Due settimane a Tokyo e dintorni
Siamo partiti da Bologna alle 7.30 della mattina. Abbiamo volato con Air France, con scalo a Parigi Charles De Gaulle, volo prenotato circa 4 mesi prima, compresa l’assicurazione Allianz da loro proposta, fortunatamente non utilizzata. La scelta della compagnia aerea si è rivelata azzeccata, gli aerei sono nuovi e ben accessoriati, il personale cortese passa continuamente con vivande: nel volo mattutino fino a Parigi caffè o cioccolato caldo con brioche; nel volo diretto per Tokyo delle 13.30 subito quada bere, poi un menù già impostato su fuso orario orientale, con cena a base di pollo o maiale, purè e dolce, in seguito un gelato, altro succo, infine la colazione. Unico neo lo scalo all’andata di 4 ore, passate ad annoiarci in aeroporto e addirittura di dieci ore al ritorno, sfruttate per un giro a Parigi, di cui dirò poi.
GIORNO 2 – 5 luglio
Arrivo a Narita alle 8.25 della mattina del giorno seguente, dopo un volo lungo e con 7 ore di fuso orario. Dopo un controllo rapido con impronte e foto, non fatto ai minori di 16 anni, ci dirigiamo al terminal 1 nord, per ritirare all’Ufficio postale del 4° piano il router per il wifi portatile, prenotato online qualche giorno prima: procedura rapida, poca fila e veloce.
Soggiorneremo per 12 notte all’hotel Tobu Levant a Kinshicho, prenotato in offerta a febbraio su Booking.com, quindi ci dirigiamo all’esterno per prendere il Limousine Bus alla fermata n. 2, servizio di autobus che serve i principali hotel e stazioni, anche questo prenotato online in precedenza. Ho trovato questa soluzione comodissima, dopo quasi 2 ore si viene lasciati esattamente all’ingresso dell’albergo, senza preoccuparsi di orientarsi appena arrivati e con le valige.
Il Tobu Levant si è rivelato una scelta perfetta: camera superior con vista sullo SkyTree davvero impareggiabile, letto matrimoniale king, un quattro stelle molto confortevole e con personale che parla inglese.
La camera viene data solo dalle ore 14 quindi facciamo il check-in, lasciamo i bagagli in custodia (al ritorno ce li ritroveremo già in camera) ed usciamo. Il quartiere di Kinshicho, pur essendo periferico, è davvero molto servito, ci sono tanti posti per mangiare, diversi supermercati (Family Mart, Lawson e Seven Eleven proprio di fronte) e un grande centro commerciale di dieci piani subito accanto, l’ArcaKit. Consumiamo il nostro primo pranzo in un Kaiten sushi di fronte all’hotel, ristoranti di sushi con il nastro trasportatore, in cui torneremo spesso nei giorni seguenti, per la qualità del cibo ed i prezzi convenienti; in Giappone non ci sono gli AYCE come in Italia, si accumulano piattini colorati, ad ogni colore corrisponde un prezzo diverso e alla fine si paga ciò che si è consumato. Non si paga il coperto e le bevande, come acqua e tè, sono gratuite, vengono servite da brocche.
Ci rechiamo alla stazione della metropolitana, linea viola Hanzomon e con la carta Suica ci dirigiamo a Shibuya, mezz’ora circa di viaggio diretto. Classica foto con la statua del cane Hachiko che si trova a sinistra dell’incrocio, poi da Starbucks per un bel timelapse del famoso attraversamento pedonale. Camminiamo per circa 500 metri e ci rechiamo nel centro commerciale Hikarie, per vedere l’incrocio da un altro punto di vista, l’11 piano con la Sky Hall, ma si è troppo in alto e non rende. Invece nei piani bassi scopriamo una fantastica zona food hall (piano B3 per salato e B2 per i dolci). Da non perdere!
Tornamo in hotel e ceniamo in camera con tonkatsu e spiedini presi al Lawson.
GIORNO 3 – 6 luglio
Colazione in camera con prodotti comprati al Lawson la sera prima, come faremo sempre.
