Viaggio fai-da-te nel Perù del Sud: da Lima a Cuzco.
L’itinerario era già pronto da tempo quando abbiamo prenotato il volo intercontinentale (Firenze – Lima con scalo a Parigi per il volo di andata operato da AirFrance; Lima – Firenze con scalo ad Amsterdam per il volo di ritorno KLM), pagato a testa 1300€. Per gli spostamenti in Perù abbiamo scelto i bus della compagnia Cruz del Sur, che consigliamo per l’ottimo rapporto qualità/prezzo, pulizia e puntualità. Inoltre, muoversi in bus consente di abituarsi gradualmente all’altitudine. Oltre alle tratte Lima-Paracas e Ica-Nazca, abbiamo scelto i bus notturni per le tratte Nazca-Arequipa e Puno-Cuzco; i sedili “cama” sono completamente reclinabili ed il viaggio, seppur lungo e talvolta su strade dissestate, è confortevole. L’unico volo interno che abbiamo preso è stato con Avianca per la tratta Cuzco-Lima, prima del rientro in Italia. Tutti i biglietti, tranne quelli del bus per Machu Picchu che abbiamo acquistato ad Aguas Calientes, e gli alloggi sono stati prenotati in anticipo dall’Italia. Per raggiungere Machu Picchu abbiamo scelto il treno della compagnia PeruRail da Ollantaytambo ad Aguas Calientes (andata e ritorno); al momento della prenotazione è stato necessario contattare direttamente il servizio clienti in quanto il sito web non permetteva di completare l’acquisto. Per comprare i biglietti d’ingresso a Machu Picchu il consiglio è di attivarsi per tempo, soprattutto se si è interessati alla scalata a Cerro Machu Picchu o Wayna Picchu, in quanto il numero di visitatori è limitato. Al momento in cui abbiamo acquistato i biglietti era necessaria una carta di credito/debito operante su circuito Visa.
Giorno 1 – Arriviamo a Lima nel pomeriggio di martedì 14 Agosto e ad attenderci troviamo la famosa “garua”, quella foschia proveniente dall’oceano che copre spesso di grigio il cielo di questa metropoli. Svolte le formalità di ingresso in aeroporto, ci spostiamo verso il quartiere Miraflores (Hotel Libre BW Signature Collection) in taxi, mezzo che utilizzeremo per spostarci da un quartiere all’altro di questa città anche il giorno successivo. Il traffico congestionato ed il suono insistente del clacson, passando per Callao e poi Magdalena del Mar, ci accompagnano fino alle maestose scogliere che costeggiano le carreggiate a ridosso del Pacifico. Lasciati i bagagli in hotel, testiamo la rinomata cucina novoandina con una cena da “Saqra”, il modo migliore per iniziare la scoperta della capitale gastronomica del continente sudamericano.
Giorno 2 – C’è tanto colore a Lima ed in alcune giornate fortunate il cielo diventa limpido: ce ne accorgiamo il giorno successivo, quando ha inizio l’esplorazione vera e propria della città. Partiamo dal centro storico, da Plaza San Martin passando per la via pedonale Jiron de la Union, fino alla Iglesia de la Merced ed alla maestosa Plaza de Armas, perdendoci nell’incrocio di strade tra balconi in legno finemente lavorati e facciate dipinte con colori pastello. Dopo la visita al Monasterio di San Francisco ed una breve sosta al Museo del Pisco, ci dirigiamo nuovamente verso Miraflores, alle rovine di Huaca Pucllana, centro cerimoniale della Civiltà lima, per poi aspettare il tramonto al Parque del Amor e passeggiare lungo il Malecon fino alla spiaggia, trafficata dai surfisti che sfidano le onde. Dopo un aperitivo a base di Pisco Sour allo scenografico ristorante lungo il molo “La Rosa Nautica”, ammiriamo il panorama dalle scogliere, passando per il centro commerciale Larcomar, fino all’hotel, per poi concederci la nostra seconda cena a base di specialità peruviane (Brujas de Cachiche).
