Zingarata solitaria in Croazia

8 giorni in auto da solo alla scoperta delle bellezze naturali del paese, dopo un breve salto nel Nord-Est italiano
Scritto da: jaguar89
zingarata solitaria in croazia
Partenza il: 13/06/2018
Ritorno il: 20/06/2018
Viaggiatori: 1
Spesa: 1000 €
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Dopo diversi viaggi con ritmi serrati e programmazioni certosine, avevo voglia di una settimana senza orari, con la massima libertà e la voglia di ricaricare un po’ le pile. è nata così l’idea di un viaggio in macchina in Croazia, da solo, con l’unico obiettivo di raggiungere Dubrovnik, considerata tra le città più belle d’Europa, e di godermi le bellezze naturali di un paese in grado di regalare tanto a chi lo visita.

Mercoledì 13 Giugno – viaggio Livorno – Padova Partenza all’uscita da lavoro verso le 17:30 e arrivo a Padova per le 20:50 circa, a causa di un po’ di traffico incontrato per strada. Ho prenotato con AirBnb e scopro che i padroni di casa sono una coppia di vegani un po’ troppo bohemièn per i miei gusti (nel senso che l’essere alternativi sconfinava a volte con un grado di pulizia rivedibile…). Tra le regole della casa c’è di non poter mangiare carne tra le mura domestiche. Esco per mangiare qualcosa in zona e finisco all’Osteria Fuori Porta, che scopro dopo poco essere un ristorante biologico! Onestamente non mangio male, ma il piatto orientale con sushi e ramen è molto distante dal ricordo che ho dei piatti mangiati lo scorso anno in Giappone. Spesa ragionevole (20€).

Giovedì 14 Giugno – Padova e Trieste Primo giorno di vacanza dedicato a due città italiane che non ho mai visitato accuratamente. Dopo una buona colazione fatta con pane e marmellata fatta in casa, saluto i miei host e mi dirigo verso la Cappella degli Scrovegni, principale motivo della mia visita in città grazie ai suoi affreschi di Giotto. La cappella è un tripudio di colori e dispiace che l’accesso sia limitato a 15 minuti per gruppo di visitatori, con lo scopo di preservare gli affreschi stessi. Il museo presente in loco è invece, almeno per me, di scarso interesse. Decido di fare un giro per la città passando per il Duomo e piazza delle Erbe, con il bel Palazzo della Ragione davanti al mercato della verdura. Mi dirigo infine verso Sant’Antonio, davanti al quale fa mostra di sé il Monumento al Gattamelata di Donatello. Prendo quindi il tram per recuperare l’auto e dirigermi verso Trieste, mia successiva meta, dove arrivo verso le 14 dopo circa 2 ore. Anche qui pernotto con AirBnb e stavolta la signora che mi ospita, in posizione molto centrale, mi fa subito simpatia, dandomi anche delle utili indicazioni su come girare la città. Mi fermo per pranzo presso Zenzero e Cannella un bar-bistrot dove mangio un ottimo guazzetto di arselle con basilico e verdure: davvero buono. La mia esplorazione della città comincia quindi dall’alto, ovvero dal castello di San Giusto che sorge sulla sommità di un colle. Entro per fare il giro delle mura, che offre una bella vista sulla città. Subito all’esterno del castello sorge anche la Cattedrale di San Giusto: nella sua semplicità mi piace molto. Scendendo dal colle passo dall’Arco di San Riccardo e dal Teatro Romano per arrivare dunque a Piazza Unità d’Italia, che dà sul mare e ritengo sia una delle piazze più belle del nostro Paese. Qui emerge tutta l'”anima” della città, con la severità dei palazzi mitteleuropei addolcita dalla magnifica luce triestina e dai riflessi del mare, con l’onnipresente vento a fischiare nelle orecchie del passante. Trovo questa piazza bellissima. Decido quindi di farmi la passeggiata di tutto il lungomare per arrivare al faro, citato in diverse poesie di Saba. Mi godo il tramonto prendendo una birra sul lungomare e mi dirigo quindi per cena a “Alla Scaletta”, trattoria tipica dove prendo sardoni in savour e pasta alle alici: buon prezzo ma mi aspettavo di più. Con una bella passeggiata torno dunque al B&B per la notte.

