Giro dell’Austria a fine agosto
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Quando attraversi il confine, ti accorgi subito di essere arrivato in un altro mondo, in un paese ordinato, in cui ogni scorcio sembra una cartolina, dove anche le mucche sembrano essere state messe a pascolare ai lati della strada per creare uno scenario che il turista possa fotografare. Siamo arrivati in Austria, la nazione che 100 anni fa era un enorme impero e che oggi è un piccolo stato con 8 milioni di abitanti, un quinto dei quali vivono nella capitale. Il forte attaccamento alle tradizioni ha fatto in modo che usi e costumi siano rimasti intatti negli anni e ciò costituisce la singolarità dell’Austria odierna.
Il periodo migliore per l’itinerario che vi propongo, è quello dalla fine di agosto a tutto settembre quando, in questa zona, incombe l’autunno con i suoi colori, mentre il sole crea cromatismi particolari e le cime dei monti sono solitamente già imbiancate Iniziamo allora questo viaggio partendo da uno dei confini con l’Italia, avendo come meta Vienna, cercando di attraversare zone a dir poco spettacolari ma meno battute dal turismo di massa.
Salisburgo, la città di mozart
La nostra prima tappa sarà Salisburgo, la città dove tutto trasuda Mozart: basta fare una passeggiata per la Getreidegasse passando davanti alla casa natale del musicista, osservando le vetrine dei negozi, ornate da vivaci insegne in ferro battuto, o leggere i vari menù delle numerose gasthaus qui presenti, per rendersi conto che il celebre Wolfgang Amadeus è onnipresente… È d’obbligo salire alla fortezza (con la funicolare ovviamente!) ma non mancate di ascoltare il Glockenspiel nella Residenzplaz o di visitare il castello Mirabell (o anche solo i suoi giardini) al di là del fiume, la Salzach.
Volete qualcosa di particolare? Perché non assistere ad uno spettacolo del teatro delle marionette con una delle opere liriche “leggere” in programma. Dopo pochi minuti sarete tanto avvinti dallo spettacolo che vi sembrerà di avere davanti a voi dei veri attori e non dei pupazzi. E perché non andare al castello di Hellbrunn? Qui troverete, oltre al palazzo (costruito dall’italiano Solari per l’allora arcivescovo di Salisburgo), i giardini con i famosi “scherzi d’acqua” ed il teatrino con figure lignee azionate idraulicamente.
Lasciamo questa città ed inoltriamoci nel Salzkammergut, la zona dei laghi salisburghesi. Il più conosciuto è il Wolfgang see, reso celebre dall’ambientazione dell’operetta di Benatzky e Stolz “Il cavallino bianco”. L’albergo esiste ancora e merita una piccola sosta. Ma ciò che vale ancor di più è la salita ai quasi 1800 metri dello Schafberg. Come arrivarci? Con una vaporiera a cremagliera che lentamente (ma inesorabilmente…) vi porta alla vetta da cui si gode un panorama impressionante su buona parte di questa regione ed almeno 5 dei suoi laghi.Da questa località prendiamo la strada per Bad Ischl e dirigiamoci verso Hallstatt.
Hallstatt, icona dei paesi alpini
Certamente avrete visto almeno una volta in fotografia questa località, una di quelle che restano nella memoria perché è un po’ l’icona del paesino alpino, con case piene di fiori sui balconi, affacciato sul lago, con alle spalle la montagna. Insomma è un gioiellino da visitare e da ammirare anche dal battello che percorre il lago antistante.
Per chi volesse qualcosa di più, e di diverso, a poche centinaia di metri dal centro si trova una teleferica che vi porta 500 metri più in alto. Dove? Alle miniere di salgemma, le più antiche di tutta l’Austria: verrete vestiti con una tuta e poi con un trenino sarete portati nel ventre della montagna e qui potrete conoscere i vari aspetti di questa attività, prendere uno scivolo per scendere ai livelli inferiori e navigare sul lago sotterraneo.
Continuiamo il nostro viaggio toccando nuovamente Bad Ischl, poi Gmunden, per arrivare a Linz, grande e bella città, in gran parte industriale. Prendiamo, a questo punto, la strada per Vienna, ma non imboccheremo l’autostrada: vorrei che conosceste da vicino la Wachau, la vallata dove scorre il Danubio, che potremo costeggiare per buona parte del percorso della strada statale.
Wachau, la valle del Danubio
In questa valle ci sono i grandi vigneti della Bassa Austria. Su questo percorso, ogni tanto incontrerete dei punti panoramici in cui fermarvi oppure imboccate una delle strade laterali che vi portano un centinaio di metri più in alto per poter ammirare ancor meglio questo fiume, le sue anse, i paesini che vi si affacciano. E vicino ai vigneti troverete anche le tipiche cantine (Heurigen) in cui si assaggiano i vini insieme a qualche piatto locale.
Sempre costeggiando questa via d’acqua, ecco la sorpresa: vi apparirà ad un certo punto, come d’incanto, l’Abbazia di Melk di uno “sfrenato” (quanto composto) Barocco che merita senz’altro una visita, se non altro per poter ammirare ancora una volta il Danubio da una angolazione diversa e soprattutto scoprire la cittadina ai suoi piedi.
