Il museo di Saint Martin de Corléans
Torniamo indietro fino al primo insediamento della conca aostana, la mitica Cordela, che solo in epoca romana è diventata Aosta. E ragioniamo di allineamenti: fenomeni astronomici che l’uomo ha osservato sempre con interesse già nell’antichità, spesso associandoli a manifestazioni divine. La triade astronomia, agricoltura e religione è universale e qui a Saint Martin de Corléans è rappresentata molto bene: c’è grande continuità di culto, dal 4 mila a.C. fino alla chiesetta medievale, a sua volta orientata astronomicamente.
Nel museo vediamo da vicino le stele e i simboli che recano: ad esempio la numero 49 con incisioni a spirale o la numero 30, la più decorata. In tutto sono 46, man mano restaurate ed esposte. Il museo dell’area megalitica è molto affascinante perché ancora una volta ci racconta come le popolazioni del mondo si siano sempre spostate e incontrate, preferibilmente attraverso la navigazione lungo le vie d’acqua, dal mare ai fiumi.
Un progetto di Italia Slow Tour in collaborazione con la Regione Valle d’Aosta