Cina fai da te? Certo che si può fare!
Non so il cinese. Come farò a farmi capire?
In Cina l’inglese è parlato (in genere abbastanza male) solo dagli operatori turistici; persino negli hotel di fascia medio-alta talvota non c’è personale che parli inglese. Ma la tecnologia viene in aiuto: tutti i cinesi hanno lo smartphone, e molti hanno un traduttore online dove, digitando la frase, si ottiene la traduzione. Anche voi ovviamente vi doterete di un traduttore, e il gioco è fatto. Scegliete bene l’app: innanzitutto deve funzionare offline, e poi tenete presente che alcune, sempre gratuite, hanno anche la funzione di tradurre inquadrando con la fotocamera: utilissimo quando si è in giro.
Il traduttore però non vi esime dall’esservi preparati: dovrete avere le idee abbastanza chiare su cosa vedere, che mezzi prendere ecc. perchè purtroppo un cinese non vi dirà mai “non lo so”.. vi dirà lo stesso di andare a destra o di prendere il bus 15, anche se non ne ha la più pallida idea, facendovi perdere un sacco di tempo. Per prevenire queste situazioni, che comunque vi capiteranno, vi sarete scaricati un’app con la mappa della metro delle città che visitate (sceglietene una con le stazioni bilingue), e poi assolutamente maps.me, che funziona offline e contiene anche la localizzazione di tutti gli hotel di Booking. Portate poi sempre con voi il nome scritto in cinese della vostra destinazione, soprattutto se volete usare i taxi.
A Pechino, Suzhou e Shanghai la cartellonistica della metro è comunque bilingue, mentre a Xian ahimè no, nonostante che sia una destinazione super-turistica; poichè per fare il biglietto è di solito necessario sapere prima dove si vuole scendere, è fondamentale sapersi orientare in autonomia per poter usare i distributori automatici (allo sportello ovviamente parlano solo cinese).
Un altro aiuto può venire dallo scegliere gli ostelli come soluzione di pernottamento: il personale parla un buon inglese, e di solito sono disponibili molti servizi, sia gestionali (es. lavanderia, per chi come noi viaggia con bagaglio ridotto) che turistici (visite, serate a tema, trasporti) dal buon rapporto qualità/prezzo. Noi li abbiamo usati sia a Pechino, visitando con loro la Grande Muraglia di Mutianyu, che a Xian, dove siamo andati al sito dell’Esercito di Terracotta, con la comodità di essere presi e riaccompagnati in ostello senza il problema di organizzare in autonomia il transfer. A Xian in realtà era già in avanzata fase di costruzione una linea metro che porterà direttamente al sito dell’Esercito di Terracotta.
Per ottenere il visto devo andare al Consolato di Milano/Roma?
Non è sempre necessario. Se vi serve un classico visto turistico, siete almeno in due e condividerete tutto l’itinerario senza mai separarvi, allora potete richiedere un visto turistico di gruppo con una facile procedura online, per la quale si scannerizzano i passaporti, si compila una scheda coi dati del viaggio (è necessario avere già acquistato il volo e deciso dove pernottare) e si paga: il visto, che essendo di gruppo non viene apposto sul passaporto ma è su un modulo separato, arriva tramite corriere. Noi abbiamo utilizzato la piattaforma https://it.chinavisadirect.com/ perchè non ha intermediari: servizio impeccabile e tempistica perfetta, senza alzarsi dalla scrivania. Fatevi mandare il codice tracking del corriere, così saprete in ogni momento se il documento è in arrivo (negli ultimi giorni la nostra ansia pre-partenza era alta). Il visto viene inviato obbligatoriamente solo una settimana prima della data di ingresso nel Paese, quindi se fate un viaggio con altre tappe prima della Cina può non essere la scelta giusta.
In Cina verrete talvolta fermati per un controllo dei documenti: dovete quindi sempre portare con voi sia il passaporto che il visto. Chi vi ferma ovviamente parla solo cinese; potrebbe cercare il classico visto sul passaporto, senza trovarlo.. siate pronti: se inizia a sfogliare le pagine, tirate fuori il visto di gruppo e fate capire chi c’è compreso, oltre a voi.
