Da un the con Queen Elisabeth II al leggendario King Arthur

Dalla modernità caotica di una surriscaldata Londra a una serenità nel verde della storica Cornovaglia
Scritto da: Romy Crystal
da un the con queen elisabeth ii al leggendario king arthur
Partenza il: 04/08/2018
Ritorno il: 11/08/2018
Viaggiatori: 3
Spesa: 3000 €
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Può un film farti desiderare di visitare un luogo? A me è capitato: estate 2017 commedia in tv, estate 2018 pronta a partire con mio figlio Oscar e mio marito Gianni, per la Cornovaglia dal vivo! Prenotiamo con mesi di anticipo il volo easy jet con annesso un tour organizzato con guida; non iniziamo molto bene, il volo in ritardo di 1.30’ (ci siamo alzati alle 4 del mattino).

WELCOME TO LONDON

Finalmente il nostro aereo decolla e dopo solo 1.20’ atterriamo all’aeroporto di Gatwick … welcome to London! Ci aspetta un autista con uno stile piuttosto giamaicano, che si rivela simpaticissimo e molto disponibile per farmi “inaugurare” il mio inglese Very Good! Arriviamo a mezzogiorno presso il nostro hotel Holiday Inn Kensiton, giusto per depositare i bagagli e dirigerci alla stazione della metro a soli due passi da noi; qualche piccola difficoltà nel ricaricare le nostre Oyster (2 scadute) ed eccoci in un baleno immersi in uno dei mercati più grandi del mondo d’antiquariato, Portobello Road.

Giornata caldissima quasi 30°, un meteo inusuale, no british my god! Data la levataccia del mattino, decidiamo di fermarci subito per pranzo; ci fidiamo del nostro sesto senso, “The Sun In Splendour” un pub accattivante, dove ordiniamo, tanto per cominciare Fish and Chips, “tasty dish”… a parte una “crazy person” dietro di noi che parlava da solo, bevendo birra a go go. Adesso siamo pronti per avventurarci nel mercato bizzarro e nel quartiere residenziale di Nothing Hill; direi che l’impatto per la mia famiglia si rivela al quanto positivo. Rientriamo in hotel un po’ stanchini, il tempo di una doccia e, per non farci mancare nulla, ancora quattro passi presso il centro commerciale di Westfield London per cena; vada per una pizza presso Franco Manca, buona e prezzo ragionevole, 3 margherite a £ 19.65.

Il giorno seguente facciamo conoscenza della nostra preparatissima e meticolosa guida Mattia e del resto del gruppo, e partiamo con il pullman per un tour panoramico della città di Londra,il Parlamento con il Big Ben in ristrutturazione oimè, l’Abbazia di Westmister, il Tamigi e la ruota London Eye, e alle ore 11.30 esatte a Buckingham Palace per il cambio della guardia, attraversiamo Waterloo Bridge a piedi per raggiungere Tower of London e ammirare i gioielli della Regina. Pranziamo al self-service all’interno, caro e pessime insalate. In libertà prendiamo il battello che ci porterà verso la costa in direzione British Museum in chiusura alle ore 17, e ammirare I Girasoli di Van Gogh. Con la scusa dei piedi doloranti, non potevamo farci mancare una tappa birretta al Museum Tavern.

Piccadilli ci aspetta per la cena, con una sosta di shopping al quanto inusuale, infradito con la bandiera inglese, adesso si che posso continuare il mio cammino, Londra in ciabatte si può! Volutamente non ho approfondito Londra in quanto terrò il mio articolo vivo per la descrizione del resto del magico tour.

VIAGGIO TRA PASSATO E PRESENTE

Finalmente è il gran giorno, il sogno di vedere il sito archeologico, uno dei più famosi al mondo, patrimonio dell’UNESCO, è arrivato. Giganteschi monumenti megalitici, dell’età del ferro dedicata al culto solare, una delle meraviglie preistoriche… si avvera dopo solo 1.30 di viaggio.