Stamattina ci incontriamo nella hall dell’hotel con la nostra Free guide Noriko, contattata nel sito delle Tokyo free guide, esperienza assolutamente consigliata! Si tratta di persone che si offrono come guida gratuitamente, bisogna solo pagare loro le spese di trasporto, ristoranti e visite. Nel nostro caso abbiamo avuto la fortuna di trovare disponibilità per la lingua italiana! In un fitto scambio di mail nelle settimane precedenti, abbiamo stabilito insieme cosa fare e cosa mangiare. Prendiamo la metropolitana fino a Takeshita Dori, una zona pedonale piena di negozi per giovani; prendiamo uno zucchero filato arcobaleno al Totti Candy Factory e facciamo tante foto. In fondo ci fermiamo al Tokyu Plaza, per fare foto con i tanti specchi lungo le scale mobili e proseguiamo passeggiando per Omotesando. A pranzo proviamo, su mia richiesta, un ristoranto shabu shabu, Yamawarau, dove mangiamo benissimo, intingendo i pezzi di carne nel brodo bollente. Riprendiamo la metro e ci dirigiamo verso Kappabashi Dori perchè nel pomeriggio inizia la festa Tanabata, con mille bancarelle e decorazioni ovunque. Salutata la nostra guida, torniamo in hotel per riposare un po’. Per cena torniamo a Shibuya per provare Genki Sushi, famoso kaiten dove si ordina su tablet ed i piattini ti arrivano su mini shinkansen. Facciamo un po’ di fila, prezzi e qualità nella media.
GIORNO 4 – 7 luglio
Domenica piovosa e freddina, decidiamo di stare al chiuso, quindi ci dirigiamo verso Ikebukuro per andare al centro commerciale Suncity (fermata metro Higashi, che ha un tunnel coperto che porta direttamenteall’ingresso, comodissimo con questa pioggia). Il Suncity è enorme e super affollato. Prima tappa al Pokemon center, imperdibile per i più giovani. Accanto c’è il negozio Sanryo, per gli appassionati di Hello Kitty. Pranzo non giapponese cval fast food Kua Aina, hawaiano, ottimo e simpatici gli arredi, circa 3000 yen in due. Nel pomeriggio visitiamo l’acquario, famoso per l’ultimo piano sul tetto del grattacielo ( biglietto 2200 yen adulti, 1200 ragazzi), carino ma davvero affollato e con i pinguini e le foche in spazi troppo angusti. Ritorno con la metro a Kinshicho e shopping da Uniqlo nell’ArcaKit vicino, poi cena nel solito kaiten e riposo in hotel.
GIORNO 5 – 8 luglio
Giornata dedicata ad Odaiba, isola artificiale nella zona della baia. Con la metro arriviamo a Shimbashi e da lì monorotaia Yurikamome fino Aomi, consiglio di sedersi davanti per fare un bel video fra i palazzi. Prima tappa il Team Lab Borderless, a mio avviso imperdibile, creato dagli stessi del padiglione del Giappone all’Expo di Milano, biglietto acquistato online nel loro sito, si presenta l’e-ticket sul cellulare, non è possibile comprarlo sul posto. Meglio arrivare prima dell’apertura e mettersi in coda, quando siamo usciti all’ora di pranzo la fila era lunghissima.
Pranzo al kaiten Toppi (circa 12 euro a testa) nel centro commerciale Venus Fort, particolare perchè di ambientazione europea, con statue e fontane in stile rinascimentale, e il soffitto con un cielo che cambia luminosità a simulare quello vero. Giro sulla ruota panoramica adiacente, 1000 yen, si può anche saltare. Ci muoviamo per Odaiba con una navetta gratuita (Bay Shuttle) che si prende nella piazzetta dedicata a tutte le fermate degli autobus davanti al Venus Fort- Palette Town.
