Cipro, non solo mare
1/2) 16 E 17 GIUGNO: MILANO – LARNACA
Indice dei contenuti
Larnaca – Nissi Beach–Ayia Napa–Konnos Bay–Capo Greco–Paralimni
Partenza da Linate il 16 giugno ore 17, scalo di qualche ora a Roma e arrivo a Larnaca alle 3 ora locale (+ 1 h rispetto all’Italia) con una mezz’ora di ritardo. Ritiriamo senza problemi la macchina al banco della Sixty affiliata alla compagnia locale Get Your Car dove abbiamo prenotato una macchina tramite il collaudato sito Europe Car. Siamo abbastanza stanchi perché sull’aereo abbiamo dormito quasi niente e allora ci fermiamo nel parcheggio dell’aeroporto a dormire in macchina un paio d’ore. Alle 6 infatti decidiamo di iniziare il nostro viaggio e dopo aver infilato costume e pantaloncini (il sole si inizia a sentire già alla mattina presto) ci dirigiamo verso la costa, direzione est, dove abbiamo individuato le migliori spiagge per trascorrere questo primo giorno a Cipro all’insegna del mare e… del riposo.
La prima tappa prevista è la spiaggia di Makronissos, ma decidiamo, vista la stanchezza, di dirigerci subito a Nissi Beach che dista pochi km più avanti. Arriviamo alle 8 di mattina, la spiaggia è deserta.
Acquistiamo subito un ombrellone e dopo un bagno rinfrescante ne approfittiamo per dormire un’oretta. Quando ci svegliamo vediamo che la spiaggia si incomincia ad animare, del resto è domenica. Nonostante la gente è proprio una bella spiaggia con sabbia fine e acqua cristallina.
La mattina trascorre tra sole e bagni; facciamo anche una passeggiata sul lembo di terra davanti alla spiaggia dove si gode del bel panorama della spiaggia e da dove un gruppo di persone si tuffa dall’alto di una roccia. Nel primo pomeriggio siamo cotti dal sole anche perché il piacevole venticello che ci accompagna per tutta la giornata non ci permette di tenere aperto l’ombrellone; lasciamo la oramai affollata spiaggia e ci dirigiamo verso Konnos Bay.
Anche questa baia è spettacolare con acque azzurre e spiaggia di sabbia ma ci limitiamo a fotografarla perché preferiamo fare una sosta a Capo Greco. Qui il mare è meraviglioso, di un blu intenso: non c’è sabbia ma rocce e si accede al mare percorrendo alcuni scalini nella roccia. L’acqua è limpidissima e c’è molta meno gente visto che non c’è sabbia e l’accesso al mare è limitato. Prima di risalire in macchina facciamo una passeggiata tra le rocce e ci rinfreschiamo con una spremuta d’arancia.
Ci dirigiamo quindi verso Paralimni dove abbiamo prenotato una camera attraverso booking. Grazie al navigatore arriviamo al Sotia Art Rooms senza problemi ma, una volta davanti a casa, non riusciamo a trovare le chiavi che la proprietaria ci ha lasciato dandoci le istruzioni per messaggio. Chiamiamo la signora che ci fa trovare le chiavi all’interno di un armadietto di legno posto nel retro della casa… non ci saremmo mai arrivati da soli!
