Navigando lungo il Danubio
L’esperienza di navigare su un fiume importante, l’avevo già provata quando da Mosca la motonave aveva terminato il suo viaggio a San Pietroburgo.
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Questa volta il fiume da navigare è il bel Danubio blu
Di blu non c’è proprio nulla, come scopriremo in seguito…anzi, ma comunque sarà un viaggio bellissimo che arricchirà la mia vita di un’altra importante esperienza.
Attraverseremo ben 5 paesi e 4 capitali.
Si parte navigando!
La partenza è per domenica 16 giugno col volo per Monaco dove faremo scalo per poi proseguire per Vienna da dove inizierà la crociera fluviale. Veniamo accolti all’aeroporto dagli organizzatori che ci portano a bordo della motonave Verdi e dove ci assegnano le cabine. La mia è molto graziosa ed abbastanza spaziosa e subito ci attende un buffet vario e sfizioso. Dunque ora possiamo cominciare a rilassarci. La mia vacanza è condivisa con una coppia di coniugi, nonché colleghi di lavoro. Andiamo alla scoperta della nave che non ha nulla a che vedere con le grandi navi da crociera, ma che comunque è attrezzatissima e confortevole. Il resto del pomeriggio è dedicato alle informazioni più importanti che ci vengono date dal capo organizzatore e dai suoi collaboratori, per finire con la sfilata degli ufficiali e del capitano che ci accolgono con un brindisi augurandoci una buona vacanza.
Il giorno dopo sarà piuttosto impegnativo: dopo una ricca colazione a buffet siamo pronti per scendere e andare a vedere la città di Vienna. Un meraviglioso cancello barocco ci introduce al Castello del Belvedere, che sovrasta la città offrendoci un insieme panoramico mozzafiato. È tra le più belle residenze principesche d’Europa, costruito per il principe Eugenio di Savoia. La sua costruzione, iniziata nel 1712, durò per circa 11 anni, ma il risultato fu spettacolare. Bellissimi anche i giardini alla francese cui fa da sfondo la città con il campanile del Duomo. Oggi è una giornata intensa: un buon pranzo e poi si torna in pullman per la visita al castello di Schoenbrunn. Questa meravigliosa sede degli Asburgo, una volta era in campagna, ma ormai è parte integrante della città. Il suo nome significa “bella fonte” poiché il castello fu costruito attorno ad una fonte di acqua limpidissima che venne trovata qui. Il castello ha ben 1441 stanze, di cui 190 aperte al pubblico sempre molto numeroso in ogni stagione.
La nostra guida è un giovane ragazzo italiano ormai in Austria da vari anni, molto bravo a colorire le spiegazioni con aneddoti ed amenità, per cui il pomeriggio corre veloce e sentendoci un po’ principesse Sissi, torniamo alla nave. La serata si concluderà con un concerto di musica classica viennese a teatro: ci tocca il posto in prima fila! Meglio non poteva andare! Il concerto è strepitoso, con 12 bravissimi orchestrali diretti dal primo violino, con un tenore ed un soprano e due ballerini che volteggiano a tempo di valzer. Naturalmente non può mancare “Sul bel Danubio blu” di Strauss e per finire….sorpresa: la marcia Radetzky con tanto di battimani cadenzato. Abbiamo avuto così il nostro piccolo concerto di Capodanno anche noi! Che emozione!
Torniamo alla nave ancora trasognati e contenti. Come inizio di settimana non c’è male direi…stiamo facendo uno spuntino a bordo, quando partiamo alla volta di Bratislava.
