Romania, istruzioni per l’uso

Un viaggio di sei giorni in una Romania rurale, privilegiando castelli e chiese fortificate
Scritto da: modicat2
romania, istruzioni per l'uso
Partenza il: 07/09/2018
Ritorno il: 13/09/2018
Viaggiatori: 2
Spesa: 1000 €
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Questa volta, mia moglie ed io, siamo partiti per una vacanza di 6 giorni in Romania, dal 7 al 13 settembre 2018, perché sapevamo che c’erano delle cose interessanti da vedere, perché era una meta vicina, perché il tempo era limitato e anche perché la spesa prevista era bassa, il che non guasta mai. Non scordatevi che sarete all’estero, per cui una piccola polizza assicurativa contro tutti rischi non guasta mai.

Durante la mia vita ho viaggiato tanto e ho capito una cosa, forse banale, ma importante relativa al come viaggiare. Le tue scelte devono essere diverse a seconda se “hai da spendere più tempo che soldi” oppure se “hai più soldi che tempo”. Spero che sia chiara a tutti la differenza. Se hai poco tempo, spendi di più, ma vai in fretta e vedi tutto. Se hai pochi soldi da spendere, vai più lentamente, spendi più tempo, ma alla fine vedi tutto lo stesso. Insomma verificate il vostro tempo disponibile ed il vostro portafogli e poi fate le scelte più appropriate.

QUANDO ANDARE

Vedete sui siti appositi quando conviene partire in base al clima ed alle vostre ferie. Tenete presente che a ottobre comincia a fare freddo e lì fa freddo seriamente e con tanta neve. Noi ci siamo andati a inizio settembre per ragioni di compatibilità con il mio lavoro di guida turistica. Abbiamo avuto sempre tempo bello soleggiato e soprattutto un gran caldo assolutamente inaspettato: 28 °C tutti i giorni con un po’ di freschetto di notte. La pioggia l’abbiamo intravista per due minuti una sera sola. Però, la cosa importante che dovete tenere presente, oltre alla stagione in cui andarci è il giorno della settimana in cui arrivarci. Sembra una cosa banale, invece non lo è perché alcune delle attrazioni fondamentali, tipo i castelli o chiese fortificate più belle, sono spesso chiuse tra domenica e lunedì, e soprattutto le chiese alla domenica mattina fino alle ore 11-12 non fanno entrare i turisti perché c’è la messa (ci è capitato due volte). In poche parole, noi siamo arrivati di venerdì pomeriggio e abbiamo sbagliato. Bisogna arrivare in Romania di lunedì pomeriggio o martedì mattina e girare fino a sabato sera, così sarete sicuri di trovare tutto aperto dentro e fuori Bucarest.

COME ARRIVARE

La Romania fa parte dell’Unione Europea per cui ci si arriva anche con la carta di identità e non è necessario il passaporto. Però non fa parte dell’area Euro e quindi lì non si spendono gli euro, ma i LEI come spiegherò più sotto. Girando per la Romania abbiamo incontrato molti italiani, alcuni ci erano arrivati in auto, altri addirittura in moto, certamente chi ha tanto tempo disponibile e parte dall’Italia nord orientale è facilitato…. noi due, partendo da Napoli abbiamo preso un volo BlueAir diretto per Bucarest. Sedili strettissimi, aereo vecchiotto, prezzo ragionevole (200 euro). Ovviamente ognuno di voi sceglierà il modo di viaggiare o il volo migliore in funzione dei propri gusti e scelte.

ITINERARIO CONSIGLIATO

A noi interessava visitare Bucarest, la Romania rurale e in particolare la Transilvania. Il mio consiglio, a posteriori è di passare due notti e tre giorni nella capitale e tre notti e quattro giorni in Transilvania toccando almeno tre città Brasov, Sighisoara e Sibiù.

Partendo da Bucarest al mattino presto, è possibile fare gite di un giorno, andata e ritorno da ognuna di queste località, ma noi abbiamo deciso di dormire una notte in ogni città e due notti a Bucarest. In questo modo abbiamo risparmiato tempo e danaro. Le nostre mete principali (con soste notturne) sono state appunto: Brasov, Sighisoara e Sibiù. Vicino a ognuna di queste città, abbiamo individuato preventivamente che cosa ci interessava vedere e abbiamo percorso complessivamente oltre 1000 km in quattro giorni.

COME GIRARE

Notate che entrambi i tipi di tour (giornaliero da Bucarest o dormendo fuori) possono essere affrontati in tre modi diversi.

