Fine anno in Campania tra storia e natura
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Saremmo voluti arrivare fino a Cassino ma, vista l’ora, abbiamo ripiegato su Palestrina, un piccolo borgo adagiato sui colli a sud della capitale. Girovagando per i suoi vicoli e visitando il locale Museo Archeologico, abbiamo scoperto che la sua storia è iniziata ben prima di quella dell’impero romano e gli abitanti ne vanno giustamente fieri. Dopo un veloce pranzo, visitiamo la bella Cattedrale poi saliamo fino al piazzale dove si trovava l’antico foro: da qui si domina tutta la vallata sottostante. Lasciata Palestrina ci rimettiamo in marcia per raggiungere l’appartamento prenotato in quel di Caserta.
Preso possesso delle chiavi e lasciati i bagagli all’interno, ci dirigiamo nel quartiere di Casertavecchia dove abbiamo prenotato un tavolo all’Osteria da Miduccia (Via San Carlo, 83). E’ stato il nostro primo contatto con la cucina regionale e miglior inizio non vi poteva essere! La mattinata successiva abbiamo in programma la visita della Reggia e, vista la grandezza del complesso, passeremo qui tutta la giornata. Dopo aver comprato i biglietti all’ingresso, ci dirigiamo verso il cortile interno dove si trova il piccolo Teatro di Corte, qui un gentile e preparato volontario del Tci ci ha raccontato, in maniera tutt’altro che noiosa, storia ed aneddoti del luogo. Con la navetta (a pagamento) arriviamo nei pressi della fontana di Diana e Atteone, alle cui spalle si trova la Grande Cascata che chiude l’immenso parco. Nei pressi di quest’ultima si trova anche l’ingresso del Giardino Inglese, un susseguirsi di prati, aiole e cascatelle che andrebbe maggiormente curato. Dopo un frugale pasto presso uno dei ristori interni, iniziamo il percorso a ritroso verso il Palazzo Reale tra statue e grandi fontane. Salendo lungo lo Scalone d’Onore iniziamo poi la visita delle sale interne, un tripudio di mobili, dipinti ed oggettistica con pochi eguali nel nostro paese.
Terminata la visita della Reggia riprendiamo la nostra macchina (il parcheggio più comodo si trova proprio sotto all’ingresso, non potete sbagliarvi!) e percorriamo i circa 50 km che ci separano dalla meta finale del nostro viaggio: Pompei. Dopo aver sistemato i bagagli, abbiamo giusto il tempo di cenare e fare il programma per il giorno successivo, prima di concederci un lungo e meritato riposo. Appena sveglio mi reco in una vicina panetteria pasticceria, dovremo pur provare le specialità della zona… tutto buonissimo e soprattutto economico!
La giornata odierna non prevede spostamenti, gireremo a piedi, abbiamo infatti in programma la visita della famosa Basilica dedicata alla Madonna del Rosario, situata a circa 300 m dalla struttura che ci ospita. Pur recente come costruzione, la Chiesa è molto bella sia all’esterno che all’interno, dove i bellissimi dipinti colpiscono anche chi, come noi, non capisce quasi nulla di arte. Giunti poi nei pressi dell’altare maggiore, ci fermiamo qualche attimo davanti all’immagine della Madonna. Terminata la visita del Santuario, percorrendo un viale ricco (fin troppo) di ristoranti e negozi di souvenir, giungiamo all’ingresso degli Scavi, una città nella città. E’ vero che si tratta perlopiù di resti ma la grandezza del complesso e l’ottima conservazione di Domus e dipinti permette ai visitatori di fare un viaggio negli anni d’oro dell’impero romano. Molti degli abitanti che qui vivevano facevano infatti una vita agiata e la via dell’abbondanza ne è una chiara testimonianza. Arrivando poi nei pressi del foro i tanti monumenti presenti ci fanno percepire l’importanza della città nei decenni che hanno preceduto la spaventosa eruzione del Vesuvio. Tra le abitazioni, da non perdere la Villa dei Misteri e la Casa del Fauno, ricche di sculture e dipinti. Passeggiando lunghe le vie dell’antica Pompei sono poi da vedere il Mosaico del Cave Canem (rappresentazione di un cane incatenato), il quartiere dei Teatri e la Basilica che occupava una generosa area a ridosso del Foro. Prima di uscire vale anche la pena fermarsi nei pressi dell’Orto dei Fuggiaschi dove si vedono i calchi di 13 persone che non hanno avuto il tempo di mettersi in salvo.