La sistemazione è una camera all’interno di una grande e spaziosa abitazione molto ben arredata. Dalla prenotazione non avevamo capito che c’erano altre due stanze e che gli ospiti condividono i due bagni e la grande sala con cucina e terrazzo. La nostra perplessità decade dal momento che appuriamo che la casa è molto ben tenuta, pulita e attrezzata. Inoltre scopriamo poi che siamo gli unici ospiti e la casa è tutta per noi. Dopo le docce e un po’ di riposo usciamo per cena. Ci dirigiamo a Ayia Napa che sappiamo essere un po’ la Rimini di Cipro. In effetti il centro è pieno di locali e abbastanza movimentato. Ci sono locali ispirati ai Fliston, a Guerre stellari, ai Pirati, a Titanic…
Adiacenti a questi locali si trova il tranquillo monastero di Agia Napa costruito dai veneziani intorno al 1500. Il monastero circondato da una massiccia cinta muraria è disposto intorno ad un ampio cortile e abbellito da una fontana di marmo. La piccola chiesa ricorda una grotta. Fuori dall’ingresso c’è un enorme sicomoro che ha più di 600 anni. Dopo questa pausa di tranquillità ci ributtiamo nel frastuono dei ristoranti con lo scopo di trovare un locale consigliato dalla LP diverso dai numerosi ristoranti turistici che incontriamo, ma non riusciamo a trovarlo e allora ci fermiamo a cenare nel ristorantino che più ci ispira dove io magio un kleftiko (agnello al forno con verdure) e Maurizio calamari al forno (costo euro 31,50 con due birre).
Soddisfatti facciamo un ultimo giro e torniamo a Paralimni per dormire.
3) 18 GIUGNO: PARALIMNI – FAMAGOSTA NICOSIA – KYRENIA
Ci svegliamo abbastanza presto desiderosi di iniziare il nostro tour. Godiamo della stupenda ed enorme cucina che è un tutt’uno con la zona giorno. Facciamo colazione all’interno nonostante ci si anche un grande terrazzo attrezzato con tavolo sedie e sdraio perché alle 8 di mattina il sole è già molto caldo e noi siamo già abbrustoliti dalla giornata di mare del giorno prima. È un peccato lasciare una casa cosi bella e grande che è stata tutta a nostra disposizione, ma iniziamo di buon mattino il giro programmato. Inviamo un messaggio di ringraziamento alla padrona di casa che non abbiamo conosciuto di persona, prendiamo dall’albero di lime in giardino due invitanti frutti ancora un po’ acerbi e ci mettiamo in macchina destinazione Famagosta.
Dopo pochi km c’è un posto di blocco dove ci fermiamo per acquistare l’assicurazione dell’auto valida nella parte turca e che dura 3 gg (costo 20 euro). Ci rilasciano un foglio, controllano i documenti e riprendiamo la strada.
Arrivati a Famagosta parcheggiamo appena al di fuori delle imponenti mura veneziane, proprio accanto alla grande piazza Yirmisekiz Ocak Meydan, sormontata da una gigantesca statua nera in perfetto stile turco-comunista. Le mura veneziane che un tempo difendevano la città con oltre 15 metri di altezza e uno spessore di 8 metri sono notevoli. Ci addentriamo nella città vecchia e visitiamo la principale moschea (lala Mustafa Pasa) che in realtà è una bella cattedrale gotica costruita nel 1300 convertita successivamente in moschea dopo l’invasione ottomana del 1571 a cui è stato aggiunto un minareto al posto delle torri che sono state distrutte. Il nuovo profilo della cattedrale domina la città vecchia di Famagosta. L’interno, ovviamente, è tipico delle mosche: imbiancato a calce secondo la consuetudine islamica e per entrare bisogna togliersi le scarpe e avere un abbigliamento decoroso.
Visitiamo da fuori anche la torre di Otello al cui ingresso capeggia il Leone di Venezia. Terminiamo il nostro giro per la città tra i diversi negozi di souvenir alla ricerca di un cappello tipo panama per Maurizio che risente del gran caldo ma non troviamo la sua misura e ci rinunciamo. Acquistiamo invece dei dolcetti in scatola da portare a casa, due confezioni di bustine di the al melograno e una crema all’olio d oliva. Ci fermiamo anche in una bellissima pasticceria molto ben arredata e piena di vari dolcetti mediorientali. Io che adoro quei dolci sono tentata di acquistarne in gran numero ma alla fine mi limito ad un piccolo vassoio pieno di pasticcini e dolcetti fatti di sottili sfoglie di pasta fillo imbevute di miele, noci, pistacchi, mandorle, crema e sciroppo. Una vera bontà.
