Ferie d’estate, via dalla pazza folla!

Lo sappiamo, qui da noi è difficile pensare a spiagge tranquille e incontaminate. Eppure...
Patrizio Roversi, 03 Ago 2012
ferie d’estate, via dalla pazza folla!
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Viene spontaneo pensare di andare al mare ad agosto. Spesso però, si tramuta in una sorta di incubo per code autostradali o stress da spiaggia affollata. Tra i vari mezzi per viaggiare c’è la motocicletta, apparentemente ideale per evitare code e spostarsi velocemente. In realtà però – scavando nella memoria – l’unico nostro viaggio disastroso è stato in moto, anni fa. Siamo partiti con la Moto Guzzi 500 d’epoca e la tenda, per una “spiaggia deserta possibilmente con un chiosco dove si mangia il pesce”. Un miraggio? No, ne avevamo viste coi nostri occhi. Siamo partiti da Bologna, caduti a Cesena per un camion che aveva perso olio in una curva, rimbalzati dall’Adriatico al Tirreno, scesi a Metaponto e poi lungo la costa calabra fino a risalire in Campania. A quel punto abbiamo spedito la moto in treno, esausti e disillusi: di spiaggia libera e deserta nessuna traccia. Spesso abbiamo dovuto fare i conti con litorali devastati da cemento e casette abusive (quelle coi ferri che spuntano dalle terrazze come corna), luoghi affollati o campeggi “animati”. Erano molti anni fa, ora forse qualcosa è cambiato. Magari in meglio.

L’Italia offre città e cittadine meravigliose, un entroterra vario e interessantissimo, ma in quanto a spiagge è difficile pensare a qualche posto “vergine”. Qualche caso resta: ad esempio dalle nostre parti, in Romagna, l’Oasi antropo-naturalistica della Bassona, dove non sono arrivati gli alberghi ed è diventata meta dei naturisti, che hanno tutta la nostra simpatia. Peccato che anche qui, poi, siano arrivati i divieti, per limitare l’esibizionismo, e quindi anche naturismo e nudismo “puro”. Tutto è perduto? Certo che no, basta andare in barca. Vai dove vuoi, ti sposti quando vuoi, raggiungi le isole, ti fermi la notte nelle baie più belle, frequenti le oasi e le riserve marine (nei modi consentiti), fai il bagno dove l’acqua è pulita. Per inciso, in barca si risparmia, il costo principale è il noleggio ma se si è in tanti si può dividere e poi ci si fa da mangiare a bordo (provare per credere su www.velistipercaso.it). Ma – si sa, o meglio si dice – la vacanza in barca è roba da ricchi, è scomoda, le mogli brontolano, i ragazzini si annoiano… E il Governo – che non riesce a fare una patrimoniale – si accanisce contro il turismo nautico con bel cipiglio demagogico, aggiungendo tasse a balzelli e complicando tutto con burocrazia varia e assortita. Peccato dover fare i conti con questi pregiudizi, ma se ci tenete a frequentare i luoghi comuni, poi beccatevi l’ombrellone in sedicesima fila, magari con cambio obbligatorio di abito per le varie occasioni mondane e con aperitivo a carico. Altro che vacanza naturale fuori dal casino! A meno che la “pazza folla” non vi piaccia, e non c’è nulla di male: infatti anche una vacanza tutta beach volley e discoteca va bene. Basta sapere quello che si vuole.