E’ vero che in Cina non si può usare internet?
Non esattamente: in Cina sono bloccati Google, Whatsapp e i social network, per il resto la connessione è disponibile quasi ovunque, e il free WIFI è più frequente che da noi. Se prima di arrivare in Cina (attenzione: prima!) avrete scaricato sul vostro smartphone una VPN, che in sostanza è un’app che cripta la vostra connessione, potrete utilizzare senza problemi anche i servizi bloccati. Noi abbiamo scaricato ExpressVPN, gratuito per 30 giorni, e ci siamo trovati bene; ricordatevi solo di disdire subito il rinnovo automatico, che sarebbe a pagamento.
L’evoluzione digitale in Cina è avanti anni rispetto a noi: quasi nessuno usa più i contanti, nemmeno le vecchine al mercato, perchè tutti hanno Wechat, una versione cinese di Whatsapp ma con molti più servizi, tra cui una sorta di Satispay che permette di pagare inquadrando il QRcode. A noi è successo una sera di dover cambiare posto per cenare, perchè quello scelto accettava solo pagamenti con Wechat, che noi non avevamo (perchè fino all’anno scorso non era possibile collegare metodi di pagamento non cinesi.. può darsi che ora la cosa sia cambiata, verificate perchè sarebbe utilissimo). Anche per i taxi i cinesi usano molto l’app, per chiamarli e anche per pagarli; Uber, che li si chiama Didi, nelle grandi città è molto diffuso .
Quanti giorni servono per vedere la Cina?
Non vi basterà una vita intera.. la Cina è un continente, e noi in 15 giorni abbiamo appena increspato la superficie, visitando Pechino, Shanghai, Xian e poco altro.. Pensate che queste città messe insieme hanno molti più abitanti di tutta l’Italia!
Avendo a disposizione 15 giorni, compresi i voli di andata e ritorno, e tenendo conto delle distanze, che in Cina sono rilevantissime, abbiamo: 1) costruito un itinerario con arrivo a Shanghai e partenza da Pechino, che Lufthansa via Francoforte ci lasciava fare allo stesso prezzo del classico A/R (acquistato 5 mesi prima, meno di 500 euro a testa) ; 2) deciso di spostarci in treno. Non è detto che i treni siano meno costosi dell’aereo, ma hanno una puntualità svizzera, mentre gli aerei nelle tratte interne hanno frequentemente ritardi tali da compromettere quanto avete organizzato.
Dopo due giorni e mezzo a Shanghai, la New York della Cina, che a noi sono parsi più che sufficienti per ripendersi dal volo, vedere le attrazioni principali e soprattutto prendere confidenza con la Cina, ci siamo spostati in un’oretta di treno intercity a Suzhou (pron. Sugiù) dove sognavo da anni di visitare i giardini storici: si tratta di antiche residenze di funzionari imperiali, immerse in splendidi giardini, dall’atmosfera davvero affascinante. D’altronde anche il centro storico di Suzhou, poche centinaia di metri per lato, è un gioiellino, soprattutto la sera con i canali illuminati. Restate almeno un giorno e mezzo, i giardini sono numerosi e uno diverso dall’altro, e soggiornate assolutamente nel centro storico. Noi eravamo in un B&B dentro una casa tradizionale nascosta in un vicolo: meraviglioso, ma ci abbiamo messo più di un’ora a trovarlo, nonostante la mappa di Booking (poco precisa) e a causa.. di alcune indicazioni fantasiose!