Da Bucarest ogni giorno partono viaggi organizzati di un giorno per le tre località suddette. Potete aggregarvi a questi tour in corriera, ma non è questo il tipo di viaggio che a noi interessa per cui lo abbiamo scartato a priori.

Un altro modo di immaginare il vostro viaggio, è quello di guidare dall’Italia e andare in giro con la propria auto/moto, oppure noleggiare un’auto in Romania e guidarsela da soli. Le “autostrade” in Romania sono gratis. Le strade principali sono discrete. Quelle provinciali o comunali lasciano molto a desiderare, quelle “interpoderali” a volte sono una tragedia. Se indovinate come si scrivono i nomi delle varie località, con il navigatore del telefonino potete arrivare dove volete senza problemi. La benzina/diesel costano una ventina di centesimi a litro meno che da noi. In città i parcheggi sono pochi, ma economici. Il limite di velocità è 90 Km/h sulle statali ed è comunque segnalato.

La terza possibilità (quella che abbiamo scelto noi) consiste nel noleggiare un’ “auto con un autista locale che parli italiano” e che, grazie alla sua esperienza, ci semplifichi la vacanza. Infatti, oltre a guidare, volevamo una persona che ci facesse da accompagnatore, da guida, da interprete, conoscesse le strade, ottimizzasse i percorsi, ci consigliasse i posti giusti dove mangiare o i siti a cui non avevamo pensato, ci spiegasse i menù dei ristoranti, ci facesse da “scorta”, ci raccontasse degli usi locali, ci evitasse errori, ecc.

Ho scritto a varie agenzie locali, ma una sola ha risposto in perfetto italiano (non con il traduttore di google) e quindi ho scelto quella. Si tratta della Transprotocol, che dispone di varie auto e di un pulmino da 8 persone, e che ci ha assegnato Marian, un autista professionale gentilissimo, esperto, educato, simpatico e soprattutto con un lungo vissuto lavorativo in Italia per cui parla la nostra lingua perfettamente. Su internet il sito è www.transprotocol.ro, ma potete chiamare e scrivere in italiano via Whatsapp al numero 0040786851338.

LA LINGUA

Il romeno assomiglia all’italiano, è una lingua mezza latina e mezza no. Ci si può cimentare a farsi capire storpiando alla sarda l’italiano, ma attenzione perché delle parole sono “falsi amici”, ovvero sono uguali a parole italiane, ma significano tutta un’altra cosa. Trovare qualcuno che parla inglese è cosa abbastanza difficile, per cui gestirsi fuori dai circuiti turistici o dai ristoranti, non è facile. Io mi sono molto divertito a cercare di indovinare che cosa significassero le scritte, le insegne o le pubblicità stradali che incontravamo lungo il nostro percorso e, avendo Marian, al mio fianco, lui traduceva e confermava la mia “intuizione” oppure ci facevamo un sacco di risate sul possibile equivoco che si sarebbe generato.

LA VALUTA LOCALE

Occorre munirsi di valuta locale, i LEI. Mai cambiare molti euro in aeroporto. A volte può essere obbligatorio farlo per poter incominciare a muoversi, allora cambiate massimo 20 euro, non di più perché il cambio attuale è di 4,60 lei per ogni euro, e loro vi danno 4,10 Lei, ovvero una tangente del 11%! In città troverete dappertutto i cambiavalute che oscillano fra 4,56 e 4,60. Esempio: 460 lei sono 100 euro. 46 lei sono 10 euro. 4,5 lei sono circa 1 euro.

I nostri alberghi erano già tutti prenotati e pagati dall’Italia, per cui abbiamo cambiato 400 euro per le spese correnti (Marian ci ha fatto avere 4,62 Lei per euro) e, poiché siamo parchi ed oculati, alla fine abbiamo speso solo 350 euro in 6 giorni, ovviamente a parte il costo dell’Agenzia (autista e auto). I LEI avanzati ce li ha cambiati in euro Marian, prendendoseli lui senza problemi.