Un caldo atroce ci aspetta, macchina fotografica al collo, zaino in spalla e l’audio guida all’orecchio… ciò che ci si prospetta appena la navetta dal parcheggio ci lascia al sito (molto riduttivo chiamarlo così), ripaga tutto ciò: Stonehenge. Tornare indietro di 5000 anni è stato possibile, attraverso il monumento, il paesaggio o semplicemente godendo dell’atmosfera unica che lo circonda, magia, mistero, storia, fantasia, religione tutto insieme. Lasciando alle spalle immagini da togliere il fiato, attraversando le verdi regioni del Wiltshire, ripartiamo alla volta di Salisbury una pittoresca città situata sulle rive del fiume Avon, in questa affascinante “città in campagna”, veniamo subito avvolti da questa tipica atmosfera che la circonda, data da antiche case, strade e chiese medioevali. Ci fermiamo per pranzo alla Patisserie Valerie per una Salad Smoked Salmon, Greek Salad and Poached Egg & Bacom, 3 Coca Cola £ 33.90; durante le prime forchettate veniamo assaliti da uno sciame di vespe, e a malincuore ci tocca entrare nel locale per ultimare il pranzo. Visitiamo la sua Cattedrale, superbo esempio di architettura medioevale, con la torre campanaria più alta della Gran Bretagna. Ammiriamo ancora il perfetto funzionamento del suo orologio, il più antico al mondo, e tutti in fila come scolaretti in assoluto silenzio ammiriamo, la Magna Carta, a tutt’oggi la copia meglio conservata dei quattro originali risalenti al giugno 1215 che ci sono state tramandate, scritta in latino con una penna d’oca su pelle di animale trattata!

Giungiamo a Torquay, città costiera inizialmente basata sulla pesca e l’agricoltura, ora sviluppata per una fiorente attività turistica in ragione della favorevole posizione sul mare; pernottiamo presso Best Western Fowey Valley Hotel dove ci danno una camera a tre letti con odore di stantio, in “sottocoperta” (a mio figlio Oscar pare di essere su di un traghetto) arredamento molto vintage e niente aria condizionata. Fortunatamente veniamo ripagati dalla vista sul mare, miriade di gabbiani di sottofondo e dalla ottima cena in compagnia, intrattenuta da una cantante assai sexy ma assai demodè.

Iniziamo il terzo giorno con una breve passeggiata nella cittadina conosciuta per le sue spiagge e il suo porto turistico (clima di pace e tranquillità) molto ordinata e pulita, suggestiva la ruota panoramica e la giostrina dei cavalli, ho avuto l’impressione di essere negli anni ’60. Proseguiamo verso Buckefastleigh dove ci aspetterà una visita nella sua bella Abbazia di Buckfast; è l’unico monastero medievale inglese che è stato restaurato e utilizzato ancora oggi per il suo scopo originale, una delle gemme nascoste del Devon. Un ambiente incantevole e tranquillo, molto curati i giardini; la guida ci consiglia di prendere presso il bar, un double espresso simile al nostro italiano. Oscar, come in ogni sito visitato, desidera un Ice cream, ma preso dall’imbarazzo della lingua, accetta l’unico gusto presente, after eigth, indoviniamo a chi tocca mangiarlo? In seguito scopriamo che surbet vuol dire ghiacciolo e si accontenterà di quest’ultimo.

Continuiamo il nostro tour all’interno del parco nazionale Dartmoor National Park con un’unica sosta idraulica e tempo per una foto a un piccolo ponte di pietra dell’età preistorica. Presso Princetown, città fantasma e piccolissima, pranziamo al The old police station e finalmente riassaporiamo le backed potatos, nulla a che vedere con quelle che mangiammo in Scozia. Dopo solo mezz’ora di pullman, arriviamo alla vecchia cittadella in passato stata la più grande base navale e la seconda per importanza, della Royale Navy presso Plymount dove il 6 Settembre 1620 la Mayflower salpò con i padri pellegrini che raggiunsero gli attuali Stati Uniti a Cape Code 2 mesi dopo. Non resistiamo alle infinite pasticcerie che hanno in vetrina svariati gusti del famoso dolce fudge, tipico del Regno Unito, sembrano tutti dei mattoncini, optiamo per i gusti Bayliss e gianduia, mi basta un solo morso per esserne nauseata, al contrario di mio marito, che li divora in un sol boccone. Ci dirigiamo al Smeaton’s tower, un antico faro off-shore costruito nel 1759 ora non è più attivo, che sorge sulla collina di Plymounth Hoe, oggi solo attrazione turistica; nei pressi ci sono baracconi in allestimento, tanto che Oscar si chiede come mai in quasi in ogni luogo visitato, ci siano cosi tante giostrine, non so dargli risposta.

Veniamo purtroppo divisi in 5 hotel diversi, in Cornovaglia non c’è possibilità di soggiornare in 50 persone tutte assieme, dato che ci sono solo dei piccoli bed and breakfast. Noi ultimi veniamo destinati al City inn dove abbiamo praticamente l’appartamento stile anni ’70 della padrona, pulito e confortevole; sane risate in famiglia per lavarsi nella vasca da bagno vintage in ghisa con i piedini modello impero.

