City break a Stettino, città anseatica
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La città è largamente ignorata dal turismo internazionale anche per la difficoltà nel raggiungerla: l’aeroporto più vicino si trova a Golienów, a quasi un’ora di distanza, e prevede voli solo per Regno Unito, Irlanda, Norvegia e Svezia, Paesi con una forte presenza di immigrati polacchi. Il modo più conveniente per raggiungere Stettino è volare su Berlino e da lì prendere il Flixbus che in due ore e mezza arriva in città per un prezzo irrisorio.
Stettino conta 400.000 abitanti ed è il capoluogo del voivodato della Pomerania Occidentale, una delle sedici regioni in cui è divisa la Polonia. Si tratta di una delle aree meno densamente popolate del Paese. La regione è bagnata dal mar Baltico, che con le sue ampie spiagge di sabbia bianca rappresenta una delle destinazioni estive preferite dai polacchi. Abbiamo passato un giorno a Świnoujście, il principale centro balneare della regione, da cui abbiamo raggiunto a piedi il confine con la Germania.
Oggi Stettino appare come una città vera, vissuta dalle persone del luogo, non ancora attrezzata per il turismo internazionale e con un fascino unico. La Polonia sta ampiamente investendo su di essa: il progetto “Szczecin Floating Garden 2050” prevede infatti la costruzione di quartieri futuristici, con tanto di edifici in vetro e giardini pensili.
Fatte queste premesse, procederò con la narrazione delle nostre visite, sensazioni e impressioni giorno per giorno in quest’area ancora inesplorata dai forestieri.
VENERDÌ 24 AGOSTO
Il nostro volo Ryanair da Bergamo per Berlino-Schönefeld è partito in tempo alle 9:35 ed è atterrato come previsto alle 11:15. È costato circa €58 a testa andata e ritorno, più i €14 per l’imbarco prioritario che ci avrebbe evitato la scocciatura del bagaglio a mano in stiva. Dall’aeroporto abbiamo preso i biglietti per l’S-bahn, la metro berlinese a cielo aperto, e abbiamo raggiunto in meno di un’ora la stazione di Messe Nord, dove si trova l’autostazione da cui partono i Flixbus. Non essendo sicuri della puntualità di Ryanair (entrambi i miei voli da e per l’Irlanda del mese scorso erano in ritardo di un’ora), abbiamo preferito prendere i biglietti Flixbus al punto vendita, visto che la compagnia esige la scelta di un orario preciso per la corsa. Per fortuna siamo arrivati in tempo per l’autobus per Stettino delle 13:15; il biglietto è costato €13,99 a testa, se l’avessimo acquistato a bordo avremmo speso €19,99.
Per via del traffico siamo arrivati a Stettino poco dopo le 16. Dopo aver chiesto alcune cose al centro informazioni turistiche nella stazione centrale ci siamo recati all’appartamento che avevamo prenotato su Booking.com, Na Starówce, al costo di €175 per 4 notti. Ampio, centrale, con vista sul vecchio municipio, luminoso e con wi-fi celere – una valida sistemazione.
Dopo aver sistemato le nostre cose abbiamo fatto un giro perlustrativo alla ricerca di un ATM (la moneta polacca è lo złoty, e in questo periodo un euro equivale a poco più di 4 złoty). Constateremo comunque che accettano carte di credito dappertutto, anche per importi minimi. Siamo quindi andati a mangiare, visto che non avevamo pranzato. Tra i ristoranti che avevo selezionato su TripAdvisor uno, Ukraineczka, si trova esattamente sotto il nostro appartamento: abbiamo mangiato ottimi piatti ucraino-lituani (molto simili alla cucina polacca), fra cui pancake di patate con salsa ai funghi e pierogi, ravioli ripieni di uova e formaggio fresco di capra. Abbiamo mangiato con meno di €15 a testa!
Finito di mangiare, già passata l’ora del tramonto, abbiamo camminato lungo Wały Chrobrego (in tedesco Hakenterrasse), il viale che costeggia il fiume Odra puntellato di imponenti edifici costruiti ad inizio Novecento. I tre principali ospitano uno l’università marittima, il Museo Nazionale quello centrale, e l’ultimo, il più maestoso, gli uffici governativi del voivodato. Di fronte ad essi, una monumentale terrazza panoramica offre una magnifica e romantica vista sul fiume.
