Le mie di ultime Seychelles
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AGOSTO 2010 E 2018, MARZO 2013: LE MIE (ULTIME) SEYCHELLES
Penso proprio che quello di quest’anno sia stato l’ultimo viaggio in queste splendide isole: stanno cambiando, non sono più le stesse e, per me, non in meglio.
Il progresso regala benessere, porta a costruire case, strade, migliora i trasporti pubblici, ma purtroppo toglie il fascino del luogo “incontaminato” e selvaggio, quel paradiso che sogno di trovare durante il mio viaggio.
Delle tre, La Digue è quella cambiata maggiormente; per strada bisogna fare attenzione alle numerose biciclette (persino quelle elettriche), alla moltitudine di turisti (soprattutto francesi e italiani), ai taxi, ai mezzi elettrici e i camioncini di trasporto materiali.
Non si corre più il rischio che il bancomat sia vuoto (ce ne sono ben tre), ci sono 70 guest house sparse dappertutto (in compenso manca l’unico panettiere che ha chiuso), i locali organizzano la festa di Ferragosto con le bancarelle e, in ogni dove, c’è un banchetto che vende frutta (nella sola Anse Severe ben 4, uno dietro l’altro).
In 8 anni le ho trovate diverse, in meglio sotto alcuni aspetti, in peggio sotto altri: ecco il perché del titolo e della mia introduzione al viaggio.
Inizio col dire che, fuori dal coro, a chi mi chiede quale sia la mia isola preferita non ho dubbi: Mahé.
L’isola principale ha spiagge bellissime, il mercato ed un grande centro commerciale per fare la spesa dove si trova anche il latte fresco (Bois de Roses, appena fuori Victoria sulla strada per l’aeroporto), oltre a numerosi sentieri di trekking: è l’isola dove potrei pensare di trascorrere un po’ del mio tempo quando ne avrò molto per viaggiare.
Le Seychelles non hanno stagioni e sono visitabili 12 mesi all’anno: i locali dicono che i mesi migliori siano ottobre e novembre, ma vi garantisco che in 19 giorni ad agosto abbiamo trovato una giornata e mezza di pioggerella (temperatura 27C, acqua del mare piacevolmente fresca).
Facilissimo ormai organizzare un viaggio: volo notturno perfetto con Emirates (comprato a gennaio) , acquisto traghetti (comprati ad aprile) online sul sito www.seychellesbookings.com (selezionando la lingua=italiano), dove al porto l’incaricata della compagnia di navigazione (la riconoscete per la camicia blu con i frangipani bianchi) vi cercherà per darvi i biglietti, prenotazione guest house diretta o con Booking (a febbraio).
In tre viaggi sono comunque sempre riuscita a fare o vedere qualcosa di nuovo, pertanto inutile dirvi come dividere i pernottamenti: calcolate almeno 5 notti a Mahe e Praslin, 4 a La Digue, ma avrete comunque solo un assaggio e non vi basteranno di certo per vedere tutto.
Per il budget vi serviranno mediamente 90 euro al giorno l’appartamento, 40 l’auto, 6 la bicicletta a La Digue e 250 euro le tre tratte con il Cat Cocos e Roses fra le isole (in due); se uscite a cena non meno di 25 euro a testa, ma si risparmia moltissimo con il self catering e i take away dove una porzione di riso e pollo o pesce non costa più di 3 o 4 euro.
Una buona idea può essere quella di chiedere la cena direttamente alla guest house in cui si soggiorna: con 20 euro a testa vi cucineranno riso, pesce e verdure.
PRASLIN
Cat Cocos – 50 euro a testa- un’ora di mare un po’ mosso
Residence Praslinoise – 90 euro al giorno: appartamento nuovo, molto pulito e accessoriato in una zona un po’ defilata dell’isola, vicino ad Anse Georgette; presto asfalteranno la strada ed aggiungeranno ristorante e piscina, quindi temo aumenteranno i prezzi.