Bratislava
Quando andiamo a fare colazione la mattina dopo, siamo già attraccati al porto della capitale slovacca. Quindi ci prepariamo per scendere a terra e visitare questa città. Per prima cosa veniamo a sapere che forse è l’unica città al mondo il cui nome è stato deciso da un concorso pubblico, visto che il suo nome d’origine, Pressburg , non piaceva agli abitanti al tempo degli Asburgo. La guida ci dice che oggi è una città di tutto rispetto, con i suoi 500.000 abitanti, con tanta storia e molto rivalutata nel turismo. Il pullman ci porta al castello reale sulla collina dell’acropoli celtica. Costruito nel X° sec. era la dimora del re d’Ungheria. Fu ricostruito solo nel 1953 a seguito di un incendio del 1811, ed oggi possiamo ancora ammirarlo in tutto il suo splendore. Da qui possiamo godere di una vista panoramica sul Danubio e sulla città. Le sue quattro torri sono il simbolo di Bratislava, tanto da essre presenti sulle monete da 10, 20 e 50 eurocent. Ora il castello ospita un museo nazionale ed una parte è riservata al presidente della repubblica. Risaliti in pullman, ci dirigiamo verso il centro.
Una curiosità è quella delle statue in bronzo a grandezza naturale che caratterizzano la città. Girando per le vie, ci si può imbattere in “Cumil il guardone”, che spunta da un tombino, sicuramente la statua più fotografata, poi c’è un fotografo, un soldato napoleonico e il “bell’Ignazio” un distinto signore che sembra sia realmente vissuto. Insomma un altro motivo per scattare altre foto ricordo…. Bellissimo è il palazzo Grassalkovich, in stile barocco del 1760, che ammiriamo però solo dal pullman.
Finalmente proseguiamo a piedi verso la Porta di San Michele, che è l’unica della città rimasta e la possiamo ammirare con altri edifici storici. Qui c’è un’altra curiosità: la casa più stretta della città e forse del mondo, di soli 130 centimetri, adiacente alla porta di San Michele, giusto per coprire quel piccolo spazio rimasto. Proseguendo a piedi incontriamo la chiesa di San Martino, luogo di incoronazione dei sovrani ungheresi al tempo dell’impero austro-ungarico. Ed ecco Biela Ulica, cioè la via bianca per il colore della pittura delle case, che sono poi state disegnate da splendidi murales. Ci dirigiamo alla Torre degli Ufo, una piattaforma alta ben 85 metri affacciata sul Danubio, che ricorda una navicella spaziale. Arriviamo in alto dopo una salita veloce con un ascensore collocato in una delle gambe della costruzione e….. davanti a noi si apre un panorama a 360° veramente unico. Questa città ci ha riservato una piacevole sorpresa con le sue strade, palazzi e chiese, ma soprattutto con le caratteristiche ed uniche statue di cui è tappezzata. In serata riprendiamo la navigazione e questa sera passeremo la chiusa di Gabcikovo. Si tratta di un ingegnoso sistema per evitare le pendenze e le impetuosità del fiume. È uno spettacolo da non perdere e siamo tutti sui ponti della motonave pronti a riprendere questo suggestivo momento quando, raggiunto il livello del fiume davanti a noi, le porte si apriranno per permetterci di riprendere la navigazione in tutta tranquillità.
Ci svegliamo a Budapest
La mattina ci svegliamo a Budapest e dopo colazione, eccoci pronti per visitare questa famosa capitale dell’Ungheria. Dal pullman ammiriamo il Ponte della Libertà che collega Buda a Pest e il famoso Hotel Gellert con le sue rinomate acque termali. Su tante bellezze spiccano la ruota panoramica alta ben 65 metri e le torri della grande sinagoga alte 43 metri. La guida ci illustra ancora il padiglione del giardino reale, la funicolare che sale al castello di Buda ed il famoso Ponte delle Catene, il più vecchio ed il più conosciuto, che collega le due parti della città. Saliamo fino alla chiesa di Mattia ed al Bastione dei Pescatori.
