Lanzarote: un’isola, tante emozioni
17 gennaio
Partiamo da Roma con volo Ryan delle ore 13.15 (spesa totale per 2 persone a/r 140,00 €). Il volo parte abbastanza puntuale. Arriviamo a Lanzarote alle 16.40 ora locale (in Italia sono le 17.40). Ritiriamo l’auto prenotata alla Cicar: spesa per una settimana di noleggio pari a € 106.38 (ci consegnano una Ford Fiesta nuova invece della 500 prenotata!)
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Arriviamo al nostro hotel, il Bitacora Club Lanzarote prenotato in offerta su booking per la cifra di 417.69 € per 7 notti (solo alloggio). Ci accoglie Francesca, una ragazza italiana che non solo ci fornisce tutte le spiegazioni sul funzionamento dei servizi in hotel ma ci consiglia su luoghi da vedere e ristoranti da provare. Veramente fantastica! Avremo modo di apprezzarla molto durante la nostra settimana di permanenza.
Dopo aver finalmente preso possesso della camera andiamo a cena e seguendo subito il consiglio di Francesca ci rechiamo alla “Taberna del Nino”, ristorante sul porto. Prendiamo le tapas, 4 tipi diversi di tapas tipiche spagnole, un piatto di gamberi fritti con salsa all’arancia (spettacolari!), 1 piatto di gamberi all’aglio, 1 acqua, 1 bicchiere di vino rosso. Spendiamo 35.65 €, ci offrono anche il bicchierino di rum al miele tipico delle Canarie. Ottima cena e ottimo locale, grazie Francesca!
18 gennaio
Dopo aver comprato un po’ di spesa e il pranzo al sacco partiamo direzione Papagayo. La mattinata è nuvola e troviamo anche pioggia ma non ci scoraggiamo e arriviamo al Sandos hotel dove parcheggiamo l’auto per poter arrivare fino alla spiaggia del Papagayo a piedi passando così anche dalle altre calette. La camminata è abbastanza lunga, circa 40 minuti senza fermarsi ma noi abbiamo fatto con calma fermandosi a pranzo sulla spiaggia. Il paesaggio è fantastico e il mare meraviglioso nonostante il vento freddo (ma d’altronde è gennaio). Arrivati alla spiaggia del Papagayo, su consiglio di Francesca, siamo andati al bar “El chiringuito” dove abbiamo preso 2 caffè godendo di un paesaggio sublime.
La giornata non è ancora finita pertanto, tornati all’auto dopo la solita passeggiata di 40 minuti, siamo andati a visitare Playa Blanca dove si trova il Castillo del Aguila e abbiamo toccato Faro de Pechiguera. Rientrando in hotel siamo passati dalla strada del vino, attraverso La Geria per fermarsi a gustare un bicchiere di vino bianco di Malvasia, tipico vino di Lanzarote, presso la più antica bottega di vini “Bodega La Geria” (Info Bodega La Geria, Yaiza, Carretera La Geria Km 19). A Lanzarore non producono vino rosso ma solo bianco e rosato, noi abbiamo assaggiato un bianco di malvasia dolce, molto buono! La spesa è stata di € 2 a bicchiere. La strada dei vini è molto bella, nei periodi di bel tempo è sicuramente più piacevole fermarsi per un buon bicchiere di vino ma comunque è da non perdere anche se fa tempo brutto.
Si rientra in hotel e dopo una pausa relax usciamo per recarci a cena presso il ristorante “La Cofradia”, direttamente sul porto e sempre su consiglio di Francesca chiediamo una paella di mare. Non solo è buonissima ma è tantissima (almeno per noi!), quindi ce la facciamo preparare da portare via (ci faremo la cena il giorno dopo!). Con 1 bicchiere di vino bianco, 1 acqua, 2 caffè abbiamo speso circa 35 € e come sempre alla fine del pasto ci portano il bicchierino della staffa, a questo giro un liquore al melograno.
