Maraton…ando per Lisbona

Una città ricca di fascino, economica e dove si mangia anche molto bene! Per me è stata una piacevole sorpresa e spero di ritornarci!
Scritto da: maratona22
maraton...ando per lisbona
Partenza il: 02/07/2019
Ritorno il: 08/07/2019
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Martedì 02 Luglio 2019 – Totale a piedi 8,9 km

Atterrati all’aeroporto di Lisbona, abbiamo preso un taxi per arrivare all’appartamento prenotato: Rua de o’ Seculo 9 in pieno centro e vicino al Bairro Alto : un quartiere bohemien dove una clientela multietnica affolla i bar trendy caratteristici, mentre il suono evocativo della musica Fado proviene dai ristoranti tradizionali. Dopo aver depositato i bagagli ed esserci rinfrescati, essendo arrivata l’ora del pranzo, ci siamo recati in un vicinissimo ristorante: Principe Calhariz. Abbiamo pranzato con per ognuno un menù diverso: Frango (Pollo), Porco, Bacalhau. Discreto. Usciti dal ristorante, ci siamo diretti verso il centro e, ad un incrocio sulla destra, era arrivato l’Elevador da Bica: una funicolare che sale da Rua de São Paulo, attraversando il quartiere di Santa Catarina. Abbiamo continuato a camminare su rua de Loreto e, attraversata la Praça Luis de Camos, siamo giunti al Chiado dove si affaccia il locale “A Brasileira” (“la brasiliana”), uno dei più antichi e famosi caffè di Lisbona. Questo è sempre stato meta di intellettuali, incluso il poeta Fernando Pessoa Per questo una statua in bronzo di Pessoa è stata posata all’esterno del caffè nel 1988: il poeta siede ad uno dei tipici tavoli esagonali del locale. Ci siamo quindi diretti verso Praça de Don Pedro IV, meglio conosciuta come Piazza del Rossio o semplicemente Rossio, centro nevralgico di Lisbona e, da lì, abbiamo imboccato la rua Augusta con la sua pavimentazione tipica in cui cubi di pietra bianca e nera si alternano chiamata Calçada Portuguesa. Passato sotto l’Arco di Trionfo siamo arrivati a Praça Do Commercio, considerata la la zona più importante di Lisbona. Al centro della piazza si trova la Statua equestre di Giuseppe, il Re portoghese che governava Lisbona durante il terremoto del 1755. Ritornando sulla piazza, siamo andati a visitare il Museu da Cerveja, al cui ingresso vi è un gabbiotto di vetro che ospita una cuoca, la quale in bella vista prepara i deliziosi pasteis de bacalhau, raccogliendo l’impasto di baccalà, patate e prezzemolo tra due cucchiai, riempiendolodi una cucchiaiata di formaggio e preparando queste crocchette, grandi come delle grosse uova, che poi saranno fritte. Una vera delizia. Tornati al Rossio, in una via laterale abbiamo visto una bottega che vendeva solo.. indovinate cosa! Baccala! Secondo le stime, ogni portoghese mangia circa venticinque chili di baccalà all’anno. Una storia che nasce sin dal XVI secolo, epoca delle grandi navigazioni e che ha portato per tradizione a rintracciare 366 ricette a base di baccalà (o bacalhau, in portoghese), una per ogni giorno dell’anno, compresi quelli bisestili. Abbiamo quindi intrapreso a salire su una lunga scalinata: Rua Calçada do Duque. Arrivati a Largo Trindade Coelho, abbiamo svoltato a destra su Rua São Pedro de Alcântara intenzionati a raggiungere il relativo Miradouro. Rifacendo la strada fatta a ritroso abbiamo raggiunto Largo do Carmo. Siamo giunti quindi di fronte alla chiesa del Carmo, la quale, insieme al suo convento, fu distrutta dal terremoto del 1° Novembre 1755. Rimase in piedi solo la facciata. Non è stata ristrutturata per ricordare quella immane tragedia. Tramite una passerella di 25 m. presa da Largo do Carmo siamo arrivati alla parte superiore dell’Elevador de Santa Justa da cui si gode un ottimo panorama. L’Elevador de Santa Justa trasporta fino a 29 passeggeri in ognuna delle due cabine per i 45 metri di salita. Fatta la discesa, siamo ritornati a casa. Leggermente stanchi! Dopo esserci riposati, siamo ripartiti da casa per andare a cena alla Casa do Alentejo, sita al n° 58 di Rua das Portas de Santo Antão. La Casa do Alentejo fu conosciuta anche da Marcello Mastroianni. dato che fu la location del film “Sostiene Pereira”. L’Alentejo è una delle regioni del Portogallo, significa “dietro il fiume Tejo”. Varcata la soglia, una scalinata porta nel patio interno che ricorda un riad marocchino. Salita la doppia scalinata adornata da magnifici azulejos di stile neo-arabo si accede al piano superiore. Lì si trova la sala ristorante con scene di vita campestre e con un ampio camino in fondo che la fa da padrone. Il ristorante offre un menù a base di piatti tipici della regione dell’Alentejo, il più famoso è sicuramente la “carne de porco à alentejana”, carne di maiale cotta con patate fritte e vongole. Finito di cenare, siamo andati a gustare la ginjinha, in un tipico locale sito in rua Calçada do Carmo. Si tratta di un liquore dolce a base di amarene, zucchero, acqua e cannella. Può essere servito in bicchierino di vetro o, estrema golosità, in un bicchierino di cioccolato. Soddisfatti della giornata, molto intensa, abbiamo preso la via del ritorno al nostro appartamento.

