Un bellissimo viaggio tra dune, lagune, fiumi, laghi, spiagge e oceano
Sabato 22 giugno, altra super escursione con dune buggy lato ovest di Jerico, transitando lungo chilometri di spiagge affacciate sull’oceano, surreale il passaggio sotto antichi alberi secchi con enormi radici che emergono dalla sabbia fino a due o più metri, questi si incontrano dopo aver attraversato un fiume caricando il dune buggy sopra una zattera di legno. Dopo ancora aver percorso paesaggi mozzafiato, l’autista si è fermato vicino a una specie di teleferica posta in cima a una duna e scende verso una piccola laguna, è dotata di un seggiolino su cui ci si siede, dopo di che viene liberato il seggiolino e con una velocità abbastanza alta si inizia la discesa verso la laguna, a pochi metri dall’arrivo il seggiolino viene bruscamente bloccato quindi la persona seduta viene catapultata dentro le acque della laguna, noi l’abbiamo provata tutti quanti, molto emozionante e con una piccola dose di adrenalina. Arrivati verso mezzogiorno in un altra laguna fornita di tipici e semplici ristoranti, abbiamo consumato delle freschissime ostriche e dell’ottimo pesce accompagnato da gamberi. Finita l’abbuffata ritorno alla pousada, poi una eccellente caipirina ai carrettini in fondo alla strada principale di Jeri, cena di prestigiosa carne presso il ristorante Na Casa Dela sempre nella strada principale.
Domenica 23 giugno, come da programma questo giorno doveva essere dedicato al completo relax, ma forse per l’ambiente, il rapporto con le persone, la distensione totale, tutti quanti in pochi giorni abbiamo recuperato le forze perse durante l’anno. Essendo noi tutti degli ex wind-surfisti e visto che la spiaggia di Jerico è famosa anche per questo ci è balenata l’idea di fare un revival che a dire il vero un poco rischiosa, ci hanno raccomandato una scuola e noleggio di windsurf, Bob Wind School. Abbiamo noleggiato quattro tavole e sotto l’attenzione del titolare il simpaticissimo Moabi abbiamo veleggiato senza problemi per quasi due ore.
Lunedì 24 giugno, dopo qualche anno di inattività sportiva, come da previsione ci siamo alzati con i muscoli un po’doloranti ma nulla di problematico. Puntualmente alle ore 09 è arrivata la macchina che ci ha portato fino alla città di Tutoia. Il primo tratto di strada si è snodato per quasi un ora su piste di sabbia passando ai piedi di gigantesche dune, poi l’asfalto. Durante il tragitto da Jerico a Tutoia si attraversano tre stati Cera che è stato il nostro punto di partenza, il Piaui ed infine Tutoia che si trova nello stato del Maranhao. All’inizio la strada asfaltata è un disastro piena di grosse buche dovendo zigzagare per evitarle, poi dopo circa un ora la strada è diventata un po’migliore. Siamo arrivati verso le ore 14 presso la posada Jagata. Una bella pousada affacciata sul mare, dotata di piscina e un bellissimo giardino. Le stanze molto ampie, le nostre al primo piano con un grande poggiolo vista mare. Ottimo lo staff gentilissimo, per non parlare del proprietario il sig. Marcos sempre pronto a dare consigli. Abbiamo trascorso li tutto il pomeriggio tra relax e bagni in piscina. Unico neo è che per pranzare o cenare li vicino c’è soltanto un ristorante che però ci siamo trovati molto bene.