Arriviamo quindi a Nicosia, la capitale metà greca e metà turca. Noi, ovviamente, arriviamo dalla parte turca (Lefkosa), da nord. Parcheggiamo fuori le mura e ci addentriamo a piedi nelle viuzze della città vecchia. Quasi per caso ci troviamo nel Buyuk Han, un caranvanserraglio medievale dove un tempo i viaggiatori e i mercanti facevano una sosta per riposare e vendere le proprie merci. Ora questi edifici sono pieni di affascinanti e cari negozi di artigianato e locande caratteristiche ristrutturate per i turisti. Nelle immediate vicinanze entriamo in un altro caravanserraglio più piccolo del più conosciuto Buyuk Han ma altrettanto caratteristico.
Visitiamo anche la Moschea di Selimiye che è un po’ il punto di riferimento più imponente di Nicosia perché è chiaramente visibile anche dalla zona meridionale-greca della città. L’edificio è una via di mezzo tra una chiesa gotica e una moschea: venne costruita come cattedrale nel 1200 ma successivamente quando Cipro venne conquistata dagli Ottomani venne trasformata in moschea e le vennero aggiunti due minareti. All’interno la struttura gotica è evidente nonostante l’aggiunta di elementi islamici come le pareti e le colonne imbiancate a calce, l’assenza di statue o quadri.
Visitata la parte turca decidiamo di passare a quella greca che dovrebbe essere più pulita e meglio tenuta.
Arriviamo al check point di Ledra St, uno dei due passaggi riservati a pedoni; facciamo la breve coda per il controllo dei passaporti ma il funzionario dell’esercito ci chiede qualcosa che non riusciamo a capire e non ci fa passare, chiediamo spiegazioni del problema ma questo invece di spiegarci si arrabbia e mi dice che io non so parlare in inglese perché alle sue domande rispondo con altre domande.
Alla fine riusciamo a capire che il problema è che vuole sapere come mai siamo entrati nella parte turca con la macchina e ora vogliamo passare nella parte greca senza macchina. Vuole sapere dove abbiamo lasciato la macchina e noi rispondiamo che non conosciamo il nome della via ma sappiamo arrivarci a piedi. Ci chiede come mai vogliamo attraversare il confine e alla nostra risposta che è solo per turismo ci invita a compilare un altro modulo presso un altro sportello. A questo punto avviliti e stanchi abbandoniamo l’idea di vedere la parte greca anche perché ci accorgiamo che per rientrare a Cipro del Nord si deve fare una bella fila.
Ritorniamo verso la nostra macchina, ci fermiamo per uno snack a base di pizza turca e birra, acquistiamo il cappellino per Maurizio e riprendiamo la macchina direzione Girne (Kyrenia).
Abbiamo prenotato tramite booking un bungalow al Five Fingers Holiday fuori dalla città ma trovarlo non è facile perché il satellitare ci porta in un punto dove ci sono solo case: alla fine lo troviamo (dal lato strada da cui siamo arrivati non ci sono indicazioni) e finalmente ci rilassiamo. Il proprietario è molto cordiale e ci offre una buonissima limonata. Il bungalow è grande ed accogliente; disposto su due piani: sotto salottino con frigor bar e disimpegno più il bagno; sopra la spaziosa camera da letto. Anche la struttura è carina e i bungalow sono disposti intorno alla piscina che ovviamente è stata subito “battezzata” da Maurizio per una buona mezzora.
Per la cena ci dirigiamo in città al porto vecchio che brulica di bar e ristoranti. Il vivace porto è a forma di mezzaluna ed è frequentato da molti turisti. Ci fermiamo a mangiare ad un tavolino all’aperto del ristorante che ci da più affidamento. I prezzi sono meno cari della repubblica di Cipro e con 130 lire turche, circa 17 euro ordiniamo un meze composto da 11 di antipasti, una grigliata di carni miste e verdure e un secondo di sarde fritte con patatine + 2 birre. Ottima la cena e simpatico il cameriere che ci ha servito.
Facciamo un breve giro al molo, ammiriamo da lontano il castello che domina il porto e torniamo soddisfatti al nostro bungalow.