Mercoledì 03 Luglio 2019 – Totale a piedi 10,4 km

Usciti, dopo aver bevuto caffè nella Pastelaria Palu’s vicina all’appartamento abbiamo imboccato in discesa la Tv. de Santa Catarina arrivando al Miradouro omonimo, con vista sull’estuario del Tago. Siamo quindi risaliti verso il Largo Calhariz. Poi abbiamo proseguito per Largo do Chiado e di seguito abbiamo percorso la famosa Rua Garrett, Rua Nova do Almada e rua da Vitoria fino ad arrivare all’Elevador do Castelo in Rua dos Fanqueiros. Preso l’Elevador de Baixa siamo arrivati a Rua da Madalena nel distretto Mouraria. Da qui abbiamo iniziato la nostra salita al Castello imboccando la Rua de São Mamede. E finalmente, faticosamente, siamo arrivati all’Arco del Castello, apertura sulle mure esterne, costruite con molti elementi tipici delle fortificazioni islamiche. Abbiamo quindi cominciato a girare per le graziose strade all’interno delle mure esterne del castello. Raggiunta la biglietteria del Castello, dopo aver pagato, siamo entrati nella Cittadella, che ospita il Palazzo Reale e una fortezza con 11 torri nella parte più alta del Castello. Subito dopo l’ingresso vi è una terrazza panoramica con vedute spettacolari. Vicino alla terrazza è posta la Statua al re Alfonso Enrico che liberò Lisbona ed il Castello dal controllo dei Mori. Abbiamo fatto un giro sui bastioni del Castello. Terminato il giro del Castello, siamo riusciti dall’arco del Castello e ci siamo diretti verso il Miradour Santa Luzia, distante circa 300 m. Il Miradour era abbellito da una grande Bouganville fiorita e su una parete vi era una composizione di Azulejos che rappresentavano la città di Lisbona. Magnifico il panorama con la Igreja de Santo Estêvão sullo sfondo. Non lontana dal Miradour Santa Luzia, nel cuore dell’Alfama, sorge l’imponente Cattedrale di Lisbona, affettuosamente chiamata Sé, dall’abbreviazione di Sé Patriarcal (sede vescovile), o Igreja de Santa Maria Maior. Non distante si trova l’Igreja de Santo António, edificata nel luogo esatto in cui nacque il santo che viene normalmente chiamato sant’Antonio da Padova, dove visse però solo gli ultimi tre anni. I lisboeti, devotissimi al Santo, non perdono occasione di rivendicarne con orgoglio la “paternità”, come hanno fatto notare anche a noi con piglio deciso! Ci siamo quindi diretti verso le sponde del Tago e procedendo parallelamente allo stesso, su Rua do Terreiro do Trigo ci siamo trovati daanti al Museu Do Fado. Volendo visitare il caratteristico quartiere di Alfama, abbiamo imboccato una stradina in salita: Rua de São Pedro. L’abbiamo percorsa tutta, fino ad incrociare Rua de São Miguel. Il quartiere è anche la culla del fado, la struggente musica tradizionale di Lisbona. Siamo quindi ripassati davanti alla Igreja de Santo António, poi preso in sequenza la Rua Santo António da Sé, la Rua da Conceição fino alla Rua Áurea. Era l’ora di tornare al nostro appartamento La sera abbiamo cenato da “Prazeres do Mar” (Piaceri del Mare) in Rua das Portas de Santo Antao n°6, stessa Rua dove la sera prima, al n° 58, avevamo cenato dalla “Casa do Alentejo”.

