Emozioni contrastanti a Fuerteventura
Corralejo. Arrivata a Corralejo, principale centro nel Nord dell’isola, mi sembrava di essere in un grande centro commerciale, totalmente artificiale, senza storia. Le spiagge cittadine sembravano distese di lava rappresa, dove l’acqua dell’oceano si insinua, creando rivoli e risacche. Il paesaggio costiero in realtà cambia durante il giorno, perché il mare ora si ritira e ora copre lava e sabbia. La conformazione della costa si presta a lunghissime passeggiate meditative e rilassanti a piedi nudi sulla sabbia o nelle risacche tra i ciottoli lavici, per kilometri, fino alla grande duna. Il paese è estremamente sicuro anche per i tantissimi viaggiatori e viaggiatrici solitarie e tutto scorre placido, in un clima di gentilezza, rispetto e tranquillità.
El Cotillo. Un’altra famosa località del Nord è El Cotillo, che si raggiunge con una delle tante corse giornaliere del bus numero 8. Spiagge potenzialmente bellissime, ma che visitate sotto il cielo nuvoloso e con venti freddi, perdono un po’ del loro fascino e dei loro colori. Trattandosi di insenature, restano cmq abbastanza riparate da poter fare il bagno (in acque cmq molto fredde). Anche qui, il paesaggio alterna lava rappresa e sabbia. Il paese è silenzioso e praticamente privo di traffico, e un po’ più caratteristico di Corralejo.
Isola di Lobos. Questo isolotto è una sorta di “satellite” di Fuerteventura, raggiungibile in 10 minuti dal porto, con il taxi d’acqua. Lo scenario vulcanico mi ha rievocato molto la caldera di Santorini. Qui ho fatto snorkeling tra i pesci: esperienza indimenticabile organizzata da 3 ragazzi italiani laureati in biologia marina. È possibile vedere pesci zebra e pesci pappagallo. L’isolotto riserva poi una laguna spettacolare di acque smeraldine incastonate tra affioramenti vulcanici, e una grande spiaggia a forma di conchiglia. È possibile anche fare trekking sul “montarozzo” panoramico da cui osservare le sponde di Fuerteventura e di Lanzarote. L’isolotto è davvero tranquillissimo e delizioso.
Questa è la mia versione di Fuerteventura, fatta di pochi giorni, a base di mare e meditazione, senza macchina, ma è possibile anche fare diversi sport acquatici e attività nell’entroterra. Da viaggiatrice solitaria, che aveva bisogno di distaccarsi almeno qualche giorno da tutto e da tutti, mi sono sempre sentita al sicuro, connessa con i tanti turisti che camminavano e meditavano sulle spiagge, ma senza invadenza. All’inizio l’impatto con il paesaggio estremo per me è stato angosciante, poi sono subentrate emozioni contrastanti, infine il desiderio impellente di tornare, magari per visitare il sud.