Lasciata Suzhou dalla stazione nord (che si trova in mezzo al niente a più di 40 minuti di taxi dalla città), in 6 ore di treno ad alta velocità siamo arrivati a Xian, che ospita l’Esercito di Terracotta. Xian è la città più ad ovest che abbiamo visitato, e con stupore abbiamo trovato un’ampia fetta di popolazione cinese di religione musulmana, piatti molto mediorientali, in primis gli spiedini piccanti di agnello, e un mercato affollato, pittoresco e divertente, in cui vedere e assaggiare qualsiasi cosa. Non rimanete a Xian solo il tempo di visitare il sito dell’Esercito, perchè merita sicuramente di più; noi gli abbiamo dedicato 2 giorni e mezzo (uno se ne va per l’Esercito di Terracotta), e abbiamo dovuto decidere cosa vedere e cosa no della città.
Da Xian abbiamo preso un treno notturno per Pechino, sia perchè questo ci permetteva di guadagnare più di mezza giornata sul programma, sia perchè era un’esperienza che volevamo proprio fare. Vista l’età non più così verde, abbiamo preso una cabina deluxe a due letti con bagno interno, e a parte il letto duro come un sasso, è andata benissimo: alle 6,30 del mattino eravamo a Pechino ovest, da cui con la metro abbiamo raggiunto l’ostello, nella zona Dongcheng.
A Pechino fermatevi almeno 5 notti: un giorno vi servirà per andare a vedere la Grande Muraglia, a Badaling o meglio ancora a Mutianyu, un giorno per il Palazzo d’Estate, enorme e meraviglioso (è in periferia, ma si raggiunge comodamente in metro), un giorno per la Città Proibita (preacquistate assolutamente il biglietto, perchè ci sono solo 8000 ingressi al giorno e spesso si esauriscono già a metà mattina; noi l’abbiamo preso su Get Your Guide).. ve ne restano solo più due per visitare il Tempio del Cielo, gli hutong e il Tempio del Lama, che proprio non potete mancare. Pechino è immensa, quindi pur sfruttando al massimo la metro (meglio dei taxi, che restano imbottigliati nel traffico) vi conviene organizzare le visite per grandi aree, altrimenti perderete troppo tempo negli spostamenti.
Come faccio a procurarmi i biglietti del treno?
Il treno in Cina è molto utilizzato, la gente che si sposta è sempre tantissima e in alcuni periodi dell’anno è molto difficile trovare posto all’ultimo momento. In più, come noi, avrete di sicuro un planning serrato, quindi è indispensabile preacquistarli prima. Noi su consiglio d altri utenti TpC abbiamo usato l’agenzia , e siamo soddisfattissimi: precisi, velocissimi a rispondere (pur tenendo conto del fuso orario) e molto gentili, sul loro sito si possono consultare orari e costi di tutte le tratte e per tutte le tipologie di sistemazione, che sono tra l’altro spiegate molto dettagliatamente. Tenete conto che i biglietti vengono messi in vendita solo da una certa data in poi, quindi l’agenzia ve li prenderà solo quando saranno resi disponibili (ma vi dice sin da subito quando sarà); se non trovasse l’opzione che avete scelto, vi contatta via email proponendo alcune alternative. Noi su 3 tratte abbiamo dovuto modificarne una. I biglietti possono esservi spediti a casa o in albergo, ma questo ha un costo. Noi li abbiamo ritirati tutti insieme allo sportello, in stazione a Shanghai il giorno prima della nostra prima tratta, semplicemente mostrando il passaporto. Ve li stampano sul momento.
Molte info utili per spostarsi in Cina, usare i treni, scegliere la tipologia di biglietto, ritirarlo allo sportello, ecc. sono disponibili su www.saporedicina.com
Ma la Cina com’è, dal punto di vista della sicurezza, dell’inquinamento, dell’igiene?
Abbandonate pure le solite idee preconcette: la Cina che abbiamo visto è molto più sicura e pulita dell’Italia. L’abbondanza di manodopera addetta alle pulizie stradali fa sì che in terra non ci sia né una cartaccia, né una foglia secca. Poliziotti e soldati pattugliano le città; nella metro c’è un presidio fisso per ogni stazione; sia in metro che nelle stazioni ferroviarie si accede solo passando i bagagli allo scanner, come in aeroporto. Quanto all’inquinamento, a Shanghai in centro non esistono più i mezzi con motore a scoppio, ma solo quelli elettrici: difatti ci ha colpito moltissimo il silenzio per le strade, incongruo in una megalopoli. A Pechino il traffico c’è, e tanto… ma l’inquinamento della nostra Pianura padana è agli stessi livelli, o forse anche peggio: a Pechino i venti del nord spazzano periodicamente via l’inquinamento. L’uso delle mascherine che spesso si vede nelle foto o nei video è in realtà una precauzione sanitaria che adotta chi ha il raffreddore o la tosse, per evitare di contagiare chi ha intorno.