Con una fermata siamo al Diver City, altro centro commerciale, per fotografarsi col Gundam gigante; lo attraversiamo rapidamente perchè il Gundam è nell’altro ingresso rispetto alla fermata della navetta. Con un’altra fermata siamo ad Aqua City Daiba, ennesimo centro commerciale, per fare la foto alla Statua della Libertà, molto ridotta rispetto all’originale, vicina al molo da cui prendiamo il traghetto per il ritorno; consiglio questa soluzione perché la gita in barca è piacevole, il traghetto estremamente futurista nella linea e in un’ora circa si arriva ad Asakusa. Cena in un ristorante di ramen ottimo ed economico davanti all’albergo, circa 2000 yen in due.
GIORNO 6 – 9 luglio
Metro fino ad Asakusa. Passeggiamo per l’affollata Namikamise Dori, la stradina pedonale che porta al tempio Sensoji, ammirando le numerose bancarelle di souvenir. Il tempio è pienissimo di visitatori, torneremo a vederlo anche illuminato alla sera. Ci dirigiamo verso una galleria commerciale alla ricerca di Kagetsudo, famoso panificio specializzato in melonpan. Prendiamo quello semplice, ancora caldo e molto buono (220 yen). Proviamo anche ad entrare da Maguro Bito, sushi piccolissimo sulla via principale, si sta in piedi davanti al cuoco che prepara direttamente lì davanti: qualità ottima, assaggiamo qualche nigiri, prezzi medio-alti. Ci rechiamo al Centro Turistico di Asakusa, per salire con l’ascensore sulla terrazza panoramica gratuita.
Riprendiamo la metro verso Ueno Station e passeggiamo un po’ per il parco fino allo stagno Shinobazu, dando una rapida occhiata al tempio Bentendo, ma forse la giornata grigia non è delle migliori e non ci entusiasmiamo. Pranziamo su un tavolino con cibo acquistato in un kombini. La nostra meta è lo zoo, per vedere il famoso panda gigante: il luogo non è eccezionale, gabbie piccole ed animali troppo esposti al caldo, monorotaia costosa ed inutile. La fila per il panda è lunga e lo si vede solo per pochi minuti da dietro una teca un po’ distante.
Con la metro Yamamote arriviamo rapidamente ad Akihabara, quartiere dell’elettronica. Entriamo da Yodobashi Camera e al terzo piano acquistiamo un adattatore. L’ultimo piano è dedicato ai ristoranti e ceniamo con yakiniku, carne grigliata direttamente con una piastra tonda al centro del tavolo, 2900 yen, esperienza simpatica. Facciamo un ultimo giro da Super Potato, per un tuffo negli anni ’80, intanto ammiriamo i negozi illuminati e guardiamo le maid girl che cercano clienti. Ritorno a Kinshicho con una sola fermata di metro e spesa al Seven Eleven per la colazione (ottimi i prodotti dolciari freschi, fra cui i dorayaki e daifuru).
GIORNO 7 – 10 luglio
Giornata dedicata alla visita di Kamakura, raggiunta in circa un’ora con il treno della Sobu Line direttamente dalla stazione di Kinshicho, direzione Zushi (916 yen). Scendiamo a Kita Kamakura per incontrarci con Junko, la nostra free guide, trovata on line sul sito delle Kamakura free guide, anche stavolta si parla italiano e dovremo solo provvedere alle spese per il pranzo e i trasporti. Visitiamo per primo il tempio Kenchoji, con il bel giardino zen interno, molto rilassante, per entrare dobbiamo togliere le scarpe, poi andiamo al tempio Tsurugaoka Hachimangu, più grande e pieno di turisti. Passeggiamo per la via principale e pranziamo in un ristorante con il piatto tipico della zona, il shiraku, ciotola di riso e sardine piccolissime crude bollite e fritte, davvero ottimo. Ci spostiamo con l’autobus per vedere il famoso Budda gigante e da lì il tempio Hasedera.
Ritorno a Tokyo nel pomeriggio con il treno (direzione Konagei).