I COSTI

In Romania lo stipendio medio è di 500 euro ed i costi per vivere sono proporzionali, mentre i costi della tecnologia, delle auto e della benzina sono pari ai nostri. Un filone di pane si vende per 1 LEI ovvero 20 centesimi di euro, in uno snackbar abbiamo mangiato in tre con meno di 10 euro. Ad un ristorante medio (non turistico), mangiando bene e bevendo vino, in due si spendono circa 20 euro. Pare che UBER funzioni bene, ma io non lo uso. Non abbiamo mai preso né bus né tram, mentre abbiamo usato i taxi che sono gialli, ma non hanno tutti la stessa tariffa. Sullo sportello c’è un adesivo che dice il prezzo a kilometro. Si va da 1,69 lei a km fino a oltre 3,99 lei a km. e mi dicono che ce ne sono anche di più cari. Ovviamente scegliete quelli più economici e accertatevi che mettano il tassametro in funzione perché a volte imbrogliano. Comunque, di fronte a costi così bassi, io ho sempre arrotondato il prezzo della corsa di due o tre lei verso l’alto. Alla fine della corsa l’autista vi deve dare lo scontrino.

Come regolarsi velocemente vedendo i prezzi? Per non sbagliare, dividete per 4 ed avrete un’idea approssimativa della spesa. Tipo: 38 lei (diviso 4) fa 9,0 euro circa. In realtà sarebbero 8,26 euro, ma meglio stare larghi che sbagliare per difetto.

TELEFONINI

A proposito di telefonini: siete in Europa, pertanto vale in Romania lo stesso piano tariffario che avete in Italia senza costi aggiuntivi, ma con una limitazione sui Giga scaricabili a seconda del vostro gestore. Basta attivare il comando di “roaming” e si naviga, si parla e si chiama come dall’Italia.

RISTORANTI E CIBO

Che si mangia in Romania? Zuppe varie come se fossero i nostri “primi piatti”, poi tanta, ma tanta carne arrostita di vario tipo e sempre decisamente buona. Noi di solito facciamo un’abbondante colazione (pagata) in albergo, poi mangiamo leggero a pranzo e si fa una cena simpatica la sera. Solo che dopo 4 giorni di carne arrosto o stufata non ce la facevamo più e qualche volta, abbiamo virato sul pesce o addirittura pasta, panini con formaggio o pizza.

Nei ristoranti, mangiate quello che vi pare scegliendo fra zuppe, pesce, carne e verdure varie, ma non mancate di assaggiare i MICI che sono delle salsicciotte di carne macinata e speziata. (Consiglio di chiederli ben cotti). Il dolce Papanaci è obbligatorio assaggiarlo, ma attenzione che non vi freghino dandovi delle schifose ciambelle industriali invece dei veri Papanaci artigianali. Se costano meno di 20 – 22 Lei a coppia (la porzione è di due alla volta) allora sono fasulli e sappiate che se sono “originali” ci vogliono almeno 14 minuti per prepararli. Se ve li portano subito, sono delle ciambelle dure, allora sono fasulli e voi mandateglieli indietro.

Come dappertutto, anche in Romania ci sono molti livelli di hotel o di ristoranti: da quelli di lusso per ricchi turisti a quelli piccolini e romantici (come piacciono a noi) per famiglie o coppie innamorate.

A Bucarest, nel cuore del centro storico ci sono infiniti ristorantini e c’è solo l’imbarazzo della scelta, scegliete voi. Ottima la gelateria Emilia. Io posso consigliare the Mystic Tree, Strada Popa Soare,7 dove abbiamo mangiato in tre (Marian mangiava con noi) per 132 lei (29 euro), consiglio il rollè fritto di pollo (Rolada de Pui) e poi lasciate fare alla padrona. Decisamente ottimo il ristorante Bucatarasul cel Dibaci, Strada Cluceru Udricani 12 vicino al centro antico (salmone grigliato notevolissimo!) in due, 25 euro, compreso vino buono e dolce.

A Brasov abbiamo cenato all’Ursul Carpatin, Strada Michael Weiss 29, una traversa della strada pedonale principale, non economico (in due 103 lei=23 euro), ma i Papanasi (dolce tipico) sono stati i migliori che abbiamo mangiato in Romania.

A Biertan (proprio dove c’è la chiesa) abbiamo pranzato al Restaurant Medieval Unglerus, non male, non caro.

A Sighisoara sotto la torre dell’orologio, appena fuori dalle mura medioevali, abbiamo cenato da Concordia (ma era meglio il ristorante Alte Poste).

A Sibiù invece abbiamo smangiucchiato schifezze varie in strada finendo con vino dolce e falsi papanaci in un baretto con ombrelloni in fondo alla strada principale che è pedonale.

A Bran, fuori al parcheggio, sotto il castello di Vlad, c’è uno snack bar all’aperto dove abbiamo mangiato in piedi, in tre con 50 lei (11 euro).