Quanto ai pasti, noi abbiamo mangiato sempre più che bene, apprezzando la varietà estrema di piatti da una città all’altra; non sempre abbiamo capito esattamente di cosa si trattava (si sceglie il più delle volte a vista, sul banco o dalle foto appese al muro), ma dopo molteplici viaggi in Asia siamo abituati. Usate Tripadvisor per sapere quali sono i posti suggeriti, ma lasciatevi anche stupire entrando in qualche posto frequentato dai locali, dove di sicuro mangerete benissimo spendendo poco. Ciò detto, se siete delicati di stomaco potete prepararvi al viaggio assumendo fermenti lattici a partire da qualche gg prima della partenza in poi.
E’ in ogni caso indispensabile avere un’assicurazione sanitaria; le più conosciute le trovate online e vanno benissimo, verificate però sempre cosa è compreso e cosa no rispetto alle vostre esigenze. Se fate almeno due viaggi l’anno, è sempre più conveniente un’assicurazione annuale multiviaggio.
Altri suggerimenti utili?
Il costo della vita non è così basso come si potrebbe pensare; i pasti sono molto convenienti, se come noi mangiate nei locali frequentati dai cinesi.. cari invece gli ingressi alle attrazioni e ai musei, che costano come da noi. Per i pernottamenti si trova di tutto a tutti i prezzi; noi con sistemazioni di medio livello ma buone, in media abbiamo speso 25 euro a testa a notte, scegliendo due ostelli (a Xian e Pechino), un business hotel (a Shanghai) e un B&B in una dimora storica (a Suzhou).
Alcuni luoghi turistici possono avere accesso gratuito, almeno in alcuni giorni della settimana: a Pechino noi abbiamo visitato gratuitamente il Museo della Capitale, che si è rivelato estremamente interessante per conoscere la storia e l’arte cinese, oltre che moderno e coinvolgente.
Sia per il visto online, che che per i biglietti dei treni e l’assicurazione sanitaria, abbiamo trovato in rete dei codici sconto del 10%.
Le carte di debito/credito sono abbastanza diffuse ovunque; nessun problema a prelevare al bancomat. Più difficile cambiare gli euro, perchè si fa solo agli sportelli della Bank of China, con relative code.
Le prese elettriche sono di vario tipo: molti hotel hanno prese europee, altri usano le americane (noi ci eravamo portati un adattatore USA). Visto il numero di device che ormai ognuno di noi ha al seguito, consigliamo vivamente una multipla per le USB, la trovate su Amazon a poco prezzo.
Verificate sempre, prima di pianificare il viaggio, quando cadono le festività cinesi: in quei periodi è difficile trovare posto sui treni, gli hotel sono più cari e semplicemente in giro ci sarà una marea di gente ovunque. Attenzione anche al primo maggio: è una festività molto sentita, e potreste avere serie difficoltà a spostarvi anche in taxi.
Suggerimento finale fondamentale: imparate come i cinesi indicano i numeri da 1 a 10 con le mani! E’ un modo completamente diverso dal nostro, e vi sarà utilissimo quando dovrete acquistare qualcosa per la strada, o prendere dei biglietti d’ingresso.. trovate le foto in internet.
In conclusione
E’ stato un viaggio bellissimo, impegnativo e stancante sia per i numerosi spostamenti, sia per la ricchezza e la complessità dell’esperienza che si fa.. ma davvero lo consigliamo a tutti. Noi non vediamo l’ora di ritornare, innanzitutto per visitare il sud!