Giorno 3 – Sveglia prima dell’alba e partenza alle 4 del mattino con bus Cruz del Sur, destinazione Paracas, dove la Natura è la principale attrazione. Per le varie attività della giornata ci siamo affidati all’agenzia locale Paracas Overland. Dopo il pick up alla stazione dei bus, ci dirigiamo al porticciolo da dove partono le imbarcazioni per le isole Ballestas. La vista del “candelabro”, gigantesca incisione nella roccia visibile dal mare, già ci entusiasma, per non parlare dell’incontro ravvicinato con pinguini, leoni marini e decine di migliaia di cormorani, da non perdere! Altrettanto emozionante è la visita della Riserva Naturale, con scogliere e spiagge che regalano panorami unici. Dopo il pranzo presso la spiaggia di Lagunillas, rientriamo a Paracas pronti per l’avventura in dune buggy sulle dune del deserto. Anche per chi non è amante dell’adrenalina, va ammesso che queste corse nel deserto regalano scorci indimenticabili, oltre alla possibilità di praticare sandboarding. E’ sicuramente importante scegliere agenzie qualificate e non improvvisate dato che, purtroppo, incidenti legati agli scarsi standard di sicurezza accadono tutt’oggi, soprattutto nell’area di Huacachina. Pieni di sabbia ma anche di emozioni indescrivibili, con un transfer privato arriviamo alla stazione dei bus di Ica, dove alle 19 e 20 circa si aspetta il nostro ultimo bus della giornata diretto a Nazca (cena: Mamashana Cafe Restaurant; hotel: Casa Andina Standard)
Giorno 4 – Considerate le nostre iniziali titubanze riguardo l’esperienza del sorvolo delle Linee di Nazca, avevamo deciso di non programmare alcuna visita o attività dall’Italia, ma di decidere sul posto come organizzare la giornata. La nostra (soprattutto mia!) principale incertezza era legata all’eventualità di soffrire di mal d’aereo ed invece il volo si è rivelato un’esperienza entusiasmante; lo spettacolo che si vede dall’alto è veramente unico! Affinché il volo sia piacevole è sicuramente indispensabile avere le giuste condizioni meteo; nel nostro caso cielo limpido e assenza di vento. Di prima mattina, il nostro hotel ci ha messo in contatto con una guida locale (Julio Carpio di Viajes Konasca) e quindi con la compagnia Aeronasca; abbiamo per fortuna trovato posti disponibili e senza lunghe attese abbiamo preso il volo! Dopo il sorvolo, rigorosamente a stomaco vuoto, e la visita al Museo Antonini, abbiamo pranzato presso la tipica locanda “La Kasa Rustika”, per poi proseguire con la visita all’imponente sito archeologico di Cahuachi ed al cimitero di Chauchilla, accompagnati da Julio. La giornata si è conclusa al Planetario Maria Reiche, ad ammirare il cielo dell’Emisfero Sud. Prossima tappa: Arequipa, dove saremmo arrivati dopo il nostro primo tragitto in bus notturno.
Giorno 5 – Dopo un paio di ore di vero e proprio sonno presso l’Hostal Las Torres de Ugarte, siamo pronti per la scoperta di Arequipa, la cosiddetta “città bianca”, forse la più elegante del Perù. Il nostro itinerario a piedi ha inizio dall’elegante Plaza de Armas, sorvegliata dalla maestosa sagoma del vulcano Misti, per poi perdersi tra le bancarelle del colorato mercato di San Camillo, dove abbiamo pranzato con un ottimo chicharron arequipeno. Immancabile la visita al Monasterio de Santa Catalina, una vera e propria cittadella dentro la città, e al Museo Santuarios Andinos, per un incontro ravvicinato con il corpo mummificato della giovane Juanita, sacrificata agli dei incas. C’è ancora tempo per la visita alla Cattedrale e per passeggiare lungo i portici di Plaza de Armas, ancora più suggestiva all’accendersi delle luci della sera. Per cena, assaggiamo il nostro primo filetto di alpaca da “Dimas” e sorseggiando una bevuta al Museo del Pisco già immaginiamo l’avventura del giorno seguente: la scoperta del Canyon del Colca.