4) 19 GIUGNO: KYRENIA – KIKKOS MONASTRY – POLIS
Lasciamo Kyrenia dopo aver fatto una buona colazione servita sul terrazzo della struttura. Prima di uscire dalla parte turca spendiamo le ultime lire turche che ci sono rimaste in mangiare e souvenir e percorriamo la lunga strada che ci porta sui monti Troodos e al monastero di Kikkos. La strada è abbastanza impegnativa visto che il monastero si trova a 1200 metri di altitudine e ci impieghiamo circa 2 ore.
Il monastero risale al XI secolo ed è il più conosciuto e attivo monastero di Cipro. A causa di vari incendi il monastero fu distrutto e ricostruito più volte e l’edificio attuale, in pietra, risale alla fine del 1700. Al centro dell’abbazia c’è un grande cortile lastricato con un pozzo. Le pareti esterne e i corridoi aperti sono stati recentemente restaurati e sono decorati con varie scene religiose. Gli affreschi e i mosaici sono stati fatti all’inizio degli anni 90 e sono molto colorati: il colore che predomina è l’oro e nel complesso, nonostante raffigurino scene religiose, sono vivaci. Dopo aver visitato l’intero complesso e la chiesa dove viene custodita l’icona della Madonna che secondo la leggenda è stata dipinta dall’apostolo Luca e a cui è dedicata l’abbazia, lasciamo il monastero e ci dirigiamo a Polis.
Anche al ritorno la strada è abbastanza impegnativa e stancante e quando arriviamo al Nicos & Olympia Apartaments, un residence con camere intorno ad una graziosa piscina, siamo abbastanza stanchi. La camera è semplice ma spaziosa e dotata di tutto quello di cui abbiamo bisogno: letti comodi, bagno con doccia, aria condizionata, frigorifero con il necessario per la colazione dell’indomani e anche un terrazzino con poltroncine sul lato strada.
Per cena andiamo nel centro del piccolo paese (ma non doveva mica essere un vivace centro turistico?) e ci fermiamo in un ristorante con tavoli all’aperto consigliato da tripadvisor. Io prendo una moussaka che non si rivelerà il massimo (troppe patate) e Maurizio un bel piatto di calamari fritti (25 euro in totale, birre incluse naturalmente!).
Breve giro per il centro del paese e… a nanna.
5) 20 GIUGNO: POLIS – LARA BEACH – CORAL BAY – PAPHOS
Dopo la colazione consumata in camera salutiamo la proprietaria-generale del residence e percorriamo la strada che ci porta a Lara beach. Per arrivare a destinazione dobbiamo scavallare una collina percorrendo una strada stretta e fortunatamente poco frequentata da macchine. Si attraversano paesini tipici e al di fuori del tradizionale giro turistico. Scopriremo poi che ci sarebbe stata un’alternativa di strada più comoda anche se più lunga che consiste nell’andare a sud verso Coral Bay e poi risalire a nord. In questo modo invece di percorrere un’ora di strada sterrata avremmo fatto poco più di 20 minuti. In ogni caso è stata una bella avventura ripagata poi dall’aver raggiunto questa splendida e isolata spiaggia dove da tempo le tartarughe vanno a deporre le uova. Infatti la spiaggia è disseminata da ceste di plastica capovolte che proteggono i nidi e le uova. La lunga spiaggia è semi deserta ed è un piccolo paradiso. C’è anche un piccolo museo fotografico all’aperto sotto una tettoia di paglia dove i volontari hanno allestito dei cartelloni con foto e spiegazioni sulla vita delle tartarughe.
Trascorriamo la mattinata tra bagni, passeggiate e ozio e nel primo pomeriggio lasciamo a malincuore Lara beach per raggiungere la ben più animata Coral Bay dove oramai i coralli hanno lasciato lo spazio agli ombrelloni e ai bagnanti. Qui l’atmosfera è vivace e festosa. Lungo la strada, nelle vicinanze, ci sono distese di bananeti.