Visitiamo la splendida chiesa di Nostra Signora Assunta della collina del castello, ma più conosciuta come chiesa di Mattia; risalente alla metà del 1200, che tra varie peripezie è giunta a noi in tutta la sua maestosità e le sue caratteristiche maioliche colorate del tetto. L’interno conserva anche le tombe di alcuni sovrani. Ci dirigiamo verso il Bastione dei Pescatori, la cui costruzione è piuttosto recente, tra il 1895 ed il 1902. Da qui si apre un panorama mozzafiato sulla zona di Pest. Risaliti in pullman ci dirigiamo a Hosok Tere, cioè Piazza degli Eroi, una delle piazze più belle ed importanti di Budapest, ricca di elementi politici e storici. Il centro della piazza è occupato dalla Colonna del Millennio, costruita in occasione del millesimo anniversario della conquista ungherese del bacino dei Carpazi, nel 1896.
La piazza è molto vasta e la guida ci racconta tanta storia interessante, che qui è rappresentata con statue equestri e monumenti. Questa sera avremo il giro in notturna della città: tutto quello che abbiamo visto con le giuste spiegazioni durante il giorno, lo vivremo questa sera con le illuminazioni spettacolari. Ed il giro notturno non ci delude, anzi ci fa apprezzare ancora di più questa città ricca di tanta bella storia, di principi e principesse, immortalati in film che non ci stanchiamo mai di rivedere. Terminiamo il giro dall’alto della collina Gellert e qui il paragone con il Gianicolo di Roma mi viene naturale. La città illuminata si offre a noi in un brulichio di luci colorate. Il giorno dopo abbiamo ancora un po’ di tempo a disposizione prima di salpare, per cui facciamo ancora un breve giro per conto nostro, perchè lasciare questa città ci dispiace un po’, ma altre mete ci attendono. Alle 20.00 di giovedì la motonave lascia Budapest per dirigersi verso Vukovar. Il responsabile di viaggio ci informa che domani mattina presto, verso le ore 6.00, ci dobbiamo trovare tutti alla reception perchè alla frontiera di Mohacs la polizia ungherese richiede l’identificazione dei passeggeri confrontandoli direttamente con i passaporti. Ci viene spiegato che questo controllo si fa ogni volta che si passa la frontiera tra Ungheria e Serbia. C’è un attimo di perplessità: innanzitutto avevamo già pensato di dormire un po’ di più; poi siamo un po’ meravigliati circa questo controllo di cui non sapevamo nulla e di cui ci chiediamo il motivo. Dobbiamo però obbedire e quindi andiamo a dormire con la sveglia per le ore 6.00.
La mattina, piuttosto assonnati, siamo in fila al bar in attesa di essere chiamati per ordine di cabina. Io, con il numero 104, vengo chiamata subito: una poliziotta apre il mio passaporto, mi guarda e mi lascia andare e questa procedura si svolge con tutti gli altri passeggeri, compreso l’equipaggio! Quando entriamo in Serbia, il paesaggio cambia completamente… o sono un po’ prevenuta? Non saprei, ma forse incide anche il fatto che piove, quindi è tutto un po’ più cupo. A Vukovar ci viene a prendere un pullman piuttosto malandato ed anche l’autista è un tutt’uno con l’annosità del mezzo. Quindi non poteva mancare l’imprevisto… l’autista è decisamente molto lento, così perdiamo subito di vista gli altri pullman e ci troviamo in una strada piuttosto stretta che nessuno sa dove finisca, neanche la giovane ragazza che è la nostra guida. Da alcune modeste villette, escono degli abitanti che dicono di tornare indietro e l’autista fa manovra su questa stretta strada! Siamo alquanto preoccupati perchè rischiamo di finire nel prato,e gli abitanti si danno da fare per aiutare l’autista: un pezzetto avanti, un pezzetto indietro ed ancora così per innumerevoli volte. Finalmente ritorniamo indietro, ma la guida non sa dove andare e non ha nemmeno un cellulare per chiamare qualcuno. Che disastro, siamo tutti un po’ arrabbiati, poi finalmente ci ritroviamo a Vukovar; le spiegazioni lasciano molto a desiderare, questa