19 gennaio
La giornata prevede tempo brutto pertanto ci dedichiamo alla visita più culturale dell’isola. Per prima cosa andiamo a Jameos del Agua, noi abbiamo preso il pass da 4 attrazioni (Jameos del Agua, Cueva de Los Verdes, Timanfaya e Jardin de Cactus, il Mirador del Rio non lo abbiamo preso in quanto senza entrare c’è una bellissima passeggiata che permette di vedere lo stesso paesaggio). Per le 4 attrazioni abbiamo speso 56 €, il ticket è unico da vidimare ad ogni ingresso.
Jameos del Agua non si può non vedere, è una carezza degli occhi e dell’anima, un incontro tra la natura e l’uomo creato anche grazie all’opera di Cesar Manrique, colui che ha dedicato la sua vita e il suo lavoro all’isola di Lanzarote. Godetevi tutti gli spazi, e fate attenzione a non perdervi i piccoli gamberi bianchi presenti nella piscina naturale.
Da qui passiamo a visitare la Cueva de Los Verdes. La visita è accompagnata da una guida che spiega come si è creata e a cosa è servita negli anni, oggi ci fanno dei concerti (pensate un po’, sottoterra con una acustica sensazionale), e alla fine del percorso avrete una sorpresa (che anche io come i miei predecessori non vi svelerò perché vale la pena scoprirla in prima persona!). La grotta scende sottoterra ma gli spazi sono tutti ampi e la durata è di circa 45 minuti con fermate varie pertanto non è così claustrofobica come potrebbe sembrare (però valutate da voi se andare).
Da qui siamo andati a Mirador del Rio passando da Punta de Mujeres, Orzola e Ye. Mirador del Rio è un punto panoramico eccezionale sulle spiagge sottostanti e su l’isola “La Graciosa”, noi purtroppo abbiamo avuto vento freddo e nuvolo, con il sole è sicuramente un panorama mozzafiato.
Da qui, passando per Ye e Haria ci rechiamo a visitare i Jardin de Cactus. Eravamo indecisi se visitare questa attrazione invece ci ha piacevolmente stupito. Sempre su opera di Cesar Manrique il giardino è un insieme di meravigliose piante grasse, dei più svariati tipi e grandezze, disposti su vari livelli circolari. Salendo al bar è possibile poi vedere un vecchio mulino. Visita breve ma piacevole, magari bevendo un caffè al bar con vista sul giardino.
Per finire la giornata culturale abbiamo visitato la Fundacion Cesar Manrique, la casa dell’artista oggi diventata sede della Fondazione. Il prezzo del biglietto è di € 9 ben spesi, la casa è costruita su una colata lavica, dialogo tra edificio e natura in un rispetto permanente. Da non perdere! La giornata culturale finisce qui, rientriamo in hotel e finiamo la serata con una passeggiata lungomare di Puerto del Carmen, visitando i negozi e godendo del rumore delle onde sulla spiaggia.
20 gennaio
Oggi è domenica quindi, consigliati da Francesca, ci rechiamo alla cittadina di Teguise in quanto è giorno di mercato. Parcheggiamo l’auto senza problemi visto i numerosi parcheggi a disposizione, e cominciamo il giro del mercato. Rimaniamo stupefatti dall’enorme quantità di bancarelle che invadono tutta la cittadina, con i più svariati tipi di merce locale e meno locale. Approfittiamo per comprare i regalini per noi e familiari, ci attardiamo sulla piazza guardando uno spettacolo di flamenco e trascorse amabilmente circa due ore (volendo potete anche pranzare in uno dei numerosi locali) ci siamo diretti verso la famosa spiaggia La Famara. Nonostante la giornata variabile con nuvole e vento ci siamo distesi in spiaggia approfittando delle buchette create con le rocce e al riparo dal vento abbiamo mangiato e riposato, guardando i surfisti e ascoltando il rumore del mare. Consiglio: mettete la crema protettiva perché anche se è nuvolo i raggi filtrano. Facciamo un giro per la cittadina, piena di surfisti e locali per i surfisti e per finire la giornata passiamo dal Monumento al Campesino (per una foto veloce) e ci rechiamo ad Arrefice, la capitale dell’isola per una passeggiata sul molo in direzione del grattacielo. Per noi c’è troppo caos quindi la visita è breve ma ci delizia di uno straordinario arcobaleno al tramonto. Rientrati in hotel e ceniamo, visto la pioggia e non volendosi bagnare troppo, al Tropicana Grill che non consigliamo, a noi non è piaciuto per la poca qualità del cibo.