Giovedì 04 Luglio 2019 – Totale a piedi 10,1 Km

Imboccato Calçada do Combro, proseguito poi in R. Poiais de São Bento siamo giunti davanti al Parlamento. Questi ha sede nel Palácio de São Bento, che nasce come monastero benedettino, che in italiano significa Palazzo di San Benedetto. Vicino vi è un viale abbellito con delle splendide Jacaranda, piante originarie del sud- america molto presenti a Lisbona. Lasciato il Parlamento abbiamo proseguito per Rua da Estrela arrivando ad uno degli ingressi del Jardim Guerra Junqueiro, meglio noto come Jardim da Estrela (Giardino della Stella), dal nome del quartiere in cui si trova. Una volta entrati abbiamo girato a lungo in questa oasi di pace! Vi era anche “Il Coreto” : una copertura per ospitare l’esibizione di bande e gruppi musicali all’aperto; Usciti dai giardini ci siamo diretti, attraversando Praça da Estrela, verso la Basílica da Estrela. Fu fatta costruire dalla regina Maria I del Portogallo (di cui ospita la tomba) come segno di riconoscimento per la nascita dell’erede maschio. L’interno della Basilica, per la presenza di grandi quantità di marmi di diversi colori, è favoloso. Siamo, quindi, andati a vedere il presepe che si trova in una sala subito dietro la tomba della regina, costituito da circa 500 personaggi in sughero e terracotta. Veramente meraviglioso e da non perdere! Usciti dalla Basilica abbiamo preso Rua Domingos Sequeira e, dopo un centinaio di metri, ci siamo fermati a prendere un caffè. Dopo esserci ristorati abbiamo ripreso il cammino per raggiungere la casa di Fernando Pessoa, considerato uno dei maggiori poeti di lingua portoghese. Qui visse gli ultimi 15 anni della sua breve vita: 47 anni. È oggi un centro culturale. Tornati nei pressi della Basilica da Estrela, abbiamo imboccato il lungo Av. Infante Santo. Dopo circa 2 km siamo arrivati in vista del Tago. Attraversata su un ponte l’Avenida, abbiamo continuato su Rua Pres. Arriaga fino ad arrivare al Miradouro da Rocha Conde de Óbidosche. Continuando sulla Rua das Janelas Verdes, siamo arrivati davanti alla Igreja de Santos-o-Velho. Camminando per 500 metri su Calçada Marquês Abrantes siamo arrivati a Largo Conde-Barão ed, essendo quasi le tre, abbiamo deciso di fermarci da qualche parte a mangiare. Dopo aver svolto tale “incombenza”, abbiamo preso sulla SN una strada in salita : Rua Gaivotas. Raggiunta Calçada do Combro, girando a DX, sempre dritti siamo arrivati a Largo do Chiado. Qui, dopo poco tempo, abbiamo visto uscire dalla fermata della metropolitana Giulio, il ragazzo di mia figlia, arrivato dall’aeroporto. Lasciati i ragazzi, io e mia moglie Tamara siamo andati a fare una passeggiata in centro per fare arrivare l’ora di cena. Siamo quindi ritornati all’appartamento. Per riposarci un poco prima della cena. La sera abbiamo scelto per la cena la Marisqueria UMA in Rua dos Sapateiros, un piccolo locale che prepara principalmente piatti cucinati con frutti di mare. Abbiamo ordinato la specialità della casa : “Arroz de Marisco” (riso ai Frutti di Mare), un risotto ribollito pieno di granchi, gamberi e tutti i frutti di mare immaginabili, un pentolone fumante di bontà. Innaffiato il tutto con del buon vino verde. Da leccarsi i baffi! Pensavamo di non finirlo data la gran quantità ed