Giordania, un paese tutto da scoprire

Quando si pensa alla Giordania viene immediato l'accostamento a Petra. Chiunque sogna di attraversare il Siq e trovarsi davanti al tesoro Al Khazneh. Ma io ero certa che ci fosse di più e volevo vederlo con i miei occhi...
Scritto da: mfia84
giordania, un paese tutto da scoprire
Partenza il: 14/09/2018
Ritorno il: 22/09/2018
Viaggiatori: 2
Spesa: 1000 €
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Premessa importante per chi intraprende un viaggio in Giordania: ogni sito visitato (ad eccezione del canyoning nel Wadi Mujib) è incluso nel Jordan pass, un pass turistico che si fa on line e che da la possibilità di ottenere velocemente il visto entrando in Giordania e visitare i siti principali senza fare alcun tipo di fila.

14.09.2018 volo Turkish Airlines Roma – Amman con scalo ad Instanbul

Raggiungiamo Amman nel primo pomeriggio di venerdì. il venerdì è il giorno di festa in Giordania, c’è poco traffico, poco movimento, ma tanto da vedere. abbiamo scelto un albergo economico nel Downtown di Amman “Gallery Guest House” ottima posizione per partire alla scoperta della capitale giordana. Amman è una città di contrasti, dalle scale colorate, alle profumate pasticcerie che sfornano knapeh ad ogni ora del giorno diffondendo il loro profumo in strada, alle caotiche strade interne ricche di mercati e clacson, ai megafoni che diffondono la messa ad intervalli regolari. facciamo un lungo giro a piedi e raggiungiamo un mercatino coloratissimo nella più benestante “Rainbow Street” prima di cenare nel ristorante consigliato da tutte le guide turistiche.”Hashem” è un’esperienza unica nel suo genere, ma soprattutto è una garanzia: sforna Falafel e Hummus come una catena di montaggio e ho avuto come l’impressione che tutta la città quella sera fosse li a cena. Se volete immergervi nella vera vita di Amman dovete cenare qui almeno una volta.

15.09.2018 Jerash e Umm Qais

Il nostro driver arriva di buon mattino a prelevarci dall’albergo. E’ sabato e il traffico è intenso. quel venerdì pomeriggio di festa quasi lo rimpiangiamo! cambiamo parte dei nostri soldi in JD alla banca in centro e arriviamo a Jerash (o Gerasa) intorno alle 11 del mattino. attraversato l’arco di Adriano che separa la città dai resti romani, veniamo catapultati in uno dei siti romani meglio conservati che io abbia mai visto (e io abito a Roma! Lo dico con cognizione di causa!!) L’Ippodromo, il meraviglioso foro, il Tempio di Zeus, Teatri e templi si susseguono in un’area vasta, e lascia di stucco l’ottimo stato di conservazione dell’intero sito. Alle note e bellissime rovine di Gerasa si contrappongono le meno conosciute e meno ben conservate rovine di Umm Qais (o Gedara). si, perché nell’angolo nord occidentale del paese giacciono altre rovine che, sebbene possano sembrare di qualità inferiore, sono incastonate in un paesaggio talmente surreale, che vale la pena perdersi fra di esse fino al tramonto. attraversando il decumano avrete alla vostra destra la visuale completa su tre paesi, Siria Israele e Palestina. prima di entrare fermatevi a bere del the nello stupendo cafè di fronte al parcheggio. i tavoli all’aperto danno direttamente sulle alture del Golan. il viaggio di ritorno è lungo, ma il nostro driver ci racconta la sua storia e quella della sua famiglia e il tempo passa velocemente. come dico sempre, parte della magia di un viaggio è data dalle persone che avete la fortuna di incontrare lungo il cammino, e incontrare Murad per noi è stata una benedizione dal cielo.

16.09.2018 Amman. Citadel and Roman theatre

Ultima tappa con base Amman. Non si può dire di aver visto Amman se non si cammina all’interno della cittadella. La vista che si ha da qui su Amman è qualcosa che non si puo descrivere a parole. Le case color sabbia a finestroni quadrati ti circondano, come una distesa infinita che ti accompagna da ogni angolo della Cittadella. L’elemento principale è sicuramente il tempio di Ercole, ma è la vista del teatro romano la vera attrazione, perfettamente incastonato fra le case, sembra una composizione geometrica a tutti gli effetti. il teatro è stato perfettamente restaurato e sicuramente di grande impatto visivo. Dopo pranzo raggiungiamo Madaba, una cittadina colorata e caotica che ha una peculiarità: convivono in questo piccolo angolo di mondo una comunità cristiana e una comunità musulmana perfettamente integrate fra loro. Vi capiterà di ascoltare la preghiera proveniente dalla moschea mentre vi trovate davanti al santuario della decapitazione di Giovanni Battista ad assistere alla messa cristiana delle 19. salite sul campanile per avere la vista più bella di madaba. Dopo aver cenato in un tipico ristorante giordano con pita hummous e the alla menta “Jaw Zaman” raggiungiamo il nostro albergo. La Pilgrim’s guest house ha stanze molto semplici ma sorge all’interno della chiesa di san Giorgio e offre al mattino delle marmellatine fatte in casa che non avete idea!!