Nel tardo pomeriggio raggiungiamo Paphos e prendiamo possesso della nostra stanza al Kiniras Traditional Hotel & Restaurant, una tipica locanda greca con camere e ristorante in tipica ambientazione ellenica. Molto carina anche la camera, anche se non molto grande, che da sul patio interno del ristorante. Decidiamo di non fermarci per cena un po’ per i prezzi più alti rispetto al nostro standard e soprattutto per vedere il centro della città di sera e fare un giro.
Il centro è pieno di locali e ristoranti stile occidentale e un po’ british. Scegliamo quello che tra tutti ci pare il meno turistico e mangiamo dell’ottimo stifado, uno stufato di manzo con cipolla cucinato a fuoco lento con aceto e vino (io) e pesce arrosto (Maurizio) davanti al un locale gay friendly. Il resto della serata lo passiamo a cercare dove avevamo parcheggiato la macchina passando più volte davanti ai locali festaioli della città dove i buttadentro ci invitano tutte le volte ad entrare (Hei guy….).
6) 21 GIUGNO 2018: PAPHOS – KATO PAPHOS – PETRA TOU ROMIOU (AFRODITE ROCK) – LARNACA
Dopo un’abbondante colazione consumata a buffet nel patio della nostra locanda ci dirigiamo al vicino sito archeologico di Pafos. Nel cercare l’entrata di imbattiamo nel complesso funerario di Agia Solomoni, una catacomba dove intorno al 174 d.C. furono sepolti sette fratelli martirizzati. Ora, questo è un vero e proprio luogo di culto e l’ingresso è contrassegnato da una serie di panni votivi legati ad un grande albero che cresce all’esterno. Quando arriviamo ci sono diversi netturbini che provvedono a staccare parte dei rami a cui sono legati i tessuti. Anche intorno alle tombe vediamo la stessa cosa.
Visitiamo brevemente la grotta e ci dirigiamo all’obiettivo principale della mattinata: il sito archeologico di Pafos. Il parco occupa una superficie molto estesa e alla fine del IV secolo a.C., ai tempi dei Tolomei, qui sorgeva l’antica città di Pafos che anche con l’avvento dei Romani è rimasto il centro della vita politica e amministrativa.
Visitiamo diverse abitazioni ornate con mosaici che decoravano i pavimenti delle ville. Quasi tutti raffigurano antichi miti grechi: Narciso, Fedra e Ippolito, Piramo e Tisbe. Ci sono anche i resti dell’Agorà e del teatro semicircolare. Tra un resto e l’altro ne approfittiamo per sdraiarci su un prato e fare un riposino all’ombra di un albero perché il caldo e la stanchezza si fanno sentire anche di mattina e il sito è veramente esteso e per vedere tutto facciamo veramente una lunga passeggiata.
Non appagati del riposino all’uscita del sito una volta in macchina approfittando dell’ombra e di una piacevole brezza ci riposiamo davanti ad una spettacolare vista sul mare. Riprese le forze riprendiamo anche il percorso in macchina; decidiamo di saltare il sito archeologico della tomba dei Re e ci dirigiamo a Petra Tou Romiou conosciuta anche come spiaggia di Afrodite.
Facciamo una sosta doverosa a quella che molto probabilmente è la spiaggia più famosa di Cipro caratterizzata dalla presenza di due faraglioni vicino alla riva. La leggenda vuole che la dea Afrodite sarebbe emersa dalle acque proprio in questo punto per recarsi ad un appuntamento amoroso. Raggiungiamo la ventosa spiaggia attraverso un sottopassaggio pedonale, ci fermiamo il tempo utile per fare una breve passeggiata e qualche foto e poi riprendiamo la macchina. Lungo la strada ci fermiamo di nuovo ad un punto panoramico dove vedo che una coppia di turisti sta facendo delle foto spiritose dove sembra che la lei fotografata metta un piede sopra i faraglioni. Ovviamente questa visione fa scaturire in me il desiderio di fare altrettanto e con una santa pazienza di Maurizio e una scarsa dose di equilibrismo da parte mia cerchiamo di scattare qualche foto spiritosa allo stesso modo.