invece…… Anche il conto non era esagerato! Poi, prima di andare a dormire, Ginginha per tutti da do Carmo! Ottima serata direi! Venerdì 05 Luglio 2019 – Totale a piedi 4,7 Km La mattina Giulio ha noleggiato una macchina per andare, lui ed Alice, in alcuni posti a sud di Lisbona, dato che la città la avevano già visitata in un’altra occasione. Siccome Tamara ed io volevamo vedere l’Oceanário, che si trova fuori città una decina di km., ci hanno portato fino lì a Parque das Nações, e poi hanno proseguito per le loro destinazioni. Imboccata Alameda dos Oceanos, siamo giunti vicini alla Torre Vasco da Gama, che, eretta per l’Expo 1998, ha la forma di una vela e rievoca le molte imbarcazioni portoghesi che sono salpate dal Tago alla scoperta del mondo. Vicino c’era la biglietteria della Telecabina che dalla Torre porta all’Oceanário e viceversa. Sulla terrazza della biglietteria, si ammirava il ponte Vasco da Gama che, con i suoi 12 km, è stato per lungo tempo il ponte più lungo d’Europa. Proseguendo per la meta della nostra giornata, abbiamo intravisto maestosa e spettacolare la Torres San Rafael che, come la gemella San Gabriel, è stata progettata per somigliare ad una nave da crociera. Essendo ormai quasi l’una ci siamo fermati in un locale chiamato “República da Cerveja” a fare un piccolo ristoro. Ripreso il cammino, più avanti abbiamo costeggiato il Lago das Tágides. Le Tágides sono le ninfe del fiume Tago. Le sculture sono in marmo e circondano una “falua”, una tradizionale barca di questo fiume. Ed eccoci davanti a Gil la mascotte dell’esposizione del 1998 che simboleggia il mare ed il sole. Il suo nome è Gil in onore al grande navigatore portoghese Gil Eanes. Fu il primo europeo dell’era moderna a superare il capo Bojador, di fronte alle Canarie, nel 1434 dissipando la leggenda di mostri marini che distruggevano le navi. Siamo quindi arrivati all’Oceanário, che è il secondo acquario più grande d’Europa, dopo l’Oceanografic di Valencia. Il nome Oceanário, e non Acquario, deriva dal fatto che l’esibizione consta di una grande vasca centrale che ospita specie che vivono in pieno oceano (come squali e grandi tonni) e di quattro vasche laterali più piccole che invece mostrano fauna e flora del Nord Atlantico, del Pacifico Temperato, dell’Indiano Tropicale e dell’Antartico. Usciti dall’Oceanário c’era la sua mascotte Vasco che stava riemergendo da una immersione. Ci siamo quindi diretti al vicimo Centro Commerciale Vasca da Gama dove abbiamo mangiato una pizza. La fame era tanta! Fatto qualche giretto per negozi, ci siamo recati alla vicina stazione metro di Oriente. Presa linha Metro Vm (Vermelha) verso São Sebastião ed alla 6^ fermata (Alameda) cambio con linha Metro Vd (Verde) verso Cais do Sodré. Scesi alla 5^ fermata Baixa-Chiado siamo tornati all’appartamento. La serata la abbiamo passata al Bairro Alto con cena dal ristorante “A Baiùca”. Ottimo Baccalà al latte. Piccolo giretto al Bairro e poi a nanna. Sabato 06 Luglio 2019 – Totale a piedi 9,4 Km Questa giornata la dedicheremo alla visita di Sintra, distante quasi 30 km. Abbiamo raggiunto la stazione di Rossio da dove partono solo i treni per e da Sintra. Dopo 45 min. ca. di viaggio abbiamo raggiunto Estefania, una delle tre zone in cui è divisa Sintra: le altre