Le mie grosse grasse vacanze greche

Santorini, Atene e Zante in una settimana, viaggiando da est a ovest come gli antichi navigatori greci
Scritto da: marimila
le mie grosse grasse vacanze greche
Partenza il: 11/08/2019
Ritorno il: 18/08/2019
Viaggiatori: 2
Spesa: 2000 €
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Per le vacanze estive di quest’anno la scelta è ricaduta sulla Grecia, visitata secondo un itinerario un po’ particolare che ci porterà, come gli antichi navigatori greci, da est (Santorini) a ovest (Zante), con una tappa intermedia nella capitale: Atene.

GIORNO 1

Presentatici alle 3:30 di mattina in aeroporto e saliti sul bus che ci avrebbe portati all’aereo in perfetto orario, ecco la prima sgradita sorpresa: restiamo 45 minuti fermi sulla pista, per poi essere fatti scendere dall’autobus per incamminarci verso un altro gate, dove per ben tre ore restiamo in attesa di partire, per un non precisato guasto tecnico. Con molto ritardo, quindi, riusciamo finalmente a prendere il nostro volo diretto Blue Panorama da Bergamo a Santorini, atterrando verso mezzogiorno. Per raggiungere Thira, la capitale dell’isola, dall’aeroporto basta prendere il pullman di linea che parte direttamente fuori dalla zona arrivi (durata circa 20 minuti).

Piccola parentesi sulla storia dell’isola: Santorini deve la sua celebrità alla terribile eruzione vulcanica che la colpì nel 1628 a.C. e che fu così potente da far sprofondare negli abissi l’isola, decretando la fine della florida civiltà minoica ma consegnando al mito e alla leggenda gli spunti necessari a comporre la storia di Atlantide, la città sommersa; l’isola che vediamo oggi non è altro, quindi, che la caldera emersa del vulcano dopo l’eruzione, tanto che, vista dalla cartina geografica, l’arcipelago di Santorini ha una forma quasi rotonda, con il cratere (oggi splendido mare) proprio in mezzo.

Dal momento che tutti i pullman partono e arrivano a Thira, scegliamo proprio questa città come base per dormire e visitare l’isola, alloggiando presso Villa Soula, struttura carina e confortevole (unica pecca la poca chiarezza nel modo in cui funziona l’aria condizionata in stanza) a 5 minuti dalla stazione dei pullman e dal centro.

E’ giunta quindi l’ora di cominciare a visitare l’isola e, visto anche il ritardo accumulato, non potevamo non iniziare dalla sua capitale: Thira. Essa è affacciata sulla costa occidentale dell’isola, proprio sulla caldera, ed è famosa per le sue case bianche e le viuzze strette ma ricche di vita che la compongono; per rifocillarci scegliamo una taverna in terrazza, Parea Tavern, dove assaggiamo buonissimi souvlaki alla griglia, ovvero grossi spiedini composti da carne di maiale, pollo o agnello. Culturalmente parlando a Thira la costruzione che più ci ha colpito è la Cattedrale Metropolitana Ortodossa, con i suoi splendidi mosaici sopra le arcate d’ingresso e il suo colore bianchissimo che brilla al sole; c’è anche la possibilità e, mi vien da dire purtroppo, molti turisti ne usufruiscono, di scendere alla baia sottostante a dorso di mulo o con una funivia, ma noi abbiamo evitato sia perché la baia vista da sopra non sembrava un granchè, sia per evitare ai poveri muli lo strazio di dover trasportare su e giù persone da mattina a sera nel caldo infernale di agosto.

Dopo esserci persi tra souvenir e saliscendi pieni di gente, arriva il momento che entrambi stavamo aspettando, ovvero ammirare gli splendidi tramonti di Santorini, che risaltano ancora di più contro le pareti bianche delle case dell’isola. Per ammirarli al meglio, è consigliabile prenotare un ristorante con terrazza e, se ne dovessi consigliare uno a Thira, quello dove abbiamo mangiato noi si chiama Volcano Blue, la cui specialità è il buonissimo piatto misto di pesce per due persone.

GIORNO 2

Oggi cominceremo a esplorare le spiagge più belle dell’isola e come primo approdo scegliamo la costa orientale, dove c’è Kamari Beach. Essa è raggiungibile col bus da Thira, scendendo proprio al capolinea in circa 30 minuti; il funzionamento dei pullman è molto semplice: come già detto, tutti partono da Thira e un controllore urla poco prima di partire, posizionandosi davanti al pullman assegnatogli, dove sarà diretto e comincia a far salire le persone; in seguito passerà durante il tragitto, chiedendo a ogni passeggero la destinazione, consegnando poi il biglietto corrispondente, previo pagamento del costo della singola tratta (i prezzi sono davvero bassissimi). Inoltre lo stesso controllore annuncerà ogni fermata, ben sapendo che la maggior parte delle persone a bordo sono turisti.

