Due settimane a Flores – Indonesia

Viaggio di due settimane nell'isola di Flores (Indonesia), nell'arcipelago di Komodo e nell'entroterra, da Labuan Bajo fino a Maumere.
Scritto da: Monic16
due settimane a flores - indonesia
Partenza il: 03/10/2018
Ritorno il: 17/10/2018
Viaggiatori: 2
Spesa: 2000 €
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Due settimane in questa isola ancora poco conosciuta e poco esplorata dal turismo di massa. Due settimane durante la bassa stagione, in ottobre, mese perfetto perché ci sono meno turisti che in estate, ma, allo stesso tempo, la stagione delle piogge non è ancora iniziata. Temperature piacevoli, che superavano i trenta gradi durante il giorno, ma che scendevano abbastanza dopo il tramonto e nell’entroterra, di notte, era spesso necessario indossare un capo a maniche lunghe. Le giornate iniziavano presto, con il cielo già chiaro alle 5 del mattino e bellissime albe sulle 5.30. E il tramonto era poco dopo le 18, dopodiché in mezz’ora il cielo era già scurissimo e si potevano vedere tantissime stelle. Un’isola in cui la maggior parte della gente ti accoglie con un grande sorriso e occhi brillanti. Un’isola in cui non sempre le strutture sono in linea con le esigenze del turista occidentale, dove ti può toccare una doccia fredda, due giorni senza copertura nel cellulare, tanti lavori in corso nelle strade o un atm truffato. Certe volte i tempi per servirti al ristorante si dilatano, ma i proprietari sono anche capaci di lasciare il ristorante ed andare a casa loro per prenderti l’ingrediente che manca e che tu vorresti mangiare. Una terra dove il turismo è una fonte d’entrata importante, ma dove bisogna fare in modo che continui ad essere un turismo sostenibile.

Queste sono state le località dove abbiamo dormito durante nostro viaggio:

  • 3 ottobre Labuan Bajo
  • 4 ottobre notte in barca – Parco Nazionale di Komodo
  • 5-7 ottobre Kanawa Island
  • 8 ottobre Denge
  • 9 ottobre Waerebo
  • 10-11 ottobre Ruteng
  • 12-13 ottobre Bajawa
  • 14 ottobre Moni
  • 15-16 ottobre Maumere

Il viaggio a Flores con mia sorella viaggio è iniziato il 2 ottobre, con un volo diretto da Bali alla città di Labuan Bajo. Qui abbiamo scelto un alloggio un po’ fuori dal centro, che però organizzava trasporto gratuito per poter andare in centro a cenare. Labuan Bajo, come la maggior parte delle città viste in Indonesia, non è bella e non ha speciali luoghi d’interesse, ma è il punto di partenza per tutti i tour in barca per poter visitare il Parco Nazionale di Komodo. Arrivando a Labuan Bajo nel primo pomeriggio, abbiamo avuto tempo sufficiente per poter contattare diverse agenzie che offrivano tours. Essendo stata bassa stagione, l’unica opzione possibile era di partecipare a tour di due giorni e una notte, non erano disponibili escursioni più lunghe. Eventualmente ci sono anche tours con andata e ritorno in giornata. Tutte le agenzie sono sulla strada principale del paese, i prezzi che ti propongono sono più o meno gli stessi (sulle 40€ a persona per i due giorni). Le informazioni che ti danno sul tour non sono sempre esatte (cosa è incluso nel prezzo, quali tappe farai, quante persone hanno già prenotato), ma prenotare è stato facile. Molto rapidamente siamo riuscite ad organizzarci per partire già il giorno successivo.

Nella nostra barca eravamo 10 turisti più 3 persone dell’equipaggio. Quale sarà la tua barca e con quante persone viaggerai, sono tutti dettagli che si scoprono solo il giorno della partenza: praticamente impossibile saperlo prima. In certi momenti è stato un po’ difficile comunicare in inglese con l’equipaggio e gli altri turisti locali. Abbiamo notato che in molte occasioni gli abitanti di Flores rispondono sempre di sì a qualsiasi domanda, probabilmente per non deluderti, ma non risulta molto utile!