Venerdì 15 Giugno – Trieste, Rovigno, Capo Kamenjak, Pola Colazione presso il B&B con yogurt, cereali e succo. Mi dirigo quindi al castello di Miramare, circa 7 km a nord di Trieste. Bellissima la posizione, da cui si gode di un bel panorama: è uno dei simboli della città Mi dirigo quindi in auto verso Rovigno attraversando per un breve tratto la Slovenia, dove è necessario acquistare la vignetta autostradale. Parcheggiare, nonostante ancora non sia alta stagione, è una vera impresa perché la cittadina è piccola e (fortunatamente) quasi interamente pedonale. Le viuzze sono colorate e estremamente piacevoli e mi godo un enorme gelato come pranzo (ben 36KN, circa 5€!!!). Dal porto salgo fino alla Chiesa di Santa Eufemia, che domina la Città Vecchia con bella visuale, soprattutto dall’alto campanile. Continuo a passeggiare nella soleggiata cittadina, con diversi turisti che fanno il bagno: particolarmente belli gli scorci che si apprezzano dalla via Grisia. L’Arco dei Balbi è invece parzialmente coperto perché in ristrutturazione. Soddisfatto mi avvio verso la macchina. Considerate 2-3 ore per la visita della cittadina. Con l’auto mi dirigo quindi, superando Pola, a Capo Kamenjak, un bellissimo e selvaggio promontorio con tantissime spiaggette. L’ingresso con l’auto costa ben 80KN, ma il paesaggio (e l’acqua!) meritano davvero. Mi godo in tranquillità diversi scorci, facendo 3 bagni in altrettante calette, tutte molto belle. Non è facile orientarsi all’interno del promontorio o dirigersi a una spiaggia specifica e quindi io mi sono fatto guidare dall’istinto, immergendomi da prima in una cala composta da un mix di spiaggia e scogli, arrivando poi su un’alta scogliera e concludendo infine la mia giornata con un ultimo bagno in una spiaggia di ciottoli. Soddisfatto, a orario di cena mi avvio verso Pola dove ho prenotato il giorno prima un appartamento per la notte, sempre con AirBnb: la padrona di casa, che abita altrove, parla molto bene l’italiano e l’appartamento è molto grande e a non più di 200m dall’anfiteatro romano. Soddisfatto, dopo una doccia rigenerante, mi dirigo in città per cena ma, dato il tardo orario, ho difficoltà a trovare qualcosa di aperto. Finisco al Bistrot Alighieri dove mangio degli spaghetti alle vongole e un tris di mare formato da un filetto di pesce, un calamaro e non ricordo cos’altro: la qualità non era male, ma il prezzo è risultato essere piuttosto esoso.

Sabato 16 Giugno – Pola, Spalato Mi alzo di buon’ora ma è Sabato e la cittadina sembra piuttosto sonnacchiosa. Prendo espresso e brioche a un bar e poi un dolce tipico alle mele in una panetteria. Pola si gira comodamente a piedi: l’anfiteatro si vede bene anche dall’esterno. Vado poi verso il centro per vedere la cattedrale, l’arco di trionfo dei Sergi, il tempio di Augusto e un introvabile pavimento a mosaico romano, di cui nessuno sembra essere a conoscenza. La cittadina non è brutta ma è certamente meno caratteristica di Rovigno. Decido quindi di mettermi in macchina per continuare la discesa verso sud, direzione Spalato, dove intanto prenoto un piccolo appartamento che stavolta trovo su Booking. Dopo circa 5 ore, in buona parte su autostrade di nuova costruzione, sono a destinazione. Il proprietario, che mi aspetta guardando la partita dei mondiali, è cortese e mi indica la direzione per le spiagge e il centro, entrambi molto vicini. Per le 17 sono di nuovo fuori, dopo aver fatto una piccola spesa per la colazione del giorno seguente. L’attrazione principale della città è il Palazzo di Diocleziano: questo è un imponente complesso formato da edifici, viuzze e negozi. Visito la Cattedrale di San Doimo (dove salgo al campanile), il Peristilio, il Vestibolo e le diverse porte, immergendomi in questo splendido complesso risalente (al netto di ovvie trasformazioni) a quasi due millenni fa. Dopo un paio d’ore decido di dirigermi sul lungomare dove faccio una lunga passeggiata al tramonto, in attesa dell’ora di cena. Vado a mangiare alla Kanoba Matejuska, consigliata dalla Lonely Planet, dove mangio un carpaccio di pesce (ottimo) e un riso nero (buono) per 240 KN. Dopo cena ne approfitto per vedere in piazza parte della partita dei mondiali della Croazia: inutile dire che a partire dal pomeriggio tutti i croati erano in giro con la maglia a scacchi, con un sentimento patriottico piuttosto diverso da quello nostrano. In complesso la città vecchia di Spalato non è male, con il palazzo di Diocleziano che è una perla davvero notevole, mentre la Spalato moderna è piuttosto bruttina.