E siamo pronti per entare a Vienna. Anzi no! Perché? Voglio farvi prima conoscere un altro angolo di questo paese, ai più sconosciuto: il Burgenland. In questo Land vi sembrerà già di essere già nella pianura ungherese, guardando i paesini con case basse ai lati della strada, il grande lago di Neusiedl e soprattutto osservando le cicogne nei loro nidi sui comignoli. Si, ora possiamo proprio entrare a Vienna…
Vienna
Per prima cosa lasciamo l’auto in un park&ride: come in tutte le capitali (e qui ancor di più) è impensabile girare con il proprio mezzo. Perciò, anche per raggiungere il vostro albergo, sarà meglio usare i mezzi pubblici. Ed incominciamo la visita… Poco conosciuto, ma molto interessante, è il Wien Museum, museo della città di Vienna, che vi racconta con reperti, opere d’arte e ricostruzione d’ambienti, la storia della città dal paleolitico, all’epoca romana fino al XX secolo: è un buon modo per iniziare ad entrare nello spirito viennese. Poi occorre fare delle scelte, ovvero seguire degli itinerari tematici secondo i propri interessi, perché pensare di vedere tutto in pochi giorni è davvero impensabile.
Così, oltre ai “TOP” come Schoenbrunn, l’Hofburg e Santo Stefano, ecco alcuni possibili itinerari tematici della vostra visita.
Siete interessati all’arte pittorica? Non potete lasciare da parte la Pinacoteca (Kunsthistorisches Museum) che offre opere dei maggiori artisti europei (e tanti italiani… ) del passato. Così come non mancherete di visitare l’Albertina ed il Belvedere, con opere più recenti, compreso il famosissimo Bacio di Gustav Klimt. Se vi interessa anche l’architettura non mancate di visitare il museo della Secession (Secession Gebaude) e la Casa Hundertwasser (l’architetto visionario, “il Gaudì austriaco”) .
Se invece vi interessa la musica ecco pronti per voi lo Staatsoper, la casa della musica e la prestigiosa sede dei Wiener Philarmoniker, da cui ogni anno viene trasmesso il Concerto di Capodanno.
Quando vi stancherete dei musei, oltre alla passeggiata nel centro storico, occorre fare un giro sul ring col mezzo più panoramico, uno dei tram rossi di questa città. Il tram 38 vi porta anche al Grinzing, un tempo paesino di viticoltori, oggi un posto per turisti con locali piuttosto costosi (ed improbabili suonatori tzigani). Se vi basta un’occhiata e non volete fermarvi a mangiare, vi do un altro consiglio: prendete proprio lì sulla piazzetta il bus 38A ed salite al Kahlenberg, una collina da cui osservare Vienna in tutta la sua grandezza, un posto dove troverete anche un ristorante molto meno pretenzioso dei precedenti, ma con un favoloso terrazzo panoramico.
E magari l’ultima sera della vostra permanenza dovete assolutamente recarvi al Prater, il famoso parco dei divertimenti, per un giro sulla ruota panoramica ed una cena in uno dei locali caratteristici al suo interno, nei quali si respira veramente quell’aria viennese che abbiamo visto spesso in alcuni film o nelle operette degli Strauss.
È giunta l’ora di tornare a casa: ma invece di rientrare per la Sudautobahn (troppo trafficata), poco dopo Wiener Neustadt, svoltate a destra per la S6, verso il Semmering. Vi troverete in una bellissima valle da dove potrete raggiungere, con una piccola deviazione, il capoluogo stiriano di Graz e quello carinziano di Klagenfurt. Ma forse aggiungere altre città, dopo Vienna, è un po’ troppo: è meglio a questo punto rientrare a casa…
Alcune Indicazioni pratiche
Per percorrere le autostrade e le superstrade (S/ Schnellbahn) austriache occorre la “vignette” che si acquista o sul confine o, già prima, negli ultimi autogrill italiani. Se ne siete sprovvisti le multe sono veramente salate e i controlli sulla velocità sono frequenti, dappertutto. Anche un solo km/h in più può essere “la scusa” per sanzionarvi! All’entrata di città o paesi non è segnalato il limite (come in Italia): dalla tabella riportante il nome della località (fino a quella di fine/città), dovrete tenere al massimo i 50km/orari.
Per quel che riguarda il cibo non cercate pastasciutta o tortellini: ovvero non andateli a cercare in una Gasthaus (trattoria). Se volete spendere parecchio e, alle volte, trovarvi insoddisfatti, potete sempre scegliere un ristorante italiano (senza la certezza, in molti casi, che i cuochi siano realmente dei nostri connazionali!). I secondi piatti sono sempre completi del contorno di verdure cotte e patate o gnocchi di pane. Questo perché il pane (buonissimo e con varie composizioni) viene usato per la merenda . E costa parecchio! Le patate o gli gnocchi di pane servono appunto per assorbire i sughi. Stufi della solita carne? Oggi quasi tutti i locali servono piatti vegetariani, molto ricchi e vari. Ma per gli amanti ad oltranza della carne dirò che il tipico piatto sempre in lista (fra l’altro anche economico) è la Wiener Schnitzel (la nostra milanese) con patatine fritte (Pomme frites), Entrando in una trattoria, ci si può sedere anche per bere solo una birra o mangiare solo un piatto o solo un dolce. Inoltre è buona regola che degli estranei (dopo avervi chiesto il permesso) si siedano al vostro tavolo se ci sono posti liberi . E voi potrete fare altrettanto, senza dover attendere in piedi che si liberi un altro…
Ruggero