Scendiamo a Shibuya e facciamo una strepitosa merenda al Fruit Parlor, ultimo piano del palazzo del Magnet, scoperto casualmente l’altra sera, ma che si rivelerà essere uno dei nostri posti preferiti, con una vista meravigliosa sull’incrocio e dolci, in particolar modo pancakes, deliziosi, anche se un po’ costosi. Torniamo a Kinshicho e ceniamo al decimo piano del centro commerciale ArcaKit accanto al nostro hotel, tutto dedicato ai ristoranti; proviamo quello specializzato in gyoza e gustiamo ottimi ravioli e ramen, spendendo solo 14 euro in due.
GIORNO 8 – 11 luglio
Giornata grigia e piovosa, con la metro arriviamo a Shinjuku per visitare il Tokyo Metropolitan Building. Scopriamo all’ufficio informazioni che è possibile essere accompagnati in giro da guide volontarie, ci capita una gentilissima signora che parla ottimo inglese. Ci viene fornito un pass visitatori e veniamo accompagnati anche in zone ad ingresso limitato, come la sala dell’assemblea, poi facciamo una foto con le mascotte delle Olimpiadi del prossimo anno. Con l’ascensore saliamo, dopo una rapida fila, al 45° piano alla terrazza panoramica gratuita, purtroppo con il tempo così grigio non si vede il monte Fuji.
Vista la pioggia ci spostiamo in metro da Tochomae a Shinjuku Sanchome ed entriamo ai magazzini Isetan, in particolare sostiamo nel piano interrato con la meravigliosa food court, dove si trovano innumerevoli stand di cibo di ogni tipo e passiamo l’ora seguente ad assaggiare un po’ di tutto, a buon mercato nonostante l’atmosfera chic, ammirando anche il supermercato, dove si vende frutta a prezzi esorbitanti. Usciamo e visitiamo il vicino santuario Hanazono, con alcuni torii rossi, poi cerchiamo il vicino hotel Gracery, per filmare il Godzilla che sporge dal tetto e che allo scoccare di ogni ora produce musica, fumo e laser, una vera giapponesata! Rapidissimo giro dentro l’adiacente Don Quijote, dentro si trova davvero di tutto, ma l’atmosfera è un po’ opprimente, i corridoi sono stretti e zeppi di merce.
Con la metro arriviamo a Roppongi per comprare l’immancabile maglietta all’Hard Rock Cafè. Negozio e ristorante sono vicini ma separati, entrambi più piccoli di altri già visitati in giro per il mondo, comunque ceniamo qui con il solito livello medio di qualità ma anche di prezzo.
GIORNO 9 – 12 luglio
Gita a Kawagoe, cittadina Edo a poco più di mezz’ora da Tokyo, con treno diretto da Ikebukuro. Pranziamo in stazione in un ottimo kaiten sushi e compriamo all’ufficio turistico un pass per gli autobus a 300 yen; in realtà l’utilizzo dei mezzi pubblici si rivela più complesso del previsto. La prima meta è quella più ambita: il tempio Hikawa, coi suoi meravigliosi corridoi di campanelli di vetro tintinnanti, atmosfera da favola! Alla fermata Ichibangai scendiamo per visitare il centro storico (Kurazukuri), dove aspettiamo alle 15 il suono del campanile di legno (Toki no kane). A piedi raggiungiamo la zona dedicata ai negozi di dolciumi tipici (Kashiya Yokocho), curiosiamo e compriamo un pacchetto di caramelle a 250 yen. Ultima tappa il tempio Kita-In poi con il treno torniamo a Tokyo.
GIORNO 10 – 13 luglio
Oggi andiamo a Yokohama, con la Sobu Line verso Zushi (550 yen). Scendiamo a Yokohama Station ma prendiamo la metro per arrivare a Minato Mirai, grande zona commerciale sul mare, dove passeggiamo e pranziamo da asporto da Wako, con ottimi tonkatsu e tempura. Riprendiamo la metro (fermata Motomachi – Chukagai) per fare un giro a Chinatown, ma poco dopo inizia a piovere. Torniamo in hotel per riposare. Alla sera andiamo alla Tokyo Tower, torre panoramica che imita la torre Eiffel di Parigi, ma illuminata di rosso (900 yen adulti, 400 yen ragazzi). Dopo una fila rapidissima entriamo e godiamo anche della Milky Way Illumination, effetti speciali ispirati alla Via Lattea, all’interno della terrazza panoramica.