Domenica 17 Giugno – Dubrovnik, arrivo all’isola di Mljet Sveglia presto e colazione con le cose acquistate al supermercato per partire alla volta di Dubrovnik. Si deve attraversare un piccolo tratto di Bosnia e gli ultimi 80km sono ancora senza autostrada, quindi lo spostamento è piuttosto lento. Alle 11:30 sono finalmente a Dubrovnik, ma prima delle 12 non riesco a trovare parcheggio (quelli in centro costano anche 6€ l’ora!!!). Dubrovnik, all’estremità meridionale della Croazia, è una perla incastonata tra possenti mura, che è giustamente annoverata tra le città più belle d’Europa. Inizio con il giro della città Vecchia, con le sue strade lastricate in marmo: belli il palazzo del Rettore, la Cattedrale, Piazza Luza con il Palazzo Sponza e la Chiesa di San Biagio, il monastero Francescano e la fontana d’Onofrio. Nessuna di questi punti d’interesse è imperdibile, ma lo è nel complesso la cittadina, circondata dalle sue splendide mura e in posizione incredibile. Mangio un gelato per pranzo e inizio il giro delle mura, che costa ben 150KN ma si rivela davvero imperdibile. Completando l’anello murario è possibile godere di panorami splendidi sia sulla città vecchia con i suoi tetti rossi che sul mare e i dintorni della città. Mi do quindi l’obiettivo di fare qualche foto panoramica della città circondata dalla propria cinta muraria, cominciando dal Forte di Lovrjenac, che offre una bella vista nonostante io decida di non visitarlo all’interno. Faccio poi una passeggiata risalendo parte della collina alle spalle della città per cercare qualche bella inquadratura, ma rimango soddisfatto solo in parte. Prima di lasciare Dubrovnik per dirigermi a prendere il traghetto per l’isola di Mljet decido di dare un’occhiata anche dal punto panoramico a cui arriva la funivia. Leggendo tra le righe della guida scopro che si può arrivare al punto panoramico anche in macchina, risparmiando i quasi 20€ di biglietto: la strada è stretta e a forte pendenza, ma nulla di infattibile. La vista spazia su tutta la baia di Dubrovnik e offre cartoline bellissime della città circondata dalle sue bellissime mura. Tornato alla macchina mi dirigo verso Prapratno (circa 1 ora a nord) da dove parte il traghetto per l’isola di Mljet (40 minuti, 168KN con l’auto) che arriva a Sobra. Da qui mi dirigo a Babino Polje, situata al centro dell’isola, dove ho prenotato un appartamento per due giorni di relax. Per cena decido di andare a Okuklje alla Kanoba Maran, che rimane aperta solo per me, dato che sono quasi le 22: il navigatore mi fa sbagliare più volte strada ma sono ricompensato con una soup di pesce e un branzino alla griglia (ottimo!) con patate. Spendo 255KN, circa 34€, rimanendo molto soddisfatto.