Se vi sono piaciuti gli Scavi di Pompei in zona vi sono numerose altre testimonianze dei danni provocati dal Vesuvio nel 79 d. C., tra le quali spiccano le rovine della Villa di Poppea nell’area archeologica di Oplontis. Altri scavi che vale la pena visitare sono quelli di Ercolano, posti su un area limitati ma non per questo meno interessanti. Oltre ai luoghi dove si respira la storia, in Campania si trovano anche alcune tra le più note località costiere del Belpaese, ed i giorni successivi saranno proprio dedicati alla scoperta di queste ultime. Scendendo lungo la litoranea si arriva in quel di Sorrento che, oltre ad avere un piccolo ma grazioso centro storico, è famosa per il porto dal quale partono i traghetti per Capri. Iniziamo la passeggiata dalla bella Piazza Tasso dove, presso il Chiostro della Chiesa del Carmine, alcuni volontari della Parrocchia mettono in piedi ogni anno un caratteristico presepe napoletano (sarà il primo di una lunga serie). Percorrendo via San Cesareo si incontrano numerosi negozietti dove acquistare le specialità del luogo, tra le quali spicca ovviamente il famoso Limoncello. Se amate le soste golose poi, ad un certo punto vi imbatterete anche in una piccola ma fornitissima pasticceria, il cui proprietario può vantarsi di aver confezionato la torta per il matrimonio di Harry Windsor e Meghan Markle. Continuando lungo la via, arriviamo davanti all’antico Sedile Dominova, un edificio del XIV secolo sotto al cui porticato visitiamo un altro caratteristico presepe. Percorrendo poi il più moderno Corso Italia arriviamo davanti alla Cattedrale dei Santi Filippo e Giacomo, la più bella Chiesa della cittadina. Prima di lasciare Sorrento vale anche la pena raggiungere la Villa Comunale, sia per il bel Murales appena fuori dal suo parco, sia per la splendida veduta sul mare. Recuperata la macchina, ci spostiamo in direzione Positano, dove trovare parcheggio è un’autentica impresa ed i costi davvero esagerati! Il percorso per raggiungere il centro storico a piedi non è dei più agevoli, per fortuna qualche sosta panoramica lungo il tragitto spezza la lunga discesa verso la marina. Giunti nei pressi di quest’ultima, dopo aver scattato qualche foto dalla spiaggia anche, iniziamo la risalita e, dopo una breve sosta presso la Chiesa di Santa Maria Assunta dal campanile maiolicato, facciamo rotta verso Pompei. Abbiamo ancora tanti giorni a disposizione ma anche tante cose da vedere, il giorno successivo restiamo sulla costa, la nostra prima meta è Amalfi. Se Positano ha deluso le nostre (alte) aspettative, non possiamo dire lo stesso di quella che è stata una delle famose Repubbliche Marinare. Dopo aver lasciato la macchina nel comodo parcheggio nei pressi del porto, prima di incamminarci verso il centro storico, restiamo qualche minuto ad osservare il panorama: il mare, la cittadina e le montagne sovrastanti, una delle più belle cartoline della Costiera. Superata l’antica Porta Marina eccoci davanti ad una delle meraviglie della zona: il Duomo. Difficile non fermarsi a contemplarne la bellezza; la lunga scalinata, il porticato d’ingresso, i meravigliosi dipinti sulla facciata: un’autentica meraviglia. Da visitare l’interno, la sola Cripta ripaga il costo (economico) del biglietto. Una volta usciti, iniziamo ad esplorare i tanti negozietti che propongono le specialità della zona e oggetti di ogni tipo e forma. Salendo poi verso via delle Cartiere incontriamo un piccolo ma caratteristico presepe. Prima di lasciare Amalfi, vale la pena fare un giretto lungo la strada costiera, i panorami visibili ripagano del tempo speso. In poco più di mezz’ora arriviamo nella vicina Ravello, un’altra località con parcheggi limitati e costi sostenuti. Dopo aver visitato il bel Duomo, entriamo nella vicina Villa Rufolo, da tanti decantata come uno dei gioielli della costiera. Forse per colpa della stagione in corso non ci siamo ritrovati nelle tante foto presenti su internet. Se poi aggiungiamo che la villa è