Partenza alle 8 del mattino, che poi sono diventate le 9. Mare piatto ed una barca lenta che non disturbava neppure gli stomaci più sensibili al mal di mare. Dopo varie ore di navigazione siamo arrivati all’isola di Rinca. Qui, come anche nell’isola di Komodo, due guide accompagnano il gruppo nel percorso a piedi sull’isola. Abbiamo visto diversi lucertoloni, i famosi draghi di Komodo. Alcuni erano più tranquilli ed altri più attivi ed uno in particolare ci ha fatto salire un po’ l’adrenalina. Seconda tappa: l’isola di Komodo. Dopo la passeggiata per vedere altri draghi, abbiamo raggiunto, in barca, la Pink Beach. Purtroppo si stava facendo buio e non era più il momento ideale per fare snorkeling, ma ne è comunque valsa la pena vedere questa spiaggia e le zone limitrofe con le luci del tramonto. Cena e notte in barca: la maggior parte di noi ha dormito sul ponte superiore e verso le 5.20 siamo stati piacevolmente svegliati da un’alba meravigliosa, di un rosso mai visto. Colazione e prima tappa del secondo giorno nell’isola di Padar. La salita sotto il sole è stata abbastanza impegnativa, ma comunque breve, e hai un panorama all’arrivo che toglie il fiato, con le tre spiagge di diversi colori. La tappa successiva doveva essere snorkeling al Manta Point, ma ci hanno detto che non c’era nessuna razza nei dintorni quel giorno e quindi siamo andati a fare snorkeling in un altro punto, dove c’erano abbastanza pesci e coralli. Ultima tappa del tour in barca è stata Kanawa Island. La barca riportava i turisti a Labuan Bajo, ma io e mia sorella siamo rimaste, perché avevamo prenotato 3 notti su quest’isola.

Un’isola minuscola, con una ventina di bungalows ed un solo ristorante. La prima notte eravamo solo 4 ospiti. Se si va in bassa stagione, consiglio di non prenotare in anticipo e farlo direttamente sul posto, che risulta molto più economico. Lo snorkeling lì è stato meraviglioso. In alcuni punti il mare è azzurro cristallino, l’acqua bassissima e quando cammini devi stare attento a non pestare le stelle marine. Una mattina abbiamo fatto il giro dell’isola nuotando, con l’attrezzatura da snorkeling. In meno di 2 ore (con calma) abbiamo fatto il giro: a parte qualche punto pieno di detriti di plastica portati dal mare, i colori e la quantità di pesci che abbiamo visto sono indescrivibili. Sicuramente il miglior snorkeling di tutta la vacanza in Indonesia. Un pomeriggio, poco prima del tramonto, siamo andate sulla cima della collinetta: per salire c’è un sentiero più o meno segnalato. Dalla cima si possono vedere le spiaggette sull’altro lato dell’isola e la vista ti dà la sensazione di possedere quel posto, quel mare, come se fosse la tua isola privata. Il resto del tempo l’abbiamo passato sul lettino in spiaggia a leggere e a rilassarci. Con molta malinconia il terzo giorno abbiamo lasciato Kanawa con la barca delle 8 della mattina che riportava i turisti a Labuan Bajo (gratuita per gli ospiti dell’isola). Da lì siamo partite con un autista privato alla scoperta di Flores. Gli autisti si possono trovare direttamente al porto o parlando con qualche agenzia, magari prima di fare il tour in barca. Il nostro autista aveva un’auto comoda (importante perché le ore seduti in macchina sono molte e tante strade non hanno un buon asfalto) e parlava bene inglese, così ci ha potuto dare molte informazioni su Flores. Il costo di un autista è sulle 40/45€ al giorno ed include tutto (la benzina, i suoi pasti, ecc. non si deve aggiungere altro, tranne parcheggi o servizi extra, per esempio se ti porta alle 4 del mattino ad un vulcano).