Ma ritorniamo a Kamari Beach, essa è una spiaggia di sassi neri separata da Perissa (l’altra meta prediletta di chi vada nella parte orientale dell’isola) da un enorme promontorio a picco sulla spiaggia; gli stabilimenti balneari sono direttamente gestiti dai ristoranti che vi si affacciano e ombrellone e lettino sono praticamente gratis, dal momento che costeranno solo la consumazione che farete al ristorante (può essere anche un aperitivo) e nessuno vi farà alzare finché non lo vorrete. Noi siamo andati allo stabilimento gestito da Vinsanto, dove abbiamo potuto assaggiare la famosissima insalata alla greca; l’ultimo consiglio sulle spiagge dell’isola è quello di portare sempre con voi le scarpette da scoglio, in quanto la maggior parte è formata da spiagge sassose che in acqua potrebbero creare “incidenti” per via della loro forma irregolare o della superficie scivolosa provocata dalle onde.

Dopo aver passato la giornata in spiaggia, ci rechiamo col pullman che parte da Thira presso il luogo dove ogni turista a Santorini va almeno una volta, perché è lì che si può ammirare estasiati il tramonto più bello dell’isola: Oia. Essa è la seconda città più importante di Santorini e, a differenza di Thira, alle case bianche aggiunge i tetti di colore blu, che la rendono ancora più unica; vista la grande mole di turisti che si assiepa nei punti più panoramici, è vivamente consigliata la prenotazione di un ristorante con terrazza, in modo che la folla non disturbi mentre ci si gode lo spettacolo; noi abbiamo optato per Strogili, ristorante il cui cibo non ci ha appagato molto (fatta eccezione per dei dolci spettacolari) ma la vista, beh, non si riesce a descriverla a parole, finchè non si avrà l’occasione di assistere a questa meraviglia.

GIORNO 3

Per l’ultimo giorno sull’isola decidiamo di terminare il tour delle spiagge con le regine della costa meridionale: Red Beach, White Beach e Black Beach. Le spiagge si trovano presso la città di Akrotiri e sono raggiungibili attraverso un servizio di taxi boat (battello), che parte ogni 30 minuti dalle 10 e termina verso le 18; i nomi di questi luoghi derivano dalla colorazione dei materiali che le compongono. La prima che si incontra raggiungendo Akrotiri è la Red Beach, raggiungibile anche a piedi attraverso un sentiero di circa 15 minuti che parte dalla fermata dell’autobus, che, seppur non sia attrezzata con bagni e ombrelloni, è molto bella per via della roccia rossa che la compone; inoltre il mare è stupendo e adatto, anche se il nostro miglior risultato è stato vedere una famigliola di pesci uno dietro l’altro a nuotare, allo snorkeling. La White Beach, invece, l’abbiamo vista solo dal taxi boat, in quanto, pur essendo attrezzata con ombrelloni e lettini, è isolata da tutto il resto, se non fosse proprio per le barchette che vi trasportano i turisti, e per di più la barca si ferma a circa 30 mt dalla spiaggia, da percorrere con lo zaino in testa immersi per metà nell’acqua. Infine approdiamo alla Black Beach dove passeremo il resto della giornata, dato che abbiamo prenotato un ombrellone e due lettini grazie al ristorante Akro che la gestisce; i servizi sono ottimi, salvo la scottatura provocata dagli ombrelloni di paglia, attraverso cui filtrano i raggi solari (diciamo che la scottatura presa influenzerà non poco il resto della vacanza).

Per concludere il tour dei tramonti, scegliamo il ristorante To Briki a Firostefani (un paesino arroccato sulla caldera poco distante da Thira) dove mangiamo delle ottime moussaka, l’equivalente delle nostre lasagne composte di una base di melanzane e patate con besciamella e ragù di carne, a un prezzo davvero ottimo.

Purtroppo questo è l’ultimo giorno che abbiamo passato sull’isola, dal momento che, visti i prezzi esorbitanti, penso che più di tre giorni un normale portafoglio non possa resistere. Resta il fatto di aver ammirato una meraviglia dietro l’altra, che ci è rimasta sicuramente nel cuore.

