Island Hopping alle Cicladi
COSI’…
Domani si parte. Attendo fino a mezzanotte davanti al monitor che mi arrivi il documento con un QR code da mostrare all’ingresso in Grecia. I nostri iniziano con numero pari quindi niente tampone all’arrivo. Primo sospiro di sollievo!
Lo spostamento all’ultimo minuto da parte di Aegean Airlines dell’orario del volo da Bologna ad Atene ci ha fatto perdere la coincidenza per Milos, quindi cerchiamo una stanza con servizio navetta nei pressi dell’aeroporto per poter ripartire il giorno dopo di prima mattina.
Preciso che su tutte le isole le regole anticovid sono sempre state rigorosamente rispettate, sia nei locali che sui traghetti che all’aperto. Va da se che anche negli aeroporti e sugli aerei si sono rispettate alla lettera tutte le procedure.
MILOS
Il piccolo aereo della Olympic ci lascia in un minuscolo aeroporto dove ci attende l’autista mandato da Orizontes Studios, la struttura che abbiamo scelto, e che sceglieremmo di nuovo, ad Adamas, il porto principale, in zona leggermente decentrata e tranquillissima, con deliziosi appartamenti in un giardino curatissimo e una bella piscina. Il tempo di sistemare velocemente le nostre cose e di prendere lo scooter e siamo già sulla strada per Achivadolimni, lunga spiaggia sul lato opposto del golfo di Adamas. Solitamente è battuta dal Meltemi, che ad Agosto spira incessantemente, ma oggi è placida e tranquilla come un lago e si offre a noi in tutta la sua bellezza. Siamo in sei in tutta la spiaggia. Non avremmo potuto iniziare meglio.
Sulla strada del ritorno ci fermiamo alla spiaggia di Alykes, incuriositi dal cartello che indica Sorgenti Termali, ma non ci sembra nulla di particolare.
Nel tardo pomeriggio saliamo a vedere Plaka, il capoluogo di Milos, classico paesino cicladico bianco, caratterizzato da casette basse e vicoli tortuosi sulle colline alle spalle del porto.
2°giorno
L’isola di Milos può essere idealmente divisa in due parti: ad est tutte le località sono facilmente raggiungibili con qualunque mezzo, mentre le spiagge ad ovest si raggiungono solo in fuoristrada o barca. Considerati i pochi giorni ci concentreremo sulla zona est.
Alle 8 siamo già a Sarakiniko. Ci sono pochissime persone e sembra veramente di passeggiare su di un altro pianeta. È una delle immagini iconiche di Milos, caratterizzata da formazioni di pomice bianco che danno la sensazione di passeggiare in certi momenti sulla luna ed in altri tra gli iceberg del polo.
Ci spostiamo poi nel piccolo villaggio di Mandrakia dove vediamo le prime Syrmata, antichi ricoveri invernali per le barche scavati nella roccia che oggi vengono sempre più adibiti ad abitazione per le vacanze.
Infine ci fermiamo a Firopotamos, altra deliziosa spiaggetta orlata da tamerici e Syrmata che qui sembrano vere e proprie villette in riva al mare. L’acqua ha l’aspetto di un cristallo liquefatto, una vera meraviglia, non per niente rimarrà una delle nostre preferite.
Nel tardo pomeriggio ci spostiamo verso Plathiena, una tranquilla spiaggia rivolta ad ovest da cui si può godere di un bellissimo tramonto.
3° giorno
Sempre di buon mattino (la nostra fortuna nel non aver problemi a svegliarci presto ci ha permesso di stare sempre in spiagge quasi vuote su tutte le isole, rispettando nella massima sicurezza ogni regola sul distanziamento) ci dirigiamo a Pollonia. Ci fermiamo lungo la strada per scattare qualche foto alla spiaggia di Pachena e al piccolo fiordo di Papafragos. Una volta arrivati andiamo subito ad informarci sugli orari del traghetto che tra qualche giorno ci porterà a Kimolos poi ci rilassiamo in spiaggia. Pollonia è un paesino delizioso, con un’ampia spiaggia di sabbia bianca che degrada dolcemente verso un mare tranquillo. Alle spalle, come in quasi tutte le spiagge di Milos e delle isole che visiteremo, ci sono tante tamerici che regalano ombra a chi è sprovvisto di ombrellone o in caso di forte vento. Su un lato della spiaggia si affacciano tanti ristorantini a pelo d’acqua. Direi che questa località può essere riassunta in due parole: relax totale.