Se volete risparmiare all’osso, non dimenticate che nei grandi supermercati Carrefour ci sono le mense di cibi cotti e con 4 o 5 euro a persona mangi abbondantemente.

DOVE DORMIRE

Avete una scelta amplissima sul dove dormire scegliendo su Booking.com o su Trivago; potete spendere da 10 euro a notte (addirittura meno nelle camerate degli ostelli) fino ai prezzi assurdi dei mega hotel di lusso in stile holliwoodiano. Io sono per scelte medie e oculate visto che di solito in albergo ci arrivi alle 7 di sera, poi vai fuori a cena, ci dormi solo, ti lavi e riparti al mattino… ho fatto scelte mirate più alla posizione che alla categoria.

Mi sono orientato su una spesa di circa 50-60 euro a notte per due, colazione compresa ed abbiamo fatto le seguenti scelte:

Bucarest: Hotel Trianon, Strada Cobalcescu Grigore 9, molto vicino al centro, 50 euro a notte. Ottima colazione, silenzioso, per il resto, molto dipende dalla stanza che vi danno perché ne hanno di vario tipo (calde e fredde, normali o sottotetto, belle ampie, a livello strada o ai piani alti)…insomma è una roulette. Patteggiate prima la stanza via internet!

Brasov: Hotel Coroana. Palazzo storico, perfetto come posizione, ma assolutamente da evitare perché in condizioni pessime di manutenzione (lenzuola strappate, bagno macchiato, mobiletti scassati, ecc.). Suggestivo il bar dove si fa colazione al mattino (peraltro poco variata e niente dichè), ma niente di più.

Sighisoara: Pension am Schneiderturm – Strada Zidul Cetății 4, (appena dentro le mura medioevali, strada a destra) e su cosa dire di questo albergo si apre il mondo perché ci vorrebbero troppe righe per cantare le lodi di questa piccola e graziosa location. Economica (meno di 50 euro), ma con la migliore colazione naturale degli ultimi anni (categoricamente BIO), stanza di fronte alla reception grandissima (con 4 finestre!), posizione perfetta in centro… ma soprattutto vale la pena di conoscere Sorin, il proprietario, che è un personaggio assolutamente unico, mezzo greco, mezzo romeno, ospite gentilissimo, viaggiatore geniale oltre che persona dotata di una simpatia straordinaria e innata. Parla innumerevoli lingue, quindi un uomo tutto da scoprire unitamente alle bellezze del centro medioevale di Sighisoara. Inoltre vi darà due mappe utilissime, una sul cosa vedere nel centro antico ed una di tutte le chiese ed i castelli da visitare fino a Sibiù.

Sibiù: Hotel Imparatul Romanilor, Strada Nicolae Balcescu, 4. Non si può perdere! Con solo 54 euro, per la doppia, abbiamo avuto la sensazione di essere in un 5* lusso. Palazzo storico completamente rinnovato, posizione perfetta rispetto al centro, parcheggio a 1 minuto. Colazione abbondante e variata. Personale gentilissimo. Nel basamento ha la sauna e una piscina di acqua calda, ma soprattutto offre dei meravigliosi massaggi curativo-rilassanti-idratanti di un’ora intera, fatti da una esperta fisioterapista, per solo 14 euro/ora. In ricordo del soggiorno in Thailandia, mia moglie ed io, ci siamo concessi un massaggio di un’ora per uno alle 7 di sera ed alla fine, poiché erano troppo pochi i 120 Lei richiesti (26 euro in due!) ne abbiamo dati 150 (direttamente alla fisoterapista) e quella ci ha ringraziato mille volte! Credetemi, il suo massaggio non è possibile perderselo!

COSA VEDERE

Chi ha già letto altri miei diari di viaggio sa che io do pochi consigli sul cosa vedere, perché a parte che ognuno ha i gusti propri, ma ci sono infiniti bellissimi siti che dicono dove andare e cosa vedere, e ai quali non mi paragono nemmeno lontanamente. Di solito però scrivo quello che ho visto io o che avrei voluto vedere (come nel caso della chiesa fortificata di Prejmer che era chiusa). Ogni castello, chiesa o sinagoga storica vi chiede di pagare un biglietto di entrata che va dai 6 ai 10 Lei, una cifra estremamente modesta. Comunque approfittate degli sconti: chi è pensionato o senior ha uno sconto nei castelli e nei musei.