L’ultima tappa prima di raggiungere il pernottamento è il sito archeologico di Kourion. Più spettacolare del precedente si trova su un’altura da cui si gode di un panorama sul mare e sui vicini campi. L’antica Kourion fu fondata nel Neolitico e divenne un importante centro nel XIII secolo a.C. e successivamente durante l’occupazione tolemaica e romana. Il sito è dominato da un teatro romano classico (anche se si tratta di una ricostruzione) affacciato sul mare. Diversi i resti di abitazioni con resti di pavimenti a mosaico e di una basilica Paleocristina. La presenza di tanto vento ci rende meno faticoso il lungo percorso.
Arriviamo finalmente a Larnaca dove ci aspetta l’ultimo pernottamento: Marina’s appartament. Come in altri casi troviamo le chiavi in una scatola elettrica all’ingresso con le istruzioni per entrare nella nostra camera. Si tratta di una delle 5 camere della guest house, con bagno indipendente e con una piccola ma attrezzatissima cucina in comune e un giardino interno dotato di tavolini e ombrelloni. Grazioso.
Per cena decidiamo di affidarci alle recensioni di Tripadvisor per una taverna, la Takis Kebab House, dove fanno un ottimo kebab e non solo. La scelta si dimostrerà azzeccatissima sia per la posizione del locale che si trova in centro ma in una via non trafficata, ma soprattutto per il cibo: squisito ed economico. Io prendo un grande kebab e Maurizio un piatto di halloumi, il tipico formaggio di capra e pecora di Cipro molto salato e cotto sulla griglia con contorno di pomodori e cetrioli. Nell’attesa ci offrono dei meze, abbreviazione di mezedes, piccole squisitezze, di olive, sottaceti misti e tzatsiki. Tutto veramente ottimo. Alla fine ci hanno anche offerto dei buonissimi dolcetti. Costo con 2 birre da mezzo litro: 22 euro!
Terminiamo la bella serata (mangiare bene ed in modo economico fa apprezzare ancora di più il posto!) con una passeggiata sul lungomare tra i locali e i negozietti di souvenir.
7 e 8) 22 e 23 giugno: Larnaca-Milano
Ci prepariamo la colazione che consumiamo nel giardinetto interno della guesthouse e prima di lasciare la camera facciamo in tempo ad incontrare e salutare i gentilissimi e premurosi proprietari della struttura. Per prima cosa andiamo a visitare la chiesa di San Lazzaro (Agiou Lazarou) che abbiamo potuto ammirare ieri sera dall’esterno. La chiesa fu costruita sul luogo del ritrovamento della tomba di Lazzaro le cui spoglie sono state traslate a Costantinopoli ma all’interno della chiesa bizantina si trova la tomba. È un santuario di culto ortodosso: interessante l’interno di pietra decorato con sculture lignee cattoliche e icone ortodosse in lamine d’oro veramente molto belle. Anche l’esterno è molto bello interamente in pietra chiara e con un elegante campanile. Sicuramente è la chiesa di Cipro che più mi è piaciuta. All’interno ci sono molti devoti; è il luogo di culto ortodosso più seguito dai credenti.
Proseguiamo la mattinata dedicandoci agli ultimi acquisti, quindi ci dirigiamo al lago salato dove sorge l’Hala Sultan Tekke, il santuario musulmano costruito nel 18° secolo dagli Ottomani e considerato il terzo luogo di culto più sacro per l’Islam esistente al mondo. Fu fondato nel 674 d.C. e conserva la tomba della zia balia di Maometto che è morta cadendo da un mulo. Oltre alla tomba e al santuario di Umm Haram (la zia) c’è una moschea e un minareto. I padroni del complesso sembrano essere i gatti che si trovano dappertutto anche all’interno della moschea stessa.
