Ponza e le sue sorelle
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cale dantesche e scale infinite
Dalla costa laziale, in 70 minuti di aliscafo si approda nel porto settecentesco dell’isola fatto costruire dai Borboni, signori delle isole Pontine. Con i suoi 41 chilometri di periplo, 7 chilometri di lunghezza e poco più di 2 chilometri di larghezza, l’isola si sviluppa tutta verso l’alto. Per avere una veduta d’insieme, bisogna mettere in conto di camminare, ma soprattutto di scendere e salire i moltissimi scalini che si snodano tra mura di cinta e archi a tutto sesto. Ponza Porto e Le Forna sono i due principali centri abitati. Fulcro della vita quotidiana fin dalle prime ore del mattino, il porto è animato dal mercato del pesce, dal vociare dei pescatori e dei turisti che sbarcano al molo Musco per trascorrere una giornata di mare. La spiaggia più comoda è Chiaia di Luna, che merita una sosta, almeno nelle prime ore della mattinata, quando il sole non è ancora alto. In barca passando sotto lo scoglio di Caciocavallo si raggiunge invece l’attrezzata spiaggia del Frontone, un tempo amata da Vittorio Gassman. La caletta più suggestiva è Cala Inferno, per l’aspetto dantesco della scala scavata nella roccia che scende verso il mare. Passando per tornanti e curve strette, si raggiunge la frazione di Le Forna. Via terra si arriva a Cala Fonte, la più a nord, perfetta per crogiolarsi al sole. Al tramonto si ritorna verso il porto, si passeggia lungo corso Pisacane, per poi sostare nella piazza omonima, la terrazza di Ponza. Prima di lasciare l’isola, vale la pena di salire fino agli Scotti di Sopra, passando per La Parata. Affacciandosi sul mare dal belvedere, nel silenzio della notte, si può distinguere la voce delle onde tra i bagliori delle stelle. Mentre al largo, oltre i Faraglioni della Madonna, si possono scorgere Le Formiche, scogli insidiosi che affiorano dalle acque del Tirreno.
isole sorelle, selvagge e disabitate
Un braccio di mare di appena 130 metri separa Ponza dall’isola di Gavi. Vasta solo quattordici ettari, presenta coste rocciose e solitarie, bagnate da acque trasparenti. Brevissima è anche la distanza tra Ponza e Palmarola (sette miglia circa) raggiungibile con un gozzo in poco meno di un’ora. Disabitata e silenziosa, è caratterizzata da calette selvagge, punteggiate dalle palme nane che danno nome all’isola. Quando si approda all’unico minuscolo porto ci si sente novelli Robinson Crusoe: sullo sfondo, poche abitazioni bianche, il ristorante O’ Francese e le “case grotta”, scavate nella roccia dagli antichi abitanti. In barca si fa il giro dell’isola: prima tappa è Cala Brigantino, dove ci si tuffa per fare il bagno in un cratere dall’aspetto lunare. Dirigendosi verso Punta di Mezzogiorno, si scoprono faraglioni ripidi e lo scoglio Il fucile, dalla curiosa forma di una doppia canna mozza che esce dal mare. È poi la volta del Faraglione il Pallante, abitato da una colonia di uccelli, berte minori, e del Faraglione di San Silverio, con la cappella dedicata al papa omonimo. Sostando nella Cala del porticciolo, salta all’occhio la parete rocciosa, nera, lucidissima, di ossidiana. Più a nord, a Punta Tramontana, la roccia scura a picco sul mare è caratterizzata da archi e pilastri che la fanno sembrare una cattedrale gotica. Il viaggio continua alla volta di Zannone. Molto verde, a differenza delle sue sorelle, dal 1979 l’isola è un’appendice marina del Parco Nazionale del Circeo. Punto di partenza per le escursioni è il Varo, l’unico approdo sicuro, mentre lungo i sei chilometri di litorale sono disseminate le poche spiagge, tutte sassose. Una volta scesi a terra, si sale a piedi lungo il sentiero che porta a Villa Fogliano. Per il resto l’isola è disabitata. Attraversando la macchia sempreverde, si raggiunge la cima del Monte Pellegrino che tocca i 192 metri. Sempre a bordo di un gozzo, in direzione Ventotene, si attracca all’isolotto di Santo Stefano. Incorniciati da coste alte e frastagliate, coperti da un manto di fichi d’India e agavi, i 28 ettari dell’isola due secoli fa (era il 1795) ospitavano un carcere a prova di fuga, dove scontò un periodo di pena anche il futuro presidente della Repubblica, Sandro Pertini. E dove sono state girate alcune sequenze di “Ostia” di Sergio Citti Al momento l’isola è disabitata e di proprietà privata.
ventotene, la preferita di augusto
Cantata nell’Odissea da Omero come l’isola delle Sirene e già abitata nell’età del Bronzo, Ventotene ha vissuto il suo massimo splendore in età imperiale quando Augusto la scelse come luogo di vacanza e vi fece costruire Villa Giulia, acquedotti e l’antico porto. Tagliata in due dalla lunga via degli Olivi, oggi l’isola è crocevia di sub e pescatori di giorno, e punto di ritrovo dei giovani all’ora dell’aperitivo. Se la si circumnaviga in barca, si può riconoscerne la natura vulcanica nella roccia lavica dalle striature color rossastro. Oltre la spiaggia di cala Nave, si passa davanti alle Fontanelle, caratterizzate da una parete di tufo e dall’andamento ondulatorio della roccia. Dopo cala Battaglia e alla Parata della Postina, si aprono le piscine naturali, sempre molto affollate in estate, e la Paratella, frequentata per le sue acque cristalline. Il tratto da punta Pascone a cala Bosco è un alternarsi di piccole cale rocciose, deserte, raggiungibili per lo più via mare. È l’ultima immagine che resta nella mente prima di lasciare queste isole intatte, dove l’aria è intrisa di un profumo salmastro che sa di semplicità e fierezza.