Nel tardo pomeriggio dopo un riposino in piscina andiamo a vedere Klima al tramonto. Klima è l’altra immagine iconica di Milos. La lunga serie di Syrmata a pelo d’acqua con i portoni colorati ne fa uno dei luoghi più fotografati dell’isola. La luce del sole che scende rende poi tutto ancora più affascinante. Concludiamo la serata cenando e passeggiando al porto di Adamas.
Oggi è la volta di Paliochori, altra bella spiaggia facilmente raggiungibile, caratterizza dalle rocce colorate alle spalle che sfumano dal giallo all’ocra al rosso.
In zona è anche indicato il luogo dove è stata rinvenuta la famosa statua delle Venere di Milo. Sarebbe stata nostra intenzione anche visitare le vicine Catacombe ma una fila di due ore ci ha fatto desistere.
Nel pomeriggio il tempo migliora quindi torniamo nella amata Firopotamos.
Questa sera il tramonto lo andiamo ad ammirare dall’alto del Kastro, l’antica fortezza che sovrasta Plaka. Una bella salita, per niente aiutata dalla temperatura che c’è, ma ne vale la pena.
5°giorno
La mattina la dedichiamo alla bella Firiplaka, grande spiaggia divisa in due parti da un faraglione, la prima attrezzata la seconda libera. Come sempre scegliamo il tratto libero.
Oggi il vento è veramente fortissimo e si fatica a restare sdraiati sulla sabbia, così verso le 13, quando la spiaggia inizia a riempirsi , un po’ per motivi di sicurezza un po’ perché la permanenza è diventata fastidiosa e abbiamo voglia di vedere altro, ce ne andiamo. Non ho ancora parlato del vento. Ad Agosto è una costante alle Cicladi, ma anche una mano santa perché permette di sopportare il caldo che in assenza sarebbe intollerabile. Per noi, a parte oggi, non è mai stato un problema. E comunque su queste piccole isole basta informarsi sulla direzione da cui spira e sul lato opposto si trova sempre qualche caletta abbastanza tranquilla.
Passiamo il pomeriggio a passeggiare tra Adamas, Plaka e Tripiti, i centri principali che, come spesso ci accade, si finisce sempre col vedere di sera per cena o al ritorno dalle spiagge, ed è un peccato perché vale la pena spendere del tempo gironzolando tra le case di questi paesini.
KIMOLOS
1° giorno
L’arrivo a Kimolos è quantomeno pittoresco. Dopo tanti messaggi con la proprietaria dell’appartamento per accordarci sul transfer, ci troviamo soli al porto. Con non poche difficoltà e un caldo allucinante riusciamo a contattarla. Arriva una baldanzosa signora con un piccolo scooter che ci lascia allibiti. Sarebbe il nostro transfer?? Ci risponde che ci accompagna su in paese uno alla volta poi ritornerà a prendere le valigie.
Volevate l’isoletta caratteristica e autentica? Eccovela. E poche storie!
In realtà Kimolos è un’isola così, da “poche storie”. C’è UNA strada, UN distributore, UN paesino, UN taxi
Già la amo.
Ritiriamo lo scooter prenotato con buon anticipo (e meno male vista la scarsa disponibilità) e, dato che è molto presto per il check in, ci fermiamo per un primo bagno nella spiaggia di Klima. Carina, anche se sicuramente non il meglio che si può trovare sull’isola.
Ci rimettiamo in sella e cominciamo a percorrere la strada prendendo le deviazioni che incrociamo. Per prima tocca a Karras e restiamo senza parole: una piscina blu dove tuffarsi da alcuni scogli piatti bianchissimi. Non c’è spiaggia ma il divertimento è assicurato. Che meraviglia!
Quando iniziamo ad essere stanchi di tuffi e risalite ci muoviamo verso Goupa, deliziosa caletta di ciottoli con ai lati alcune syrmata e dalla quale si può fotografare una roccia particolare a forma di elefante. Facciamo un po’ di spesa e prendiamo possesso dell’appartamento che, trovandosi nel punto più alto del paese, proprio di fianco alla chiesa, ha una bellissima terrazza con vista mozzafiato sul mare.
Ecco…appunto…di fianco alla chiesa…con campane che battono le ore e le mezz’ore H24 , e la messa cantata tutte le sere in diretta con gli amplificatori. Sempre a proposito di isoletta caratteristica e autentica.