praticamente vuota all’interno, ecco che un po’ di delusione c’è stata. Una volta usciti, nonostante il forte vento, decido di fare un giro per i viottoli del paese senza peraltro scovare nulla di particolarmente meritevole. Recuperati moglie e figlio che, furbescamente, si erano rifugiati all’interno del Duomo, sostiamo qualche attimo su una panchina riparata della piazza sottostante poi, sempre da solo, cerco (non senza fatica) la strada che conduce a Villa Cimbrone. Mancanza di indicazioni a parte, la visita di quest’ultima è stata la più grande delusione della vacanza: statue lasciate andare al passare del tempo, giardini molto poco curati e… la famosissima Terrazza dell’infinito dalla quale si vede solo il mare. Non contesto chi apprezza luoghi come questo, dico solo che lungo le strade della Costiera si possono vedere panorami più belli (e pure gratis!). A pagamento (e con che costi!) sono invece i tanti traghetti che conducono i turisti sull’Isola di Capri; noi, partiti dal porto di Sorrento, abbiamo pagato 110€ per tre biglietti a/r! Non dico valga la pena rinunciare (non si è tutti i giorni da queste parti) però, siccome non tutti siamo dei Paperoni, credo sarebbe giusto, magari anche solo in certi orari, applicare cifre alla portata di tutti… Ma questo è un discorso inutile, fin quando i turisti (noi compresi) accetteranno cifre simili, le cose non cambieranno di certo! Una volta giunti a Marina Grande ci siamo sobbarcati la salita a piedi verso la Piazzetta, e a posteriori ce ne siamo pentiti vista la distanza e la fatica fatta. Arrivati nella celebre Piazza Umberto I, la prima delusione di giornata, oltre ad essere piccolina (e questo lo sapevamo) notiamo come i tavolini dei tre (carissimi) bar presenti, occupano buona parte della sua superficie. Dopo aver dato uno sguardo al panorama dalla terrazza sovrastante, scendiamo lungo via Vittorio Emanuele per raggiungere i Giardini d’Augusto, spendiamo incredibilmente solo 1€ ed entriamo. Belli e ben tenuti, offrono un bellissimo panorama sui faraglioni. Una volta usciti facciamo un salto all’interno di uno dei negozi di Carthusia, i profumieri di Capri: prodotti ottimi, prezzi adeguati. Percorrendo via Camerelle notiamo come quasi tutti i negozi delle grandi firme siano chiusi, chi riapre a fine marzo, chi dopo Pasqua, davvero un peccato considerando che qui il turismo non si ferma mai. Ci accontentiamo così di vedere le vetrine delle poche attività aperte, tra le quali quelle dei bellissimi orologi di Capri Watch. Passeggiando a ritmo lento, raggiungiamo il Belvedere di Tragara dove rivediamo i faraglioni oltre ad un bel pezzo di costa. Purtroppo il tempo stringe e, volendo visitare anche Anacapri, siamo costretti a tralasciare la programmata passeggiata all’Arco Naturale. Una volta sul pullman che conduce i visitatori nell’altra cittadina dell’isola, ci sembra di essere saliti su una Ferrari! Il guidatore, evidentemente esperto, ha percorso il, per fortuna, breve tragitto accelerando in curva e sfiorando più volte i guard-rail protettivi. Giunti sani e salvi ad Anacapri, non abbiamo potuto visitare la famosa Villa San Michele, purtroppo chiusa, siamo invece entrati nella caratteristica Casa Rossa dove l’eccentrico proprietario ha collezionato, negli anni, diversi oggetti raccolti nel corso dei suoi innumerevoli viaggi intorno al mondo. Proseguendo, abbiamo poi sostato sulle panchine maiolicate di Piazza Diaz dominata dalla bella Chiesa di Santa Sofia. Prima di riprendere l’autobus con destinazione Marina Grande abbiamo anche avuto il tempo di percorrere il bel sentiero che costeggia la Villa di Axel Munthe, belli i panorami con Capri sullo sfondo. Dopo un breve giretto lungo la marina, siamo saliti sul traghetto che in circa 45 minuti ci ha ricondotto al porto di Sorrento. L’ultimo giorno della nostra vacanza in terra campana decidiamo di visitare Vietri sul Mare per poi proseguire in direzione della vicina Salerno. Conosciuta per le sue ceramiche, Vietri è