le spiagge più belle, sotto il sole di ponza
Prende il nome dalla forma della roccia tufacea simile al frontone di un tempio greco, una delle più incantevoli spiagge di Ponza, quella di Frontone. Ben attrezzata, si raggiunge a piedi o in barca. Evocativo anche il nome di spiaggia del Core, che deriva dalla roccia a forma di cuore ferito che la domina. Accessibile solo via mare, è sassosa e lambita da acque trasparenti. Da segnalare anche Cala Inferno, che ricorda la bolgia dantesca, raggiungibile via terra come Cala Gaetano, caratterizzata da scogli perfetti per prendere la tintarella. E se la spiaggia più nota dell’isola resta Chiaia di Luna, alla base di una falesia di tufo alta 100 metri, vale la pena di ammirare anche i Faraglioni di Santa Rosa, grotte scavate dal mare di fronte all’omonima distesa sassosa, a cui si accede solo via mare. Da non perdere anche Cala Felce, dal tipo di vegetazione che si protende fino alla spiaggia ghiaiosa, a cui si arriva in 30 minuti di barca dal centro, e Cala Feola, famosa per le piscine naturali e facilmente accessibile via terra.
Ventotene e santo steFano: paradiso del diVing
Grazie all’istituzione di una riserva marina, le acque intorno a Ventotene e Santo Stefano sono protette da un regime di tutela molto severo. Ecco perché Ventotene è diventata meta prediletta dagli appassionati di immersioni che hanno solo l’imbarazzo della scelta. Da Le Scunciglie al relitto del Santa Lucia, affondato nel 1943, alla Secca Molara, per fare alcuni esempi. Tra i numerosi diving center ai quali rivolgersi per seguire corsi sub e affittare l’attrezzatura, si segnalano il Diving Center Coraggio (Porto romano 7, tel. 0771 85045) e Ciro Sub (Porto romano, tel. 0771 85122) che, per i più esperti, organizza anche escursioni a bordo dell’imbarcazione L’Occhio Marino. Vi sono inoltre il Diving World Scuba Tour (via Roma 13, tel. 0771 85178) e Diving Academy (Porto romano 3, tel. 0771 85094). In barca si raggiungono facilmente anche spiagge incantevoli come Parata Grande che, da non perdere al tramonto, è molto frequentata per i suoi scogli e le Piscine di Punta dell’Arco, prese di mira nel periodo estivo.
Cahier de Voyage
come arrivare
In auto: per il traghetto da Forma, prendere l’autostrada del Sole A1 Roma-Napoli uscita Cassino, poi strada provinciale per Formia e Terracina. Info: 0771 22710.
Per l’aliscafo da Anzio, prendere la strada provinciale Roma-Anzio. E poi il traghetto veloce o aliscafo. Info: 199 123199.
room service
Hotel Torre dei Borboni – Ponza via Madonna di Ponza, Porto tel. 077180135 Nell’antico castello borbonico di Ferdinando IV. Gran parte delle 48 camere e suite guarda sul mare. Doppia da €100 in b&b. Www.torredeiborboni.com
Hotel chiaia di Luna – Ponza Via Chiaia di Luna tel. 0771 80113 Sul promontorio dell’omonima spiaggia, conta 56 camere. Ristorante con terrazza panoramica. Doppia da €130 b&b. Www.hotelchiaiadiluna.com
Grand Hotel santa Domitilla – Ponza Via Panoramica 7 tel. 0771 809951 Vicino al corso principale e al mare: 48 camere e 14 suite, campi da tennis e tre piscine. Doppia da € 140 in b&b. www.santadomitilla.com
Hotel calabattaglia – Ventotene Via Olivi 126, tel. 077185195. Con vista panoramica sull’isolotto di Santo Stefano, dispone di 23 camere. Il ristorante è di buon livello. Doppia da € 90 in b&b. www.calabattaglia.it
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Acqua Pazza – Ponza Piazza Pisacane 10 tel. 0771 80643 Due terrazze con vista, antipasto a base di pesce e crostacei, tagliatelle al nero di seppia e, a seguire, ricciola al rosmarino. www.acquapazza.com
Punta incenso – Ponza Via Punta Incenso, località Calacaparra tel. 0771 808517 Osteria dall’atmosfera familiare, oltre a polli e conigli ruspanti, la specialità sono gli spaghetti al granchio.
L’aragosta – Ventotene Porto Nuovo tel. 0771 85078 Menu a base di frutti di mare e granseola. Eccellenti le zuppe di pesce.
‘o francese – Palmarola tel. 0771 80080, 380 2542553 Pesce sempre freschissimo. Si trova accanto all’unico molo di attracco dell’isola.
info
Proloco di Ponza, tel. 0771 80031 www.prolocoponza.it, info@prolocoponza.it