due sono São Pedro de Penaferrim e Sintra Vila. Ricordarsi di non buttare il biglietto, perché altrimenti non si esce dai tornelli. Usciti dalla stazione abbiamo notato un locale chiamato “Casa das Queijadas”. Queijada è un tipo di dolce fatto a Sintra. È un piccolo dolce preparato con formaggio fuso (requeijão), uova, latte e zucchero. Siamo quindi giunti davanti alla spettacolare Câmara Municipal de Sintra Abbiamo proseguito per Volta do Duche per raggiungere il Palácio Nacional de Sintra, Ed eccoci arrivati al Palácio nel cuore della città vecchia di Sintra: Sintra Vila. Fatti i biglietti per l’ingresso, alle 12 siamo entrati. La visita di circa 45 minuti, permetteva di ammirare alcune delle sue sale tra le quali: la Sala dos Cisnes dedicata ai banchetti, con il suo soffitto diviso in pannelli ottagonali decorati con i cigni; la Sala das Pegas: Si racconta che Re João I volle i pannelli dei soffitti così dipinti quale rimprovero alle dame di corte, amanti dei futili pettegolezzi come gazze (pegas) fastidiose; la Sala dos Brasões: il soffitto raffigura cervi con i Blasoni di 72 famiglie nobili. Le pareti sottostanti sono rivestite di Azulejos; la Sala della Cina o Sala della Pagoda; la Cappella palatina, che sfoggia un pavimento moresco a mosaico; le Cucine: impressionanti i loro giganteschi camini a cono visibili dall’esterno; la Sala Manuelina, nell’ala costruita da Manuel I, con la quale termina la visita. Usciti dal Palácio Nacional de Sintra, seguendo i cartelli che indicavano il Palácio Nacional da Pena, abbiamo imboccato la Estrada da Pena. Una strada in leggera salita immersa nei boschi, per il quale motivo non era per niente panoramica. Ci siamo pentiti di non avere preso il bus che ci avrebbe portato più comodamente a destinazione! Dopo ca. 3 km, siamo finalmente giunti alla biglietteria e quindi pagato l’obolo siamo entrati nel parco del Palazzo. Ci attendevano ancora, non era stato ancora abbastanza la scarpinata, 600 m. in discreta salita per arrivare all’ingresso del Palazzo. La costruzione del Palazzo fu una riutilizzazione e trasformazione del Monastero di Nostra Signora da Pena, un convento di frati dell’Ordine di S.Geronimo, costruito da Manuel I nel XV secolo, divenuto una rovina dopo essere stato colpito da un fulmine e dopo il grande terremoto del 1755. Dopo aver passato l’arco d’entrata che ricorda una moschea, si varca un secondo arco d’ingresso con passaggio a volta e muri a bugnato, affiancato da torrette merlate. Ci si trova quindi in uno spazio aperto dove si può incominciare ad ammirare i diversi elementi costruttivi tra i quali l’arco del Tritone. Si entra nella parte antica del convento geronimita preesistente, dove si conservano la Cappella e il Chiostro. Intorno al secondo piano del chiostro si aprono le stanze private. Ne citerò alcune: la stanza da pranzo; la camera da letto, la stanza da bagno e l’atelier di Dom Carlos, studio del re pittore naturalista situato nella ex sala del Capitolo; la Cappella facente parte del vecchio convento; la camera da letto della regina Amelia con relativa stanza da bagno; la sala araba; la sala Indiana. Al ritorno abbiamo preso il Bus! Poi il treno per Lisbona. Quindi tornati all’appartamento. La sera cena da João do Grão in R. dos Correeiros.