SABATO 25 AGOSTO
Il cielo era in parte coperto da nuvole, con il sole che faceva capolino e possibili rovesci previsti per il pomeriggio. Per fortuna era previsto bel tempo per i giorni successivi. Abbiamo dedicato l’intera giornata alla visita della città, partendo dal Vecchio Municipio, edificio in mattoni rossi ben restaurato che ospita una mostra sulla storia della città. L’entrata, come le altre tre sedi del Museo Nazionale di Stettino, è gratuita il sabato. L’esposizione mette in mostra i ritrovamenti archeologici dalla preistoria al Medioevo, opere d’arte e spaccati di vita quotidiana delle varie classi sociali nel corso dei secoli legati a Stettino. Un museo veramente ben fatto, peccato per le spiegazioni solo in tedesco e polacco, anche se gran parte degli oggetti è abbastanza eloquente da non necessitare di una didascalia.
Siamo quindi passati alla cattedrale di San Giovanni. Si tratta di un imponente edificio gotico in mattoni rossi e dai luminosi interni, con le pareti dipinte di bianco e un soffitto altissimo. È possibile salire sulla torre campanaria, che con i suoi 60 metri di altezza è visibile da quasi ogni punto della città, per goderne del panorama, ma siamo rimasti delusi dalla sporcizia sui vetri che rovinava le fotografie.
Abbiamo poi visitato il castello dei Duchi di Pomerania, che con le sue bianche mura esterne, i suoi due cortili e le fini decorazioni sulle facciate è l’edificio più iconico di Stettino. Costruito tra il Trecento e il Quattrocento, ha subito vari rimodellamenti nel corso dei secoli ed è stato gravemente danneggiato, come gran parte della città, dai bombardamenti degli alleati durante la seconda guerra mondiale. Oggi ospita mostre temporanee in uno spazio espositivo limitato rispetto alla sua enorme superficie; nel nostro caso vi erano un’esposizione sul patriottismo polacco, una sulla pittura (antica e contemporanea) nazionale, oltre ad alcune stanze dei sotterranei.
Dopo un pranzo non degno di nota in un locale con piatti tutti a base di patate, abbiamo riposato per un’ora in attesa che smettesse di piovere e ci siamo quindi recati a Wały Chrobrego per visitare il Museo Nazionale, ospitato nell’edificio centrale della promenade. Molto bella la mostra sul mare, che include un’esposizione fotografica risalente agli anni ’60 della vicina Świnoujście, la Riccione della costa polacca dove saremmo andati l’indomani. Altre sale ospitano mostre temporanee: una su un esploratore polacco che ha dedicato la sua vita allo studio dell’Amazzonia, una sui villaggi africani e una sulla Grecia antica.
A pochi isolati di distanza, sotto una vasta piattaforma di cemento dai motivi ondulati dove i bambini si dilettano con i monopattini e gli skateboard, abbiamo visitato la sezione del Museo Nazionale di storia contemporanea, chiamata Dialogue Centre Upheavals, che racconta la storia di Stettino dal 1939 al 1989, anno della caduta del comunismo in Polonia. È senza dubbio il museo più bello di Stettino: ospitato sotto terra, si compone di varie stanze dai muri completamente neri ricche di schermi interattivi. La mia parte preferita è stata ascoltare le testimonianze di tre anziani stettinesi che hanno vissuto la guerra, una tedesca, un polacco e un’ebrea, che narravano le loro vicende e le loro sensazioni molto diverse fra loro: infatti, quando nel 1945 Stettino è passata dal controllo della Germania a quello della Polonia, i tedeschi – che prima componevano la quasi totalità degli abitanti – sono stati sfrattati ed espulsi, e i polacchi sono stati mandati a ripopolare l’area urbana. Oggi i polacchi non provano più nessun risentimento verso i tedeschi: il rancore si è spostato contro i russi, che sono stati causa di numerose vicende negative nella storia nazionale.
Usciti dal museo ci siamo ritrovati davanti all’inconfondibile edificio della Filarmonica, che ha l’aspetto di un enorme iceberg in mezzo a costruzioni ottocentesche. L’edificio, inaugurato nel 2014, ha vinto il primo premio ai prestigiosi Eurobuild Awards ed è senza dubbio un’opera architettonica contemporanea di grandissimo pregio. Siamo entrati nella hall, spaziosa e luminosa, completamente bianca, e abbiamo mangiato dei cioccolatini dai gusti molto particolari nel bar.
