Turisti di non per caso in giro per i colli bolognesi…
Tour ecosostenibile
Ma perché rendere raggiungibile in modo ecologico la collina è così importante? Semplice: in primo luogo perché si tratta della più grande area verde della città di Bologna, ma soprattutto perché, nonostante i colli siano stati protetti dalla cementificazione e dagli abusi edilizi, non appartengono più (se non in minima parte) alle mete preferite dei bolognesi. Noi i colli li guardiamo con amore, siamo felici che ci siano, ma la domenica troppo spesso preferiamo prendere la macchina e sobbarcarci ore di coda per andare fuori porta. E pensare che dal cuore della città basta un quarto d’ora per ritrovarsi in mezzo a una natura rigogliosa a forte vocazione agricola da riscoprire, amare e rilanciare. Avete mai sentito parlare dei prodotti della terra a chilometro zero? La collina era l’orto di Bologna, il nostro sogno sarebbe quello di produrre il carciofo violetto di San Luca e farlo assaporare nei ristoranti del centro. Un’altra chimera sarebbe quella di vedere la terra coltivata come si faceva una volta, magari sperimentando nuove tecniche naturali. E sarebbe anche più bello vedere i campi coltivati con l’aratro trainato dai buoi o i carretti in stile amish! Certo, scherziamo, ma sicuramente sarebbe auspicabile un agrisharing, ovvero un uso collettivo dei mezzi agricoli. Ma noi ragioniamo da turisti e quindi contiamo poco, però se questi nostri argomenti vi sembrano interessanti, fatevi sentire… perché la nostra idea è che questo tour possa diventare un appuntamento fisso, un’occasione per una gita culturale a tutto tondo.
Il 2 e il 3 maggio di quest’anno abbiamo sperimentato il percorso con i ragazzi di alcune scuole: è finita con la richiesta da parte di tutti di ripetere questa esperienza almeno una volta all’anno. Poi il 5 maggio un analogo percorso è stato fatto con gli adulti. Foto © Mauro Oggioni
Syusy