Domenica 07 Luglio 2019 – Totale a piedi 7,9 Km

Raggiunta la stazione Metro di Baixa-Chiado (550 m.), siamo saliti sulla linha Metro Vd (Verde) verso Cais do Sodré, che era la prima fermata. Usciti dalla stazione, abbiamo attraversato la Av. 24 de Julho e siamo saliti sul bus 728 Restelo scendendo, dopo ca. un quarto d’ora, alla 7^ fermata: Est. Fluvial Belém. Discesi ci siamo incamminati per andare a visitare il Monastero dos Jerónimos Arrivati al Monastero però abbiamo avuto una cocente delusione: una coda lunghissima di persone aspettava sotto il sole di entrare. Abbiamo scoperto il motivo: la 1^ domenica del mese l’entrata era gratis e quindi decidemmo di ritornare più tardi sperando in una miglior fortuna. Prima di arrivare all’altro edificio simbolo di Belem, la Torre de Belém, ci siamo soffermati davanti ad un altro monumento famoso: Il monumento alle Scoperte, o Padrão dos Descobrimentos sulla riva del fiume. Orari Entrata: Da marzo a settembre: tutti i giorni, dalle 10:00 alle 19:00. Prezzo: Adulti: 6€ Fu realizzato nel 1960, a cinquecento anni dalla morte di Enrico il Navigatore al quale spetta il merito di avere fondato, intorno al 1450 l’impero coloniale portoghese. Ci siamo quindi diretti verso la Torre de Belém. Si tratta di una Torre fortificata a difesa dell’estuario del Tago.

Orario Entrata:Tutti i giorni dalle 10:00 alle 18,30 Prezzo: Adulti: 6€ (combinato con il Monasterio dos Jerónimos, 12€) Prima Domenica del mese: ingresso gratuito.

Anche qui, essendo gratis la visita, vi era una fila lunghissima di aspiranti visitatori, per cui non siamo entrati: senza molti rimpianti essendo le sale interne, a detta di molti, non molto interessanti. Tornando verso l’agognato Monastero, abbiamo visitato il Museu Coleção Berardo.

Orario Entrata: Tutti i giorni dalle 10:00 alle 19:00 (ultimo ingresso 18:30). L’entrata è gratis

Abbiamo ammirato opere di Dalì, De Chirico, Guttuso, Modigliani, Mirò. Siamo usciti dal Museo su una grande terrazza che domina Praça do Império, la più grande piazza della penisola iberica. Al suo centro si trova una grande fontana. Sulla stessa terrazza vi era un self-service: la Cafeteria Quadrante nella quale abbiamo fatto un piccolo spuntino. Abbiamo quindi ritentato di entrare nel Monastero, ma la coda era ancora tanta ed allora siamo andati a visitare la Igreja de Santa Maria de Belém (Betlemme) che fa parte integrante del complesso del Monastero. Ospita la tomba di Vasco da Gama. Ingresso Gratuito Usciti dalla Chiesa, visto che la coda al Monastero dos Jeronimos era diminuita, ci siamo messi in fila e finalmente, dopo poco tempo, siamo entrati. E’ dichiarato Patrimonio Unesco, è considerato uno dei capolavori architettonici più belli del mondo in stile gotico manuelino.

Orario Entrata :Tutti i giorni dalle 10:00 alle 17:30. Prezzi: Chiostro Adulti: 10€ (combinato con la Torre di Belém, 12€ ) Prima domenica del mese: ingresso gratuito.

Finalmente potevamo ammirare il magnifico chiostro. Finita la visita al Chiosco, ci siamo recati al vicino (è un’ala del complesso del Monastero) Museu Nacional de Arqueologia,costituito da vastissime collezioni di archeologia portoghese dei periodi preistorico, protostorico, romano, arabo e medievale.