PERCORSO

Da Bucarest al Castello di Peles, poi al castello di Bran detto il Castello di Drakula e poi pernottamento a Brasov. Da Brasov si visita Prejmer e poi si va verso Sighisoara con le relative soste più sotto elencate e si dorme a Sighisoara. Da Sighisoara si va verso Sibiù fermandosi qui e là. Da Sibiù siamo tornati a Bucarest, ma facendo la strada delle montagne, la famosissima e stupenda Transfagarashan.

A Bucarest Il centro storico (centru vechiu) è una zona che si è salvata dalle demolizioni di Ceaucescu e ora è strapiena di baretti, pub e ristorantini. È la zona dove passeggiare la sera e vedere gente. Poi vanno viste varie cose in città. Da non perdere il palazzo del parlamento che è il secondo edificio più grande al mondo. Prenotate il tour per telefono altrimenti rischiate di non trovare posto, il giro dura un’ora e mezza e costa 40 lei a testa. Per entrare dovete avere un documento con voi. Da vedere il patriarcato ortodosso vicino alla piazza Uriiri. Abbiamo anche visitato le tre interessanti sinagoghe ebraiche della città, una ancora attiva (Choral Synagogue) e due trasformate in musei e centri culturali. Tutte e tre vicine alla zona Vinarii.

A Bucarest è molto difficile trovare delle guide che parlino italiano. Ce ne sono poche, e quelle che ci sono, sono impegnatissime con i gruppi e/o molto care. Però, a Bucarest, ogni mattina alle 10,30 dal centro della piazza Uniiri parte un FreeTour gratuito in inglese (Walk About Free Tour) che dura tre ore. Un giorno il tour è architettonico ed un giorno sulle storie del comunismo. Sono entrambi interessanti. Costo: una mancia a piacere.

Il castello di Peles (leggi Pelesc) vicino a Brasov, va visitato perché è bellissimo, e va fatta la visita completa su entrambi i piani (60 Lei o 30 Lei i pensionati). Una guida interna vi porta in giro spiegando in inglese o in romeno. Però per avere la guida in inglese si deve fare una fila enorme. Allora voi, dopo avere comprato il biglietto, spostatevi sul lato destro del fronte del castello e lì c’è una piccola porta chiusa, che è l’entrata separata per chi fa il tour in romeno e la fila è molto ridotta o nulla. Entrate da li e appena sarete dentro, ed in una sala incrociate il gruppo inglese che vi precede, accodatevi a quello e avrete risparmiato almeno un’oretta di fila. A proposito: pretendono 9 euro per consentirvi di fare foto. Invece, sul viale di ingresso, c’è il solito “abusivo” e, con meno di 2,5 euro (10 lei) vi comprate un DVD con tutte le foto dell’interno del castello.

Il castello di Bran è il cosiddetto castello di Drakula o meglio di Vlad III l’impalatore. Di Drakula non vi dico niente perché è tutta una bufala, il fatto invece che Vlad III abbia impalato centinaia di soldati turchi, quella è realtà storica. Comunque è un interessante castello medioevale. Non aspettatevi granchè; io l’ho voluto vedere perché è famoso turisticamente, anche se è stata l’attrazione più cara di tutto il viaggio: biglietto 60 lei a testa (13 euro) compreso il “pozzo del tempo”. Fuori dal castello c’è un piccolo “villaggio agricolo” ricostruito e, spendendo 4 lei (meno di un euro) a testa, vale la pena di visitarlo.

Ci interessava vedere le “chiese evangeliche fortificate” (da noi non esistono, per cui guardate su internet di che si tratta) e ce ne siamo fatti una pancia così, nel senso che ne abbiamo viste molte, tutte interessanti e tutte molto particolari, ma non siamo riusciti a vedere la più bella, quella di Prejmer perché di domenica mattina ci siamo andati alle 9….c’era la messa ed era chiusa fino alle 11 e noi non lo sapevamo, così abbiamo seguito la tabella di marcia e ce la siamo persa.Peccato.

A Brasov si deve vedere la Torre dell’orologio, la Chiesa Nera e la piazza. Fuori Brasov, non mancate assolutamente di visitare la chiesa fortificata di Prejmer.

A Viscri vedere la Chiesa fortificata (la strada per arrivarci è bombardata di buche) ed un castello sulla collina (visibile dalla strada statale), entrambi prima di Sighisoara. Il simpatico Castello di Cris in fase di ristrutturazione (se è chiuso telefonate e vi aprono), chiese di Biertan e Malancrav subito dopo Sighisoara. Chiese di Medias e Valea Villor prima di arrivare a Sibiù.