GIORNO 4

Di buona mattina ci presentiamo in aeroporto, accompagnati dal servizio navetta privato dell’hotel prenotabile per 25€ anche il giorno prima della partenza, per prendere il volo Santorini-Atene, gestito da Ryanair ma visibile sulla pagina italiana del sito web solo mettendo come punto di partenza Santorini. Dopo 45 minuti siamo già atterrati all’aeroporto di Atene, dove compriamo un biglietto da 10€ per la metro che copre tutta la tratta dal terminal al centro città; in seguito compriamo il biglietto per i trasporti valido per 2 giorni, acquistabile in ogni stazione metro grazie alle macchinette funzionanti 24h al giorno. Il nostro hotel si chiama Ilissos Hotel e si trova a 10 minuti a piedi dalla fermata della metro Sygrou-Fix in una zona che all’inizio può sembrare lontana dal centro, ma, scoprendo in seguito che dietro l’hotel c’è una fermata di filobus il cui mezzo arriva in Piazza Syntagma dopo appena 5 fermate, potrebbe essere un buon punto di partenza per visitare la città.

Atene in estate è un forno rovente, quindi munitevi di tanta acqua e cercate di visitarne il più possibile nelle ore meno calde; cominciamo subito, sfruttando il filobus appena descritto, con Piazza Syntagma, cuore della Atene moderna, su cui si staglia il Parlamento Ellenico, con le famosissime guardie vestite con i loro calzari con pon pon e la loro divisa unica al mondo (noi abbiamo incrociato il cambio della guardia che si tiene ogni ora). Da qui si dipanano i giardini nazionali, al cui interno è da segnalare lo Zappeion, costruzione che ospitò alcune gare della prima Olimpiade moderna del 1896, e, parlando proprio della competizione sportiva più famosa, lo Stadio Panatenaico, ovvero il luogo dove vennero disputate le prime Olimpiadi, di cui è ancora presente il podio e le gradinate costruite per l’occasione. Costeggiando il giardino dallo Zappeion, si possono incontrare l’Arco di Adriano e il Tempio di Zeus Olimpio.

In seguito ci dirigiamo con la metro verso Piazza Monastiraki, il luogo più fascinoso dell’Atene moderna, costituito da una piazza centrale su cui si affacciano rovine romane, la moschea Tzistarakis dall’inconfondibile pianta circolare e soprattutto due vie lunghissime nelle quali si assiepano i negozietti di souvenir di qualsiasi tipo, con prezzi davvero vantaggiosi. Stanchi per il gran caldo, ci dirigiamo in hotel prima di tornare alla sera proprio a Monastiraki dove mangiamo presso A For Athens, lounge bar dalla cui terrazza si ha un meraviglioso panorama della piazza sottostante, con l’Acropoli sullo sfondo. Purtroppo c’è da dire che la città si presenta agli occhi del visitatore con una sensazione diffusa di degrado, dal mio punto di vista solo in parte dovuta alla crisi economica che dal 2008 attanaglia lo Stato ellenico; infatti, per quanto le piazze principali brulichino di persone festose e intente a fotografarne i monumenti, basta fare un passo fuori da questi luoghi, anche solo per prendere l’autobus, per vedere serrande piene di graffiti, sporcizia e case un po’ datate, che ti fanno chiedere se alla mattina quei posti siano effettivamente aperti o abbandonati a se stessi.

Ve lo anticipo subito, prima di descrivervi la seconda e ultima giornata nella capitale, questa sensazione di degrado non ci ha mai abbandonato durante tutta la permanenza in città ed è un vero peccato che Atene viva ancora delle sue bellezze risalenti a 3000 anni fa; sono sincero, avevo grandi aspettative ma, se non l’avessero salvate i monumenti antichi, eviterei di visitare la città per il resto che ha da offrire.

GIORNO 5

Oggi, per un appassionato di storia come me, il programma stabilito sarà un viaggio stupendo nelle tracce antiche di questa città una volta potenza egemone nel Mediterraneo; per prima cosa non potevamo non visitare l’Acropoli, il complesso religioso simbolo di Atene, che la domina dall’alto, il cui monumento più famoso è senz’altro il Partenone, tempio dedicato alla dea protettrice della città, Atena appunto, sul quale hanno lavorato maestranze del calibro di Fidia, ma bellissimi sono anche il Teatro di Dioniso, la Loggetta delle Cariatidi, i Propilei. Consiglio, per evitare code chilometriche, di presentarsi sul luogo all’apertura alle ore 8 e di comprare il biglietto cumulativo a 30€ online (prendeteli direttamente sul sito di cui riporto il link https://etickets.tap.gr/, che vi permetterà di vedere, oltre all’intero complesso dell’Acropoli, l’Agorà Greca, l’Agorà Romana, la biblioteca di Adriano, ecc.

