Editoriale: Ridateci lo sportello!
Morale: cercando di risparmiare 10 minuti ne abbiamo persi almeno 60, senza contare gli anni di Purgatorio acquisiti per turpiloquio grave. Ma naturalmente questo episodio non sarebbe interessante, se non fosse il sintomo di un diffuso disagio tecnologico, comune a tante situazioni, dalle macchine per fare il check-in elettronico negli aeroporti fino alle macchine per fare i biglietti ferroviari nelle stazioni. Una ricerca dell’Eurobarometro, rivolta ai cittadini europei, ha dimostrato che più della metà delle persone intervistate ha seri problemi a causa della tecnologia usata da Enti, servizi pubblici e compagnie di trasporti nel rapporto con gli utenti. Certo noi non ci consideriamo dei giovani tecnofili, ma insomma usiamo il computer, siamo dotati del cosiddetto smartphone, maneggiamo iPad, navighiamo abitualmente sul web, montiamo filmati, gestiamo siti internet. Quindi non potete accusarci di oscurantismo tecnologico e di neo-luddismo se spezziamo una lancia a favore del fattore umano di contro alla macchina.
Cosa ci aspettiamo da un servizio? Che sia efficiente, intelligente, flessibile, rapido e cortese. Se paragoniamo un uomo ad una macchina automatica in una sfida diretta su questi “materie” il risultato è tutto a favore dell’uomo: la macchina in quanto a intelligenza è zero e di flessibilità non se ne parla nemmeno. La cortesia (cioè la relazione) non sono nemmeno contemplate. Restano rapidità ed efficienza: se vengono meno anche quelle, l’uomo stravince. Se aggiungiamo che coi tempi che corrono tagliare un posto di lavoro è una tragedia, la conclusione non può che essere una sola: ridateci “lo sportello”, ridateci il casellante autostradale, il bigliettaio e le prenotazioni telefoniche!