Giorno 6 – La sveglia suona presto, ma ormai ci stiamo facendo l’abitudine. Tramite l’agenzia Intense Perù abbiamo scelto di visitare il Colca Canyon con un tour di due giorni, durante i quali abbiamo attraversato paesaggi mozzafiato. Si inizia attraversando la Reserva Nacional Salinas y Aguada Blanca, dove con facilità si individuano vigogne in libertà, lama ed alpaca. Si sale curva dopo curva, fino al bivio di Patahuasi, masticando foglie di coca, come sapientemente ci ha consigliato di fare la nostra guida per combattere il “soroche” o mal d’altura, che per fortuna non ha rappresentato per noi un problema. Dopo una breve sosta per fare il pieno di mate de coca, si riparte fino al Paso de Patopampa dove raggiungiamo il punto più alto del tragitto, a 4910 metri. Ed è proprio qui, dal Mirador de los Volcanos, dove l’aria si fa più rarefatta, che lo sguardo si perde fino alle vette dei vulcani in lontananza: El Misti, il Chachani, l’Ampato, il Sabancaya e lo Huaka Huaka, per citare i principali. Ed è davanti a questi spazi infiniti che abbiamo avuto modo di percepire la maestosità e la forza della natura in Perù. Si riparte verso Chivay, tra tornanti che regalano scorci da cartolina sulla vallata, per poi raggiungere il Colca Lodge, la nostra sistemazione per la notte, dove sotto le stelle abbiamo avuto modo di rilassarci nelle calde acque degli hot springs.
Giorno 7 – La giornata inizia con una sosta nel piccolo paese di Yanque, per poi proseguire verso il punto panoramico Cruz del Condor. I famosi condor andini, nonostante qualche nuvola, si alzano sopra le nostre teste, eleganti e maestosi; vederli planare nel cielo circondati dalle vette innevate è uno spettacolo unico. Di ritorno verso Chivay, non mancano punti panoramici dove sostare per qualche foto o comprare oggetti di artigianato locale, venduti da signore peruviane avvolte in mantelle e abiti dai colori sgargianti. Dopo una sosta nel piccolo villaggio di Maca, ripercorriamo il percorso del giorno precedente fino al bivio di Patahuasi. Da qui, inizia il viaggio verso la tappa successiva: Puno (trasferimento organizzato dall’agenzia Intense Perù tramite bus turistico). E’ quasi impossibile staccare gli occhi dal finestrino del bus mentre attraversiamo questo infinito altopiano. Immancabile è la sosta alla Laguna Lagunillas, a 4400 metri: il vento si fa sentire, ma si viene rapiti dai colori della natura ed è facile intuire da dove derivi la venerazione degli antichi popoli andini per la Madre Terra, o Pachamama. Arriviamo a Puno per l’ora di cena, passando per la caotica cittadina di Juliaca. (Cena: Mojsa; Hotel: Casona Plaza Hotel).