Per la cena abbiamo scelto Hospůdka, un ristorante ceco dalle porzioni mastodontiche e dai prezzi bassi. Per poco più di €10 a testa ci siamo saziati con zuppa di barbabietole, stufato di funghi, bistecca di maiale ripiena di prosciutto, riso e verdure e patate fritte.
DOMENICA 26 AGOSTO
L’idea iniziale per questa giornata era di proseguire con la visita di Stettino, ma all’ufficio per le informazioni turistiche ci hanno avvisato che le gite in traghetto per Świnoujście si svolgono solo nei weekend, e complice il bellissimo tempo abbiamo deciso di anticipare di un giorno. Ci siamo quindi svegliati all’alba e ci siamo preparati per raggiungere il battello Odra Queen, attraccato esattamente davanti Wały Chrobrego, che alle 8 sarebbe salpato verso la costa. L’imbarcazione gemella Peene Queen svolge invece gite sull’Odra quattro volte al giorno. Abbiamo pagato a bordo (70 złoty a testa andata e ritorno, con leggero sconto per gli studenti) e ci siamo goduti il viaggio di tre ore attraverso la laguna di Stettino e la sua ricca vegetazione e fauna marittima.
Świnoujście ha la particolarità di essere l’unica località della Polonia non raggiungibile via terra: ubicata sull’isola di Uznam (Usedom in tedesco), è collegata alla terraferma solo da un battello gratuito che opera ogni mezz’ora nel periodo estivo, e non vi sono ponti. Da qui partono le grandi navi turistiche dirette verso Svezia e Danimarca. La città è anche raggiungibile via treno e autobus… ma il battello è molto più panoramico e caratteristico, e nonostante i lunghi tempi si è rivelato la scelta ottimale.
Con i suoi 50.000 abitanti, Świnoujście può essere definita la Riccione polacca, vista la sua atmosfera rilassata e family-friendly e la sua popolarità fra i polacchi che per le vacanze estive non intendono varcare il confine. Dopo aver fatto un brunch con delle crêpes ci siamo diretti a piedi verso la spiaggia, che assomiglia appunto a quella di Riccione: sabbia chiara, profonda e mare un po’ torbido, con le differenze che la spiaggia è attrezzata solo in minima parte e che da essa non si vedono edifici, i quali rimangono dietro le dune ad un centinaio di metri nell’entroterra per mantenere la naturalezza del luogo. Ho veramente apprezzato questo rispetto per il paesaggio, e nonostante fosse domenica e la spiaggia fosse affollata, non c’era segno di sporcizia in giro.
Dopo aver camminato per 5 km sul bagnasciuga abbiamo trovato un cartello bilingue che avvisava l’inizio della spiaggia per i cani (de facto, la spiaggia dei nudisti). Guardando verso l’entroterra abbiamo notato una passerella e, in lontananza, un monumento in acciaio: ecco il confine fra Polonia e Germania, segnato dalla Transgraniczna Promenada (“camminata del confine”), con ai rispettivi lati un totem con i colori della bandiera polacca e uno con quelli tedeschi. La spiaggia da qui procede ininterrotta per altre decine di chilometri. Il versante tedesco è molto più tranquillo, e la prima località, Seebad Alhbeck, si scorge all’orizzonte. La spiaggia tedesca, più di quella polacca, è punteggiata dai caratteristici Strandkorb, una sorta di comodi seggioloni richiudibili che sono la loro versione delle nostre sdraio e ombrelloni e garantiscono massima privacy e totale riparazione dal vento. Sulla via per il ritorno abbiamo incontrato due turisti americani, increduli del fatto che il confine fosse a malapena segnalato e che non ci fossero barriere o quant’altro. Benvenuti nell’area Schengen!
La nostra impressione generale di Świnoujście è stata quella di una località rilassante e dall’atmosfera tipicamente nordeuropea, una valida alternativa economica alle solite frenetiche destinazioni turistiche a cui siamo abituati. Penso che in futuro più stranieri decideranno di passare le loro vacanze balneari qui – io stesso verrei qui mille volte piuttosto che andare nella soffocante Liguria o sulla caotica, iperurbanizzata costa spagnola.