Martedì 25 giugno, dopo una mega colazione si è presentato un signore che ci ha accompagnato fino ad un piccolo ma caratteristico porto per imbarcarci e iniziare l’escursione sul rio Parnaiba. Dalle ore 9 e 30 fino un po’ dopo mezzogiorno la navigazione si è snodata tra canali circondati da mangrovie, vecchi relitti di navi tra cui un relitto della seconda guerra mondiale, varie soste su grandi isole, in particolare l’isola Caju, isola grandissima e privata con enormi dune. Dopo di che una sosta prolungata sempre su un isola dove si trova un caratteristico ristorante, abbiamo avuto li la fortuna di trovare delle ostriche speciali, giganti e appena raccolte. Poi il vero pranzo con un grande e squisito pesce cotto alla brace, contornato con gamberi. In quell’oasi di assoluta tranquillità ascoltando lo scorrere delle pacifiche acque del grande fiume e dondolandoci sulle amache a disposizione, ci siamo fermati per più di due ore. Come previsto ora ci aspettava la parte più attesa dell’escursione, quella di vedere gli ibis rossi tornare ai loro nidi. Partiti dal ristorante e gironzolato con la barca per un paio di ore, circumnavigando piccole e grandi isole che si trovano durante la rotta per raggiungere il “dormitorio dei guaras” come li chiamano loro ma sono gli ibis rossi. Arrivati che il sole era ancora abbastanza alto, il barcaiolo ha spento i motori e gettato l’ancora di fronte a una piccola isola con grandi alberi. Dopo una decina di minuti è iniziato uno spettacolo che ricorderemo per tutta la vita, a grandi flotte hanno iniziato a arrivare e sempre più numerosi centinaia e centinaia di trampolieri occupando i rami degli alberi che dal colore verde dopo pochi minuti il colore si è trasformato in colore rosso inferno, il verde appena si intravedeva sembravano alberi di peperoncino rosso. Finito lo spettacolo ancora prima del tramonto il barcaiolo è ripartito facendo rotta per il porto di Tutoia, durante la navigazione ci è stato possibile ammirare il tramonto dall’oceano, quindi all’arrivo era già buio, ad aspettarci sempre il solito signore che con la macchina ci ha accompagnato in posada. Appena arrivati il gentilissimo proprietario si è offerto di accompagnarci con la macchina in centro di Tutoia per la cena in un po’ caotico ma buon ristorante e ci ha anche organizzato un taxi molto economico per il ritorno in posada. Giornata e serata stupende, indimenticabili. Un consiglio per questa escursione raccomando creme a alta protezione.
Mercoledì 26 giugno, il programma di viaggio prevedeva il trasferimento alla spiaggia di Cabure, una lingua di sabbia che divide l’oceano con la foce del rio Preguiza e proprio a Cabure le acque dolci e salate si incontrano. Come informati precedentemente dal sig. Gianni l’orario di partenza veniva informato in loco, perché questo è soggetto al flusso della marea di quel giorno. Durante la prima colazione siamo stati informati che la partenza era per le ore undici, quindi con tutta calma abbiamo avuto il tempo di prepararci. Come fin’ora la puntualità non è mancata è arrivato il fuoristrada che ci ha portato a Cabure previa una breve sosta a Rio Novo una carina cittadina tipica brasiliana. Ripresa la marcia dopo un tragitto lungo la spiaggia siamo arrivati a Cabure in un ristorante dove per le due del pomeriggio era l’ appuntamento con il barcaiolo che ci portava a Barrerinas. Ore 13 il barcaiolo è arrivato con un ora di anticipo abbiamo lasciato quella caratteristica spiaggia e siamo partiti per Barrerinas. Percorso un tratto di fiume, dopo breve tempo l’ attracco è stato a Mandacarù però non è stato possibile salire in cima al faro che si trovava chiuso per restauro, abbiamo dovuto accontentarci di vederlo dall’esterno, ma nulla di grave il luogo è molto suggestivo con i suoi piccoli negozietti e piccoli bar improvvisati. Ripresa la navigazione la barca ha raggiunto Vassoras un piccolo villaggio dove a farla da padrone sono le molte scimmiette che vivono libere, ci è stato raccomandato di non lasciare oggetti incustoditi, tipo portafogli, macchine fotografiche, cellulari, in quanto loro attratte dalla curiosità possono appropriarsene. Per pochi soldi si possono comperare delle banane per dare alle scimmie. La sosta è stata di circa mezz’ora, dopo di che con un altra mezzora siamo arrivati al porto di Barrerinas dove ad aspettarci c’era una macchina che ci ha accompagnati alla posada D’Areia.
Giovedì 27 giugno, finalmente è arrivato il giorno che era lo scopo del nostro viaggio visitare il parco dei grandi Lencois Maranhese. La partenza era prevista dalla pousada nel primo pomeriggio, puntualmente è arrivato il fuoristrada con altri visitanti a bordo. Per arrivare al parco si è reso necessario attraversare il rio Preguica mettendo il fuoristrada su di una zattera spinta da un piccolo motore. Arrivati sull’altra sponda il mezzo è ripartito percorrendo per circa un ora strade sterrate, piste di sabbia e piccoli rii. Arrivati all’inizio del parco si è lasciato il fuoristrada per poi proseguire a piedi per circa mezzora fino ad arrivare alle paradisiache lagune con acque limpide, tiepide e cristalline dove sono d’obbligo dei fantastici bagni. Una cosa strana è la sabbia che nonostante rimanga tutto il giorno sotto un solo caldissimo non scotta si può camminare tranquillamente a piedi scalzi. Ripartenza per la pousada dopo aver visto paesaggi mozzafiato e un bellissimo tramonto.