17.09.2018 King’s Highway – castello di Karak e castello di Shobak

Il nostro driver di buon mattino ci accompagna in questo tour dei castelli di Karak e Shobak percorrendo la panoramica strada dei re. La strada è ricca di tornanti e punti panoramici di grande effetto visivo. i tornanti in alcuni punti sono cosi spettacolari che sono già di per sé un motivo sufficiente per visitare questa zona. Sebbene del castello crociato di Karak rimangano resti ben più imponenti, rimaniamo letteralmente incantati da quello più remoto e selvatico di Shobak. Il castello in questione, infatti, sembra un tutt’uno con le colline circostanti, mettendo in risalto il colore azzurro intenso del cielo. Nel primo pomeriggio ci dirigiamo finalmente a Wadi Musa, il villaggio che sorge ai piedi di Petra e, dopo aver salutato il nostro driver che rivedremo solo di li a qualche giorno e dopo aver posato le valige in albergo (per i successivi 2 giorni alloggeremo nell’economico e bellissimo Peace way Hostel), Perlustriamo la zona: quello che salta immediatamente all’occhio è che si abbandona totalmente la veridicità della Giordania: qui tutto è turistico e tutto ruota intorno a Petra. Negozi ristoranti e alberghi si susseguono senza sosta fino all’ingresso del sito. Scegliamo il ristorante Al-Wadi per la cena, dove gustiamo il gallaya più buono della Giordania (carne o uovo cotto in una salsa di pomodoro e cipolle. davvero notevole).

18.09.2018 – Petra

Ci alziamo all’alba, il programma è ricco e vogliamo arrivare al monastero prima che il sole sia cocente. Preparatevi, Petra è un’esperienza unica nel suo genere, ma è dura. il sito oltre ad essere immenso prevede distanze importante ma soprattutto salite imponenti a temperature che rasentano la vivibilità. dall’albergo camminiamo per 20 minuti per raggiungere l’ingresso visitatori. il sole ancora non è sorto del tutto e resta un po’ del “frescume notturno” dato dalle rocce non ancora attaccate dal sole. il percorso per arrivare al Siq è quasi desertico. cammelli e cavalli vengono preparati al grande afflusso di turisti ma a quell’ora (erano le 7 e 30 quando siamo andati noi) la struttura sembra ancora dormiente). Percorramo il siq col naso all’insù. quella lunga gola di roccia circondata da pareti che sembrano toccarsi e coprire il cielo ci hanno accompagnati fino alla luce: quella del tesoro. Al-Khazneh è sicuramente la parte più nota e famosa di Petra, una grande porta scavata nella roccia che man mano viene illuminata dal sole e che, da sola, vale l’intero viaggio in Giordania, o almeno questo è quel che credevo fino a quel momento. Si, perché dalle foto ti fai l’idea errata che Petra sia sostanzialmente questo, mentre in realtà Al Khazneh è solo la prima cosa che ti trovi davanti. Dopo aver dedicato alla porta del tesoro più di 50 foto da ogni angolazione, prospettiva e con qualunque illuminazione solare, proseguiamo verso la strada delle facciate: pareti intere ricche di tombe e case nabatee che terminano nel teatro nabateo. Da qui la strada si divide. ed è per questa ragione che abbiamo deciso di strutturare la visita di Petra in 2 giorni e dedicare il primo giorno alla salita degli 800 gradini scavati a mano per arrivare al monastero (Al-Deir). Il monastero è nascosto dietro le colline e non si vede a occhio nudo finché non si arriva a destinazione. anche i più alleati come noi faranno fatica con quelle temperature ad arrivare in cima, ma dio solo sa se ne vale la pena. il monastero è in assoluto una delle cose più belle mai viste in tutta la mia vita, tanto che a confronto il tesoro visto qualche ora prima sembra un vago ricordo. mettetevi ai piedi della struttura e guardatela dal basso: il solo pensare che 2000 anni fa l’uomo fosse capace di simile perfezione vi renderà impotenti e anche dannatamente piccoli! La discesa è sicuramente meno faticosa, anche per via del the e dei panini che abbiamo mangiato sopra la collina da uno de punti panoramici che affacciano sul monastero! prima di uscire dal sito ci fermiamo al tempio grande percorrendo la lunga rada colonnata che ci riporterà all’ingresso visitatori. Sono solo le 16 ma siamo distrutti. Come dicevo l’esperienza è mozzafiato ma veramente dura, soprattutto per le vostre gambe. se non alloggiate nei pressi dell’ingresso visitatori, per tornare il albergo vi consiglio vivamente un taxi. la strada è in salita e a quell’ora tutto emana calore. anche voi stessi!