Lunedì 18 Giugno – Isola di Mljet Inizia la mia due giorni dedicata al relax al mare. L’isola è davvero bella e molto tranquilla, non essendo ancora pieno periodo turistico. Faccio la spesa al minimarket comprando il necessario per due colazioni e due pranzi. Oggi decido di andare innanzitutto alla Cava di Ulisse, una bellissima insenatura rocciosa con grotta raggiungibile dopo circa 20 minuti a piedi. L’acqua è piuttosto calda e faccio un po’ di snorkeling con l’attrezzatura che mi sono portato da casa. Verso l’ora di pranzo mi trasferisco alla Saplunara Beach, la spiaggia più grande dell’isola, dove pranzo con pane e salame. Il tempo sta peggiorando e comunque la spiaggia non mi entusiasma un granché. Ultimo bagno della giornata alla Limuni Bay di Blace, poco lontano da Saplunara: acqua bella ma inizia a cadere un po’ di pioggia. Torno all’appartamento per una doccia e decido di andare a cena alla Konoba Ribar a Pomena, all’estremità occidentale dell’isola. Questa è una zona di attracco delle imbarcazioni private e la frequentazione media è un po’ chic. Mangio cozze marinate e pesce alla griglia, anche in questo caso buoni.

Martedì 19 Giugno – Isola di Mljet, trasferimento a Gracac Secondo e ultimo giorno nell’isola che comincia con la colazione all’appartamento. Voglio vedere qualche altra spiaggia/scogliera dell’isola e comincio con Polace, una lingua di sabbia con acqua limpidissima. Ma i due luoghi più belli dove fare il bagno sull’isola secondo me sono la Podrope Cave a Ropa, un’insenatura tra le rocce con un’incredibile acqua turchese in cui si vede perfettamente il fondale anche senza immergersi e Sutmiholjska beach, spiaggia sassosa con acqua dai colori bellissimi. Alle 16 prendo il traghetto di ritorno: ho prenotato a Gracac, nella campagna croata, a circa 1 ora dal Parco Nazionale di Plitvice che voglio visitare l’indomani mattina. Arrivo a Gracac dopo circa 3 ore e mezzo di macchina, accolto dal gentilissimo proprietario che coltiva la propria terra. Ceno all’unico ristorante della zona, a Tomac, in un posto da camionisti dove mangio una grigliata di carne non memorabile. Al ritorno al B&B il padrone di casa mi offre un bicchierino di liquore mentre mi racconta della Croazia e della sua attività in campagna.

Mercoledì 20 Giugno – Parco Nazionale di Plitivce, rientro a casa Colazione di prima mattina per circa 5€ al B&B, servita in una sorta di capanno degli attrezzi con prodotti freschissimi, insieme a dei ragazzi che stanno partendo per una lunga gita in bici. In circa 1 ora arrivo ai Parchi Nazionali di Plitvice, dove vengo accolto da una folla oceanica. L’ingresso costa 150KN (circa 20€) e la bellezza del parco li merita certamente, ma c’è un sovraffollamento davvero eccessivo. È possibile fare diversi percorsi grazie ai quali si possono ammirare le belle cascate e gli specchi d’acqua turchesi del parco, che sono attraversabili tramite belle passerelle in legno. Dati i tempi un po’ stretti (devo essere a casa in serata) decido di fare il percorso F, della durata di circa 2 ore. Il problema è che c’è talmente tanta gente che si è costretti a camminare praticamente in fila indiana, senza la possibilità di godere della bellezza del posto o di fare una foto in tranquillità. Il luogo è quindi, almeno secondo me, molto bello, ma l’afflusso incontrollato di turisti ne affievolisce certamente il fascino. Per le 12 sono quindi in partenza per il mio lungo viaggio di ritorno, che attraverserà un lungo tratto di campagna croata, quindi una parte di autostrada, qualche decina di chilometri in Slovenia, il Friuli, il Veneto, l’Emilia Romagna e per finire la mia Toscana, per concludersi a Livorno per le 20.15 circa, con una sola sosta fatta durante il percorso.

In definitiva una bella “zingarata” fuori porta, con bei panorami naturali, belle spiagge e alcune belle città (Dubrovnik fra tutte) che, con l’esclusione dei Parchi di Plitvice, almeno a Giugno non sono ancora presi d’assalto dalle grandi masse turistiche: un’alternativa davvero piacevole per una meta a poche centinaia di chilometri da casa nostra.

Per ogni informazione o consiglio potete contattarmi all’indirizzo e-mail ricky.pittis@hotmail.it

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Isola di Mljet



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