Orario entrata: Da martedì a domenica: dalle 10:00 alle 18:00. Prezzo: Adulti: 5€ (combinato con il monastero di Monastero dos Jerónimos). Domenica e festivi: Ingresso gratuito dalle 10:00 alle 14:00.

Visitando il Museo Archeologico è possibile fare già il biglietto, oltretutto scontato, per il Monastero dos Jeronimos, si può cosi entrare al Monastero saltando la coda. Purtroppo lo abbiamo scoperto in ritardo! A fianco del Museu Nacional de Arqueologia si trova il Museu de Marinha anche questo ospitato in un’ala del bellissimo Monastero. Il Museo testimonia l’antica potenza marittima del Portogallo.

Orario Entrata: Tutti i giorni dalle 10:00 alle 18:00 Prezzo: Adulti: 6,50 €

Nella sala all’ingresso, un enorme planisfero policromo che rappresenta le rotte seguite dai Portoghesi nei sec. XV-XVI. Degna di nota la statua dell’Infante Dom Henrique, detto Enrico il Navigatore, al quale spetta il merito di avere fondato, intorno al 1450 l’impero coloniale portoghese. Interessanti i modellini navali, le polene e particolari delle navi. Lungo la strada per tornare a prendere il bus, siamo passati davanti alla storica pasticceria Antiga Confeitaria de Belém dove sono nati i famosi pasticcini alla crema (noti anche come Pastel de Nata). Purtroppo il locale era pienissimo e c’era gente che aspettava in strada per cui le Pasteis sono rimaste un miraggio. Siamo quindi tornati alla fermata Est. Fluvial Belém, saliti sul bus 728 Avenida dos Descobrimentos e scesi alla 7^ stazione Cais do Sodré. Poi alla stazione metro preso treno linha Metro Vd (Verde), verso Telheiras. Scesi alla 1^ fermata Baixa-Chiado abbiamo fatto un giretto per Baixa arrivando fino alla Praça do Município vicino alla Praça do Comércio. Siamo quindi ritornati al Chiado. Fatta Rua Garrett, siamo arrivato a Largo do Chiado e di seguito abbiamo attraversato Praça Luís de Camões. In quel mentre transitava il famosissimo Tram 28 La cena da João do Grão in R. dos Correeiros come la sera prima.

Lunedì 08 Luglio 2019 – Totale a piedi 8,4 Km

Usciti dall’appartamento, io e Tamara abbiamo risalito Rua de O Século fino ad arrivare a Praça do Príncipe Real. Príncipe Real è un incantevole bairro (quartiere) che negli anni, da essere una discarica per il vicino Bairro Alto, si è trasformato in una delle zone più alla moda della città, ricca di atelier di stilisti nazionali ed internazionali, gallerie e di negozi di antiquariato. Siamo entrati nel giardino che porta il nome “Principe Real” in onore di Dom Pedro V, malgrado nel 1915 venga designato come Jardim França Borges in onore di un giornalista del quale ritroviamo un busto. Vagando per il giardino è impossibile non imbattersi nel grande Cedro-do-Buçaco, albero secolare con una chioma dal diametro di 20 metri, ed a altrettanto impressionanti, grandiose magnolie. A poca distanza del giardino Principe Real, vi era l’entrata al Giardino Botanico.

Orario Entrata: Dal lunedì al venerdì dalle 09.00 alle 18.00 Sabato e la domenica a partire dalle 10.00. Prezzo:3 Euro