Venerdì 28 giugno, in programma l’escursione alla laguna Bonita, più o meno l’organizzazione è stata simile a quella del giorno prima partenza primo pomeriggio e ritorno dopo il tramonto. Ne è valsa veramente la pena.
Sabato 29 giugno, oggi il programma prevedeva il trasferimento a Santo Amaro e l’escursione alla lagoa Gaivota. Partiti alle ore 8 con una macchina normale cioè non fuoristrada abbiamo viaggiato per circa due ore alla volta di una località dal nome un po’ macabro: Sangue. Li ad aspettarci c’era un fuoristrada poi velocemente c’è stato lo scambio di mezzi e subito la ripartenza alla volta di Santo Amaro. Il tragitto tra Sangue e Santo Amaro è veramente un’avventura, un percorso di più di due ore percorse su piste di sabbia, di terra e guadi di fiumiciattoli. Arrivati a Santo Amaro all’incirca a mezzogiorno l’autista ci ha portati direttamente alla posada prenotata, la posada Rancio da Duna, una pousada semplice però molto accogliente, dotata anche di un discreto ristorante. Ora si doveva soltanto aspettare le ore tre del pomeriggio per iniziare l’escursione alla lagoa Gaivota. Ore quindici in punto è arrivato il nostro autista, cosi si è iniziata l’escursione. Dopo una ventina di minuti di percorso il nostro fuoristrada si è fermato e quindi abbiamo proseguito a piedi verso la lagoa. La nostra guida ci ha spiegato che quella è tra le lagoa più grandi del parco e difficilmente si asciuga anche in periodi di scarse piogge. Circondata da alte dune è il luogo ideale per assistere a un romanticissimo tramonto. La laguna era stracolma di tiepida acqua, così che è stata una bella opportunità per noi di approfittare per bagnarci in quelle splendide e trasparenti acque. Era giunta l’ora del tramonto, saliti sopra una vicina duna, in estasi lo abbiamo goduto nel più assoluto silenzio con un’emozione unica. Poi il ritorno a Santo Amaro.
Domenica 30 giugno, molto entusiasti, soddisfatti ,euforici per le meraviglie della natura viste, al mattino dopo una frugale colazione siamo partiti alla volta del villaggio di Betania che lo abbiamo raggiunto in meno di mezzora. Il percorso si snoda lungo le sponde del rio Allegre circondato da alberi da frutto, il famoso cajù, dune altissime e piste sabbiose, fino a raggiungere il lago Betania. Sosta e bagni per poi tornare a Santo Amaro.
Lunedì 01 luglio, la nostra bellissima vacanza stava volgendo al termine, ancora due giorni e poi ritorno alla triste routine quotidiana. Nel pomeriggio ritorno al villaggio di Sangue e dopo aver incontrato la coincidenza con un minibus proseguimento per Sao Luis direttamente alla posada prenotata
Martedì 02 luglio, alle ore 12 il decollo per Fortaleza e arrivo in hotel verso le ore 14. Al pomeriggio e sera passeggiate sul lungomare, a Fortaleza non vale la pena di fermarsi se non come noi soltanto per aspettare il giorno della partenza.
Mercoledì 03 luglio, ultimo giorno del nostro soggiorno brasiliano e nel pomeriggio partenza per Recife, Francoforte, infine Milano.
Vacanza splendida, organizzazione perfetta, soprattutto per la puntualità e ospitalità Non so se è consentito, ma vorrei dare dei suggerimenti : Per l’organizzazione il Sig. Gianni. Raccomando hotel Luxerios a Fortaleza, pousada Jagata di Tutoia, uguale dicasi per la pousada Porta Das Amazonias a Sao Luis, per non citare la pousada pesce d’orou a Jerico con un accoglienza meravigliosa, poi tutti i ristoranti incontrati lungo il cammino, la cordialità del popolo e infine TUTTO QUANTO!!!!!!!
Ciao Brasile ci vediamo ancora!!!!!