L’abbandono è una non-soluzione!

La vita dei nostri animali è una responsabilità, anche in vacanza! Parola di Pat e Picio, primo-gatto
Patrizio Roversi, 22 Lug 2011
l'abbandono è una non-soluzione!
Ascolta i podcast
 
Fra poco Zoe compie 17 anni e fra un anno ne avrà 18. Quindi io vedo scemare la mia responsabilità oggettiva nei suoi confronti. Nel frattempo però ho maturato altre due enormi responsabilità. Una è l’acquisizione nella nostra famiglia di un bonsai, una pianta bellissima e molto rara che ho regalato a Syusy per il suo compleanno. L’altra è Picio (non è un gran nome, soprattutto in Lombardia dove significa pirla, anche se in realtà un po’ pirla lo è). Picio non è un secondo-figlio, ma un primo-gatto.

A parte gli scherzi, la responsabilità di altre vite è nelle nostre mani: la vita di un bonsai che ha più di 70 anni e sicuramente -se non faremo stupidaggini- ci sopravviverà e la vita del nostro gatto. Per gente come noi che si sposta spesso non è cosa da sottovalutare. Sembrano problemi semplici, ma non lo sono. Ho già avuto guai sia con mia suocera che con mia madre! I rapporti con le nonne sono splendidi, gli unici due momenti in cui c’è stata vera tensione sono stati quelli in cui negli anni scorsi abbiamo portato il nostro gatto a casa loro. Prima una e poi l’altra, hanno fatto entrambe la faccia feroce, non ne volevano veramente sapere… Così quest’anno o portiamo il gatto con noi con tutti i problemi annessi e connessi (primo dei quali che non si perda, perché è un gatto molto casalingo), oppure il gatto rimane padrone della casa… ma noi non saremo padroni di allontanarci tutti contemporaneamente, perché qualcuno a turno dovrà stare con lui. Non solo per dargli da mangiare, ma anche per intrattenerlo… perché Picio è un gatto molto socievole e coccolone e il rapporto affettivo che c’è è davvero importante!

Dopodiché ci sono mille soluzioni, non escluse le pensioni per animali, però una tra queste mille va cercata. L’abbandono al di là di tutto -e lo dico io che non sono per definizione un animalista integralista- è semplicemente inconcepibile. Il rapporto affettivo con un animale è parte integrante della nostra vita e dello sviluppo dei nostri bimbi, l’abbandono è una non-soluzione, non è nemmeno da prendere in considerazione. Qui può scattare la solidarietà tra amici, coinquilini, vicini, fidanzati, tra zii e nipoti, padri e madri, però in qualche modo l’argomento va affrontato.

Scusate se faccio un’annotazione molto demagogica e un po’ populista, proprio adesso mi chiedono di aderire a un appello per le condizioni dei detenuti nel carcere di Bologna. Che pare siano, come un po’ in tutte le carceri in Italia, assolutamente invivibili. Questa mozione degli affetti per gli animali, questa spinta alla nostra solidarietà e sensibilità, che sia a 360°! In questo momento io mi sento in colpa almeno su due fronti: primo perché non faccio nulla per un gruppo di persone che vive nella mia comunità, ma sostanzialmente separate da me -i carcerati-, l’altro perché devo risolvere il problema di Picio.

Se facciamo una classifica di priorità, facciamo ridere.

Se facciamo invece che questo tipo di attenzione e di sensibilità si allarghi a macchia d’olio su tutto, beh, abbiamo preso due piccioni con una fava.