare con l’Etiopia un poco per le ragioni che adducevi tu nal tuo articolo “Pat racconta il viaggio in Etiopia” un poco sono d’accordo che l’esportare la cultura non fa male, anzi… Spero che presto in Italia si riesca a creare un Consorzio Inter-Universitario con una figura legale da cui possano essere presentati progetti di cooperazione e richiesti I finanziamenti. L’Universita` di Addis chiede, fra le altre cose, la creazione di una Cattedra di Lingua e Letteratura Italiana. Se ne e` parlato con la Facolta` di Lettere e Filosofia dell’Universita` di Firenze: si sono detti d’accordo, ma chi paga ?? Vorrebbero anche una Cattedra di Storia dell’Arte, ma il discorso e` sempre lo stesso. La creazione di questi insegnamenti, a mio avviso, e` estrememente importante, si esporterebbe un qualche cosa che solo noi abbiamo e che nessuno altro puo` esportare. Certo mandare i soldati in Libano e` piu’ eclatante, ma costa anche di piu’ e poi si rischia che qualch’uno si faccia male.

Ti scrivo perche’ a questo punto devo chiedere aiuto a qualcuno. Tu e la Susi siete una coppia di giornalisti affermati ed intelligenti, avete un pubblico che vi segue. Cercate di aiutare in qualche modo la mia iniziativa che mi sembra non sia totalmente da buttare.

Una vostra lettera mi farebbe molto piacere. Mi spiace, Pat, di non averti incontrato ad Addis, ma ho saputo in ritardo della tua presenza.

Mi sono permesso di darti del tu non avertene a male riservo il lei solo per gli antipatici.

Saluti

Fede/Addis