Giorno 8 – L’organizzazione della visita al Lago Titicaca ed alle sue isole è stata la parte più complicata della stesura dell’itinerario. Non essendo soddisfatti dei servizi offerti dalla maggioranza delle agenzie locali, che proponevano soste frettolose e superficiali alle isole Uros, abbiamo deciso di ricorrere al fai-da-te. Scegliamo infatti di soggiornare su una delle isole galleggianti, ospiti di una famiglia che accoglie i viaggiatori sulla propria isola, adibita a lodge (Uros Titicaca Lodge). Dopo una colazione presso uno degli edifici più antichi di Puno, la Casa del Corregidor, lasciamo la città, di cui consigliamo di visitare la Plaza de Armas e le vie adiacenti la piazza, per essere trasportati nella realtà fuori dal tempo delle Isole Uros. Ivan, il capofamiglia, ci accoglie sulla sua barca a motore per condurci sulla sua isola e per il resto della giornata ci dedichiamo alle attività ed escursioni organizzate dai componenti della famiglia. Sono per noi indimenticabili l’uscita in kayak sulle acque del lago, la visita alle aree comunitarie, lo scricchiolio della totora sotto i piedi ed il cielo notturno così pieno di stelle. Non poteva esserci soluzione migliore per vivere un’esperienza autentica, lontana dai classici circuiti turistici ed è stato un privilegio condividere racconti ed aneddoti con i proprietari della struttura, orgogliosi della loro cultura e del loro stile di vita.
Giorno 9 – Le temperature gelide si fanno sentire al mattino sul Lago Titicaca, ma i numerosi strati di coperte tengono al caldo durante la notte. Subito dopo colazione abbiamo il tempo per un’ultima uscita sulle acque del lago a bordo di una tipica imbarcazione in totora, prima di lasciare il lodge alla volta di Taquile (il transfer ed il tour sono stati organizzati dai gestori del lodge). L’esplorazione a piedi dell’isola ci porta ad ammirare terrazzamenti a picco sul mare, spiagge incontaminate ed orizzonti sconfinati, fino alla Bolivia. Dopo un pranzo a base di trota, rientriamo verso Puno, in tempo per la visita al suggestivo sito archeologico di Sillustani, le cui torri funerarie si stagliano sulle colline che circondano il Lago Umayo. Uno scenario che, visitato al tramonto, acquista ancora più fascino. Rientriamo quindi a Puno, dove ci aspetta il bus notturno per Cuzco.
Giorno 10 – Dato che la strada dissestata non ci ha permesso di dormire come avremmo voluto, arrivati in hotel (Estancia San Blas) ci concediamo qualche altra ora di sonno, per poi dare il via alla scoperta della bellissima Cuzco, l'”Ombelico del Mondo”. Da San Blas, caratteristico quartiere degli artisti, saliamo a piedi fino alla prima delle quattro rovine inca che circondano la città, l’imponente fortezza Sacsaywaman, per poi raggiungere in taxi le vicine Pukapukara, Tambomachay e Q’enqo (è consigliabile comprare il Boleto Turistico, che include l’accesso ad altri imperdibili siti della Valle Sacra). Tornati in centro, proseguiamo l’itinerario a piedi che ci porta al Mercato di San Pedro, passando per Plaza San Francisco e Plaza Regocijo, fino alla suggestiva Plaza de Armas, dominata dalla Cattedrale e circondata da caratteristici portici. A Cuzco si percepisce ancora la potenza dell’impero inca, camminando per vicoli stretti tra mura di enormi pietre e strade acciottolate, proprio come quelle che circondano Plaza de Armas (Loreto, Triunfo, Hatunrumiyoc). Terminiamo la giornata perdendoci tra i vicoli di San Blas, tra porte blu e botteghe di artigiani. La porta di ingresso per la Villa Sacra ci ha decisamente conquistato. (Cena: Ristorante Baco)
Giorno 11 – L’itinerario di questa prima giornata in giro per la Valle Sacra prevede la visita di Pisac ed Ollantaytambo, da dove avremmo preso in tarda serata il treno PerùRail per Aguas Calientes. Abbiamo scelto di spostarci tramite taxi, contrattando con l’autista il prezzo per l’intera giornata, in modo da gestire autonomamente le tempistiche delle visite ai siti archeologici. Lasciata Cuzco, dove torneremo due giorni più tardi, attraversiamo la Valle del Rio Urubamba con i suoi terrazzamenti fino al coloratissimo mercato di Pisac, che ricopre interamente la superficie della Plaza de Armas. Assaggiate le empanadas cotte nel famoso “Horno Colonial San Francisco”, ci dirigiamo verso le rovine di Pisac, una vera e propria cittadella che domina la vallata, con un centro cerimoniale e resti di templi. I terrazzamenti sono imponenti e lo scenario è spettacolare, come la vista che si osserva percorrendo a piedi il sentiero che risale verso la cima del sito archeologico. Si riparte alla volta di Ollantaytambo, un gioiello di urbanistica inca dove davvero sembra di tornare indietro nel tempo. Dopo la visita alle magnifiche rovine, ci dirigiamo alla stazione PerùRail. Durante il tragitto accumuliamo quasi un’ora di ritardo, imprevisto che ci farà saltare la cena. Arrivati ad Aguas Calientes ed accolti dal gorgoglio delle acque del fiume che la divide a metà, l’entusiasmo è comunque alle stelle per ciò che ci aspetta il giorno successivo: Machu Picchu. (Hotel: La Cabana).
