Tour completo della Croazia in macchina

Un viaggio di 13 giorni completamente in solitaria, quasi 3000km in macchina toccando tutte le zone della Croazia per scoprire le tante bellezze di questa nazione. E, perchè no, per vedere anche alcune delle locations della serie “GoT”!
Scritto da: ximona83
tour completo della croazia in macchina
Partenza il: 11/08/2019
Ritorno il: 24/08/2019
Viaggiatori: 1
Spesa: 2000 €
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Vivendo in un posto dove si può andare in spiaggia tutto l’anno, quest’anno ho deciso di lasciare indietro questa necessità, privilegiando la visita dell’entroterra e delle città. Vi posso assicurare comunque che quello che si dice delle coste e delle isole croate è vero: sono bellissime e con un mare cristallino, per lo più ora si sono molto sviluppate a livello turistico e ci sono tutti i divertimenti che uno può cercare; me lo segno sicuramente per un futuro viaggio, anche se non sono più vacanze economiche come una volta, ma vale la pena comunque….

Il mio itinerario parte da Spalato, scende sino a Dubrovnik e risale sino alla capitale Zagabria, arriva all’estremo est toccato dall’ancora recente guerra, ritorna ad ovest nella regione Zagorje dei castelli, scende al mare quasi a sfiorare l’Italia nella regione dell’Istria fino a Zara.

Viaggiando sola e per di più nel periodo di più alta stagione, ho preferito organizzare tutto l’itinerario preventivamente da casa e prenotare le varie sistemazioni nei siti Airbnb e Booking. Quindi per lo più appartamenti, ma anche camere in casa condivisa ed ostelli; non metterò i nomi degli alloggi ma li fornirò senza problemi in privato; in generale, sono soddisfatta dei posti scelti, considerando anche il rapporto qualità-prezzo.

Le tappe del mio tour (tra parentesi il nome croato):

Spalato (Split)– Isola di Brazza (Brac) – Ragusa (Dubrovnik) – Isola di Curzola (Korcula) – Isola di Meleda (Mljet) – Fortezza di Clissa (Klis) – Trau (Trogir) – Sebenico (Sibenik) – Parco Krka – Parco di Plitvice – Zagabria (Zagreb) – Slavonski Brod – Osijek – Parco Kopacki Rit – Varazdin – Castello di Trakoscan – Castello di Veliki Tabor – Fiume (Rijeka) – Parenzo (Porec) – Rovigno (Rovinj) – Pola (Pula) – Isola di Pag – Zara (Zadar)

1° giorno: Ancona – Spalato – Isola di Brac

Arrivo a Spalato con traghetto Jadrolinija in tarda mattinata: partito in ritardo di 1h30′, è arrivato puntuale ma ha ritardato poi nello sbarco dato che era affollatissimo, ma in questo periodo dell’anno è accettabile; la cabina era pulita e silenziosa.

Fine mattinata e pomeriggio li passo visitando la città: passeggiata per il lungomare chiamato Riva, il Palazzo Diocleziano che racchiude la città vecchia con piazze, cattedrale e stradine antiche, il colle Marjan.

Alle 18.00 prendo il traghetto dal porto di Spalato per Supetar, nell’isola di Brac (50′); finisco la giornata facendo un bagno nel mare calmo con le luci del tramonto.

2° giorno: Isola di Brac – Dubrovnik

Mattinata trascorsa scoprendo i paesaggi verdi dell’isola di Brac, in giro con la macchina e qualche sosta: il villaggio di Skrip, il belvedere Vidova Gora nell’alto del monte Vid, Bol e corno d’oro per un po’ di relax in spiaggia, Sumartin.

Alle 13.00 riparto da Sumartin con traghetto per Makarska (1h); percorro tutta la costa meridionale, con dei panorami davvero mozzafiato, fino a Dubrovnik. Dopo aver raggiunto l’ostello, faccio un primo giro di ricognizione della città, ossia dell’Approdo del Re… Di notte è davvero travolgente, sembra un vero set di un film fantasy, invece è tutto reale, non c’è niente di ricostruito!

3° giorno: Dubrovnik – Isola di Korcula

Inizio la visita della magnifica città di Dubrovnik di giorno, sotto un sole caldissimo e un’umidità impressionante: le mura cittadine percorribili a piedi offrono un bellissimo panorama di tutta la città dall’alto, lo Stradun via principale che finisce al porto vecchio, il Palazzo Rettore, la cattedrale, la chiesa di Sant’Ignazio, la fortezza di Lovrjenac. Oltre questi famosi monumenti, è bellissimo passeggiare nelle strette stradine della città vecchia, ad ogni angolo trovi qualcosa di nuovo ed interessante, ti viene voglia di vederle tutte girando come in un labirinto.