L’Acropoli è davvero un luogo magico, che rende l’idea della potenza culturale della Grecia Antica, con tutti i suoi templi dalle forme perfette, con dimensioni a volte mastodontiche, eppure così delicati, tanto che sono necessari continui restauri.

Dall’Acropoli passiamo a visitare prima l’Agorà Romana e poi quella Greca; l’agorà era la piazza centrale della città antica, dove gli abitanti si riunivano per prendere decisioni, fare affari, fare “pubbliche relazioni”. Ad oggi la più piccola ma meglio conservata è quella romana, mentre quella greca se non fosse per il Tempio di Efesto alla sua sommità, ha conservato solo una minima parte dei monumenti che la componevano e che la rendevano celebre all’epoca. Da qui è possibile raggiungere comodamente di nuovo Monastiraki, nelle cui vicinanze c’è un posto davvero insolito, l’Hans & Gretel dove pranziamo con dei giganteschi waffle conditi con gelato e caramelle di tutti gusti.

Purtroppo il caldo diventa insopportabile e, visto che la parte antica di Atene era l’unica cosa in programma oggi, decidiamo di riposare un po’ in hotel (in questi giorni tra una cosa e l’altra non ci sveglieremo mai tardi) e di uscire la sera nel quartiere della Plaka, vero bijoux vicino a Syntagma, pieno di locali alla buona dove poter mangiare; noi avevamo, spinti dalle ottime recensioni, scelto la Taverna Saita, ma, al nostro arrivo, avevano perso la conferma di prenotazione e quindi, dopo averci trovato un tavolo per il rotto della cuffia, possiamo cenare gustando piatti che non ci hanno soddisfatto granchè. Nella Plaka è bello perdersi ascoltando anche alcune bizzarre teorie su complotti mondiali contro la Grecia proposti da alcuni commercianti che, parola loro, “ritornerebbero alle dracme e fuori dall’Europa anche domani mattina!”. Diciamo che nominare alcuni Paesi membri dell’UE in questi luoghi è come se in un convento religioso si nominasse qualche diavolo o dio pagano!!

GIORNO 6

Siamo ormai giunti nella parte terminale della nostra vacanza e la giornata di oggi è dedicata per la maggior parte del tempo al viaggio da Atene a Zante, che, anche per tenere i costi sotto una certa cifra, affrontiamo per mezzo del pullman che parte dalla stazione dei pullman di Atene (Leoforos Kifisiou) ed è gestita direttamente dall’azienda dei trasporti pubblici di Zante, ovvero la Ktel. Il viaggio dura 5 ore e percorre tutta la costa settentrionale del Peloponneso, parte della Grecia che sarebbe un’isola se non fosse per l’istmo di Corinto che la collega al resto della territorio ellenico, e costa 28€ a testa; per raggiungere l’isola è ovviamente necessario il traghetto, che parte da Killini e si deve prenotare direttamente dal sito Levante Ferries, al costo di 15€.

Intorno a metà pomeriggio arriviamo al porto di Zante dove ci aspetta l’agente di noleggio auto con la nostra VW Polo blu elettrica; un ottimo sito a prezzi contenuti per prenotare è https://www.rentaldeals.gr/it, che permette di avere anche l’assicurazione completa e la possibilità di lasciare la macchina in un posto diverso rispetto al luogo di ritiro. Per Zante abbiamo deciso di noleggiare un auto visto che, nonostante l’azienda sia la stessa che gestisce i trasporti a Santorini (Ktel), sull’isola il servizio non è così efficiente ed, inoltre, non tutte le località più famose sono servite dai mezzi.

Per queste due notti soggiorneremo nel paese di Tsilivi, a 15 minuti d’auto da Zante Città, presso il Calinica Hotel, bellissima struttura con piscina, camere gigantesche e colazione abbondantissima. Per cena la nostra idea iniziale era quella di spostarci verso Keri, un villaggio dal cui faro si può ammirare il tramonto più scenografico dell’isola, ma, il parcheggio piccolissimo e pieno di macchine, nonché la coda interminabile al bar (sostanzialmente puoi entrare a vedere il tramonto solo pagando qualche consumazione, rincarata sul prezzo ideale) ci spingono a tornare indietro e sulla strada verso casa ci imbattiamo nella Dennis Taverna, un locale di cucina tipica dove il cibo è buono anche se il servizio, specie con tante persone a tavola, è molto lento: insomma una cena senza infamia e senza lode.