ragazza non sa niente e così inizia a raccontarci della sua vita. Qualcuno tenta di chiedere cenni sulla recente guerra, ma lei si giustifica dicendo che non vuole rattristarci con avvenimenti che potrebbero rovinarci la vacanza. Ma quando mai la storia, anche se triste, può rovinare una vacanza? Purtroppo ci rendiamo conto che è totalmente impreparata ed il resto del viaggio prosegue nel silenzio. Finalmente arriviamo al castello di Ilok, dove gli altri pullman sono giunti da un po’ e per fortuna qui c’è un’altra guida che ci aggiorna su quanto detto agli altri. Visitiamo un’antica cantina che rifornisce addirittura la casa reale inglese in occasione di grandi eventi. Qui sono conservate antiche botti enormi, ancora perfettamente in grado di svolgere il proprio compito. Quindi passiamo alla degustazione di alcuni tipi di vini. Riprendiamo poi la strada verso la nave che nel frattempo da Vukovar si è spostata a Ilok. A bordo veniamo a sapere che gli altri hanno visitato la cittadina di Vukovar, cosa che noi non abbiamo potuto fare per i vari inconvenienti: peccato, però facciamo presente la cosa al nostro responsabile. Si riparte alla volta di Novi Sad dove visitiamo la cattedrale ortodossa di San Giorgio, la bellissima Piazza delle Libertà dove si affaccia lo splendido palazzo del Comune. Ma la visita più interessante è quella al monastero di Krusedol, nel parco nazionale di Fruska Gora, gioiello della Serbia. Il paesaggio è quasi incontaminato e qui si trovano i monasteri più belli, dichiarati monumenti di cultura di eccezionale importanza e protetti dallo Stato. Questo monastero spicca per il suo colore rosso che ci accoglie. Entriamo nel parco del monastero e visitiamo la chiesa ortodossa e qui ci imbattiamo nel battesimo di un bimbo vestito in abiti tipici. È ora di pranzo e siamo attesi in una fattoria poco distante, a Jarak. Veniamo accolti dall’anziano proprietario e dalla sua famiglia e tra musica e canti, gustiamo delle buone zuppe, carni ed insalate e per finire dolci tipici. Visitiamo la fattoria dove ci sono tanti animali, mentre il proprietario abbraccia tutti e soprattutto brinda continuamente. Tutta la famiglia ci viene a salutare ai pullman, continuando a cantare e ballare. La crociera sta per giungere al termine e salpiamo per l’ultima destinazione: Belgrado. Il pomeriggio di sabato è a nostra disposizione, quindi scendiamo in avanscoperta. La città di Belgrado non è particolarmente bella, al porto stanno facendo dei lavori, quindi ci accoglie terra e polvere. La città è piuttosto sporca, mentre ci superano macchine datate. Via Knez Mihailova è una strada pedonale del centro e qui sembra di oltrepassare una linea di confine: la strada è bella, ben tenuta e piena di negozi importanti ed uffici. Passeggiamo piacevolmente visitando vari negozi, tra tanta gente.ed eccoci per l’ultima serata a bordo. Dopo cena c’è uno spettacolo solo per noi con ballerini in costume serbo.
La mattina seguente, ormai domenica, lasciamo la nave con i bagagli, ma abbiamo ancora un po’ di tempo per la visita guidata di Belgrado. Il pullman si dirige verso il Parco di Kalemegdan, dove visiteremo la Fortezza, ma è il Tempio di San Sava che ci entusiasma di più. Si tratta della chiesa ortodossa più grande al mondo, costruita tra varie peripezie dal 1895 fino alla consacrazione avvenuta nel 2000 e con ulteriori rifiniture alla facciata nel 2002, nel 2017 e rifiniture agli interni ancora quest’anno. L’interno è un rutilare di icone colorate e lampadari ed è questa l’immagine che ci rimane negli occhi alla fine di questo viaggio. Un ultimo inconveniente ci attende all’aeroporto, poiché su Belgrado si scatena un temporale molto forte e quindi i voli sono in ritardo. Riusciamo a decollare dopo quasi tre ore di ritardo, ma comunque porto con me tanti bei ricordi di questa crociera su uno dei fiumi più romantici, legato alle note di un fantastico valzer!