Con mio dispiacere, lascio la città per ritornare verso il nord, direzione Orebic, passando per i due forti Ston e Mali Ston, collegati da una lunga muraglia che attraversa la collina che li divide; alle 16.45 parte il traghetto per Domince, nell’isola di Korcula (15′).

Percorro totalmente l’isola in macchina: andata passando per l’interno montuoso con vitigni ed oliveti e ritorno passando per la costa scoscesa con rocce alte e spiagge di ciottoli. Alle 20.00 si ritorna ad Orebic con traghetto (15′) e poi diretta all’alloggio per la notte.

4° giorno: Isola di Mljet

L’alloggio dista circa un’ora in macchina da Prapratno, dove alle 10.15 mi aspetta il traghetto per l’isola di Mljet (45′); sbarcata mi rivolgo verso Ovest, per raggiungere il parco nazionale con i due bei laghi immersi nel verde. Decido di noleggiare una bicicletta per percorrere i 9km che circondano il lago Grande, cosi visito l’isola di Saint Mary, andata e ritorno in barca compresa nel prezzo del biglietto in un’ora, carina ma niente di che… poi in 1h30’/2h faccio tutto il giro, compreso di varie soste panoramiche ed al Mali, dove mi faccio un bel bagno rinfrescante, giocando con la corrente che mi trascina verso il lago Piccolo… davvero particolare…

Dopo un bel pranzetto, ritorno verso est fino ad arrivare a Saplunara, con le sue belle spiagge, e allora mi godo un po’ di relax. Alle 19.00 sono già a Prapratno per prendere il traghetto che mi riporta nella terraferma (45′). Raggiungo il mio alloggio e dato che si trova vicino il confine con la Bosnia-Erzegovina, decido di attraversarlo per mangiare qualcosa per cena: già dopo qualche km ci sono i primi ristoranti, dove ti servono piattoni di carne d’agnello o arrosto misto, patate, pomodori, insalata e birra a soli 7€!!! Attenti però al ritorno, perchè la polizia croata controlla tutte le macchine italiane che attraversano la dogana, in cerca di alcohol, sigarette o qualsiasi cosa di illegale.

5° giorno: Fortezza di Klis – Solin – Trogir – Sebenico

Direzione Klis, un piccolo paesino sopra Split, che vanta una fortezza diventata famosa per essere quella dove la regina Khaleesi rinchiude i suoi draghi nella serie GoT; della fortezza in realtà sono rimaste intatte solo le mura esterne, mentre all’interno ci sono solo le rovine delle mura originali, bellissimo comunque il panorama da quassù, vale la pena anche solo per questo.

Da Klis mi sposto a Solin, un piccolo paesino con resti di un anfiteatro romano e altri scavi romani, ma niente di che, giusto perchè è di passaggio. Poi mi dirigo a Trogir, davvero molto carina: un giro nel centro città, la cattedrale di San Lorenzo con il campanile che offre la vista dall’alto di tutta la città, un giro sul lungomare fino al castello del Kamerlengo.

Da Trogir mi sposto a Sebenico, altro gioiellino di città: il centro storico, la cattedrale di San Giacomo e, lontana dalla confusione, la fortezza di San Michele che è stata adibita a teatro all’aperto ed offre una magnifica vista sul porto, la città e le colline che la circondano. Da Sebenico nel tardo pomeriggio mi sposto a Skradin giusta giusta per godermi un bel tramonto sul lago.

6° giorno: Parco Nazionale Krka

Giornata dedicata interamente alla visita a questo bellissimo parco naturale; inizio con una bella camminata di un’oretta in mezzo al bosco ai bordi del lago, per arrivare alle cascate Skradinski Buk, davvero belle ma anche molto affollate in questo periodo; mi faccio il bagno nell’acqua gelata, nuotando fino a quasi sotto le cascate, ma non riesco a godermelo più di tanto, la tranquillità è davvero lontana… Il ritorno questa volta lo faccio in barca, poi in macchina raggiungo Remetic, dove parte la barca che mi porta all’isolotto di Visovac; faccio un giro a piedi e in realtà l’unica cosa da visitare è il monastero, e per chi ha più tempo, godersi un po’ di vera tranquillità… sennò con un’oretta totale si riesce ad andare, girarla e ritornare. Partenza per Roski Slap, le cascatelle che forma l’acqua scendendo da dei gradini naturali di roccia; qui è possibile fare delle belle passeggiate ma attenti a prendere il percorso giusto: io ho sbagliato e sono finita in un trekking non consigliabile con scarpe normali e con 30 gradi estivi. Il percorso consigliato invece è dapprima un po’ roccioso, poi segue con una lunga scalinata che arriva fino alla Ozidana Pecina Cave ed offre dei bei belvedere. Mi butto nelle acque fredde del lago e mi godo un po’ di meritato riposo, prima di ripartire per Manojlovac Slap, dove percorrendo un piccolo sentiero si apre un bel panorama sul parco e sulla suddetta cascata, e per Burnum, sito archeologico con un anfiteatro romano.