Nonostante l’importanza religiosa il sito è veramente tranquillo e siamo tra i pochi visitatori. Inoltre, si trova in un posto incantevole, sulle rive del lago salato, a poca distanza dalla città di Larnaca e dall’aeroporto, ma in una zona molto tranquilla che permette di apprezzare maggiormente il luogo. Il lago salato è un antico braccio di mare che si è separato e ha creato questo splendido lago che si presenta ai nostri occhi come una distesa di sale in quanto col caldo di giugno il lago si è prosciugato e rimane questa enorme distesa di sale luccicante. È un bellissimo paesaggio che appare ancora più lunare per il fatto che ci siamo solo noi e in lontananza vediamo solo un’altra coppia di persone. In inverno è la meta di aironi e fenicotteri.
È tarda mattinata e abbiamo deciso di passare l’ultima mezza giornata al mare. Ci dirigiamo verso Nissi, ma percorrere i circa 45 km di strada, più altrettanti per il ritorno, per arrivare alla spiaggia di Nissi non ci va quindi dopo una decina di km ci fermiamo in una spiaggia deserta senza infrastrutture ma con un bel mare. Dopo un po’ si alza un forte vento che ci costringere ad ancorare per bene l’ombrellone con l’aiuto di massi e di una pala “professionale “ che ci facciamo imprestare da una famiglia poco distante. Anche il mare si increspa e ne approfittiamo per far un lungo bagno con i cavalloni.
Nel tardo pomeriggio regaliamo ombrellone e crema solare a una signora con un bambino che ci ringrazia calorosamente, ci vestiamo in modalità sera e torniamo al Takis Kebab House della sera precedente dove consumiamo l’ultima cena cipriota a base di moussaka e calamari fritti (oltre ai soliti meze e dolcetti offerti dalla casa). Ottima ultima cena.
Facciamo un ultimo giro per il centro della città e sul lungomare dove ci rilassiamo in spiaggia sui lettini e poi ci dirigiamo al vicino aeroporto di Larnaca, consegniamo la macchina e arriviamo agli imbarchi verso le 11 di sera. Ci aspetta un’attesa di diverse ore perché il nostro volo Alitalia è previsto per le 5:30 di mattina e quindi campeggiamo al meglio in una zona tranquilla dell’aeroporto e nell’attesa cerchiamo di dormire.
Il volo parte in orario e alle 7:45 ora italiana siamo a Roma da dove alle 11 parte il volo per Linate e a mezzogiorno atterriamo a destinazione.
I voli, sia all’andata che al ritorno, sono stati un po’ stancanti sia per gli orari che per lo scalo, ma sono stati dettati dalla necessità di limitare il costo visto che abbiamo prenotato solo un mese prima della partenza. Il disagio del volo è stato comunque ripagato dal bel giro che abbiamo fatto e che ci ha fatto alternare un bel mare e la visita di luoghi interessanti, sia dal punto di vista paesaggistico che culturale, a piacevoli esperienze di viaggio. Positiva anche l’esperienza culinaria e delle persone del posto.
E a proposito di cucina ricordo:
Pide, una sorta di pizza con formaggio e carne d’agnello macinata cotta nel forno a legna;
Meze: abbreviazione di mezedes, piccole squisitezze, tanti piccoli antipasti a base di verdure, carne e pesce;
Adana kofte: polpettine speziate e grigliate preparate con carne macinata di agnello con prezzemolo cumino coriandolo e cipolle;
Dolmades: foglie di vite ripiene di carne;
Kleftiko: agnello al forno;
Stifado: stufato di manzo con cipolla cucinato a fuoco lento con aceto e vino.
Souvlaki: grandi pezzi di carne (agnello) cotti cotti su bbq;
Halloumi: tipico formaggio di capra e pecora di Cipro molto salato e cotto sulla griglia di solito servito con pomodori e cetrioli;
Tzatziki: salsa di yogurt cetrioli e aglio;
Flaounes: paste ripiene di formaggio, uova, erbe aromatiche e uva sultanina;
Baklava: sottili sfoglie di pasta fillo farcite con noci e miele.
spese
Aereo: 238
Pernottamenti (5 notti): 211
Mangiare: 171
Noleggio macchina (6 giorni): 107
Benzina: 52,50
Assicurazione Cipro Nord: 20
Varie e ingressi (ombrellone, creme, regalini): 34,50
Totale: 834 euro (417 a testa)