Per raggiungere la nostra successiva meta, Denge, abbiamo fatto 7 ore di auto con una pausa per il pranzo e una per sgranchire le gambe in riva al mare. Denge è un piccolo villaggio, niente in particolare da vedere, ma è il punto di partenza per il trekking che ti porta a Waerebo, un villaggio tradizionale. Dopo una colazione a base degli avanzi della cena (riso, verdure e uova) siamo partiti a piedi con il nostro autista che ci ha fatto da guida. Più di 3 ore di camminata (la prima ora si può evitare, visto che non è nella foresta ed ha abbastanza pendenza. Potete farvi portare in moto fino al punto di inizio del trekking). Il percorso non è molto complicato, non è molto in salita, ma se siete fisicamente allenati vi risulterà più facile. L’arrivo al villaggio di Waerebo toglie il fiato con queste enormi case coniche distribuite in cerchio, avvolte tra le nuvole, circondate dalle montagne. Sembra di stare in una fiaba. All’arrivo dei turisti viene fatta una breve cerimonia, poi si pranza, seduti per terra, nella casa che sarà l’alloggio per tutti i turisti. Si dormirà in cerchio, uno accanto all’altro, appoggiati su materassini fatti con foglie intrecciate. Il tempo passa lentamente nel villaggio osservando i locali, i bambini che giocano, i cani che si rincorrono. Per rinfrescarci dopo la lunga camminata, abbiamo fatto l’esperienza della “bamboo shower”: acqua di fiume freschissima che scende da canne di bambù, disposte dietro un angolo della montagna, dove i locali vanno a lavarsi. Un angolo per le donne e, a debita distanza, un altro per gli uomini. Dopo cena abbiamo osservato le stelle, una volta indescrivibile. Al risveglio colazione con tutti gli altri turisti e 3 ore di trekking per tornare a Denge dove avevamo lasciato l’auto. Viaggio di circa 4 ore per arrivare a Ruteng con sosta a Cancar per vedere i campi di riso a forma di ragnatela.

Molti turisti vedono di Flores solo l’arcipelago di Komodo e Waerebo. La parte più ad est è poco frequentata, ma se vi piacciono il verde, i vulcani, i laghi e le sorgenti di acqua calda, non vi peserà passare tante ore in auto (o autobus), ed è un’isola che vale la pena visitare! A Ruteng eravamo probabilmente le uniche 2 turiste, ma ci siamo sentite sempre ben accolte, con tanti sorrisi ed “Hello” dei locali. Abbiamo anche scoperto un compito divertente che gli studenti delle scuole locali devono fare: gli insegnanti gli chiedono di praticare inglese con i turisti, ma per essere sicuri che lo facciano davvero, il turista deve rispondere a delle domande già scritte sui loro quaderni e deve anche firmare. Ed ovviamente si devono fare la foto di rito con tutti gli stranieri con cui parlano. Abbiamo notato questa passione dei locali di farsi foto in bar, ristoranti, o per la strada con i turisti che incontrano. A Bali mi é stato detto che le foto le mettono in cornici nella loro casa e ne sono molto orgogliosi. A Ruteng siamo andate al mercato locale, alla Cattedrale Cattolica e in un punto panoramico chiamato Golo Curu. Abbiamo visitato la Liang Bua, caverna dove scoprirono nel 2003 una potenziale specie di Homo Genus. Siamo state al villaggio tradizionale chiamato Ruteng Pu ed abbiamo fotografato altri campi di riso terrazzati. Abbiamo dormito a Ruteng due notti, ma se non si ha moltissimo tempo consiglierei di fermarsi solo una e magari saltare qualche punto che noi abbiamo visto.