La serata termina nella piazzetta del paese, dove, tra i tavoli di un ristorantino e un bar, corrono spensierati tutti ragazzini che abitano qui.
2° giorno
Il turismo a Kimolos è per la maggior parte di tipo giornaliero. Quasi tutti vengono qui la mattina col traghetto da Milos e rientrano nel pomeriggio (non sapendo cosa si perdono non fermandosi almeno per qualche giorno). La meta è per tutti la bianca spiaggia di Prassa, e proprio qui ci rechiamo stamattina. Arriviamo, come sempre, che è ancora vuota e lo spettacolo è veramente grande. Sabbia bianchissima, mare trasparente, una parte attrezzata (ma carina), una parte libera o orlata dalle solite tamerici
Bagni, sole e relax a più non posso poi verso le 13, quando comincia ad essere un po’ piena ce ne andiamo. Non resistiamo però al richiamo di Karras sulla via del ritorno e una mezz’oretta di tuffi e puro divertimento non ce la toglie nessuno.
Verso le 17 ci muoviamo in direzione di Skiadi, una formazione rocciosa nel cuore dell’isola a forma di fungo che si raggiunge prima con un lungo sterrato in scooter poi con una camminata di 40 minuti. Come sempre la luce del tramonto esalta le opere d’arte che la natura è in grado di creare.
3° giorno
Tanta bellezza e tanto relax oggi vengono un po’ turbati dalle notizie che arrivano dall’Italia e che parlano di tampone obbligatorio al rientro dalla Grecia in quanto paese a rischio. Ci sembra veramente assurdo, vista la situazione tranquillissima che abbiamo incontrato finora e il massimo rispetto delle regole, comunque nei prossimi giorni segnaleremo la nostra presenza all’Ausl e faremo ciò che ci chiedono.
Così per rilassarci andiamo a Kalamitsi, deliziosa spiaggetta con le solite tamerici e abbellita da tanti gigli di mare. Come al solito ci siamo noi e pochissime altre persone, quindi pace, sole e bagni
Nascosta tra la vegetazione c’è una piccola taverna molto molto semplice, proprio di quelle che piacciono a noi. Prenotiamo per cena.
La spiaggia del pomeriggio oggi è Mavrospilia, guarda ad ovest ed ha un bellissimo tramonto che tinge di rosa gli scogli in mare.
Quando fa buio sulla via del ritorno ci rifermiamo a Kalamitsi, dove ceniamo (benissimo e a poco) ammirando le stelle e le onde che lambiscono la spiaggia a pochi metri dai tavoli. Una cena qui se ci si ferma a Kimolos è assolutamente da fare.
4° giorno
Oggi è l’ultimo giorno a Kimolos e decidiamo di replicare i luoghi che più ci sono piaciuti. Quindi mattina a Prassa con sosta, ormai obbligatoria, per i tuffi a Karras e pomeriggio a Kalamitsi.
Passeggiata serale con pitagyros e via a chiudere le valigie.
FOLEGANDROS
1° giorno
Alle 10 il traghetto ci lascia al porto di Folegandros dove gentile e sorridente ci aspetta il proprietario di Haraki, il residence che abbiamo scelto alle porte della chora. Giusto mezz’ora per fare il check in e ritirare lo scooter e siamo già operativi. Il primo impatto con l’isola è veramente buono. Bello il porto, bella la chora, belli i panorami e bella anche la spiaggia di Angali, una tra le più semplici da raggiungere. Sicuramente anche una tra le più popolari, ma per ora si sta veramente bene.
Nel tardo pomeriggio dopo qualche tuffo rinfrescante in piscina saliamo alla Panagia, il luogo simbolo di Folegandros, una chiesetta in cima al monte alle spalle della Chora che si raggiunge tramite una lunga scalinata a zig-zag. Una delle cartoline iconiche delle Cicladi. E da qui il tramonto non ha eguali.
2°giorno
Un tratto in scooter poi una bella scarpinata su di un sentierino ci portano a Katergo, solita meravigliosa spiaggia con acqua cristallina ma caratterizza da un grande scoglio a forma di balena che sembra nuotare verso la riva.
Ci si può arrivare anche in barca ma a noi da più soddisfazione raggiungerla a piedi al mattino presto quando non c’è ancora nessuno, poi la vista dall’alto è impagabile. Tassativamente con scarpe chiuse, cappello e acqua in quanto l’ultimo tratto è piuttosto scosceso e al ritorno col sole a picco la risalita si fa sentire.
