La lupa di Roma… non è romana!
Ebbene sì, l’ho scoperto viaggiando in Mongolia. Indagando sulle steli che si trovano sparse nella prateria che fu il centro dell’impero di Gengis Khan (ma prima ancora dei popoli Gocturk) ho trovato proprio lei, la lupa che allatta i gemelli.
Il viaggio in Mongolia per me è stato molto interessante (ne abbiamo già parlato diffusamente sul sito, sul blog di nomadizziamoci.it e anche sulla rivista). Mentre viaggiavo per la Mongolia, mangiando carne cotta alla piastra e dormendo nelle Yurte, innamorandomi di questa “casa” antichissima eppure modernissima, in un Museo ho trovato la copia di una stele. Sulla stele c’erano appunto diversi linguaggi (una specie di stele di Rosetta egizia), ma soprattutto un simbolo inaspettato: una lupa che allattava due gemelli. E allora ho approfittato di questa sorpresa per addentrarmi nel centro della Mongolia, col pretesto di trovare la stele originale, e alla fine l’ho trovata, con il suo bravo bassorilievo che – in effetti – rappresenta la famosa Lupa.
Ma come poteva trovarsi qui al centro dell’Asia un simbolo così romano de roma? L’impero romano, nella sua grande potenza sarà arrivato fino a qui? No semmai è l’esercito di Gengis Kan che è arrivato quasi alle porte di Vienna, addirittura se ne avvistarono avanguardie a cavallo in Alto Adige, ma per fortuna alla morte del Khan tutti i suoi generali dovettero far ritorno in patria per procedere all’elezione del nuovo sovrano, e così noi fummo salvi.
Ma allora come mai un simbolo dell’impero romano laggiù in Mongolia? C’è chi afferma che una legione romana arrivò fino qui, si smarrì e potrebbero essere stati i suoi legionari a diffondere il simbolo del potere romano su queste terre. L’idea potrebbe essere quasi plausibile se non fosse che ho scoperto che la lupa che allatta i gemelli, in queste terre, è diffusa ovunque: è il mito fondante del popolo nomade dell’Asia. Ho chiesto lumi al prof Baktodad dell’Università di Ulambatar, e lui mi ha svelato l’arcano: la lupa che allatta le gemelle è il simbolo stesso della regalità. Sì, avete capito bene: “le gemelle”, cioè due femmine, che secondo la leggenda vengono abbandonate nella foresta ed adottate dalla lupa che le allatta e le fa crescere fino a quando una di loro, diventata grande, sposa il figlio della lupa e il bambino che nascerà da questa unione sarà di diritto il Khan, cioè il capo supremo. Vi risparmio l’ulteriore campanello che è suonato nella mia coscienza femminile: due gemelle, quindi una trasmissione del potere matrilineare, cioè matriarcale, ma lasciamo stare…
Ma torniamo a Roma: sì, i romani quindi hanno copiato il loro simbolo fondante, o meglio – derivando essi dagli Etruschi – hanno adottato un simbolo che era presente nel mondo etrusco e che dava importanza, nobiltà e forza a chi lo deteneva. Questo è quello che io ho trovato, ma ci sarebbe da indagare ancora, il simbolo della lupa è molto diffuso: quante altre volte avete incontrato il simbolo della lupa o il lupo nei vostri viaggi? Aspetto le vostre esperienze… Scrivetemi! Syusy