Comodo e tranquillo a patto di avere l’auto (noleggio richiesto direttamente a Nadia della GH – auto ritirata al porto appena arrivati)
Forse come zona ho preferito gli chalet Anse Possession della scorsa volta (120 euro), più vicini ad Anse Volbert, spiaggia con locali e supermercatini o addirittura Les Lauriers proprio su Anse Volbert dove offrono ottima cena a buffet per 30 euro.
Consiglio il take away Coco Rouge (vicino alla Cote d’Or) per cene da asporto (porzioni da 3 euro) o, dalle 18,30, per assaggiare ottimi pescioni sui tavoli interni o esterni ( calcolate circa 15 euro a persona).
Ad Anse Lazio ottimo il Plum Plum: abbondanti piatti a 25 euro a testa (ottimi i gamberi in salsa creola); questa spiaggia è davvero molto bella e merita di essere vista almeno un paio di volte.
Importante: fate attenzione agli orari delle maree. Quando l’acqua si alza le spiagge spariscono, pertanto è sempre meglio vederle con la bassa che può essere al mattino o al pomeriggio a seconda della luna.
Mediamente i prezzi dei ristoranti sono abbastanza alti e ci sono pochi posti da colazione (giusto il bar Luca sempre ad Anse Volbert): noi abbiamo portato pasta, caffè, biscotti, moka dall’Italia ed abbiamo integrato le uscite con ottime cene casalinghe e abbondanti colazioni casalinghe.
Per la gita al St.Pierre e Curiouse dopo aver sentito i beach boys della spiaggia (stessi prezzi), abbiamo prenotato con Barracuda di Anse Volbert (lo trovate sulla via principale,praticamente questa spiaggia è il cuore dell’isola!) poiché i prezzi erano gli stessi: giornata intera con barbecue di pesce 65 euro.
Si visitano le tartarughe giganti, poi un bel sentiero attraverso le mangrovie (circa 40 min) vi porta alla spiaggia dove si pranza; nel pomeriggio snorkelling intorno all’isolotto disabitato e alle 16 rientro.
Prenotate l’ingresso al Lemuria per la visita di Anse Georgette e Petite Anse Kerlan: ho inviato un paio di mesi prima la mail a ots@lemuriaresort.com e ho esibito all’ingresso la stampa della risposta (altrimenti non risultavo nel registro). Del resto se avessi fatto chiamare direttamente dalla gh non avrei trovato posto per accedere alla spiaggia.
Merita una visita la Vallee de Mai, foresta tropicale ingresso 23 euro: calcolate che per il giro completo vi occorreranno circa un paio d’ore di gradevole passeggiata (portate l’acqua con voi e mettete un paio di scarpette comode)
LA DIGUE
Cat Roses: 20 minuti 15 euro
Belle Amie Self Catering – 80 euro (migliore rapporto qualità/prezzo); in zona centrale, vicinissimo al supermercato più grande, ha cinque appartamenti, due molto spaziosi al primo piano e tre al piano inferiore.
Noi avevamo due appartamenti adiacenti al piano terra con ampia veranda dotata di tavoli e sedie; abbastanza pulito, per la grandezza delle camere meglio di sopra, ma per il patio fuori senz’altro sotto. Considerando ogni cosa, per me l’appartamento migliore rimane quello di sotto con la grande cucina, in mezzo tra i due appartamenti più piccoli.
Una sera abbiamo chiesto la cena alla proprietaria che ci ha cucinato pesce e verdure a 15 euro a testa.
Ottimo il vicino take away Gala con tavoli sia in esterno che in interno, buonissimo il ristorante La Repeir dove Luca prepara una pizza più buona che in molti locali italiani ed anche i piatti della cucina sono notevoli (sempre pieno, bisogna prenotare), soprattutto i dolci.
Un altro posto molto carino per un caffè con torta (quella di cocco tiepida è stupenda) o per il pranzo (ottimi piatti abbondanti) è il Chez Jules, da Anse Severe sempre dritti fino a quando la strada quasi finisce.
A proposito del caffè: è davvero buono dappertutto, ma sono riuscita a pagarlo anche 6 euro e comunque mai meno di 3.
Ci sono innumerevoli noleggi biciclette (mediamente 100 rupie al giorno); l’ingresso ad Anse Source d’Argent 125 rupie (7 euro), meglio venire la mattina sul presto, prima dell’arrivo di massa.
