Israele e Petra on the road 2
Nel pomeriggio del primo giorno riusciamo a visitare solo la tomba della Vergine, poco distante dall’ hotel.
Il secondo giorno visitiamo il Getsemani e la città vecchia compresi naturalmente il muro del pianto e la Basilicata del sacro sepolcro. Non riusciamo a vedere il tempio della roccia dato che ha orari ridotti e rimandiamo la visita al giorno seguente. Prima di tornare in albergo proviamo in uno dei tanti bar il Shalab, una bevanda tipica di Israele a base di latte e frutta secca: deliziosa.
Il terzo giorno, torniamo a piedi nella città vecchia per visitare il Tempio della roccia e poi in taxi raggiungiamo l’autonoleggio per prendere la macchina che avevamo prenotato.
Lasciamo Gerusalemme con un po’ di malinconia, è una città veramente unica, melting pot di culture religiose.
Con la macchina percorriamo la 1 e la 90 passando in mezzo a deserto e costeggiando il Mar Morto fino alla nostra successiva destinazione Eilat, sul Mar Rosso. Ci fermano solo due posti di blocco senza farci il minimo problema. Eilat è una città di mare molto famosa tra i ragazzi israeliani e in estate la sua popolazione passa da 50mila a 150 mila abitanti, quindi è molto affollata. A noi serviva in realtà come base per visitare Petra non volendo fare la levataccia partendo da Tel Aviv o Gerusalemme.
Decidiamo di non guidare in Giordania e ci affidiamo ad un tour organizzato non certo economico, tra tasse e tour spendiamo circa 300€ a testa, però la visita a Petra nella sua magnificenza lì è valsi proprio tutti!
Dopo due notti a Eilat con visita a Petra torniamo verso nord e ci fermiamo a Ein Gedi, oasi nel deserto. Soggiorniamo all’International hostel, pulito e ben attrezzato. Anche qui è possibile cenare, scelta azzeccata perché a Ein Gedi non ci sono quasi ristoranti. Visitiamo Masada che richiede quanto meno 5 ore… ma vale veramente tutta la fatica della visita. Consiglio le audio guide e vedersi lo speciale di Alberto Angela su Masada prima di visitarla. Facciamo sosta alle terme e naturalmente un bagno nel mare morto. Un’esperienza unica.
Dopo due notti a Ein Gedi partiamo per tornare a Tel Aviv con sosta a Betlemme. Capiamo subito che attraversare la Cisgiordania non sarà facile quando il navigatore non accetta la destinazione sostenendo che si tratta di zone a rischio e che la normativa israeliana vieta di andarci. Rimaniamo un po’ perplessi all’inizio, ma decidiamo di andarci comunque.
I controlli per entrare e uscire sono molto minuziosi e una volta arrivati si ha proprio la sensazione di essere in un altro mondo e per la prima volta in quel viaggio ci sentiamo un po’ inquieti nel guidare. Parcheggiamo vicino alla Basilica della Natività e dopo una visita “caotica” perché l’accesso alla grotta non è ben organizzato, riprendiamo l’auto per la nostra ultima destinazione Tel Aviv. Tel Aviv è una città cosmopolita, i parcheggi sono rari e molto cari, vorremmo restituire l’auto ma il sabato è tutto chiuso, quindi la riporteremo in aeroporto il giorno seguente. Soggiorniamo vicino al movimentato lungomare e ceniamo all’antico porto di Jaffa, veramente pittoresco.
Il giorno seguente ultima passeggiata sul poco affollato lungomare, dato che la domenica è giorno lavorativo, e poi partenza per l’aeroporto.
Questo viaggio on the road alla scoperta di luoghi mistici e affascinanti che avevamo conosciuto solo nei libri di storia, alle lezioni di catechismo o visto nei notiziari, ci ha davvero lasciato un ricordo indelebile.
Shalom Israele