Giorno 12 – La sveglia suona alle 4 del mattino e mezz’ora più tardi siamo in fila in attesa del bus che ci porterà a Machu Picchu. Le cime montuose intorno a noi sono coperte da una nebbia piuttosto fitta, ma non smettiamo di essere ottimisti. Arrivati all’ingresso del sito archeologico poco dopo le 6 e mezzo, ci mettiamo alla ricerca di una guida che possa accompagnarci nella visita per le prime due ore a disposizione, per poi varcare i cancelli d’ingresso. Trovarsi davanti a quello scenario visto ed immaginato così tante volte è un’emozione indescrivibile. La nebbia non si è ancora diradata e tutto sembra ancora più mistico e maestoso. Terminata la visita guidata, con il sole ormai alto, ci dedichiamo alla scoperta in autonomia di ogni angolo di Machu Picchu, dalla piazza sacra al quartiere residenziale fino alla Casa del Guardiano. Dato che avevamo scelto il biglietto con l’ingresso a Cerro Machu Picchu, iniziamo la nostra scalata, un po’ in ritardo sulla tabella di marcia. In effetti il percorso è piuttosto lungo e ci rendiamo conto che arrivare in cima entro l’orario consentito di mezzogiorno è un’impresa impossibile. Decidiamo di fermarci dopo circa un’ora di cammino ai viewpoints intermedi: anche dall’alto Machu Picchu è una visione unica. Tornati alla Capanna del Custode, la nostra esplorazione continua fino al ponte levatoio inca, con una passeggiata lungo il fianco della montagna con scenari mozzafiato, per poi vagare ancora un po’ tra i terrazzamenti e le vasche cerimoniali. Nel primo pomeriggio ci avviamo verso l’uscita, scrutando ancora ogni angolo per non perdere neppure un dettaglio di quello che sicuramente è stato il luogo che più di tutti attendevamo di visitare. Rientrati ad Aguas Calientes, abbiamo il tempo per un ultimo giro fra le vie del piccolo centro prima del treno verso Ollantaytambo. (Pranzo: Indio Feliz. Alloggio Ollantaytambo: Hostal Sauce).
Giorno 13 – La vista sulle rovine di Ollantaytambo dalla finestra del nostro Hostal ci dà il buongiorno. Approfittiamo della tranquillità delle prime ore del mattino per girovagare tra mura inca e stretti vicoli, prima di partire per il secondo giorno di tour nella Valle Sacra, affidandoci ancora una volta alla guida di un tassista che ci accompagnerà per l’intera giornata fino a Cuzco. La prima tappa sono i maestosi terrazzamenti di Moray, per proseguire fino alle scenografiche Saline di Maras e concludere con Chinchero, caratteristica cittadina di cui sono da non perdere l’autentico mercato (noi l’abbiamo visitato di domenica) e le rovine. Arriviamo a Cuzco nel tardo pomeriggio e dopo una cena da “Cicciolina” rientriamo presto in hotel (Estancia San Blas): la sveglia suonerà alle 2.30 per l’attesissima escursione alla Montagna Colorata Vinicunca (5080 metri).