Bellissima la passeggiata ad Anse Coco che raggiungerete in circa mezz’ora abbondante, dopo aver lasciato le bici a Grande Anse; in questo versante dell’isola il mare è sempre mosso, ma in fondo a Coco c’è una bella piscina naturale e le spiagge sempre deserte.
Portatevi da bere e da mangiare perché arriva solo un signore con qualche cocco e del succo di arancia; potete eventualmente ristorarvi al baretto di Grande Anse.
Bella l’escursione a Sister-Coco – Felicité a patto che il mare sia calmo, altrimenti vedrete poco o niente: noi abbiamo scelto la mezza giornata con Petra (cartello al porto) per 50 euro e siamo stati sfortunati (solo uno snork attraccati in prossimità di una spiaggetta perché gli altri due posti non erano agibili).
Nessun problema di soldi: si cambiano o si prelevano al bancomat.
Il negozio più carino per parei e borse dipinti a mano è quello del genero della padrona della nostra guest house: la trovate nell’edificio centrale di La digue (quello a due piani che non è al porto) dove davanti c’è un primo negozio che mette la bancarella sulla strada ed il suo è quello più all’interno dove ci sono le scale per salire al primo piano.
MAHÉ
Cat Cocos: 1,30 ora 60 euro
È la mia terza volta sull’isola e mi sono appoggiata come al solito a Cecile, per me una garanzia, con i suoi meravigliosi appartamenti al Choice Villa o le belle camere del Beach Villa, direttamente sulla spiaggia di Beau Vallon ( un po’ più care).
Avendo la macchina, abbiamo scelto di stare al più economico Choice Villa (85 euro): l’appartamento Frangipane è stupendo, grande, pulitissimo e dotato di ogni confort con vista meravigliosa della baia. Cecile la si contatta direttamente e si paga una volta arrivati (www.choiceseychelles.com); una sera abbiamo chiesto la cena (consumata al ristorante del Beach) a 20 euro a testa per antipasto, pesce e dolce. A richiesta fornisce anche la colazione presso la piccola cucina del Choice (noi non ne abbiamo usufruito). Vicino avevamo anche Casa Dani che offre un ricco buffet a 30 euro: non è male, ma non ci sarei tornata una seconda volta.
La macchina la si noleggia con Advantage Car (advantagecars@seychelles.net) dove con 40 euro al giorno si ritirerà una Picanto direttamente al porto e la si riconsegnerà all’aeroporto (a seconda del vostro comodo) con chiavi sotto il tappetino (nessun anticipo dall’Italia).
A Beau Vallon ci sono parecchi ristoranti o negozi alimentari, ma il meglio rimane il mercato di Victoria dove ci sono diverse varietà di frutta e verdura e due kili di tonno fresco costano 6 euro e, a seguire, il centro commerciale di Bois de Roses davvero fornitissimo.
Il famoso mercatino notturno di Beau Vallont del venerdì ora lo ritrovate tutti i giorni sul viale lungospiaggia: potrete sedervi a mangiare o portare a casa dell’ottimo pesce alla griglia.
Ristoranti non ne abbiamo provati, anche se abbiamo tentato una sera di andare alla Perla Nera che è però risultato al completo (immagino quindi si mangi bene); abbastanza buona la pizza del Baobab.
Consiglio invece per il pranzo il localino vicino alla spiaggia gestito da due sorelle italiane (affianco al Boat Restaurant) dove gusterete un’ottima baguette con caffè e torta fatta in casa (prezzi italiani, mediamente 100 rupie per ogni piatto) o il Taste of Itally nella via del mercato di Vittoria che funziona anche da take away.
A noi serviva anche una scheda per telefono e internet: la si può comprare direttamente all’aeroporto appena arrivati (15 euro).
Nessun problema di denaro con il bancomat abilitato all’estero: portatevi gli euro che cambierete un po’ alla volta presso i numerosi cambi.