21 gennaio
Stamani dedichiamo la mattinata alla visita del Timanfaya, pertanto ci rechiamo abbastanza presto alla montagna di fuoco. La strada che porta al Timanfaya è già di per sé una gita che vale la pena fare, arrivati al parcheggio saliamo subito nel pullman che porta a fare il giro della montagna, passando sulla colata lavica attraverso una stretta stradina che si inerpica fino alla punta massima e poi di nuovo al parcheggio. Durante il cammino vengono fornite le spiegazioni (non in italiano) e il pullman si ferma nei punti strategici per le foto, una visita che rimane impressa e da non perdere assolutamente!
Tornati al parcheggio visitiamo la caldera, dove con il caldo della lava sottostante si cuociono polli e patate che poi potete gustare al ristorante annesso. Fuori vedrete invece come il calore fa bruciare la paglia e come l’acqua viene sputata in vapore, i famosi geyser. Il simbolo del parco è la statua El Diablo di Cesar Manrique.
Dal Timanfaya siamo andati a El Golfo. Tipica cittadina con spiaggia e locali turistici dove pranzare. Da qui a piedi c’è un percorso per andare a vedere il lago verde a cui non è più possibile accedere a piedi. Siamo poi passati da Los Hervideros, per visitare le grotte scavate dall’acqua e siamo arrivati a Playa Blanca passando dalle saline. Pomeriggio a riposo sulla spiaggia di Playa Blanca e per cena siamo andati a El Bodegon de Juan, sul lungomare di Puerto del Carmen. Locale tipico dove abbiamo preso un piatto di tapas (rueda de tapas a scelta) e un piatto di pescado, vari tipi di pesce (rueda di pescado), due birre (di cui una artigianale) spendendo € 36.
22 gennaio
Oggi visto il sole che splende decidiamo di recarci a piedi a Playa Honda! Sono circa 7 km solo andata ma forniti di pranzo al sacco e armati di buone gambe arriviamo alla spiaggia non prima di essersi fermati a filmare e fotografare gli aerei dalla passeggiata accanto all’aeroporto! Tira vento ma è uno spettacolo vedere gli aerei così vicini passare sopra la testa per poi atterrare! A Playa Honda ci fermiamo in spiaggia nella solita “buchetta” a pranzo e riposo prima di ripartire per il ritorno. Rientriamo nel pomeriggio per poter uscire un po’ prima per andare a cena, avendo scelto La Carmencita del Puerto, locale piccolo con pochi tavoli vicino al Casinò di Puerto del Carmen.
Troviamo posto perché avevamo prenotato e ne è valsa la pena! Consigliati dalla proprietaria prendiamo Mosciame di tonno e formaggio di rullo di capra (in bruschetta) più 2 bicchieri di vino (bianco e rosato) di Lanzarote, acqua e 1 dolce per la spesa di € 30 circa. Ha pochi piatti nel menù ma quelli che abbiamo preso erano di qualità, locale consigliato! Sazi ce ne andiamo a letto, ma prima prenotiamo anche per la sera successiva.
23 gennaio
Come ultimo giorno decidiamo di visitare Costa Teguise, facendoci una passeggiata sul lungomare dove pranziamo in spiaggia con vita sulla laguna e dopo aver preso il caffè al bar Iguana ce ne torniamo a Puerto del Carmen per finire il pomeriggio distesi a Playa Chica, ma la pioggia rovina un po’ i piani pertanto ci rechiamo in hotel per la preparazione delle valigie prima di uscire per cena.
Questa volta a La Carmencita del Puerto, accolti dalla gioiosità della proprietaria, prendiamo 1 bicchiere di sangria della casa, acqua, filetto di maiale iberico e bruschetta di baccalà affumicato e 2 dolci per finire in bellezza. Ogni volta alla fine del pasto ci hanno offerto 2 pezzetti di cioccolata e 2 bicchierini di rum al miele. Che dire, andate e provate!
La giornata è finita, rientriamo e ci prepariamo al volo di ritorno RyanAir ore 7.40 locali.
Alla prossima avventura,
Manola e Fabrizio