Parco visitato tutto da sud a nord, mi rivolgo ancora più a nord, verso l’alloggio che ho scelto per passare la notte.

7° giorno: Parco Nazionale dei laghi di Plitvice

Giorno dedicato interamente a questo bellissimo parco, inutile dilungarmi troppo, andate e guardate direttamente con i vostri occhi, qualsiasi parola non renderebbe giustizia al posto. Consigli che vi posso dare se andate in questo periodo di alta stagione è: comprare i biglietti d’ingresso preventivamente online e scegliere le prime ore della mattina, dato che le biglietterie vengono prese d’assalto e già all’apertura ci sono file lunghissime per prendere i mezzi all’interno del parco, figuriamoci in tarda mattinata quello che può essere; se avete l’opportunità e non soffrite il freddo come me, è consigliato visitare il parco nei periodi invernali, è meno affollato ed offre dei colori unici con i riflessi della neve sui vari laghi; io ho scelto di percorrere il programma H proposto nel sito del parco, che ti permette di visitarlo non solamente a piedi, che sarebbe lunghissima, ma prendendo trenini e traghetti, in questo modo con 5/6 ore (file d’attesa permettendo!) avrete una visione completa di tutto il parco.

Verso le 15.00 riprendo la macchina e mi rivolgo verso nord, destinazione la capitale, Zagabria, ma nel percorso mi fermo nella piccola cittadina di Rastoke, particolare per i mulini ad acqua e le case basse costruite sulle sponde del fiumiciattolo.

Arrivata a Zagabria voglio subito avere un assaggio della vita capitolina, è anche sabato sera: i locali della città bassa sono pieni di ragazzi intenti nella loro vita sociale, mentre nella città alta la più viva è via Tkalciceva dove aleggia musica anni ’50 e l’aria che si respira tutt’attorno ti riporta davvero a quegli anni antichi, prima della guerra che ha cambiato il futuro di questo paese.

8° giorno: Zagabria – Slavonski Brod – Osijek

Mattinata passata a visitare ancora la città di Zagabria: la vecchia città alta con la piazza Jelacic, la via Tkalciceva, la chiesa di San Marco; la città bassa con la cattedrale, le varie piazze, il tunnel sotterraneo, le larghe vie commerciali, le vie di bar e locali questa volta vuoti fino all’ora di pranzo; la funicolare che collega le due zone della città.

Nel primo pomeriggio riparto in macchina verso Est, quindi prendo la strada principale che sfiora il confine con la Bosnia-Erzegovina; la zona si capisce chiaramente che è stata molto toccata dalla guerra, dato che per kilometri e kilometri non ci sono tracce né di città né di nessun tipo di civiltà, né di coltivazioni… il nulla praticamente! Faccio due fermate prima dell’arrivo a destinazione: Slavonski Brod, una città senza alcun tipo di attrazione; Osijek, carina con la sua vecchia cittadella, le mura cittadine che si possono in parte percorrere e danno una visione dall’alto delle rive del fiume Drava, ed il lungofiume che è una lunga passeggiata immersa nel silenzio.

A tarda notte arrivo finalmente in appartamento per riposare, sono quasi al confine con la Serbia…

9° giorno: Parco Kopacki Rit – Varazdin

Parto la mattina per visitare questo parco ma, delusione… non è assolutamente come quelli che ho visitato finora: questa è una zona paludosa, sicuramente importante a livello naturalistico ma niente di piacevole per gli occhi. Faccio comunque il giro in barca che propongono e poi un giro in macchina nelle campagne paludose circostanti. Con l’amaro in bocca, riparto per altre 4 ore di macchina per ritornare verso ovest, questa volta prendendo la strada più settentrionale, passando in mezzo a dei paesini caratteristici e sfiorando i confini con l’Ungheria.

A saperlo prima non sarei andata affatto ad Est, obiettivamente non c’è niente che vale la pena vedere e si possono risparmiare benissimo due giorni di viaggio…

Nel tardo pomeriggio arrivo finalmente a Varazdin, molto carina e creativa: il castello, le vie del centro che ospitano un mercatino artigianale e fluidi locali, i parchi, la cattedrale e il bel cimitero monumentale.

10° giorno: Castello di Trakoscan – Castello di Veliki Tabor – Rijeka

Prima tappa della giornata il castello di Trakoscan, immerso nel verde delle colline di Zagorje, davvero bello da vedere: stanze ancora intatte e arricchite da suppellettili antichi, bel panorama dall’alto della collina, bel parco con una passeggiata attorno al lago che però non consiglio di fare.