Pomeriggio a Livadi, tranquilla spiaggia giù vicino al porto, non speciale, ma piacevole e tranquillissima nonostante sia la spiaggia del campeggio dell’isola.
Per cena invece raggiungiamo Ano Meria, terzo e ultimo paese di Folegandros dopo Karavostasis (il porto) e la Chora, che si susseguono sull’unica strada principale. Andiamo lì per assaggiare la Matsata, un piatto tipico a base di pasta (tipo grosse tagliatelle) fatte in casa con pomodoro e formaggio locale che fanno da accompagnamento a vari tipi di carne. Lo facciamo da Mimi’s, rustica trattoria in cima al villaggio con una piccola veranda riparata dal vento.
Sempre a proposito di vento, se durante il giorno è una mano santa la sera è piuttosto freddino e, se ci si muove in scooter, meglio essere ben equipaggiati.
3° giorno
La meta di oggi è Livadaki, la spiaggia più famosa di Folegandros. Anche qui ci si arriva o con una lunga camminata o in barca partendo da Angali. Proviamo a cambiare e scegliamo la barca. Ce ne pentiamo esattamente due minuti dopo aver fatto il biglietto. Iniziamo con l’orario di partenza che sulla carta era 10,30 ma si sa, siamo in Grecia, quindi fino alle 11,30 restiamo sul molo in attesa di non si sa cosa…
Inoltre pare che tutti oggi abbiano deciso per questa meta, quindi le barche fanno avanti e indietro scaricando ad ogni giro decine di persone e, visto il momento particolare, la cosa non ci piace affatto. Certo la spiaggia è bellissima, ciottoli bianchi e acqua trasparente ma purtroppo con tante meduse. Insomma un insieme di cose che fa perdere al tutto parecchio fascino. Sarebbe stato meglio scarpinare al mattino presto.
Non so come mai ma per noi funziona sempre così: quando le aspettative sono troppo alte restiamo sempre un po’ insoddisfatti.
4° giorno
Partendo a piedi sempre da Angali percorriamo un bel sentiero panoramico (molto più semplice di quello per Katergo) che, tra una sosta e l’altra per fotografare minuscole chiese e deliziose calette, ci porta alla spiaggia di Agios Nikolaos. Arriviamo che è praticamente vuota, fantastica, profonda con alle spalle tante tamerici per l’ombra. Oggi è veramente un piacere stare in spiaggia.
Verso le 14 ripercorriamo il sentiero e facciamo una pausa pranzo nel nostro patio.
Poi è il turno di Karavostasis, la spiaggia del porto che di “spiaggia del porto” non ha proprio nulla, tanto da essere una delle più piacevoli e rilassanti, con i suoi ciottoli bianchi, le acque dai colori cangianti e le tamerici che la ornano. E poi è bellissimo stare qui ad oziare guardando l’andirivieni di barche e barchette (e ogni tanto qualche “barcona”).
Alle spalle del porto, nascosta dalle case, c’è una bella spiaggia che si raggiunge semplicemente scendendo una scalinata: è la spiaggia di Vardia. Stranamente snobbata dai più in favore di altre più blasonate, è in realtà una spiaggia che merita una sosta e che ci ha regalato una piacevole mattinata di bagni, sole e mare calmissimo.
E PER CONCLUDERE IN BELLEZZA…
Per il rientro potevamo scegliere di tornare a Milos o di raggiungere l’aeroporto di Santorini. Anche se una vacanza qui l’avevamo già fatta ci ritagliamo un paio di giorni per rivedere Santorini. Scegliamo il Golden Star, un hotel con piscina a Fira per due motivi: non abbiamo un mezzo di trasporto e ci serve un luogo dove stare un po’ al fresco nelle ore centrali del giorno che qui risultano invivibili per il gran caldo. Abbiamo visto l’isola come mai più ci ricapiterà di vederla. Senza le solite orde di turisti e croceristi che solitamente la caratterizzano è sembrato strano passeggiare tra Fira, Firostefani e Imerovigli incontrando pochissime persone e trovare posto nei ristoranti con tavoli vista tramonto sulla caldera senza fare fila e pagando poco. Ovviamente, visto il motivo che ha reso tutto ciò possibile, spero che questo non accada mai più, ma è stato veramente bellissimo, Santorini rimane uno dei più bei posti al mondo.