ALTA MAREA, BASSA MAREA

Dopo una colazione un po’ schifiltosa, data la scarsa igiene nel pub adiacente, si riparte per l’isola di St. Michael’s Mount dove visiteremo la fortezza. “Mamma è uguale a quella vista in Normandia!” Effettivamente al primo impatto è così, anche se personalmente quella francese è molto più suggestiva, per non parlare poi della miriade di gabbiani e dell’odore sgradevole che pervade nell’aria, che ci accolgono. È un’isola tidale situata nella cosiddetta Mount’s Bay, nell’estremità occidentale della Cornovaglia, da Abbazia è stata trasformata in fortezza nel 1425 e poi abitazione dai Conti St. Aubyn nel 1600. All’andata abbiamo potuto camminare sulla lingua di terra antica acciottolata e al ritorno data l’alta marea, abbiamo usato la barca £2 adult £1 child. Dopo aver risalito la strada lastricata, arriviamo all’ingresso della fortezza, per ammirare le sue stanze e farci strada nei giardini terrazzati che esplodo di colori. A mio figlio viene dato un quiz sul castello “What is YOUR treasure?”, cercare in ogni stanza un indizio e scoprire cosa lo rende così speciale… con suo orgoglio un cavaliere gli metterà una medaglia al collo per l’esattezza del gioco (chi mai lo avrà aiutato?)! Durante la discesa mi fermo a fotografare il Pozzo, il punto focale della storia di Jack l’Ammazzagiganti, dato che si narra che i resti del gigante si trovino nel suo fondo, e il suo cuore di pietra tra i ciottoli, batta ancora oggi… mistero!

Nel pomeriggio seguiremo verso Sant Ives, cittadina che si affaccia sulla costa ovest della Cornovaglia, famosa per il suo porto e le sue tradizioni legate al mare. Nel 2007 dal quotidiano The Guardian, è stata nominata come la miglior città rivierasca d’Inghilterra. La trovo pittoresca, una cartolina vivente, purtroppo piena di turisti e di auto che invadono la passeggiata lungo mare. Moltissimi negozi al suo interno di chincaglierie al quanto originali. Ma come non citare i “gabbiani assassini”, un modo per avvertire le persone che mangiano durante il loro passeggio, prese di mira dai volatili affamati… innocue e carine le foche che spuntavano dalla acque. Tantissimi ragazzini con mute da sub, che si gettano in acqua come passatempo. Mi sono fatta ispirare dalla balconata con ottima veduta, per la scelta del ristorante, il Balcony, qualità prezzo ottima; sinceramente ero attratta dai mega-maxi frappé che vedevo preparare con celerità dai barman, ma ero certa che la mia pancia avrebbe gridato vendetta!

RE ARTÙ IL LEGGENDARIO

Il sesto giorno visitiamo Tintagel, situato sulla costa settentrionale della Cornovaglia e le omonime rovine del castello medievale Tintagel Castle, dove scopriremo i legami con le leggendarie storie di Re Artù. Secondo una leggenda il Re fu qui concepito, grazie a un inganno di Mago Merlino. I paesaggi che si mostrano ai nostri occhi, fanno dimenticare i saliscendi infiniti, scalinate ripide ed insidiose… una giornata dove l’abbigliamento a cipolla va per la maggiore. Credo di avere scattato più foto oggi che in tutto il resto del tour, in quanto lo scenario “chiamava” la mia Canon per istinto. Mistero e magia avvolgono questi luoghi; particolare se non per me leggermente inquietante, posta nei pressi di una roccia, la statua di King Arthur.

Risaliamo con un Land Rover per 2 £ e Oscar 1 £ per avere il tempo necessario di assaporare, alla The Cornish Bakery, i corni warmes one traditional £ 3.75 and two bacon leek and cheese £ 3.90… buoni ma arrivi alla fine assai disgustato, per l’eccessivo ripieno. Giretto per smaltirli, buttando uno sguardo all’Old Post Office, una casa di pietra del XIV secolo, costruita secondo lo stile di un maniero medievale, ed entrando in un negozio accattivante per acquistare, come lo ha definito Oscarino, il Santo Graal, con un dragone e delle spade.

Nel pomeriggio seguiremo verso Bristol con uno stop per visitare la Cattedrale di Wells famosa per essere prima grande cattedrale costruita nello stile gotico primitivo inglese, di cui è anche considerata la massima espressione. Condivido le parole della guida “la sua atmosfera serena e luminosa ristora gli animi indaffarati e le menti, e non cessa mai d’ispirare i fedeli ed anche i non credenti”. Rimaniamo esterrefatti dalla Vicars’s Close, considerata la più antica strada, puramente residenziale con edifici originali, portati a termine nel 1363, per essere abitazioni degli studenti e uomini del coro. Ci resta giusto il tempo di dare un’occhiata dall’esterno al Bishop’s Palace, nonché dimora dei vescovi per 800 anni. Perdiamo una componente del gruppo, che scattava con indifferenza fotografie da tutt’altra parte… no comment… il rispetto altrui a volte si dimentica!

