Dai gioielli nascosti della provincia di Vicenza alla Valsugana

In Veneto, dal Parco Faunistico Cappeller alle cittadine di Marostica e Bassano del Grappa, per poi concludere la fuga di fine estate all'Arte Sella in Valsugana, Trentino.
Scritto da: alvinktm
dai gioielli nascosti della provincia di vicenza alla valsugana
Partenza il: 04/09/2021
Ritorno il: 05/09/2021
Viaggiatori: 3
Spesa: 500 €
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Questi due giorni di svago nascono per caso, da una visita ad amici nella zona di Vicenza organizzata all’ultimo minuto. Evitando di entrare in città, per altro meritevole di un’esplorazione ma già da noi conosciuta in un precedente viaggio (diario ‘Gioielli veneti’ al link: https://turistipercaso.it/veneto/76158/gioielli-veneti-soave-vicenza-e-padova.html), scopriamo nelle vicinanze altri luoghi d’interesse.

Il primo è il PARCO FAUNISTICO CAPPELLER in località Cartigliano, provincia di Vicenza per l’appunto (per info: https://parcocappeller.it/) ed esente da prenotazione. Aperto al pubblico nel 1998, eppure esistente da molti anni come area privato, nasce dall’amore per gli animali e la natura. Passione che si respira a ogni passo sui tracciati molto ben tenuti, valorizzati da ambientazioni arricchite con più di 500 specie vegetali e dal magnifico ulivo secolare. Ne rimaniamo colpiti, così come dal boom di nascite avvenute nel corso degli ultimi mesi. I cuccioli sono una calamita per gli occhi e spalancano il cuore di chiunque gli osservi.

A completare l’oasi dal 2009 c’è pure il Museo di storia naturale Cappeller (accessibile con piccolo sovrapprezzo e consigliatissimo), introdotto dalla statua di Charles Darwin (1809-1882), il naturalista britannico noto per aver formulato la teoria dell’evoluzione delle specie animali e vegetali per selezione naturale, e la discendenza di tutti i primati, compreso l’uomo. Darwin diceva: “non è la più forte delle specie che sopravvive, né la più intelligente, ma la più reattiva ai cambiamenti”. Da qui nasce la teoria, avvalorata da studi scientifici, che se gli organismi di una specie sono separati da una barriera geografica si formano due popolazioni diverse che evolveranno in modo autonomo gli uni dagli altri, e testimonia che l’essere umano non discende dalla scimmia, ma piuttosto entrambi hanno avuto un antenato in comune.

Attraversando le sale si comprende la nostra evoluzione, da cacciatori nomadi ad agricoltori insediati in grotte prima e capanne poi, trasformazione plasmata pure dai cambiamenti climatici e dall’acquisizione della padronanza di alcune tecniche quali l’uso del fuoco e la fabbricazione di utensili.

Poi si salpa per un viaggio attraverso i continenti, dapprima con le suggestive riproduzioni ingigantite di insetti, api, formiche, farfalle, coleotteri & co. Quindi si prosegue fra gli ambienti ben realizzati dei principali habitat mondiali, in cui trovano posto oltre 4000 esemplari tassidermizzati (ovvero sottoposti al processo di preparazione per scopi scientifici delle pelli per una lunga conservazione), che compongono una delle maggiori collezioni del territorio nazionale.

A una decina di minuti di distanza siamo nel cuore di BASSANO DEL GRAPPA, capitale del più italiano dei distillati, dove entriamo al Poli museo della grappa, ad accesso gratuito e libero, oppure con un costo di 3 euro se si vuole degustare i prodotti, da noi non sperimentati (info orari al link: https://www.poligrappa.com/ita/geografia/poli-museo-grappa-bassano.php).

Le sale sono organizzate in maniera ottimale e l’esposizione risulta accattivante anche per chi, come noi, non è un appassionato. Rimane comunque una tappa irrinunciabile se capitate in zona, capace di far comprendere la dedizione e la passione della famiglia Poli per tale lavoro. Pure in questo caso si scopre un’evoluzione… quella dei distillati però, nel corso della storia, si vedono gli strumenti del mestiere e la collezione di grappe mignon. Nel complesso una visita piacevole a conclusione della quale è possibile acquistare le famose grappe.

Non approfondiamo troppo l’esplorazione del centro storico di Bassano, composto da viuzze strette in saliscendi, pavimentate con sanpietrini, locali caratteristici, varie chiese e palazzi storici, e collegato da una sponda all’altra del fiume Brenta dal celebre Ponte Vecchio, o degli Alpini.

Il ponte è il cuore pulsante della città, e sebbene su di esso non ci siano negozi, né ristoranti, le persone si soffermano a qualsiasi ora del giorno sotto la sua copertura in legno per sorseggiare un drink acquistato nei bar vicini e chiacchierare in piedi.