Giorno 14 – L’esperta guida dell’agenzia Rainbow Mountain Travels ci aspetta puntuale al luogo di ritrovo. Il piccolo van si allontana da Cuzco e, tornante dopo tornante, arriviamo al punto di partenza del nostro trekking di primo mattino, prima che il flusso di turisti diventi massiccio. Il cielo è limpido e l’altitudine sembra non farsi sentire. Attorno a noi, le cime innevate delle Ande sono uno scenario magnifico e lungo i fianchi delle montagne si possono già notare particolari striature di colore. Il percorso non è troppo impegnativo, l’unica accortezza da prendere è quella di camminare lentamente e fare qualche pausa lungo il tratto più in salita, quello finale. Con una certa emozione saliamo gli ultimi scalini che ci separano dalla cima, per poi rimanere incantati davanti ad all’arcobaleno di colori che i minerali della roccia hanno incredibilmente creato. Alle nostre spalle, il possente ghiacciaio Ausangate domina la scena, con i suoi 6384 metri. Da qui è possibile proseguire fino alla Red Valley, ma noi decidiamo di goderci al massimo lo spettacolo della montagna Vinicunca, prima di metterci di nuovo in cammino per tornare al punto di inizio del trekking. Di ritorno a Cuzco, ancora euforici per l’esperienza appena vissuta, dopo una breve sosta in hotel, abbiamo il tempo per la visita alle rovine di Qorikancha, tempio dell’impero inca su cui poggiano oggi la Chiesa ed il Convento di Santo Domingo. Ancora un giro tra le botteghe di San Blas e ci prepariamo per la cena (ristorante: Tacomania), per poi concludere la giornata con una passeggiata notturna in Plaza de Armas.
Giorno 15 – Poche ore ci separano dal volo per Lima e cerchiamo di sfruttarle al massimo per respirare ancora un po’ l’atmosfera della vibrante Cuzco. Arriviamo a Lima nel primo pomeriggio; dall’aeroporto ripercorriamo il percorso che il primo giorno del nostro viaggio peruviano ci aveva portato fino a Miraflores. Ritroviamo il traffico, il cielo grigio, le scogliere a picco sul Pacifico, ma questa volta abbiamo nella mente una carrellata di immagini che ci ricordano tutte le esperienze ed emozioni vissute. Per la nostra seconda volta a Lima abbiamo scelto di soggiornare a Barranco (alloggio: 3B Barranco b&b), quartiere con colori vivaci e dall’atmosfera rilassata. Attraversando la piazza principale ed il Puente de los Suspiros, arriviamo fino alla passeggiata a picco sull’Oceano, fiancheggiando murales che ricoprono per intero le facciate degli edifici. Per la nostra ultima cena peruviana, scegliamo “Isolina”, che propone piatti tipici della cucina locale.
Giorno 16 – Decidiamo di dedicare l’ultima giornata del nostro viaggio in Perù al centro storico di Lima, in particolare non ci perdiamo il cambio della guardia al Palacio de Gobierno a Plaza de Armas e la visita alla Iglesia de Santo Domingo, con i suoi cortili interni rivestiti da piastrelle spagnole e la torre campanaria da cui si ha una vista a 360 gradi su Lima e sulla collina del Cerro San Cristobal. Ci spostiamo in taxi fino al centro commerciale Larcomar per un pranzo a base di ceviche, il celebre piatto di pesce crudo marinato, per poi incamminarci alla volta di Barranco lungo la passeggiata a picco sulle scogliere. Un’ultima corsa in taxi ci porta verso l’aeroporto, alla fine di un viaggio che ci ha regalato un susseguirsi di scoperte ed esperienze indimenticabili.