Ceniamo presso b&b il medesimo della sera precedente, dove io assaporo, sotto consiglio della mia guida, un ottimo Gin Lemon come aperitivo… unico vero ricordo di quella cena da menzionare, le “penne di pollo al pomodoro” di mio figlio, un piatto indescrivibile… “ti avevamo avvisato, mai prendere la pastasciutta all’estero hi hi hi!!!”

S.P.Q.R.

Ultima giornata di tour prima di ritornare a Londra purtroppo, ma dico anche per fortuna, unico giorno di pioggia Typical British, per arrivare alla città di Bath che ospita un’importante università oltre ai più celebri Roman Bath, riconosciuti come sito dell’UNESCO. Esperienza arricchente, tenute in maniera eccelsa, e tour con audio guida ben strutturato e immagini interattive, che in un attimo ti catapultano all’epoca romana, la sorgente funziona ancora e la piscina ancora piena. Italiani, prendiamo spunto sull’organizzazione e la tenuta del sito, noi non abbiamo un unico insediamento romano di cui vantarci.

Pranziamo a Cafè Nero per dei semplici panini £13.50.

OGGI SI STUDIA

Nel pomeriggio in direzione Oxford “città dalle guglie sonanti” sede della più antica università del regno dove visiteremo uno dei college prestigiosi. La trovo imponente, maestosa, e non essendo mai stata all’ Università, questa mi trasmette la serietà, l’organizzazione e l’importanza dell’ istruzione. Qui hanno studiato i più grandi personaggi della Gran Bretagna, incluso “Harry Potter”, infatti non sono mancate fotografie in alcune location, dove sono state girate alcune scene del film; Oscar da buon appassionato della saga, fa da cicerone al nostro gruppo di amici. Esiste anche una copia del Ponte dei Sospiri di Venezia, qui ribattezzato Bridge of Sighs. In generale la città di Oxford, come dice mio marito, rispetto alle altre visitate, la troviamo più viva e frizzante; non sono mancate come souvenir, felpe e maglie con il logo oxfordiano!

BACK TO LONDON

Torniamo a Londra nel medesimo Hotel Holiday Inn Kensiton del primissimo giorno, e con una coppia di amici conosciuti, senza indugi, ceniamo all’ Hard Rock Cafè London, il primo al mondo. Per farmi del male ordino, dopo Hickory burger, un Hot Fudge Browni … “‘Na Bomba Calorica”, purtroppo mi tocca chiedere aiuto a Gianni, che con dispiacere ultima con tre maxi cucchiaiate, questo dolce No-Diet!

Last Day Salutiamo, con grosso dispiacere, tutte le coppie di amici che ci hanno accompagnato in questa avventura, alla scoperta della Cornovaglia, guida compresa e depositate le valige, prendiamo il taxi per Camden Market Stables, che prende il nome dalla sua precedente incarnazione, come ospedale dei cavalli in epoca vittoriana. Un agglomerato di stili e negozi, l’immensa varietà di prodotti di ogni sorta; davvero non trovo esatte parole per descrivere il nostro stupore nel vedere questo “mercato degli alternativi”. Folle il negozio Cyberdog, musica house ad alto volume e luci stroboscopiche… un Must Go di questo mercato! Pranziamo in mezzo a una infinità di ristorantini e street food, optando per una pizza Voodoo Rayy’s Camdem.

E facciamoci ancora del male, tanto è l’ultimo giorno, la dieta la inizieremo da lunedì in Italia: ottimi Dutch Pancakes con nutella. Con il London Black Taxi ci facciamo lasciare al Holland Park, una boccata d’aria pura, per staccarsi dal traffico cittadino tra piante secolari, fiori e giardini ben curati.

Ultima camminata londinese… fino allo shopping center di Westfield London, e come dice mio marito, “nà pèl d’occ” grandi marche e prezzi Don’t Touch!

Un viaggio fatto da mille sfumature, con la splendida cornice di nuvole bianche da sembrar zucchero filato, regalandoci un senso di profondità in una terra diversa in ogni angolazione… ore 16 il nostro transfer ci aspetta… ore 20 GOOD BYE ENGLAND!

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COSTA TINTAGEL

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SCORCIO TINTAGEL

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SANT IVES

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ST MICHAEL

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PENSIERI DA TPC

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