19.09.2018 – Petra

Il secondo giorno ce la prendiamo con più calma e arriviamo davanti al tesoro che il sole è già alto nel cielo. È incredibile la sensazione di impotenza che si prova davanti a tanta bellezza, sono quasi certa che se vedessi Petra per una settimana di fila avrei sempre la stessa sensazione. Scegliamo il percorso delle tombe reali, ci eravamo passati davanti il giorno prima e non vedevo l’ora di vederle da vicino. Le facciate immense sono scavate nella roccia perfettamente conservate e anche qui ci perdiamo a bocca aperta nella grandezza dell’uomo. Torniamo verso il tesoro e ci arrampichiamo sulle montagne, scalando la roccia avrete delle foto di Al-Khazneh in punti panoramici davvero suggestivi. lasciamo Petra e una parte del nostro cuore nel Siq, ma i nostri occhi sono pieni. Ceniamo al Bukhara restaurant e prepariamo le valigie. l’indomani ci aspetta una nuova tappa verso il Mar Morto

20.09.2018 – Wadi Mujib – Dead Sea

Lasciando alle nostre spalle Wadi Musa ci dirigiamo in compagnia del nostro fidato driver verso il Wadi Mujib. la Jordan Valley è bellissima e alterna paesaggi lunari a strade desertiche che ricordano molto l’Africa e i safari in Kenya. Il wadi Mujib è un percorso molto suggestivo all’interno di un siq all’interno del quale scorre un fiume di acqua cristallina e cascate che va risalito controcorrente. un’esperienza indimenticabile che no potete perdere prima di rilassarvi qualche giorno galleggiando nel mar morto. L’acqua dona alle pareti rocciose dei riflessi azzurri rosei e smeraldo nei quali camminerete per ore. e vedrete sopra e vostre teste le pareti quasi toccarsi lasciando scoperto un filo di cielo da cui penetra velatamente il sole, che rende il tutto ancora più indimenticabile. Nel pomeriggio raggiungiamo finalmente il nostro resort sul mar Morto. qui non ci sono alberghi, ne guest house, solo enormi resort nati quando il mar morto era all’apice della sua dimensione. alloggiamo al Dead Sea Resort Spa, un immenso complesso che in qualche modo sembra eccessivo rispetto al flusso turistico giordano..ma ne capiremo presto la ragione: i resort accolgono anche la popolazione giordana che sfrutta questi luoghi giornalmente per avere uno sbocco sul mare con i propri bambini. Purtroppo il mare si sta prosciugando molto velocemente. Vedrete nettamente dove arrivavano le acque fino a 20 anni fa e quanta parte di esso è evaporata negli ultimi anni. è impressionante, cosi come è anche impressionante la sensazione che si prova immergendosi nelle sue acque calde. l’elevata salinità rende tutto magicamente galleggiante, ma soprattutto rende le pietre circostanti bianchissime e completamente rivestite da una patina salata tale da sembrare stalattiti.

21.09.2018 – Dead Sea

Ci svegliamo presto. approfittiamo dell’immenso buffet servito dal resort e corriamo in riva al mare: vogliamo vedere sorgere il sole sul mar morto ed è un’esperienza che vi consiglio caldamente. l’acqua che evapora e il sole che sorge rendono l’orizzonte celeste e rosa pastello, mentre camminate su distese di acqua fanghi e sale bianchissimo. L’esperienza si ripete al tramonto, dove tutto si tinge di arancio e verde smeraldo. vorrei rimanere li per ore ma la spiaggia alle 19 chiude e dopo una ricca cena prepariamo le valige per l’ultima tappa

22.09.2018 – Amman

Avendo il volo alle 23 e 50 decidiamo di tornare verso Amman, posiamo le valige al Cliff hostel in pieno centro (non dormiremo in albergo ma per 8 euro a notte abbiamo approfittato di una stanza per posare le valige e riposarci un po prima del volo notturno) e ci incamminiamo a piedi per i mercatini e le stradine del downtown. il nostro driver ci porta ad assaggiare il tipico dolce giordano in una delle pasticcerie più rinomate di Amman: Habibah. Lo knapeh è un dolce ripieno d filante formaggio ricoperto da miele croccante pistacchi e sfoglie di pasta. un’esperienza extrasensoriale e credo che ad oggi sia in assoluto la cosa più buona che io abbia mai mangiato. i mercatini di Amman sono caotici e molto frequentati. la cosa che affascina il turista è l’autenticità. non ci sono negozi internazionali…non troverete mai boutique di alta moda all’occidentale, ma solo ed unicamente negozi tipicamente giordani. Prima di partire mangiamo un’ultima volta da Hashem, e diamo cosi l’ultimo saluto alla Giordania.

Siamo arrivati al termine… torniamo in albergo, ci diamo una rinfrescata e partiamo verso l’aeroporto. La parte più dolente sarà dire addio al nostro driver, colui che con le sue storie, le sue barzellette e i suoi suggerimenti ha reso speciale questo viaggio nel tempo, e dire addio al popolo giordano,che ci ha accolti col sorriso ovunque.

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Jerash

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Petra

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Umm Qais

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Jordan Valley

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Amman

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Umm Qais

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Madaba

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Amman

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Amman

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Amman

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Shobak Castle

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Petra

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Wadi Mujib canyoning

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King's Highway

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Petra - le tombe reali

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Petra - il monastero

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Mar morto

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Mar morto

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Amman



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