Dopo un tardo pranzo a base di zuppa di pesce al ristorante Morska, uno dei tanti locali sulla promenade (abbiamo mangiato seduti in uno Strandkorb!), siamo saliti sulla Odra Queen che ha salpato alle 17 per il ritorno a Stettino previsto per le 20. Complice un magnifico tramonto, sul battello si è creato un clima di euforia generale.
Per cena a Stettino siamo andati a mangiare in uno dei pochi posti ancora aperti la domenica a quest’ora, il Karczma pod Kogutem, locale di autentica cucina polacca all’interno del quale è ricostruito un villaggio tipico con tanto di capanna con tetto di paglia! Il cibo (pesce affumicato, aringa sotto sale, ravioli di funghi e pancetta e foglie di cavolo ripiene di carne macinata con sugo) era ottimo, ma i prezzi un po’ più alti della media cittadina… con €20 a testa ce la siamo cavata comunque.
LUNEDÌ 27 AGOSTO
Visto che il lunedì i musei sono tutti chiusi, abbiamo riservato a questa giornata le attrazioni che era possibile visitare. Abbiamo iniziato con l’edificio del governo del voivodato, imponente costruzione in mattoni rossi che domina su Wały Chrobrego. La hall era piena di persone in attesa del rinnovo del loro passaporto. Per noi è stato possibile esplorare l’edificio in completa autonomia ed apprezzare i suoi labirintici interni con decorazioni art nouveau.
Successivamente abbiamo camminato fino alla stazione centrale. Al primo binario una scalinata conduce verso i sotterranei, dove si trova l’entrata di Stettino sotterranea, visitabile solo con tour guidato ogni giorno a mezzogiorno. La visita, che prevede d’indossare un elmetto protettivo in testa, di norma è solo in polacco, ma la guida si è premurata di tradurre la spiegazione in inglese per noi e ci ha fornito un raccoglitore con tutte le informazioni in lingua italiana. Della Stettino sotterranea, una serie di oltre 800 bunker costruiti nella seconda guerra mondiale ma già in parte presenti dal Medioevo in grado di ospitare 107.000 rifugiati, è aperto al pubblico il cunicolo più grande, dalla capienza di 2.500 persone. Molti di questi sotterranei sono stati ricavati dalle cantine delle case private. Questa visita è assolutamente imperdibile, visto che consente di immedesimarsi negli abitanti tedeschi di Stettino che negli anni ’40 hanno visto la propria città venire rasa al suolo mentre trascorrevano settimane in questi freddi e bui cunicoli. Stettino è passata in pochi anni dall’essere la terza città più importante della Germania con i suoi 400.000 abitanti a contarne solo 6.000 nel 1945. Purtroppo questo è stato il destino di moltissime altre città in Germania e Polonia in quegli anni bui. Stettino si è ripopolata velocemente dopo l’annessione della Polonia, e contrariamente a Varsavia o Dresda non ci si è curati di ricostruire la città come l’originale, tanto che oggi appare come un affascinante mix di edifici moderni e storici.
La visita è durata un’ora, dopodiché abbiamo attraversato il ponte sull’Odra per raggiungere il ristorante Stara Rzeźnia, situato in un edificio industriale ottocentesco recuperato e ora adibito a centro culturale e galleria d’arte. Nonostante la posizione isolata e difficile da raggiungere, si è rivelato il nostro migliore pasto in Polonia. Quello che mi ha colpito di più è stato il salmone giurassico, una varietà certificata allevata solo nei pressi di Stettino: i pesci per il primo anno di vita vengono fatti crescere in acque ricche di minerali all’interno di profonde buche scavate nel terreno. Il sapore è indefinibile, ma sorprendentemente buono. Nonostante la location molto “urban chic” e il menù che strizza l’occhio alla cucina francese, con piatti elaborati e materia prima di ottima qualità, abbiamo speso solo 200 złoty in due (€50) ordinando sette portate.