GIORNO 11 – 14 luglio
Piove tanto e decidiamo di visitare il museo Edo, carino ma un po’ noioso. Arriviamo poi alla Tokyo Station, con il suo stile occidentale sembra di essere a Londra. Facciamo una merenda al Mary’s Cafè poi ci allunghiamo a piedi verso il Tokyo International Forum, struttura congressuale a forma di nave, tutta acciaio e cristallo, in una zona di avveniristici grattacieli. Con la metro raggiungiamo il Meiji-Jungo, tempio cittadino in mezzo ad una fitta vegetazione, nel quale abbiamo la fortuna di assistere al passaggio del corteo di un matrimonio shintoista. Alla sera torniamo ad Asakusa per visitare di nuovo il tempio Sensoji illuminato: ne vale davvero la pena! Ceniamo in zona, gustando sashimi e okonomiyaki.
GIORNO 12 – 15 luglio
Visita alla meravigliosa Nikko, cittadina di montagna, a circa 2 ore da Tokyo, patrimonio Unesco con templi magnifici. Partiamo da Asakusa, dove all’Ufficio del Turismo acquistiamo i pass dei treni e bus; l’impiegata parla inglese e riusciamo a prenotare andata e ritorno ad orario fisso del treno Revaty, mentre a Nikko potremo utilizzare gli autobus dell’Heritage World (4850 yen). La zona dei templi è strepitosa, seppure affollata. Da non perdere il bassorilievo ligneo con le tre scimmiette nel tempio Toshogu. Allontanandoci dalla zona dei templi pranziamo in un locale un po’ defilato su futon e tavolini bassi, a base di yuba, soia fermentata, caratteristica ma non buonissima. Arriviamo alla Villa Imperiale Tamozawa, poco conosciuta ma che consigliamo assolutamente: all’interno si passeggia scalzi e il giardino è magnifico. Ritorniamo a piedi verso la stazione, fermandoci per una merenda in un caffè in stile occidentale, The Standard Bakery, per ottimi pancakes. Il treno ci riporta ad Asakusa. Cena nel solito kaiten sushi davanti all’hotel.
GIORNO 13 – 16 luglio
Ultimo giorno a Tokyo, facciamo il check-out ma lasciamo le valige e decidiamo di vedere Ginza, il quartiere delle grandi firme e del lusso. Entriamo da Tiffany, Apple e curiosiamo in giro. Pranzo take away da Wako, anche se non è facile trovare un posto per consumare, ai giapponesi non piace vedere le persone mangiare per strada e non ci sono bidone nei quali gettare l’immondizia. Torniamo in hotel per recuperare i bagagli ed aspettiamo il nostro limousine bus, prenotato precedentemente al desk apposito, che ci porta all’aeroporto di Haneda, più vicino. Partiamo alle dieci di sera, direzione Parigi.
GIORNO 14 in volo – GIORNO 15 – 18 luglio
Atterriamo a Parigi alle 5.30 della mattina. Avremo uno scalo lungo, perché il volo per Bologna partirà nel pomeriggio alle 15,30, quindi decidiamo di prendere l’autobus che ci porterà alla torre Eiffel. La compagnia si chiama Le Bus Direct, linea 2, la fermata in aeroporto è nelle pensiline esterne al terminal, zona 2E e 2F, la fermata della torre Eiffel è in Avenue de Suffren, proprio vicinissima. Il biglietto costa 31 euro andata e ritorno e in meno di un’ora si è a destinazione. Facciamo colazione in una boulangerie, dove compriamo anche ottime baguette farcite con cui pranzeremo, poi ci dedichiamo a fare tante foto alla torre e girarci intorno. Ci riposiamo vicino alla Senna e decidiamo di ripartire. In aeroporto attendiamo il nostro volo e poco dopo la partenza siamo a Bologna. Si conclude così il nostro bellissimo viaggio in Giappone!