Un Giardino Botanico ricchissimo di piante, anche esotiche e rare e splendidi fiori. E’ un intrecciarsi di scalinate e viottoli ombrosi. Dal Giardino Botanico dirigendosi verso nord, dopo circa 1 Km, siamo giunti in Praça Marquês de Pombal. Nel centro della piazza, che è la piazza più grande di Lisbona, si innalza il monumento al Marchese de Pombal, il cui vero nome era Sebastião José de Carvalho e Melo. Fu capo del Governo che, dopo il terremoto del 1755, diresse la ricostruzione della città. Dietro la Piazza si estende il Parque Eduardo VII che è lo spazio verde più ampio del centro di Lisbona. Il nome ricorda il Re Eduardo VII di Inghilterra che lo inaugurò nel 1903. Siamo andati quindi a vedere il Pavilhão Carlos Lopesch che si trova sul lato Est del Parco. Il Padiglione era stato progettato per essere il Padiglione delle Industrie Portoghesi, nel 1922, durante l’Esposizione Internazionale di Rio de Janeiro. Sulle sue facciate esterne presenta pannelli di Azulejos, tra i quali quelli che riguardano: la Battaglia di Aljubarrota e la Battaglia di Ourique. Andando verso la sommità del Parco, siamo arrivati al suo Miradouro che offre una vista fantastica sui suoi giardini, sulla statua del Marchese di Pombal e sulla Avenida da Liberdade, una lunga, bellissima arteria alberata che arriva fino al Rossio. Qui si trova il monumento al 25 aprile e sventola una bandiera portoghese gigantesca. Vicino al Belvedere si trovava Estufa Fria (Serra Fredda) un luogo ricco di piante di ogni tipo e così, essendo noi molto interessati alla botanica, siamo entrati.

Orario Entrata: Ora legale : tutti i giorni dalle 10,00 alle 19,00 Ora solare: tutti i giorni dalle 09,00 alle 17,00 Prezzo: 3,10 Euro Domenica e festivi fino alle 14:00 – Gratis

La Serra ci hanno spiegato si divide in: Estufa Fria con copertura in legno per piante esotiche Estufa Quente con copertura in vetro per piante tropicali Estufa Doce per piante grasse Usciti da Estufa Fria, ritornati in Praça Marquês de Pombal, abbiamo imboccata la Av. Eng. Duarte Pacheco, una strada molto ampia, con la quale abbiamo raggiunto l’Amoreiras Shopping Center. Piccola sosta per acquisti. Abbiamo poi presa Rua das Amoreiras (via dei Gelsi) direzione Praça das Amoreiras dove abbiamo ammirato l’Arco Triunfal das Amoreiras. Questo arco che è uno dei tanti archi che sostengono l’acquedotto (Águas Livres) , è detto trionfale perché celebra l’entrata dell’acqua in città. Dopo altri 9 archi l’acqua entra nel Reservatório da Mãe d’Água das Amoreiras Proseguendo sulla via, attraversato Largo do Rato, abbiamo imboccato R. da Escola Politécnica giungendo dopo 600 m. in Praça do Príncipe Real. Ci siamo quindi ristorati un attimo in uno dei Quiosque presenti in piazza. Notato delle bancarelle sulla piazza, siamo andati a curiosare. Era una esposizione di prodotti di artigianato e oggetti datati usati. Dato che Alice e Giulio dovevano ritornare dal loro giretto turistico in altre località del Portogallo, abbiamo pensato di fare ritorno all’appartamento per cui abbiamo cominciato a percorrere, questa volta in discesa, Rua de O Século. La sera volevamo tornare a mangiare lo squisito risotto alla Marisqueira UMA, ma Alice e Giulio sono arrivati tardi ed allora siamo ritornati da João do Grão. Provato a prendere il risotto, ma non c’era paragone! Giretto a Bairro Alto per digerire e poi a nanna. L’indomani purtroppo si sarebbe partiti…. Oi Lisboa você é linda! Ciao Lisbona sei bellissima!

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1 elevador da bica

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2 casa do alentejo

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3 miradour santa luzia panorama

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4 il presepe nella basílica da estrela

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5 marisqueria uma

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6 gil mascotte expo '98

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7 oceanário vasca centrale

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8 palácio nacional de sintra camini

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9 palácio nacional da pena

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10 monastero dos jerónimos chiostro

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11 giardino principe real cedro do buçaco

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12 praça marquês de pombal

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