Liverpool, la città dei Beatles
Molti quando si parla di città inglesi non possono fare a meno di riferirsi a Londra, la città più ecclettica e di tendenza di tutta Europa, una città che per certi versi ci fa pensare a New York, un luogo dove spesso non solo si arriva per diletto ma anche per cercare fortuna proprio come fosse una grande mela europea. Però le città inglesi sono tante e molte anche piene di fascino, sicuramente un’ottimo esempio è la città di Liverpool famosa non tanto per la sua architettura ma soprattutto perché ricalca il mito di uno dei gruppi musicali che maggiormente hanno segnato la storia del mondo intero, i fantastici e intramontabili Beatles. Liverpool è una di quelle città visitate prevalentemente dai fanatici delle loro canzoni che qui trovano un sacco di cose da visitare per comprendere meglio questa band mondiale e ovviamente anche per fargli omaggio. Nonostante io sia una fan di alcuni dei brani più celebri dei Beatles il motivo che mi ha spinto a visitare la città di Liverpool è stato proprio quello di capire se potessi trovare qualcos’altro d’interessante o tutto rimaneva legato alla musica e devo dire che dopo i miei 4 giorni di permanenza in città durante un dicembre di ormai qualche anno fa, le mie aspettative non sono state deluse e Liverpool si è lasciata scoprire anche per altri aspetti interessanti.
La zona portuale di Albert Dock è un quartiere davvero interessante dal quale iniziare la visita della città di Liverpool, questa zona un tempo era completamente abbandonata al degrado, qui sorgevano enormi capannoni usati per attività portuali e di altro genere che, caduti in disuso e abbandonati per tempo, sono stati poi perfettamente restaurati, diventando un polo d’attrazione molto gettonato tra visitatori e locali, dove si possono trovare negozi, caffetterie o fare una bella passeggiata. Proprio adiacenti ad Albert Dock sorgono due edifici in stile moderno che ospitano due musei eccezionali , il Liverpool Museum e la Tate Gallery entrambi con ingresso gratuito ed entrambi assolutamente pazzeschi, nei quali devo ammettere mi sono rifugiata diverse volte durante la mia visita della città. Il Liverpool Museum è un posto ideale dove portare i bambini, al suo interno infatti sono allestiti diversi spazi educativi nei quali ad orari prestabiliti della giornata vengono organizzate attività ludiche alle quali i bimbi possono partecipare sempre gratuitamente, laboratori di varia natura come la pittura o la fabbricazione di qualche oggetto usando cartone, colla e forbici per bambini, una bella opportunità quindi per tutte le famiglie. Il museo di Liverpool offre la possibilità di comprendere come la città sia stata nella storia uno dei principali attracchi degli uomini di pelle scura durante il tremendo periodo di tratta degli schiavi, a Liverpool arrivavano africani e sud americani impiegati nei lavori più umili in condizioni estreme, un periodo storico terribile che deve farci riflettere oggi più che mai. Una delle sezioni più interessanti del Liverpool Museum è quella dedicata ai trasporti, quelli che si svolgevano in treno sulla linea Liverpool Manchester, una delle più importanti di tutto il Regno Unito che permetteva il trasporto di generi di prima necessità e legname, davvero carina la copia in scala reale di una di quelle carrozze del treno che percorreva i binari tra le due città. Dal Liverpool Museum inoltre si può godere di una bella vista su uno degli emblemi della città, le Tre Grazie,3 edifici in stile gotico rinascimentale che i locali chiamano amichevolmente così e che attualmente sono la sede di organi istituzionali. Altrettanto interessante è la Tate Gallery un must da visitare per chi è appassionato di arte moderna, questo museo al contrario del Liverpool prevede l’ingresso gratuito solo per alcune sale mentre a pagamento per le mostre a tempo determinato che cambiano molto spesso. Ovviamente anche i Beatles non potevano non avere uno spazio museale tutto loro che si identifica con il Beatles Story Exibition, sempre situato in zona Albert Dock ed al quale si accede con un biglietto di 15 sterline, in questa mostra permanente si può davvero capire molto di più del gruppo musicale ed è solitamente molto affollato anche a ridosso dell’orario di ultimo accesso che, almeno in inverno, è fissato per le 17. I musei di Liverpool sicuramente richiedono almeno una giornata intera senza essere neppure visti bene quindi se si ha del tempo a disposizione forse è meglio farne uno al giorno e dedicare il resto della giornata a curiosare tra le vie della città che offrono diverse opportunità di shopping e di provare la cucina proveniente da ogni angolo della terra, dall’asiatica alla messicana passando ovviamente per quella italiana, molti connazionali hanno aperto anche a Liverpool ristoranti e pizzerie che hanno la fama di essere buoni tanto come quelli che si trovano nella stessa Italia. Io da italiana atipica in fatto di cucina ho sempre optato per la cucina asiatica e mi sono lasciata tentare dai donuts, le famose ciambelline accompagnate con sidro di mele acquistato in uno dei tanti stand allestiti in St George Plateau, dove generalmente a Natale vengono allestiti i canonici mercatini natalizi. La strada di Liverpool sicuramente più famosa della città è senza ombra di dubbio Mathew Street dove si trova il Cavern Pub, il locale dove i Beatles iniziarono a muovere i loro primi passi canori. Questo locale si trova in una zona piena zeppa di pub simili dove si beve, prevalentemente birra e si ascoltano concerti generalmente legati alle canzoni del gruppo musicale, il Cavern pub è gettonatissimo dai turisti che fanno anche un’ora di fila per accaparrarsi un posto a sedere, dal lunedì al mercoledì l’ingresso in questo pub è gratuito mentre dal giovedì alla domenica solo per entrare si paga un biglietto di 2 sterline e mezzo dalle 12 alle 20 che passano a 5 oltre quell’orario. La musica in questo quartiere suona forte durante tutto il giorno e nonostante sia un luogo molto turistico è piacevole farci un giro prima di cena quando ancora i ragazzi non sono del tutto sbronzi e perché no, fermarsi in gruppo e intonare qualche vecchia canzone dei Beatles.