Fossano e Cuneo
Il Duomo, affacciato sulla porticata via Roma, è il collegamento diretto fra la fortezza sabauda e il nucleo più antico della città.
L’imponente struttura settecentesca composta dall’Ospedale Maggiore e dalla Chiesa della Confraternita della Santissima Trinità è stata realizzata sul progetto dell’architetto monregalese Francesco Gallo ed è uno dei più suggestivi esempi di barocco piemontese del territorio.
Le decorazioni interne sono opera dei decoratori Pietro Antonio e Giovanni Pietro Pozzo e, infine, del figurista Michele Antonio Milocco.
L’edificio fu commissionato dalla Confraternita dei Battuti Rossi, laici dediti alla beneficenza e all’assistenza, attivi ancora oggi nella valorizzazione e nel mantenimento del bene.
Visitiamo il Castello dei Principi d’Acaja, simbolo di Fossano, di cui le sue quattro torri custodiscono sette secoli di storia e migliaia di libri.
Esso fu edificato come struttura difensiva da Filippo I d’Acaja tra il 1324 e il 1332.
Poi, venne trasformato dai Savoia in residenza signorile.
Nel Cinquecento ospitò Bona di Savoia, duchessa di Milano, e negli anni Quaranta del secolo successivo dimorava Madama Cristina di Francia.
A fine Seicento mutò la destinazione d’uso: tra il 1686 e il 1687 fu una prigione per i valdesi e, successivamente, fu una caserma ed un carcere.
Oggi, nei loggiati cinquecenteschi, ha sede la biblioteca cittadina, con oltre 150.000 volumi e un fondo storico, composto da documenti, collezioni e libri antichi, di circa 10.000 testi.
La sala al pianterreno e il cortile interno ospitano concerti, convegni, mostre ed attività culturali.
Dalla torre panoramica si gode una vista mozzafiato sul Monviso e sull’intero arco alpino.
Successivamente, proseguiamo per Cuneo, capoluogo della “Provincia Granda”.
Inoltre, per ragioni storiche è nota anche come Città dei Sette Assedi.
Essa sorge su un altopiano alla confluenza tra i fiumi Stura di Demonte e Gesso, che delimitano l’antico nucleo urbano dandogli, appunto, la caratteristica forma a cuneo, da cui ha ispirato il nome.
È anche un grande centro commerciale ed uno strategico nodo stradale, la cui provincia è la più estesa della regione.
Fu fondata nell’Alto Medioevo e divenne un libero Comune nel 1198.
Dal 1220 la città subirà sette assedi a causa della favorevole posizione sui valichi alpini con la Francia, che rappresentavano un grande interesse politico ed economico.
Nel 1817 divenne una diocesi e nel 1859 fu istituito il capoluogo di provincia.
L’impianto urbanistico a scacchiera si sviluppa intorno all’asse principale, formato dalla porticata via Roma e da Corso Nizza.
Il nucleo più antico della città è concentrato nella penisola fluviale, dove si trova la contrada Mondovì.
Mentre, la parte moderna s’estende verso la pianura retrostante.
La nostra visita inizia da Piazza Duccio Galimberti, che è circondata da dieci palazzi, collegati da terrazzi, fu intitolata il 21 maggio 1945 all’eroe nazionale della Resistenza Italiana, Tancredi (detto Duccio) Galimberti, nato a Cuneo nel 1906 ed ucciso il 3 dicembre 1944 dai fascisti, e con una superficie di quasi 24.000 kmq ospita ogni martedì uno dei mercati con più affluenza d’Italia.
Al numero 6, al secondo piano del Palazzo Osasco, si trova il Museo-Casa Galimberti, che offre un viaggio nella storia della famiglia Galimberti, grazie alla visita dell’abitazione privata e dello studio di Tancredi Galimberti Senior e di Tancredi Galimberti Junior, che intrecciò le proprie vicende con quelle cittadine e nazionali.
In via Roma, ammiriamo la Cattedrale di Santa Maria del Bosco, che custodisce il Tesoro della Diocesi e la sua facciata è realizzata con quattro colonne corinzie; il Municipio, che ha sede presso un ex convento dei Gesuiti risalente al XVII secolo; e, infine, la torre civica, che fu eretta nel 1317, in seguito alla pace delle lotte tra Cuneo e la vicina Mondovì, e dalla cella campanaria si gode un meraviglioso panorama che dai tetti e dalle piazze cittadine si apre sui dolci rilievi delle Langhe che rincorrono le montagne, fino alla vetta del Monte Rosa.