Progettato dall’architetto Andrea Palladio, nel corso dei secoli ha subito molto modifiche e ricostruzioni, divenuto il simbolo del sacrificio dei soldati che nella Prima Guerra Mondiale lo attraversavano per salire sull’altopiano di Asiago, teatro infernale dei combattimenti, è stato dichiarato nel 2019 monumento nazionale.

Per cena non rimaniamo in città, prediligendo la tranquilla campagna dell’Agriturismo al Filò sulle colline tra Bassano e Marostica. Dotato di ampio parcheggio, prato con giochi per bambini e ampia veranda, e dall’ottimo rapporto qualità prezzo, risulta il top per le famiglie. Gustiamo il loro caratteristico antipasto a base di polenta, affettati e sottaceti artigianali, i bigoli al ragù di verdura e al consiero (a base di carne di maiale), vino locale e torta della casa.

La sera è piacevolissimo passeggiare nella vicina Piazza degli Scacchi di MAROSTICA. Il borgo è famoso per la partita a scacchi giocata con pedine viventi vestite in abiti d’epoca, organizzata nel mese di settembre.

La piazza sulla cui pavimentazione è disegnata l’enorme scacchiera, è chiusa dal castello vecchio da un lato e dal Palazzo del Doglione dall’altro, mentre l’intero centro storico è protetto da una possente cinta muraria estesa fin sulla collina dove si ergono i resti del castello superiore. E’ possibile accedervi tramite un sentiero selciato, molto ripido e poco illuminato di notte, perciò ne abbiamo percorso solo un tratto, quel tanto che bastava a osservare dall’alto i tetti di Marostica. La vista comunque non è entusiasmante, molto meglio camminare per le vie cittadine e salire la scalinata fino alla piccola chiesa di Sant’Atonio Abate, punto di partenza del tracciato.

Per la notte il Glamour hotel nella periferia commerciale di Bassano può rappresentare una buona location per chi, come noi, viaggia in macchina, soprattutto se si approfitta delle offerte lampo sul sito Booking.com.

Il mattino poi, è molto suggestivo seguire la strada che costeggia il fiume Brenta per inoltrarsi della verde VALSUGANA. Un’ora appena di macchina ci divide dalla meta di giornata, prima di rientrare pian piano attraverso le valli di Non e di Sole, i passi del Tonale e dell’Aprica, nella nostra Valtellina.

“Spazio sprecato è qualsiasi spazio dove non ci sia l’arte”, Andy Warhol, rappresentante principale della Pop Art americana, esprimeva così il proprio pensiero sull’importanza dell’essere umano di essere circondato da tutto ciò che incarna la bellezza, la gioia, il sentirsi bene, ovvero l’arte.

Qui in Valsugana, Trentino, e più precisamente nelle località di Malga Costa e villa Strobele (collegate fra loro dal sentiero montura lungo circa 4 chilometri oppure da una strada carrozzabile) nel comune di Borgo Valsugana, gli artisti provenienti da diverse parti del mondo accolgono da oltre vent’anni questo messaggio. Si sono resi il mezzo per esprimere l’estro dell’anima, anima che in maniera indissolubile e profonda è legata alla natura, seppure troppo spesso ce se ne dimentichi. In questa vallata coperta di boschi e pascoli, invece, opere e ambiente alpino si completano, valorizzandosi a vicenda.

La pineta e il giardino nei quali compaiono le sculture sono già di per sé delle creazione dove le persone riscoprono il contatto con il tronco degli alberi, i fiori, l’erba, inspirano ad ampi polmoni il profumo di muschio e resina, vedono i colori rilassanti delle foglie appena spuntate, percepiscono il fluire lento della vita.

Le opere incarnano tale incontro e per rendere il tutto ancora più intenso è possibile toccarle, esplorarle e, in alcune, persino entrarci… per la gioia dei più piccoli!

La visita perciò risulta molto coinvolgente, esaltata pure dalla nuova installazione di Daan Roosegaarde, Liquid Landscape. Trattasi di una sorta di prato mobile, cioè un grande materasso d’acqua coperto da un manto erboso, che regala una sensazione unica di leggerezza, esuberanza e spensieratezza a chi lo attraversa.

Informazioni su orari, biglietti, location, ristorazione e installazioni di Arte Sella al sito internet ufficiale al link: http://www.artesella.it/it/.

E ora siete pronti a organizzare il vostro viaggio tra i gioielli meno conosciuti della provincia di Vicenza e la verde Valsugana.

Guarda la gallery
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piazza degli scacchi a Marostica

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nel museo Cappeller

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villa Strobele Arte Sella, Valsugana

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il ponte Vecchio di Bassano del Grappa

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i Guereza nel parco faunistico Cappeller

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un habitat del museo Cappeller



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