Seconda tappa il castello di Veliki Tabor, carino più dall’esterno che dall’interno: ha un bel impatto visivo già arrivando dalla strada sottostante ed una bella struttura d’insieme ma l’interno è un po’ scarno.

Scendo verso sud, costeggiando i confini con la Slovenia ed arrivo al mare. Mi fermo a Rijeka e si ritorna nella civiltà ma anche nell’ammasso di gente vacanziera. Nel tardo pomeriggio faccio una lunga passeggiata sul lungomare che collega Volosko con Opatija, due paesini marinari piccolini ma molto turistici, giusto in tempo per vedere il sole scendere sul mare con un bellissimo tramonto. Il lungomare offre punti isolati, dove si può godere di un po’ di tranquillità, ma anche zone con locali alternativi e moderni, per potersi godere un buon cocktail con una buona musica di sottofondo e la vista al mare.

11° giorno: Rijeka – Hum – Porec

In mattinata mi faccio un giro veloce nel centro della città di Rijeka: viale Korzo, la torre civica, il lungomare ed il mercato coperto; un paio di km in macchina e raggiungo anche la parte alta della città con la fortezza che offre una vista bellissima.

Inizio il giro dell’entroterra istriano, passando per Hum, la città più piccola del mondo, Buzet che non ha niente in particolare, e Motovun che ha un bel centro storico, anche se per visitarlo bisogna lasciare la macchina in un parcheggio fuori il paesino e per forza pagando almeno un’ora di sosta…

Riscendo verso il mare e mi fermo a Porec: visito la basilica e salgo sulla torre approfittando del bel panorama sulla baia, la piazza Marafor ed il lungomare. Mi resta ancora un’oretta al tramonto, allora decido di andare in spiaggia, anche se in realtà non trovo una vera spiaggia ma una passerella di cemento dove potersi sdraiare liberamente o prendere a noleggio lettini ed ombrelloni, con accesso al mare attraverso una scala (ci si può buttare anche da uno scivolo!). Mi faccio un bel bagno rinfrescante e mi godo i bei colori del tramonto, con il sole che scende piano piano sul mare…

12° giorno: Rovinj – Pula – Medulin

Raggiungo Rovinj e sorpresa… piove; forse è anche meglio, cosi la città si è svuotata di turisti e con l’aria un po’ più fresca posso camminare senza soffrire troppo. La città è davvero bella: mi faccio una passeggiata sul lungomare fino ad arrivare al centro con le sue piazze e la chiesa di Sant’Eufemia che si trova nella parte alta e sembra controlli il mare dall’alto.

Scendo ancora un po’ più a sud ed arrivo a Pula, una città di chiaro stampo italiano (come anche le altre città istriane), con il famoso Anfiteatro romano, degno della sua fama; bello anche il centro storico con le sue vie, le sue piazze ed il monastero nella parte più alta della città.

Anche oggi riesco a ritagliarmi qualche ora per il mare, vorrei andare al capo Kamenjar ma essendo riserva protetta bisogna pagare l’ingresso di 20€, indipendentemente dal tempo che si resta; quindi ci rinuncio e decido di spostarmi nell’altro capo, precisamente a Medulin: qui c’è una lunga spiaggia di sabbia e sassi, dove mi sdraio, mi rilasso per un po’ e mi faccio una bella nuotata; riparto prima che faccia notte dato che devo guidare ancora più di 2 ore per arrivare al prossimo alloggio.

13° giorno: Isola di Pag – Zara

Scendo ancora verso sud, costeggiando il mare che la mattina offre dei colori stupendi sulle isolette, fino ad arrivare a Prizna, dove mi imbarco con il traghetto (15′) per raggiungere l’ isola di Pag; come le altre isole che ho visitato, è molto verde, vi sono grandi oliveti sulle colline e piccole cittadine di pescatori sulla costa. Arrivo fino a Lun nella punta nord, torno giù e tralascio la zona turistica di Zrce beach che immagino sia una specie di Ibiza, invece mi fermo poco prima della città di Pag, nella baia Tihana, e che spettacolo!!! Visito anche la piccola cittadina di Pag e scendo ancora più a sud, attraversando il ponte che collega l’isola con la terraferma: bellissimo panorama ma anche fortissimo vento…

Nel tardo pomeriggio arrivo a Zara e dedico il resto della giornata alla visita di questa bellissima città: la città vecchia con la chiesa di Sant’Anastasia e la sua torre, la chiesa di San Donato, le vie che ospitano vari mercatini dell’artigianato e d’arte, ed il lungomare con i due monumenti moderni che attraggono tantissima gente al tramonto nell’Organo marino e appena scende la notte nel Saluto al sole. Faccio giri e giri a piedi della città prima di ritornare in ostello, perchè questa è la mia ultima tappa, la mattina seguente ho il traghetto presto alle 8.00 che mi riporta in Italia, ad Ancona.



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