Dopo aver lasciato Ruteng ci siamo fermati nel lago Danau Ranamese dove abbiamo fatto una breve passeggiata e visto una piccola cascata. Il lago è circondato dal verde, molto suggestivo e rilassante. Inoltre eravamo le uniche turiste! Lungo la strada verso la successiva meta, Bajawa, ci siamo fermati a vedere una distilleria del liquore locale, Arak, prodotto solo in pochi posti di Flores ed imbottigliato in bottiglie di plastica, solo per i locali e i turisti, non per la vendita alla grande distribuzione. Una fermata rilassante vicino Bajawa é stata Mancanegara Hot Spring a Soa. Piscine naturali di acqua caldissima e un fiumiciattolo dove si puó fare il bagno e godere dei getti d’acqua che massaggiano le spalle. A Bajawa, forse una delle cittadine piú graziose dove ci siamo fermate, eravamo in una semplice, ma carina guesthouse con vista sul vulcano Inerie. Il giorno dopo abbiamo visto il villaggio tradizionale Bena, ed abbiamo osservato i locali alle prese con alcune attivitá quotidiane come tessere, far seccare al sole alcune piante ed aprire i gusci di macadamia. Abbiamo visitato anche un altro villaggio non molto lontano da Bena, Gurusina. Sfortunatamente questo villaggio si incendió pochi mesi fa ed ora c’è ben poco da vedere: i lavori di ricostruzione saranno lenti. Dopodiché abbiamo fatto un altro bagno rilassante in un fiume vicino al villaggio di Gurusina, dove da una parte scende acqua caldissima e dall’altra fredda, creando una piscina naturale con una piacevole temperatura. La signora che gestisce l’ingresso a questa sorgente di acqua calda può anche preparare il pranzo ai turisti, con un unico piatto del giorno.

Ll giorno successivo abbiamo passato molte ore in auto per raggiungere Moni. Ad orario pranzo, ci siamo fermati a Penggajawa, la Blue Stone Beach, per fare una passeggiata sul bagnasciuga e mangiare del buonissimo pesce grigliato. Arrivati a Moni la nostra giornata si è conclusa rapidamente con una cena in un localino e poi siamo andate a dormire prestissimo: il giorno dopo ci aspettava la sveglia alle 4! Dopo una mezz’oretta di auto, siamo arrivati prima delle 5 del mattino al vulcano Kelimutu, dove iniziava la salita fino al cratere. Questa passeggiata è molto facile e piacevole ed in meno di mezz’ora eravamo già in cima, godendo di un’alba mozzafiato. Nonostante le nuvole, il panorama era stupendo e quando il sole è spuntato, abbiamo potuto fotografare i 3 crateri che ora sono laghi di diversi colori. Siamo poi tornati alla guesthouse per una deliziosa colazione con pancake alla banana e ci siamo messi nuovamente in viaggi per Maumere. Dopo circa 3 ore di viaggio, abbiamo, con tristezza, salutato il nostro autista che ci ha accompagnate per una settimana intera e che ci ha aiutate a conoscere e ad apprezzare questa isola e questo popolo.

Le ultime due giornate a Flores le abbiamo trascorse in un eco-lodge fuori dal centro di Maumere, accanto al mare e non lontano dall’aeroporto. Sono state due giornate rilassanti, passate nel giardino, facendo snorkeling (molto bello), ammirando il tramonto sul mare e conoscendo gli altri ospiti dell’eco-lodge. La signora che gestisce questo posto ci ha fatto conoscere ulteriormente questa terra, raccontandoci di varie iniziative locali e spiegandoci quali sono i temi dove la popolazione ha bisogno di più istruzione. Per esempio è un popolo che sta iniziando a sensibilizzarsi sul tema plastica e riciclaggio, ma ha ancora un lungo cammino da fare.

Il 17 ottobre abbiamo volato da Maumere per fare ritorno a Bali e continuare l’ultima parte della nostra vacanza. Flores rimarrà nei nostri ricordi per sempre, con i suoi panorami, il suo verde, la sua gente accogliente, i villaggi tradizionali. E l’arcipelago di Komodo, con le sue tante isolette, il suo mare azzurrissimo, i suoi draghi, i suoi rossi tramonti e le albe mozzafiato, sono impresse nella nostra memoria… e chissà, forse un giorno ci torneremo.



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