GIORNO 7

Zante è famosa per due motivi: la Spiaggia del Relitto e la poesia a lei dedicata del figlio più famoso (per noi italiani) dell’isola, ovvero Ugo Foscolo.

La Spiaggia del Relitto è così chiamata per via dei resti di una nave da carico che è “naufragata” negli anni 60 e staziona proprio in mezzo alla baia, adagiata sulla spiaggia, circondata da rilievi che si gettano a capofitto nel mare, tanto sono imponenti; essa è raggiungibile solo via mare e, per soddisfare le esigenze visive di ogni turista, è stato creato sulla sommità del promontorio un punto panoramico, raggiungibile attraverso un sentiero. Per arrivare all’inizio del sentiero, bisogna percorrere contromano (la strada sarebbe teoricamente a senso unico, ma finchè il parcheggio non sarà pieno nessuno ne controlla gli accessi) l’unica strada che vi arriva. Raccomando di prestare attenzione ai pullman, che, inspiegabilmente, vista la strada vietata, vengono fatti scendere in retromarcia per curve tortuose e strette sino al parcheggio!! Le foto dall’alto sono comunque una cosa stupenda e appagante, tanto che il panorama è diventato la foto di copertina della guida Lonely Planet “Isole della Grecia”.

Vi ricordate quando prima vi avevo anticipato che la scottatura presa alla Black Beach ci avrebbe influenzato la vacanza? Ecco, dopo il caldo insopportabile di Atene, a Zante siamo stati costretti a cercare spiagge con un minimo d’ombra per non ustionarci ulteriormente; purtroppo le spiagge di Zante, salvo poche eccezioni, sono tutte piccole calette prese d’assalto sin dalle prime ore della giornata e, quindi, il nostro tour delle spiagge diventa una sorta di via crucis in cui fermare la macchina, scendere in spiaggia, fare un bagno o qualche foto e poi passare alla spiaggia successiva. Le più belle della costa nord-orientale sono comunque Makris Gialos e Xiga.

Verso sera scendiamo verso Zante Città, una volta porto molto importante per la Repubblica di Venezia, oggi attrattiva per turisti grazie al lungomare pieno di vita e di ristorantini molto carini e alla buona ed è proprio in uno di questi, Spartakos, che ceniamo a base di pesce fresco spendendo davvero poco. Inoltre, essendo l’isola affacciata anche all’Italia, molte persone parlano un fluente italiano rendendo molto più facile la comunicazione. Per concludere la serata decidiamo di fare una partita al minigolf di Tsilivi; il paese dove abbiamo soggiornato si può considerare il luogo dove c’è la movida più accattivante per famiglie e ragazzi giovani, grazie ai numerosi luna park e locali che offre.

GIORNO 8

L’ultimo giorno della nostra vacanza è dedicato alle spiagge della costa sud-orientale, che, a differenza di quelle del nord, sono sabbiose. Per i motivi spiegati prima il nostro sarà ancora una volta un tour hop-on-hop-off e toccherà Gerakas Beach, spiaggia famosa per essere inaccessibile dal tramonto a dopo l’alba perché sede di alcuni nidi della tartaruga caretta caretta, specie protetta che viene qui a deporre le uova, e Banana Beach, la più grande e attrezzata dell’intera isola.

Come ultimo panorama, ci siamo lasciati la splendida vista che si ha della città di Zante dalla collina di Bochali, che la domina dall’alto, dove dall’ombra di una bella chiesetta ci riposiamo ammirando la bellezza di questo posto.

Purtroppo l’ora di lasciare la macchina in aeroporto scocca e così alle 21:30 ci imbarchiamo sul volo Ryanair che ci riporterà a casa in due ore.

CONCLUSIONI

Sicuramente questo viaggio è stato molto bello, anche se ci ha lasciato sensazioni opposte, che vanno dalla meravigliosa luce rossa del tramonto sulle case di Santorini, alla sorpresa di trovarsi dalla montagna al mare in un batter d’occhio di Zante, dalla bellezza dell’Atene antica in tutto il suo splendore alla sensazione di degrado che la stessa città ci ha lasciato. Ovviamente la Grecia non è solo questi posti e, ogni isola, ogni spiaggia darà sensazioni diverse al visitatore; noi abbiamo cercato di assaporarne appieno, attraverso un itinerario fuori dai soliti schemi, la diversità tra i vari territori che la compongono, lasciando quindi ai lettori di questo diario di viaggio la scelta di quale parte della Grecia vorrà visitare.



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