I negozi chiudono presto (verso le 17,30), un po’ più tardi i supermercati, la domenica è quasi tutto chiuso, tranne i piccoli alimentari gestiti dagli indiani (ad esempio quelli sotto il Choice Villa).
Dedicate una mezza giornata a Victoria, fra il mercato, Albert street e i chioschi di legno e fate la bella escursione ad Anse Major, lasciando la macchina dopo il ristorante la Scala e percorrendo il bel sentiero a piedi che in un’ora circa vi porterà alla spiaggia (dal porticciolo di Bel Ombre esiste un servizio taxi boat a 100 rupie). Potrete raggiungerla a piedi e tornare in barca o, come noi, farsela a piedi sia all’andata che al ritorno (no ciabatte).
Sempre da Victoria parte la strada panoramica che vi porta nella parte ovest dell’isola, la Sans Soucis Road; fermatevi a bere un caffè a The Station, un bellissimo locale con vista panoramica che vende prodotti SPA preparati nel loro laboratorio.
Altra sosta a The Mission, dove oltre ai resti di una vecchia missione troverete un bel panorama sulla costa.
Purtroppo la Tea Factory è chiusa per ristrutturazione: lasciate comunque la macchina al loro parcheggio ed entrate lo stesso.
Poco più su dalla strada parte un bel circuito pedonale di 10 minuti in mezzo alla vegetazione che vi consiglio di percorrere.
Iniziate il giro delle spiagge dalla verdissima Port Launay proseguendo per Anse l’Islette, chiamata così per la piccola isola raggiungibile anche a piedi con la bassa marea.
Percorrendo la costiera arriverete alla bella e selvaggia Grande Anse, un kilometro di sabbia bianca, deserta e con il mare mosso; proseguite fermandovi all’Avani Barbarons ed entrate nell’hotel per vedere la sua bella baia.
Passata Anse Polite e Anse Lisette arriverete alla bella Anse Boileau; proseguite per la tranquilla Anse a La Mouche e fermatevi a bere qualcosa all’Anchor Cafè in prima posizione sulla baia.
La prossima tappa è il meglio di quanto l’isola possa offrirvi: siete arrivati alla meravigliosa Anse Soleil (con il suo ristorantino sulla spiaggia, un po’ scomoda per il parcheggio, pochi posti e in discesa) e alla bellissima Petite Anse, dove dovete chiedere al Four Season il permesso per accedere. Questa è la spiaggia più bella dell’isola: una piccola incantevole baia riparata. Portatevi acqua e cibo, oppure potete accedere al bar e al ristorante dell’albergo: prezzi adeguati a un cinque stelle, comunque, per mangiare un piatto al ristorante della piscina, spenderete circa 35 euro a testa (sconsiglio il bar: prezzi più alti e cibo meno buono).
Dopo Baie Lazare il mare diventa burrascoso: Anse Takamaka con il suo ottimo ristorante Chez Batista e Anse Intendance dove è difficile fare il bagno per via delle forti correnti.
La strada devia ora verso la costa est: qui le spiagge il pomeriggio diventano presto in ombra e scompaiono con l’alta marea ( bisogna venirci quindi con la bassa): Anse Forbans, la bella Anse Royale con l’isolotto con tanto di albero e Anse aux Pins che può essere interessante solo con la marea bassissima perché escono lingue di sabbia.
Ora siete arrivati all’aeroporto e alla Marina e avete circumnavigato l’isola, rientrando su Victoria.
Molto bella L’escursione al Parco Marino di S.Anne con la sua bella laguna di acqua bassa o quella al Parco di Baie Ternay per lo snorkelling (prezzo medio escursioni 90 euro a testa).
CONCLUSIONI
Le Seychelles sono da vedere almeno una volta nella vita, magari prima che cambi ulteriormente: spiagge bianche e farinose poco affollate, rigogliosa vegetazione, mare dalle mille sfumature ne fanno una meta paradisiaca, oltre alla facilissima organizzazione e qualsiasi assenza di problematiche sanitarie o locali.
Considerate che, in 19 giorni, abbiamo speso 2650 euro a testa comprensivo di tutto, ma il volo ha inciso parecchio (1130 euro a testa con scalo di 2 ore).