Nel pomeriggio abbiamo visitato la chiesa di San Giovanni Evangelista, risalente al Duecento, la più antica di Stettino, scampata ai bombardamenti. Quando siamo entrati era in procinto di finire la Messa, c’erano dieci fedeli contati (nonostante la Polonia sia fortemente cattolica, ci troviamo nella regione meno religiosa). Abbiamo chiacchierato un po’ con il prete, che ci ha offerto un libro trilingue in polacco, tedesco e inglese sulla storia della chiesa. Gli interni, dipinti di bianco con i costoni in mattone a vista, dovevano inizialmente essere interamente affrescati; oggi dei dipinti originali rimane poco.
Sulla via per il nostro aperitivo a base di sushi abbiamo visto dall’esterno il cinema Pionier, attivo dal 1907, certificato come prima sala cinematografica del mondo dal Guinness dei Primati. Ora gli antichi macchinari sono stati rimpiazzati da tecnologie più moderne, ma è comunque possibile apprezzare un film qui. Noi avevamo troppa fame e quindi abbiamo cenato allo Spiżarnia Szczecińska, dove ho mangiato la pasta migliore della mia vita: tagliatelle fatte in casa (con nulla da invidiare a quelle emiliane) con pesto di barbabietola. Un piatto perfetto, tornerei a Stettino solo per mangiarlo. Ho onorato questo ortaggio mangiando un cheesecake alla barbabietola per dessert, ancora una volta davvero interessante e ottimamente eseguito.
MARTEDÌ 28 AGOSTO
Mi sono svegliato alle 6, in tempo per l’alba, per fare delle foto in giro per la città con il sole mattutino e poca gente in giro. La tranquillità sulla darsena dall’altra parte dell’Odra è impagabile. Ci siamo recati in stazione per prendere il Flixbus delle 11 per Berlino, questa volta comprando i biglietti online tramite l’app a €9,99 a testa, e siamo arrivati a destinazione alle 13:30. Abbiamo preso l’S-bahn per Alexanderplatz, dove abbiamo mangiato sushi e fatto un giro in zona. Abbiamo quindi preso un altro S-bahn per arrivare a Schönefeld entro le 17, in attesa del nostro volo per Bergamo delle 18:45 che è partito con mezz’ora di ritardo.
CONSIGLI E CONSIDERAZIONI FINALI
- Come ho già accennato, Stettino non è una città turistica. L’unico negozio di souvenir ha l’insegna solo in polacco (“pamiątki” è il loro modo di dire souvenir, quindi per uno straniero è praticamente introvabile).
- Nei ristoranti di norma si lascia un 10-15% di mancia a discrezione del cliente. Non è obbligatoria, visto che i camerieri sono pagati a sufficienza, e noi l’abbiamo lasciata solo quando abbiamo ricevuto un servizio particolarmente buono.
- Quasi tutti in città parlano inglese, ma il tedesco è generalmente più diffuso come seconda lingua data la vicinanza al confine e dato il fatto che il turismo è quasi esclusivamente tedesco.
- Tutte le attrazioni prevedono uno sconto per studenti, che di norma pagano la metà del prezzo intero.
- Visto che non è una meta turistica, Stettino è una città economica: si mangia a sazietà spendendo €10-15 al ristorante, e c’è una vasta scelta di ristoranti etnici di qualunque nazionalità. Ricordatevi di chiedere l’acqua senza limone, menta e ghiaccio, di norma mettono almeno uno di questi nel bicchiere. Le porzioni nei ristoranti sono sempre abbondantissime, quindi non ordinate troppo in una volta.
- Stettino è percorsa da una tentacolare rete di tram. Noi non ne abbiamo usufruito perché abbiamo preferito camminare (le attrazioni si concentrano in un’area che non è poi così vasta), ma per chi volesse sono un comodo mezzo di trasporto urbano.
- I polacchi osservano pedissequamente le norme stradali: non ho visto nessun pedone attraversare la strada con il semaforo rosso, anche quando possibile.
- In conclusione, Stettino è una città dalla forte identità, estremamente romantica e adatta alle coppie, e consiglio a tutti i viaggiatori amanti delle aree urbane di visitarla adesso che non si è ancora venduta al turismo di massa come altre città polacche come Cracovia e Danzica. L’unico motivo per cui è poco calcolata è la mancanza di un aeroporto nelle dirette vicinanze, ma il viaggio in autobus da Berlino non ci è pesato affatto. Per chi atterra a Tegel, il Flixbus passa direttamente davanti all’aeroporto, e fa risparmiare più di un’ora di viaggio rispetto a chi parte da Schönefeld.