A Sighisoara vedete tutto il centro storico, se siete giovanio e forti salite sulla torre dell’orologio e fatevi una passeggiata lungo la “scala coperta”, visitate la chiesa Biserica Manastiri (8 lei a testa) e girellate lì attorno finché non vi viene fame e andrete a cenare all’Alte Poste.

A Sibiù si deve vedere la piazza grande detta MARE e la piazza piccola MICA, la chiesa in piazza e la cattedrale che però adesso è chiusa per restauri, ma che ha una torre dove, se siete buoni scalatori, potete salire i 200 gradini e vedere un bel panorama.

A Sibiù c’è un interessante villaggio detto Museo Astra in cui sono ricostruite tutte le tipologie di case di campagna, mulini ecc. della Romania. Andateci dal mercoledì alla domenica così le case si possono visitare anche dentro, altrimenti solo da fuori. E’ un percorso di circa 7 kilometri di vialetti vari. A piedi ci vogliono fino a 4 ore, noi abbiamo fittato dei tricicli elettrici per 30 Lei/h ed in due ore abbiamo fatto abbastanza in fretta.

TRANSFAGARASHAN

Una menzione a parte merita la strada che da Sibiù ci ha riportato a Bucarest. Invece di prendere l’autostrada abbiamo preso la Trasfagarashan. Siamo saliti dalla pianura (dove c’erano 28°C) su una montagna fra le nuvole a 1800 metri dove c’erano 5 °C e tirava un vento che ti tagliava in due, ma la vista che si gode da lassù e la bellezza della strada a serpente che scende a valle costeggiando un lago, valgono la pena del viaggio. Ci sono delle belle cascatelle di acqua purissima da cui abbiamo riempito due bottiglie di acqua favolosa. Questa sì che è veramente “levissima e purissima”! Prima di arrivare a Bucarest fermatevi a visitare l’importantissimo Monastero di Arges con le tombe dei re romeni.

Frutta fresca Una nota finale semplice, ma interessante. Nelle campagne romene e soprattutto lungo le piccole strade comunali che portano alle chiese fortificate o ai castelli, troverete un sacco di frutti di bosco, e di alberi di prugne, noci, castagne e mele che crescono allo stato “brado” e sono a disposizione di tutti. Ovvero sono “res nullius” come si dice in latino. Basta raccogliere o bacchiare e gusterete della bella frutta sicuramente genuina con dei sapori ormai dimenticati dalle nostre parti dove l’intensivo coltivato ha fatto perdere lo spontaneo sapore di frutta e verdura.

Noi quanto abbiamo speso?

Se avessimo noleggiato un’auto e guidato in proprio per sei giorni, avremmo speso fra noleggio auto, benzina e parcheggi, ecc. circa 300 euro. Invece con la Transprotocol e autista abbiamo avuto un costo complessivo (incluso transfer da e per l’aeroporto, autista 10-12 ore al giorno, tutte le spese auto, alloggio e vitto per l’autista) di circa 550 euro. Cioè 250 euro in più, ma volete mettere la differenza di risultato? Con mia moglie ne abbiamo parlato al ritorno e abbiamo deciso che erano stati soldi ben “investiti” perché, a parte tutti i vantaggi di avere un accompagnatore-autista che parli italiano, non abbiamo mai sbagliato strada o perso tempo e soprattutto io non mi sono dovuto stancare a guidare visto che ero in vacanza. Ovviamente, una scelta di questo tipo diventa tanto più conveniente quante più persone formano il vostro gruppo e quindi dividono la spesa; da 4 persone in su, la differenza quasi sparisce. Capisco anche che non tutti possono affrontare questa spesa, ma considerando che i costi generali di una vacanza in Romania sono decisamente bassi (Hotel, Cibo, ecc.) la spesa totale è risultata accettabile. Per sei giorni di vacanza, voli, sei notti in hotel con colazione, pranzi, cene, biglietti di entrata ecc. noi abbiamo speso in totale meno di 1400 euro tutto compreso, inclusi gli sfizi.

P.S. Se volete vedere altri diari di viaggio che ho pubblicato su “Turisti per Caso”, andate su google e digitate “MODICAT2 istruzioni per l’uso” e troverete Marocco, Israele e Petra, Thailandia (4 puntate diverse), Budapest, Cracovia, Santorini, Andalusia, Portogallo ecc. ecc.

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itinerario in Transilvania

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Torre di Sighisoara

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strada transfagarashan

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Sinagoga Choral di Bucarest

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Castello di Cris

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altare chiesa evangelica



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