Un sogno chiamato Paxos

A passo per le Isole Ionie: Corfù, Paxos, Antipaxos tra mare e relax
Scritto da: Dani_Kiya
un sogno chiamato paxos
Partenza il: 03/08/2019
Ritorno il: 09/08/2019
Viaggiatori: 2
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Paxos: la prima volta alle isole ionie

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È la terza estate che optiamo per la Grecia, ogni anno lasciamo le splendide isole greche con la curiosità e i progetti di visitarne altre. A causa di impegni lavorativi abbiamo prenotato solo a luglio, decisi ad esplorare per la prima volta le isole ionie. Dopo varie ricerche decidiamo che la metà sarà Paxos.

Paxos non è raggiungibile in modo diretto dall’Italia ma bisogna fare scalo a Corfù se si sceglie l’aereo o a Igoumentsa con la nave, che è ben collegata da Ancona, Bari, Brindisi.

Partiamo da Foggia intorno alle 16.00 con un treno InterCity alla volta di Bari, in stazione chiediamo qualche indicazione e in pochi minuti siamo già sul treno a frequenza metropolitana per l’aeroporto. Il volo Bari-Corfù dura appena 50 minuti e senza neanche accorgercene siamo già in Grecia. Anche se arriviamo a Corfù più tosto tardi intorno alle 22.30 in aeroporto vi è molta gente e prendiamo un taxi per l’hotel Atlantis, prenotato per la vicinanza al porto da cui ci imbarcheremo la mattina seguente. Molliamo i trolley in hotel per immergerci nell’atmosfera delle tanto attese vacanze, ma si sa prima il dovere e poi il piacere, quindi prenotiamo i biglietti Corfù-Paxos per la mattina seguente e facciamo un giro al centro. L’architettura, le chiese e i portici della Spianada ne dimostrano il suo passato glorioso, sfiniti ci rilassiamo davanti ad una rossa Corfù Bear e l’immancabile Gyro Pitas.

Gaios la città principale dell’isola di Paxos

Sveglia all’alba per non perdere il primo traghetto per Gaios la città principale dell’isola di Paxos, purtroppo il giorno prima il traghetto veloce si era guastato, il traghetto lento ci ha impiegato due ore al prezzo di 24 euro a testa. La gentilezza e la cortesia del proprietario dell’appartamento e dei suoi genitori ha reso ancora più gradevole il nostro soggiorno a Gaios, Andreas di Ranias Apartments ci ha dato il benvenuto al porto di Gaios e i suoi genitori sono stati sempre attenti e cordiali con noi. Dopo aver lasciato le valigie in appartamento siamo pronti per un giro di perlustrazione. Da buoni italiani non può mancare un buon espresso da Bartolo; dopo aver chiesto varie informazioni capiamo che a Paxos con la nostra patente B non è possibile noleggiare lo scooter, scegliamo un quod e via alla volta della prima spiaggia. Quando arriviamo alla splendida Kaki Lagada l’unica fila di ombrelloni disponibile è già occupata per cui cambiamo programma e ci piantiamo a Monadendri; qui prendendo due bibite l’ombrellone e i lettini sono inclusi. La giornata passa tra un buon libro, sole e mare. L’isola è coperta da fitti oliveti che a volte scendono fino al mare. A differenza della costa orientale dove si trovano numerose, piccole spiagge di ciottoli bianchi, quella occidentale è rocciosa e scoscesa ed è accessibile solo in barca, inoltre la totale assenza di spiagge sabbiose, l’unica eccezione è Mongonissi, ha fatto delle scarpe da scoglio le mie migliori alleate. Al tramonto la passeggiata sul porto di Gaios è indimenticabile, completo relax immersi in un panorama suggestivo, immancabili Gyro Pitas e Mytos ghiacciata, passiamo dal market a prendere frutta e yogurt per la mattina seguente e poi in appartamento.

Spiaggia Kloni Gouli

Altro giorno altra spiaggia scegliamo Kloni Gouli spiaggetta attrezzata anche qui prendendo due bibite l’ombrellone e i lettini sono inclusi, per il pranzo portiamo sempre un po’ di frutta ma non mancano panini/patatine e molto altro nei lidi in spiaggia. Oggi anticipiamo il nostro rientro a casa, così alle 19.30 siamo già al bar Erimitis per l’aperitivo e per godere di un tramonto spettacolare. Per la cena scegliamo sempre piatti greci, dopo aver fatto indigestione di pita e patatine fritte stasera è la volta di un’ottima moussaka e zuchini ball il mio ragazzo sceglie lo stufato di carne accompagnato da riso bianco e verdure grigliate, ottimo vino rosso della casa su una terrazza sul mare.. ci concediamo una fantastica cena al ristorante Genesis. Il terzo giorno siamo più in forma girovaghiamo per le spiagge non attrezzate e sicuramente più esclusive e tranquille, Levrechio è un vero incanto, acqua cristallina e pace assoluta, facciamo un salto a Mongonissi, ma non ci convince, quindi passiamo il resto della giornata ad Avlaki, non ci facciamo scoraggiare dalla strada sterrata e ne vale la pena, su questa spiaggetta eravamo in tutto 20 persone. Passiamo il tardo pomeriggio girovagando in quod per l’isola, la piccola Venezia mi è rimasta nel cuore, Longos e Lakka due villaggi caratteristici. Per la cena avevo proprio prenotato a Longos, arriviamo abbastanza presto alle 19.30 per goderci la cena con vista sul porto. Torniamo a Gaios per perderci nei vicoli della cittadina e godere ancora una sera dell’eleganza dell’intera isola.

Questa volta abbiamo deciso di muoverci in quod rinunciando alle gite in barca, ma come nelle altre isole greche, anche a Paxos ce ne sono per tutti i gusti. Gli ultimi due giorni lasciamo il quod e ci dedichiamo alle sabbie dorate e acque verdi di Antipaxos. Già dalle 10 del mattino varie barchette fanno avanti e indietro tra Paxos e Antipaxos al costo di 15 euro a testa andata e ritorno, per il ritorno invece l’ultima corsa in agosto è alle 18. Le spiagge di Antipaxos sono due vikra la prima e voutoumi la seconda, a noi è piaciuta particolarmente voutoumi. Per il ritorno in Italia ho optato invece per la nave da Igoumentsa a Brindisi. Che dire… sto già pensando alla prossima vacanza in Grecia!

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