una frequentata meta estiva grazie alle numerose strutture alberghiere presenti sul suo lungomare. Noi, però, ci siamo limitati a visitarne solo la parte storica dove i numerosi negozietti propongono pezzi di ogni tipo e forma. Sorprendente anche l’interno della Parrocchia di San Giovanni Battista, così come caratteristici i tanti dipinti sui muri delle case. Prima di lasciare il piccolo borgo abbiamo anche avuto la fortuna, essendo Capodanno, di assistere ad un concerto di piazza della locale banda. Composizioni di Strauss padre e figlio, musicisti di prim’ordine ed un direttore simpatico e travolgente ci hanno trasportato nel famoso Musikverein di Vienna. In pochi minuti eccoci a Salerno; siamo venuti qui soprattutto per vedere la città illuminata dalle “Luci d’Artista”, una manifestazione di cui avevamo sentito spesso parlare. Essendo arrivati intorno alle due del pomeriggio, abbiamo anche il tempo di vedere i principali monumenti e di farci un’idea della località. Se il Duomo (chiuso il mercoledì) è sicuramente l’opera di maggior richiamo, siamo rimasti piacevolmente colpiti dalla passeggiata lungo il centrale Corso Vittorio Emanuele, pulito ed ordinato. Carina anche Piazza Sedile di Portanova con la caratteristica Chiesetta di San Pietro in Vinculis ed il grande albero di Natale. Dobbiamo però annotare come nei vicoli che scendono verso il lungomare, oltre alla presenza di case che avrebbero bisogno di urgente restauro, vi siano mucchi di spazzatura un po’ dappertutto. Al calar della sera, con l’accensione delle luminarie, la città assume un aspetto magico, lungo le vie del centro storico costruzioni colorate e fantasiose, all’interno del parco della Villa Comunale un piccolo zoo di luci. Siamo giunti al termine della vacanza e, dopo aver caricato i bagagli, iniziamo a macinare i circa 750 km che ci riporteranno a casa. Per spezzare il lungo viaggio, oltre ad una sosta alimentare in un caseificio vicino a Marcianise, facciamo tappa a Cassino dove visitiamo l’antica abbazia, più volte ricostruita ma di grande impatto scenico. Oltre ai bellissimi cortili esterni, da vedere anche l’interno della Basilica ed i numerosi dipinti presenti nella Cripta. Un’altra vacanza è finita, tante altre ci aspettano all’orizzonte. Alla prossima!
Dove abbiamo mangiato:
Osteria da Miduccia
Via San Carlo, 83
Caserta
Ambiente famigliare, ottima cucina, personale cortese: ecco gli ingredienti principali di questa piccolo locale nel centro di Casertavecchia. Buona scelta di antipasti a buffet, primi con pasta fatta in casa e ottima carne. Ottimo rapporto qualità – prezzo.
Add’u Mimi
Via Roma, 61
Pompei
Grazioso locale con cucina tipica locale, situato lungo il viale che conduce all’ingresso degli Scavi. Ottimo l’antipasto misto così come la grigliata di pesce. Buonissimo anche lo spaghetto alle vongole, da rivedere invece gli gnocchi alla sorrentina: poco conditi e, a mio parere, troppo asciutti. Tra i dolci eccezionale il classico babà al Rhum.
Pizzeria Trammiere
Via Ripuaria, 159
Pompei
Oltre all’ottima pizza qui preparata, il plus del locale è sicuramente il gentile titolare, istrionico come pochi. Ingredienti di qualità e prezzi nella media della zona. Da provare.
Pizza Express
Via Capuano, 46
Amalfi
Pizza e Calzoni di ottima qualità a prezzi che… non sembra nemmeno di essere in centro ad Amalfi (controllate in giro se non ci credete). Proprietari gentilissimi che scambiano volentieri anche qualche battuta il che non guasta mai quando si entra in un locale pubblico. Posto piccolino ma meritevole di sosta.
Dove abbiamo dormito:
Villa Margherita
Via Marzano, 5
Caserta
Monolocale con 5 posti letto e parcheggio interno a circa 3 km dalla Reggia. Carino il giardino esterno, grande e ben arredato l’interno. Rapporto qualità-prezzo eccezionale.
Flowery House
Via Antonio Segni, 7
Pompei
Si tratta di un ex-garage trasformato in bilocale con 5 posti letto. Proprietaria gentile e disponibile. Sistemazione adatta per chi vuole spendere poco.